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CULtUrA – AntifASCiSmo Sentieri partigiani Un gruppo di soci si è recato alla Malga Lunga, teatro di tragici fatti di sangue tra partigiani e fascisti e sacrario-museo della Resistenza bergamasca di Fabrizio Zanellato Domenica 7 aprile, un gruppo di soci ha ripercorso uno dei sentieri della resistenza partigiana fino alla Malga Lunga sopra Gandino, in terra bergamasca. Nonostante un tempo inclemente, come novelli partigiani, hanno camminato per due ore e mezza fino alla Malga Lunga. Pioggia, neve sul sentiero, nebbia tutto intorno, non hanno impedito di raggiungere quella che era la base della 53a Brigata Garibaldi. Il nome della Malga è legato alla tragica memoria del 13 novembre 1944, quando i fascisti della Tagliamento riuscirono a sorprendere una parte della squadra di Giorgio Paglia, ufficiale della 53a. I feriti vennero subito uccisi sul posto, mentre Giorgio Paglia con i suoi compagni furono catturati per essere fucilati otto giorni più tardi. La Malga divenne così il simbolo della 53a Brigata Garibaldi “13 GIOVANI Martiri”. Ridotta <strong>uniabita</strong> a un rudere, la cascina è stata ricostruita dagli ex Spazio UniAbita: vi aspettimo al carroponte! Nome cognome garibaldini, per ricordare alle giovani generazioni quanto è costata la conquista della libertà e della democrazia. All’interno della Malga, un museo ricorda ai visitatori la storia di quegli eventi. Circolo Auprema Sport, cultura e tempo libero La nostra tensostruttura, “Spazio UniAbita”, ospiterà la libreria di Arci milano e proporrà numerose iniziative organizzate in collaborazione con Bloom, Arci milano e cooperative del territorio. La stagione concerti, da fine maggio a luglio, vedrà i migliori artisti nazionali ed internazionali calcare il palco del Carroponte. i concerti e gli eventi più importanti saranno racchiusi nella "Settimana della cooperazione", nella "Settimana del Live" e in quella della CGiL Lombardia.
SoLidArietà Uno sportello di psicologia all’interno del “Quartiere Arcobaleno” Il servizio, funzionante dal 2012 e ospitato nella scuola media Forlanini, ha un’utenza prevalentemente femminile di italiani e stranieri. Voluto dal Circolo Auprema e dal Cespi, è divenuto un importante osservatorio della realtà sociale di Sesto San Giovanni di Bianca Maria Silvani - psicologa e psicoterapeuta Lo sportello di psicologia aperto nel maggio 2012, grazie al progetto “Quartiere Arcobaleno”, nato dalla collaborazione tra il Circolo Auprema e il Cespi, è stato pensato inizialmente per rispondere alle esigenze di italiani e migranti adulti del quartiere Rondò-Torretta di Sesto San Giovanni ma, viste le numerose richieste di utenti provenienti anche da altri quartieri, è diventato accessibile all’intera cittadinanza. Lo sportello è ospitato presso la scuola media Carlo Forlanini, il cui dirigente si è sempre dimostrato molto sensibile a queste problematiche, vista l’alta percentuale di figli di migranti iscritti a questa scuola; per questo motivo ne hanno usufruito anche insegnanti, bidelli e genitori con i propri figli. Utenti: genitori italiani e stranieri I genitori italiani si sono quasi sempre rivolti allo Sportello spinti dagli insuccessi scolastici dei figli, che manifestavano anche comportamenti aggressivi a casa e a scuola. In alcuni casi sono stata contattata dagli stessi insegnanti, per decidere insieme come procedere per il bene del minore. Ho riscontrato che tra i genitori più sensibili vi sono anche stranieri, in particolar modo sudamericani, che si sono presentati allo sportello per avere semplici consigli Aprile/Giugno 2013 e rassicurazioni sulla metodologia educativa. Che dire dei colloqui con madri italiane sole, sommerse di debiti, costrette a portare i bambini a mangiare al Pane Quotidiano e a ritirare i pacchi viveri presso la sede della Caritas del loro quartiere? Affrontano questa situazione con dignità ma anche con tanta tristezza negli occhi e con molta preoccupazione per il futuro dei loro figli. Il rapporto tra genitori italiani e stranieri è stato del 50%. Le migranti e i migranti Nella categoria dei migranti ci sono in prevalenza egiziane, peruviane, brasiliane e cittadine dell’est Europa. Le patologie principali che ho rilevato sono depressione e disturbi d’ansia, dovute alle condizioni di vita: la mancanza di lavoro e di casa, la lontananza dalla famiglia, i problemi legati al permesso di soggiorno e, spesso, lo stato di totale isolamento ed emarginazione. Nel corso di quest’anno lo sportello ha avuto un’utenza per lo più femminile e, aprendo le porte a tutta la cittadinanza di Sesto San Giovanni, è diventato un punto di riferimento soprattutto per le donne sudamericane (la stragrande maggioranza proveniente dal Brasile) vittime di abusi sessuali e fisici consumati all’interno del nucleo famigliare e/o da parte di vicini di casa. Lo sportello di psicologia Arcobaleno, voluto dal Circolo Auprema e dal Cespi, è divenuto un importante osservatorio della realtà sociale di Sesto. Ha inoltre favorito la creazione di reti di supporto, rappresentate dai vari centri di ascolto e da altre associazioni del volontariato sociale, fra cui la Caritas Salesiani di Sesto San Giovanni. È stato utile anche per interagire con le assistenti sociali del Comune, fornendo un servizio importante a molte persone in difficoltà. Queste collaborazioni sono fondamentali se si vuole che uno strumento di questo genere riesca realmente a sensibilizzare la società civile e ad aiutare in modo concreto la cittadinanza, e che non resti un’entità a sè stante. Agire sul territorio significa creare un sistema di collaborazione tra associazioni ed enti religiosi e laici che si occupano di disagio psichico, povertà, migrazione. Basti pensare che gli stranieri iscritti all’anagrafe di Sesto San Giovanni si aggirano attorno al 14-15 per cento (a cui bisogna aggiungere gli irregolari per i quali è difficile trovare statistiche) e che il tasso di povertà tra la popolazione italiana è in continuo aumento: la povertà crea spesso emarginazione e disagio psichico. RUBRICHE | UNIABITA - 43
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