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Leggi lo scritto di Luigi Gedda “Spiritualità ... - ArezzoGiovani.it

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Cap<strong>it</strong>o<strong>lo</strong> V<br />

IL SUDORE DI SANGUE<br />

(Luca 22, 44)<br />

La preghiera <strong>di</strong> Gesù, accompagnata da sudore e sangue, continuò per lungo tempo, da<br />

mezzanotte, quando arrivò al Getsemani con i suoi <strong>di</strong>scepoli, sino a quando vi giunsero i soldati del<br />

tempio con armi e fiaccole e perciò quando ancora era notte, prima che il gal<strong>lo</strong> cantasse.<br />

Durante questo tempo non breve, il do<strong>lo</strong>re <strong>di</strong> Gesù cancellò il conforto che aveva desiderato e<br />

vissuto celebrando la Pasqua con i <strong>di</strong>scepoli e durante la quale aveva ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il sacramento<br />

dell'Eucaristia, il sacramento dell'Or<strong>di</strong>ne, e aveva conversato con i suoi paragonandoli ai tralci <strong>di</strong> una<br />

v<strong>it</strong>e e cioè <strong>di</strong> Lui stesso che avrebbe alimentato i tralci. Questo alimento ha luogo anche e specialmente,<br />

nel Getsemani. L'ingresso nell'orto degli ulivi <strong>lo</strong> mise <strong>di</strong> fronte alla realtà <strong>di</strong> un'attesa senza via <strong>di</strong><br />

scampo, ma so<strong>lo</strong> della cattura <strong>di</strong> un uomo condannato a morte.<br />

Durante quell'attesa la sofferenza, prevista ma non ancora sofferta, provocò una s<strong>it</strong>uazione <strong>di</strong><br />

stress che andò aumentando, <strong>di</strong> ora in ora, segnata nel corpo <strong>di</strong> Gesù da quella molto rara ma ben nota<br />

sindrome che la me<strong>di</strong>cina chiama «ematoidrosi» e cioè della rottura dei capillari che alimentano le<br />

ghiandole sudoripare provocando l'emissione <strong>di</strong> sudore misto a sangue. Si tratta <strong>di</strong> una reazione psicosomatica<br />

all'angoscia spir<strong>it</strong>uale <strong>di</strong> cui Gesù soffriva. Se ora pensiamo che sotto l'epidermide c'è il derma<br />

e che in ogni centimetro quadrato del derma si affollano un centinaio <strong>di</strong> ghiandole sudoripare ci<br />

ren<strong>di</strong>amo conto della trasformazione sub<strong>it</strong>a dal volto <strong>di</strong> Gesù e dal restante amb<strong>it</strong>o del suo corpo. Ne<br />

parla l'evangelista Luca, che era me<strong>di</strong>co, con queste parole: Et factus in agonia, prolixius orabat. Et factus est<br />

sudor eius guttae sanguinis decurrentis in terram («In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo<br />

sudore <strong>di</strong>ventò come gocce <strong>di</strong> sangue che cadevano a terra»).<br />

Il dettaglio del sudore ematico che scendeva sulla terra <strong>di</strong>mostra l'imponenza del fenomeno<br />

psicosomatico e ci permette <strong>di</strong> pensare che anche la Sindone ne renda testimonianza. La Sindone<br />

infatti, oltre alle impronte a stampo dovute alle colature <strong>di</strong> sangue provocate dalla flagellazione,<br />

coronazione, crocifissione e colpo <strong>di</strong> lancia al costato, porta anche delle impronte <strong>di</strong>ffuse che <strong>di</strong>segnano<br />

il corpo <strong>di</strong> Gesù, dovute - io penso - alla effusione <strong>di</strong> sudore e sangue avvenuta nel Getsemani.<br />

L'intens<strong>it</strong>à del do<strong>lo</strong>re sofferto da Gesù nella notte del Getsemani viene descr<strong>it</strong>ta anche nella<br />

Lettera agli Ebrei con queste parole: «Egli nei giorni della sua v<strong>it</strong>a terrena offrì preghiere e suppliche con<br />

forti grida e lacrime a colui che poteva liberar<strong>lo</strong> dalla morte» (5,7). Per bene intendere questa<br />

testimonianza ascoltiamo il commento che ne ha fatto don Coiazzi: «I Vangeli non parlano <strong>di</strong> lagrime<br />

versate dal Cristo quando <strong>di</strong>sse: "Passi da me questo calice". L'Aposto<strong>lo</strong> <strong>lo</strong> seppe da altre fonti, oppure<br />

da <strong>di</strong>retta rivelazione. Il Cristo fu esau<strong>di</strong>to, nel senso che dopo tre giorni fu risusc<strong>it</strong>ato dal Padre» [Nota<br />

1 - Antonio Coiazzi, L'autobiografia e le lettere <strong>di</strong> S. Pao<strong>lo</strong>. Interpretazione del testo originale greco,<br />

S.E.I., Torino 1962.]<br />

Durante questo periodo <strong>di</strong> agonia spir<strong>it</strong>uale, Gesù tre volte lasciò la pietra sulla quale si era<br />

accasciato e raggiunse Pietro, Giacomo e Giovanni che aveva voluto più vicino a sé mentre gli altri<br />

nove dormivano in una grotta all'ingresso del podere.<br />

Aveva lasciato quei tre <strong>di</strong>cendo <strong>lo</strong>ro: «Vegliate e pregate». Volendo controllare se veramente<br />

fossero svegli e in preghiera, li raggiunse, ma li trovò addormentati o sonnacchiosi e <strong>di</strong>sse <strong>lo</strong>ro <strong>di</strong><br />

nuovo, con tono <strong>di</strong> rimprovero: «Vegliate e pregate».<br />

Sbaglia chi pensa che il Getsemani sia un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> passiv<strong>it</strong>à operativa. L'accettazione della<br />

Vo<strong>lo</strong>ntà del Padre è anz<strong>it</strong>utto <strong>di</strong> Gesù, perché necessaria, determinante, fortemente impegnata a bere<br />

fino alla feccia il calice dell'agonia. Il do<strong>lo</strong>re non è un narcotico ma una me<strong>di</strong>cina amara che bisogna<br />

usare per <strong>di</strong>struggere il male. Questa funzione mer<strong>it</strong>oria <strong>di</strong> Cristo continua nel tempo perché è suo il<br />

sacrificio che sfonda il muro del peccato. Però i cristiani, che vengono salvati dal sangue <strong>di</strong> Gesù, non<br />

possono essere <strong>di</strong>stratti o dormienti. Essi hanno il dovere <strong>di</strong> «corre<strong>di</strong>mere», cioè <strong>di</strong> fronteggiare<br />

anch'essi il male e <strong>di</strong> procurare il bene.<br />

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