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Leggi lo scritto di Luigi Gedda “Spiritualità ... - ArezzoGiovani.it

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In secondo luogo, il rapporto «<strong>di</strong> famiglia» stabil<strong>it</strong>o dalla preghiera è essenziale perché ci<br />

qualifica come fratelli <strong>di</strong> Gesù che possono in nome <strong>di</strong> Lui chiedere ogni grazia al Padre e ottenerla<br />

come Gesù stesso assicurò ai suoi <strong>di</strong>scepoli (Gv 16,23).<br />

In terzo luogo, la preghiera, che la raccomandazione <strong>di</strong> Gesù collega così imme<strong>di</strong>atamente alla<br />

vigilanza e cioè all'azione, estende alla vigilanza il suo profumo, ossia trasforma l'azione stessa in<br />

preghiera, non articolata ma vissuta.<br />

L'Operaio, dunque, deve col<strong>lo</strong>care la preghiera come pietra angolare della sua v<strong>it</strong>a. La Santa<br />

Comunione che produce la nostra immedesimazione con il Cristo - che, nell'imminenza del Getsemani,<br />

aveva celebrato la prima messa <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> sé stesso: «Prendete e .mangiate», «Prendete e bevete» -<br />

rappresenta il fastigio della nostra preghiera quoti<strong>di</strong>ana.<br />

Inoltre, il Picco<strong>lo</strong> Ufficio della Beata Vergine Maria [Nota 1 - Ve<strong>di</strong> Picco<strong>lo</strong> Ufficio della Beata Vergine<br />

Maria, tratto dalla «L<strong>it</strong>urgia delle ore» e pubblicato «ad experimentum» da Ed. Massimo, Milano] è destinato a<br />

collegarci ogni giorno con la Beata Vergine, che Gesù ha voluto fosse considerata madre <strong>di</strong> ogni singo<strong>lo</strong><br />

uomo. Questo rapporto con Maria SS. si ripete nella rec<strong>it</strong>a del Santo Rosario e delle altre molte<br />

preghiere che sono fior<strong>it</strong>e nel giar<strong>di</strong>no della «Società Operaia». Ricordo specialmente la rec<strong>it</strong>a del<br />

Magnificat, del «Simbo<strong>lo</strong>» e la preghiera per la conversione del fratel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>ntano.<br />

La preghiera, come tale, deve occupare almeno due ore nella giornata dell'Operaio.<br />

A guisa <strong>di</strong> esempio, conferma e conclusione <strong>di</strong> quanto abbiamo me<strong>di</strong>tato, fermiamoci ora a<br />

considerare le stupende parole che Sua Sant<strong>it</strong>à Giovanni Pao<strong>lo</strong> II ha de<strong>di</strong>cato all'importanza della<br />

preghiera nella prospettiva del Getsemani.<br />

Nella catechesi del 21 luglio 1990 l'attuale Pontefice ha detto:<br />

«Gesù stesso un giorno ammonirà i suoi <strong>di</strong>scepoli sulla necess<strong>it</strong>à della preghiera e del <strong>di</strong>giuno<br />

per scacciare gli "spir<strong>it</strong>i immon<strong>di</strong>" (cfr. Mc 9,29) e nella tensione della sol<strong>it</strong>aria orazione nel Getsemani<br />

raccomanderà agli apostoli presenti: "Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; <strong>lo</strong> spir<strong>it</strong>o è<br />

pronto, ma la carne è debole"» (Mc 14,38).<br />

Nella successiva u<strong>di</strong>enza del 25 luglio il Santo Padre r<strong>it</strong>orna sull'argomento osservando:<br />

«Pur immerso tra la folla, Gesù resta profondamente de<strong>di</strong>to alla preghiera».<br />

Luca ci informa che Egli «si r<strong>it</strong>irava in luoghi sol<strong>it</strong>ari a pregare» (Lc 5,16). Era la traduzione<br />

scr<strong>it</strong>ta in atti eminentemente religiosi della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> permanente <strong>di</strong>a<strong>lo</strong>go col Padre in cui Egli<br />

viveva. I suoi «tempi <strong>di</strong> orazione» duravano a volte tutta la notte (Lc 6,12). Alcuni <strong>di</strong> questi momenti<br />

sono messi in particolare rilievo dagli evangelisti: così la preghiera che ha preceduto la trasfigurazione<br />

sul Tabor (Lc 9,29) e quella durante l'agonia del Getsemani, dove l'avvicinamento e l'unione filiale al<br />

Padre nel<strong>lo</strong> Spir<strong>it</strong>o Santo raggiungono una espressione sublime in quelle parole: «Abbà, Padre! Tutto è<br />

possibile a te, al<strong>lo</strong>ntana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu» (Mc 14,36).<br />

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