linguistica latina I.pdf - Lumsa
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Il genitivo genitivo genitivo era originariamente in -ā-ōm > -ă-ōm > -ă-ŏm > -ŭm (analogicamente<br />
ai temi in -ŏ- / -ĕ-), ma poi, assumendo l’uscita pronominale, divenne -ā-sōm > -<br />
ārŭm; in poesia si trova talora l’uscita -ŭm (cfr. ad es. Verg. Aen. 3, 550:<br />
Grāiŭgĕnum um umquĕ um dŏmos suspectăquĕ linquĭmŭs aruă).<br />
Il dativo dativo-ablativo<br />
dativo ablativo ablativo-strumentale<br />
ablativo strumentale strumentale-locativo<br />
strumentale locativo è in -ā-ĭs > -ei̯s > -īs; i temi in -ĭ-ā- talora<br />
(in poesia, per esigenze metriche) non contraggono -ĭ-īs > -īs.<br />
Alcuni vocaboli mostrano però la forma del dativo-ablativo in -ā-bŭs (presente<br />
anche in sanscrito): così alcuni aggettivi numerali (ambābŭs vs. dŭāīs) e sostantivi<br />
femminili che nelle lingue tecniche andavano distinti dal corrispondente termine<br />
maschile (es. ăsĭnābŭs; ĕquābŭs; dĭis dĕābusquĕ; Cato orig. 7, fr. 6 Jordan: dōtes<br />
fīlĭābŭs non dant).<br />
I GRECISMI, inizialmente propri della lingua corrente, dalla prima<br />
declinazione greca del dialetto dorico (in -ā) passavano alla prima declinazione <strong>latina</strong><br />
(es. nauta < ναύτας); successivamente, i prestiti dotti giungono in latino dal dialetto<br />
ionico-attico, e Accio insegnava (cfr. Varro ling. 10, 70) a trascriverli conservando il<br />
più possibile le uscite della declinazione greca.<br />
10 10. 10<br />
. . SECONDA SECONDA DECLINAZIONE DECLINAZIONE (temi (temi in in ----ŏŏŏŏ---- / / / / ----ĕĕĕĕ----)<br />
Comprende sostantivi e aggettivi maschili e neutri, e pochi sostantivi<br />
femminili (nomi di albero [es. pōpŭlŭs, pōmŭs, ecc.] e alcuni nomi isolati [es.<br />
hŭmŭs, rifatto – da un originario tema in –m 38 – sul locativo hŭmī, dal tipo<br />
Tuscŭlŭm, Tuscŭlī]); i femminili tendono a sparire (per influsso della flessione<br />
aggettivale) trasformandosi in maschili o in temi in -ŭ-: esitano pertanto fra seconda<br />
e quarta declinazione nomi come dŏmŭs e anche sostantivi originariamente della<br />
quarta declinazione, come pīnŭs.<br />
Al SINGOLARE il nominativo, per il maschile e femminile, è in -ŏ-s > -ŭs, -<br />
ŏ-m > -ŭm per il neutro (l’oscuramento della vocale tematica si ebbe alla fine del III<br />
sec. a.C.). Quando vi è inserimento del suffisso -i̯ŏ-, tali forme poterono avere<br />
allotropi dialettali in -ĭs: cfr. ad es. Caecĭlĭs (senza vocale tematica), forma dialettale<br />
dell’antroponimo Caecĭlĭŭs, e ălĭs da cui deriva ălĭŭs.<br />
Ma nei temi uscenti in ----rrrrŏŏŏŏ---- si ebbe la seguente evoluzione: -r(ŏ)-s > -rs > -<br />
r(r) [> -r̥ > -ĕr] (es. *ăgrŏs > ăgĕr, cfr. ἀγρός; săkrŏs > săcĕr; *pŭĕrŏs > pŭĕr).<br />
Tuttavia l’uscita -rŏ-s > -rŭs si è mantenuta<br />
quando r proviene da un’antica s (es. *ŏmĕsŏs > ŭmĕrŭs),<br />
quando la sillaba precedente contiene una vocale lunga o un dittongo (es.<br />
austērŭs, clārŭs, sēcūrŭs, taurŭs, mātūrŭs),<br />
38 Vedi sotto, § 11.1.3.<br />
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