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Leggi lo scritto di Luigi Gedda “Spiritualità ... - ArezzoGiovani.it

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24 - Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia g<strong>lo</strong>ria,<br />

quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.<br />

25 - Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.<br />

26 - E io ho fatto conoscere <strong>lo</strong>ro il tuo nome e <strong>lo</strong> farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in<br />

essi e io in <strong>lo</strong>ro» (Giovanni 17, 13-26).<br />

Gv 18, 1 - «Detto questo, Gesù uscì con i suoi <strong>di</strong>scepoli e andò <strong>di</strong> là dal torrente Cèdron, dove c'era un giar<strong>di</strong>no<br />

nel quale entrò con i suoi <strong>di</strong>scepoli»<br />

Il Getsemani è un podere ai margini dell'antica Gerusalemme, sul fondo <strong>di</strong> una valle nella quale<br />

scorreva il torrente Cedron, podere coltivato a olivi dove Gesù quando si trovava nella cap<strong>it</strong>ale si<br />

r<strong>it</strong>irava per riposare e pregare.<br />

L'ultima volta del suo r<strong>it</strong>iro nel Getsemani ha luogo con i <strong>di</strong>scepoli dopo la celebrazione della<br />

Pasqua nel Cenaco<strong>lo</strong>, in c<strong>it</strong>tà, e dopo che Giuda, consumato il pasto dell'agnel<strong>lo</strong>, si era al<strong>lo</strong>ntanato per<br />

consumare il suo tra<strong>di</strong>mento.<br />

Fu al<strong>lo</strong>ra che Gesù ist<strong>it</strong>uì l'Eucaristia intesa a rendere permanente la sua presenza fra gli uomini<br />

e approf<strong>it</strong>tò della circostanza per pronunciare un importante <strong>di</strong>scorso inteso a dare luce e conforto a<br />

Pietro e agli altri <strong>di</strong>eci che <strong>di</strong>venteranno, come apostoli, i fondatori della Chiesa Universale.<br />

Ultimato tale <strong>di</strong>scorso, Gesù si rivolge al Padre con una preghiera che ha una fondamentale<br />

importanza in quanto precede la sua usc<strong>it</strong>a dal Cenaco<strong>lo</strong> nel buio della notte per andare al Getsemani e<br />

riflette il pensiero <strong>di</strong> Gesù come Dio, ma anche <strong>lo</strong> sgomento <strong>di</strong> Gesù come uomo il quale ben sapeva<br />

che dove sarebbe andato avrebbe dovuto affrontare la notte dell'agonia, l'arresto e l'inizio alla sua<br />

passione.<br />

Perciò questa preghiera che è sublime ma anche complessa e conc<strong>it</strong>ata esprime efficacemente <strong>lo</strong><br />

stato d'animo dell'Uomo-Dio nell'imminenza del Getsemani e può essere defin<strong>it</strong>a la preghiera pregetsemanica<br />

<strong>di</strong> Gesù.<br />

Cercheremo <strong>di</strong> ricostruire il fi<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>gico <strong>di</strong> questa preghiera che è per un lato quasi il testamento<br />

<strong>di</strong> Gesù, per l'altro una ricap<strong>it</strong>olazione della storia sua e della intera uman<strong>it</strong>à dalla creazione ad oggi.<br />

Per facil<strong>it</strong>are questa ricostruzione, abbiamo messo i numeri all'inizio dei versetti del testo del<br />

Vange<strong>lo</strong> <strong>di</strong> San Giovanni che abbiamo riportato, al quale riman<strong>di</strong>amo nel corso della esposizione <strong>di</strong><br />

questo cap<strong>it</strong>o<strong>lo</strong>.<br />

In questo modo possiamo partire dalla fine del versetto 24, leggendo le parole che Gesù rivolge<br />

al Padre: «Tu mi hai amato prima della creazione del mondo».<br />

Nel «Credo» che si rec<strong>it</strong>a durante la Messa si esprime con un maggior numero <strong>di</strong> parole questo<br />

medesimo concetto: «Gesù Cristo [...] unigen<strong>it</strong>o figlio <strong>di</strong> Dio, nato dal Padre prima <strong>di</strong> tutti i secoli, Dio<br />

da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del padre».<br />

Mentre Gesù è il figlio naturale <strong>di</strong> Dio Padre, noi uomini siamo figli adottivi creati lungo la<br />

catena delle generazioni che parte da Adamo ed Eva, catena che Dio Padre ha voluto e previsto. Gesù<br />

vuole parlare al Padre <strong>di</strong> questi figli adottivi: «Io ho dato a <strong>lo</strong>ro la tua parola, (cfr. versetto 14) [...] tu [...]<br />

li hai amati come hai amato me (cfr. versetto 23)». Questo sentirci amati come Dio Padre ama il suo<br />

figlio unigen<strong>it</strong>o Gesù Cristo ci conferisce una <strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à immensa che non dobbiamo mai <strong>di</strong>menticare.<br />

Siamo stati creati da Dio Padre con <strong>lo</strong> stesso infin<strong>it</strong>o amore con il quale ha generato, prima che il<br />

tempo fosse, il figlio unigen<strong>it</strong>o.<br />

Con queste parole la preghiera <strong>di</strong> Gesù ci riporta al Para<strong>di</strong>so terrestre quando Dio Padre si<br />

intratteneva con Adamo ed Eva che aveva creato intelligenti e liberi a sua immagine e somiglianza. Il<br />

peccato originale alterò il rapporto <strong>di</strong> amore che riguardava anche potenzialmente ciascuno <strong>di</strong> noi e<br />

procurò all'uomo la severa condanna che leggiamo nella Bibbia: «Poiché hai ascoltato la voce <strong>di</strong> tua<br />

moglie e hai mangiato dell'albero <strong>di</strong> cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il<br />

suo<strong>lo</strong> per causa tua! Con do<strong>lo</strong>re ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua v<strong>it</strong>a. [...] Con sudore del tuo<br />

volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in<br />

polvere tornerai!» (Gn 3, 17-19).<br />

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