Leggi lo scritto di Luigi Gedda “Spiritualità ... - ArezzoGiovani.it
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Cap<strong>it</strong>o<strong>lo</strong> XII<br />
VI FU PERO’ UN GIOVANE…<br />
«Al<strong>lo</strong>ra si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e <strong>lo</strong> arrestarono. Ed ecco, uno <strong>di</strong> quelli che erano con<br />
Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Al<strong>lo</strong>ra Gesù gli<br />
<strong>di</strong>sse: "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno <strong>di</strong> spada. Pensi forse che io<br />
non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe sub<strong>it</strong>o più <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci Legioni <strong>di</strong> Angeli? Ma come al<strong>lo</strong>ra si adempirebbero<br />
le Scr<strong>it</strong>ture, secondo le quali così deve avvenire?"» (Matteo 26,50-54).<br />
«Essi gli misero addosso le mani e <strong>lo</strong> arrestarono. Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo<br />
sacerdote e gli recise l'orecchio». (Marco 14,46-47).<br />
«Al<strong>lo</strong>ra quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, <strong>di</strong>ssero: "Signore, dobbiamo colpire con la<br />
spada?". E uno <strong>di</strong> <strong>lo</strong>ro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne <strong>di</strong>cendo:<br />
"Lasciate, basta così!". E toccandogli l'orecchio, <strong>lo</strong> guarì» (Luca 22,49-51)<br />
«Al<strong>lo</strong>ra Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò<br />
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù al<strong>lo</strong>ra <strong>di</strong>sse a Pietro: "Rimetti la tua spada nel fodero; non devo<br />
forse bere il calice che il padre mi ha dato?"»- (Giovanni 18,10-11).<br />
«Tutti al<strong>lo</strong>ra, abbandonando<strong>lo</strong>, fuggirono. Un giovanetto però <strong>lo</strong> seguiva, rivest<strong>it</strong>o soltanto <strong>di</strong> un lenzuo<strong>lo</strong> e <strong>lo</strong><br />
fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuo<strong>lo</strong>, fuggì via nudo» (Marco 14, 50-52)<br />
Dopo il secondo «Sono io» che Gesù esprime non più come Dio, ma come quell'uomo<br />
nazareno che viene ricercato, gli mettono le mani addosso e <strong>lo</strong> catturano. Scatta in quel momento nel<br />
pensiero dei tre <strong>di</strong>scepoli il dovere <strong>di</strong> opporsi a quella infamia e, fra questi, Pietro che aveva con sé una<br />
spada, la sfodera e cerca <strong>di</strong> colpire la testa <strong>di</strong> Malco, servo del grande sacerdote, ma gli riesce soltanto <strong>di</strong><br />
mozzargli un orecchio, quel<strong>lo</strong> destro come riferiscono Luca e Giovanni. La reazione armata <strong>di</strong> Pietro<br />
provocò un momento <strong>di</strong> arresto nel proce<strong>di</strong>mento della cattura e permise a Gesù <strong>di</strong> parlare a Pietro<br />
<strong>di</strong>cendogli: «Rimetti la spada nel fodero, perché quelli che mettono mano alla spada, periranno <strong>di</strong><br />
spada» (Mt 26,52) e Gesù «toccando l'orecchio [<strong>di</strong> Malco] <strong>lo</strong> guarì» (Lc 22,51). Si tratta <strong>di</strong> un miraco<strong>lo</strong><br />
che <strong>di</strong>mostra nuovamente la natura <strong>di</strong>vina <strong>di</strong> Gesù e che avrebbe dovuto ricordare a Pietro, Giacomo e<br />
Giovanni l'episo<strong>di</strong>o della figlia <strong>di</strong> Giairo, quando Gesù li volle con sé perché fossero testimoni <strong>di</strong> quella<br />
guarigione (Mc 5,21-43).<br />
Racconta l'evangelista Marco: «Al<strong>lo</strong>ra, abbandonando<strong>lo</strong>, tutti fuggirono. Un giovanetto però <strong>lo</strong><br />
seguiva, rivest<strong>it</strong>o soltanto <strong>di</strong> un lenzuo<strong>lo</strong> e <strong>lo</strong> fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuo<strong>lo</strong>, fuggì via nudo».<br />
Molti pensano che questo giovane, forse parente del proprietario del Getsemani e guar<strong>di</strong>ano del luogo,<br />
fosse <strong>lo</strong> stesso evangelista Marco. Certo è che i <strong>di</strong>scepoli, quegli otto che Gesù aveva lasciato<br />
all'ingresso del Getsemani e i tre che Gesù aveva preso con sé, «tutti» i <strong>di</strong>scepoli fuggirono, come Gesù<br />
stesso aveva predetto <strong>di</strong>cendo a <strong>lo</strong>ro nel Cenaco<strong>lo</strong>: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa<br />
notte» (Mt 26,31).<br />
Fra i «tutti» Pietro, che però segue la turba che ha catturato Gesù fino al tribunale <strong>di</strong> Caifa dove,<br />
alle <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> una serva che <strong>lo</strong> riconosce come un galileo <strong>di</strong>scepo<strong>lo</strong> <strong>di</strong> Gesù, egli <strong>di</strong>chiara per tre<br />
volte <strong>di</strong> non conoscer<strong>lo</strong>.<br />
Come spiegare questo comportamento <strong>di</strong> Pietro così confuso, contrad<strong>di</strong>ttorio, irrazionale?<br />
Certamente ricordando che non so<strong>lo</strong> lui ma anche Giacomo e Giovanni, invece <strong>di</strong> vegliare e pregare<br />
come Gesù per tre volte li aveva sollec<strong>it</strong>ati, avevano ceduto al sonno e lasciato so<strong>lo</strong> il Maestro nella sua<br />
angoscia. E al<strong>lo</strong>ra, come e perché quei <strong>di</strong>scepoli che Gesù aveva prescelto in varie occasioni e,<br />
specialmente Pietro, non seppero guardare gli avvenimenti nell'ottica <strong>di</strong> Gesù, manifestando tale<br />
insipienza, ignoranza, debolezza e incapac<strong>it</strong>à? Questo comportamento assurdo e dep<strong>lo</strong>revole è un<br />
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