Impaginato Pipistrello - Il giornale dei Grandi Eventi
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<strong>Il</strong> Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> <strong>Eventi</strong><br />
<strong>Il</strong> pomeriggio del 3<br />
giugno 1899 al Volksgarten<br />
di Vienna,<br />
Eduard Kremser stava<br />
dirigendo un concerto<br />
benefico destinato a raccogliere<br />
fondi per la costruzione<br />
di un monumento<br />
a Lanner ed a<br />
Strauss padre. Qualcuno<br />
si avvicinò al direttore,<br />
gli mormorò qualcosa.<br />
Kremser fermò l’orchestra,<br />
stette assorto qualche<br />
minuto, poi parlò<br />
piano al primo violino. <strong>Il</strong><br />
pubblico rimase immobile<br />
e quando sentì attaccare,<br />
pianissimo, il tremolo<br />
e le prime note del<br />
“Danubio blu” capì: poco<br />
distante, nella sua casa,<br />
si era spento Johann<br />
Strauss junior, l’imperatore<br />
del valzer. La gente<br />
si alzò, in silenzio e se ne<br />
andò con il dolore nel<br />
cuore. Quel pomeriggio<br />
si era chiusa un’epoca,<br />
era calato il sipario su<br />
una grande dinastia musicale<br />
che, idealmente affiancata<br />
agli Asburgo,<br />
aveva governato Vienna<br />
al ritmo di tre quarti.<br />
Johann junior era “salito”<br />
alla guida dell’impero<br />
di famiglia più o meno<br />
contemporaneamente<br />
all’Imperatore Francesco<br />
Giuseppe, marito di Sis-<br />
Johann Strauss padre<br />
si. E qualcuno sostiene<br />
che, per singolare coincidenza,<br />
fu proprio la sua<br />
morte a segnare anche<br />
l’inizio del tramonto degli<br />
Asburgo, perché, a<br />
pochi mesi dall’inizio<br />
del nuovo secolo, ormai<br />
tutto stava mutando. Di<br />
lì a poco con l’attentato<br />
di Sarajevo l’Europa non<br />
sarebbe stata più la stessa<br />
e il valzer sarebbe divenuto<br />
un divertimento<br />
anacronistico.<br />
Nella storia della musica<br />
gli Strauss hanno svolto<br />
un ruolo alquanto particolare.<br />
La loro dinastia ha<br />
creato un vero e proprio<br />
impero commerciale.<br />
La prima orchestra<br />
La loro avventura iniziò<br />
negli anni Ventidell’Ottocento<br />
quando il<br />
giovanissimo<br />
Johann senior<br />
entrò nel Quintetto<br />
di Josef<br />
Lanner. <strong>Il</strong><br />
gruppo si impose<br />
ben prestoall’attenzione<br />
generale<br />
tanto che Lanner<br />
e Strauss<br />
pensarono di<br />
formare una<br />
vera e propria<br />
orchestra. Furono<br />
loro ad<br />
imporre il<br />
prezzo di un biglietto<br />
al loro pubblico e<br />
furono loro a dare titoli<br />
ai valzer ispirati alla cronaca,<br />
in modo da creare<br />
un legame stretto con la<br />
città ed i suoi abitanti.<br />
Poi, nel 1825, al culmine<br />
della gloria, i due si separarono.<br />
Johann senior<br />
mise così in piedi una<br />
propria orchestra auto-<br />
<strong>Il</strong> <strong>Pipistrello</strong><br />
Una famiglia consacrata ai valzer<br />
L’Impero Strauss<br />
Johann Strauss figlio<br />
noma.<br />
Carattere esuberante, comunicativo,<br />
ottenne un<br />
facile successo, imponendo<br />
il proprio stile e<br />
creando una vera e propria<br />
moda. Con il suo<br />
complesso si esibì nei<br />
principali locali viennesi<br />
(in particolare l’Apollo e<br />
lo Sperl, i più lussuosi),<br />
per poi partire in tournée<br />
alla ricerca di nuove e<br />
più ampie platee. Toccò<br />
le maggiori città tedesche,<br />
passò a Parigi, attraversò<br />
la Manica, prese<br />
parte ai festeggiamenti<br />
per l’incoronazione della<br />
Regina Vittoria. Ovunque<br />
suscitò l’ammirazione<br />
del pubblico e <strong>dei</strong> colleghi.<br />
Berlioz, ad esempio,<br />
dedicò alla sua orchestra<br />
un lungo articolo<br />
elogiativo.<br />
