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Sulle tracce delle Scuole Scomparse - Scuolamarchiafava.it

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22<br />

Visse per un periodo a Milano, dove venne in contatto<br />

con un gruppo di donne borghesi e intellettuali,<br />

impegnate nel miglioramento <strong>delle</strong> condizioni di v<strong>it</strong>a<br />

<strong>delle</strong> classi più povere, e, dopo la separazione, si trasferì<br />

a Roma dove tentò la carriera letteraria. Qui<br />

conobbe il poeta Giovanni Cena, ed ebbe con lui una<br />

relazione sentimentale forte e intensa che durò quasi<br />

dieci anni. Fu Cena a darle lo pseudonimo di Sibilla<br />

Aleramo, il suo vero nome infatti era Rina Faccio.<br />

Impegnata attivamente in molte attiv<strong>it</strong>à sociali, fu<br />

fin dall'inizio impegnata nel Com<strong>it</strong>ato <strong>delle</strong> <strong>Scuole</strong><br />

per i Contadini.<br />

Giovanni Cena<br />

Nato in Piemonte da una famiglia modesta, studiò<br />

all'inizio in un Collegio a Torino e poi in Seminario ad<br />

Ivrea. Con molti sacrifici riuscì a continuare gli studi<br />

e si iscrisse alla facoltà di Lettere di Torino.<br />

Apprezzato come poeta e scr<strong>it</strong>tore, venne chiamato a<br />

Roma come redattore capo della rivista letteraria<br />

Nuova Antologia.<br />

Conobbe Sibilla Aleramo, della quale si innamorò<br />

perdutamente; fu lei a fargli conoscere le terribili<br />

condizioni di v<strong>it</strong>a nell'Agro Romano. Con lei, si impegnò<br />

nella lotta contro l'analfabetismo tra i contadini<br />

della Campagna romana. Corse anche in soccorso<br />

della popolazione colp<strong>it</strong>a dai terremoti del 1908 in<br />

Calabria e, più tardi, da quello del 1915, in Abruzzo.<br />

Durante la I Guerra Mondiale, si prodigò per i soldati,<br />

per i civili e per i fer<strong>it</strong>i, assistendoli e fondando per<br />

loro un giornale di informazione e di cultura: "Il<br />

Piccolissimo", illustrato dal p<strong>it</strong>tore Cambellotti. Morì<br />

a Roma, nel 1917, in segu<strong>it</strong>o a una polmon<strong>it</strong>e.<br />

Alessandro Marcucci<br />

Coetaneo di Cambellotti, di cui fu amico, nacque a<br />

Genzano e frequentò l'Ist<strong>it</strong>uto tecnico. Lo abbandonò<br />

alla morte del padre per provvedere alla famiglia,<br />

lavorando come contabile presso un ricco proprietario<br />

terriero. Prese la Patente di maestro e lavorò per<br />

tre anni per le scuole del Comune di Roma. Tram<strong>it</strong>e<br />

Cambellotti, con il quale amava esplorare la campagna<br />

romana, venne in contatto con Cena che gli propose<br />

di partecipare all'organizzazione del servizio<br />

scolastico nell'Agro Romano. Da quel momento iniziò<br />

un'attiv<strong>it</strong>à che lo impegnerà fino alla morte,<br />

avvenuta nel 1968, di Direttore <strong>delle</strong> <strong>Scuole</strong> per i<br />

Contadini. Seppe creare un modo nuovo di fare<br />

didattica, adatto alle scuole rurali; si occupò di arredamenti<br />

e di arch<strong>it</strong>ettura scolastica, di libri di testo e<br />

della formazione dei maestri, e diede un forte impulso<br />

allo sviluppo <strong>delle</strong> scuole rurali, alle quali dedicò<br />

tutta la v<strong>it</strong>a.<br />

Duilio Cambellotti<br />

Nato a Roma nel 1876 da una famiglia di lavoratori,<br />

imparò dal padre, decoratore e intagliatore del legno,<br />

a conoscere i diversi materiali e dimostrò già da giovanissimo<br />

le sue straordinarie doti artistiche. Fu<br />

scultore, decoratore, p<strong>it</strong>tore, incisore, arch<strong>it</strong>etto,<br />

ceramista, illustratore, cartellonista, scenografo,<br />

costumista e in tutti i settori ebbe ugualmente successo.<br />

Malgrado i suoi molteplici impegni artistici,<br />

lavorò attivamente per le <strong>Scuole</strong> per i Contadini,<br />

decorando le prime scuole e illustrando i libri di<br />

testo (foto a pag. 84). Insegnò a lungo all'Accademia<br />

di Belle arti. Morì a Roma nel 1960.

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