<strong>Il</strong> debutto di Johann jr.<br />
Tornò a Vienna carico<br />
d’onori, osannato dai<br />
suoi concittadini, ma in<br />
aperto contrasto con la<br />
moglie ed i figli. Innamoratosi<br />
di una modista,<br />
Johann decise infatti di<br />
separarsi dalla consorte<br />
Anna che aveva sposato<br />
proprio nel 1825, l’anno<br />
in cui era nato pure il figlio<br />
maggiore Johann junior.<br />
<strong>Il</strong> divorzio dalla<br />
moglie ebbe però positive<br />
ripercussioni in campo<br />
musicale. <strong>Il</strong> vecchio<br />
Johann, infatti, aveva<br />
proibito ai figli di dedi-<br />
carsi alla<br />
musica, dimenticando<br />
che anche a<br />
lui era stato<br />
vietato invano<br />
di fare il<br />
musicista!<br />
Ma una voltaallontanatosi<br />
da casa<br />
il genitore,<br />
Johann junior<br />
si sentì<br />
libero di<br />
consacrarsi<br />
al valzer e di<br />
seguire le orme<br />
di un padre<br />
che nonostantetutto<br />
ammirava<br />
come ogni viennese. Debuttò<br />
nel 1844 a 19 anni<br />
al Casino Dommayer, un<br />
modesto locale vicino a<br />
Schönbrunn. <strong>Il</strong> padre<br />
non intervenne, ma<br />
mandò alcuni osservatori<br />
di fiducia che lo informarono<br />
prontamente del<br />
successo incredibile arriso<br />
al giovane Strauss.<br />
Da allora due orchestre<br />
Strauss lavorarono in<br />
contemporanea<br />
a Vienna,<br />
capeggiate da<br />
padre e figlio<br />
che, pur rispettandosi,<br />
non<br />
ebbero mai<br />
modo di collaborare.<br />
Allo scoppio<br />
<strong>dei</strong> moti del<br />
Quarantotto,<br />
anzi, si trovarono<br />
su opposte<br />
barricate:<br />
Johann senior,<br />
autore della<br />
Marcia Ra-<br />
detzky, fu accusato<br />
di essere<br />
un reazionario;<br />
Johann Junior finì persino<br />
in prigione per qualche<br />
ora per aver eseguito<br />
in concerto la Marsigliese.<br />
L’anno dopo il vecchio<br />
Strauss morì e il giovane<br />
riunì sotto la sua direzione<br />
tutte le orchestre Strauss.<br />
«Io – dichiarò Johann junior<br />
ad un <strong>giornale</strong> viennese<br />
– porto avanti il nome<br />
11<br />
Strauss come il lascito più<br />
caro di mio padre e sono certo<br />
che lui mi avrebbe lasciato<br />
volentieri in eredità questo<br />
amore per la tradizione<br />
viennese che lo ha seguito fino<br />
quasi alla morte».<br />
Da allora “l’impero”<br />
passò sotto la guida di<br />
Johann presto affiancato<br />
dai fratelli Josef e<br />
Eduard.<br />
Al loro servizio c’erano<br />
circa duecento dipendenti<br />
fra musicisti, copisti,<br />
cocchieri, uscieri,<br />
contabili e personale amministrativo.<br />
Più “Orchestre<br />
Strauss” suonavano<br />
contemporaneamente<br />
nei locali viennesi oppure<br />
andavano in tournée<br />
con uno <strong>dei</strong> componenti<br />
della famiglia.<br />
Johann junior morì, come<br />
si è detto, nel 1899. Nel<br />
1870 si era spento il fratello<br />
Josef, di due anni<br />
più giovane, musicista<br />
per caso: era un ingegnere<br />
abbastanza affermato,<br />
ma era dovuto salire sul<br />
podio per sostituire il fratello<br />
ammalato. Amava<br />
la musica, ma preferiva la<br />
matematica. Debuttò con<br />
un valzer significativamente<br />
intitolato “<strong>Il</strong> primo<br />
e l’ultimo”: ne scrisse poi<br />
in rapida successione altri<br />
duecentosettanta e<br />
Joseph Lanner (1901-1843),<br />
amico e rivale di Johann Strauss padre<br />
morì esausto a soli 43 anni.<br />
L’impero rimase affidato<br />
al fratello minore,<br />
Eduard, il meno geniale<br />
sul piano creativo, ma il<br />
più abile come organizzatore.<br />
Fu lui, nel 1901, a<br />
sciogliere i complessi<br />
Strauss ponendo fine ad<br />
un sogno lungo 76 anni.<br />
Roberto Iovino