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Bollettino n. 187 - Società Filosofica Italiana

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Infine l’autrice interviene per ringraziare i docenti della facoltà di Scienze della<br />

Formazione – in cui opera ormai da sette anni come supervisore del Tirocinio didattico – per gli<br />

stimoli ricevuti nel lavoro quotidiano e per gli incoraggiamenti a proseguire nelle sue ricerche.<br />

Peraltro, un grande ringraziamento viene rivolto in particolare agli studenti del Corso di Laurea<br />

in Scienze della Formazione primaria, che stanno già svolgendo il laboratorio Creature variopinte<br />

nell’ambito del tirocinio diretto programmato presso le scuole convenzionate con l’Ateneo,<br />

moltiplicando e disseminando l’esperienza delle buone pratiche didattiche a carattere laboratoriale<br />

sul territorio. A tale proposito, l’autrice invita tutti i partecipanti all’incontro ad entrare a far<br />

parte della comunità di ricerca virtuale che si sta attivando (cfr. il sito www.creaturevariopinte.it),<br />

al fine di offrire il proprio contributo di proposte originali e suggestioni personali per la costruzione<br />

di conoscenze/competenze condivise.<br />

Filosofia e letteratura<br />

Luigi Iandoli<br />

Una tiepida sera romana accoglie i convenuti a piazza di Santa Cecilia, il 2 febbraio<br />

2006, nella saletta interna della omonima galleria, che ospita la sezione romana della <strong>Società</strong><br />

<strong>Filosofica</strong> <strong>Italiana</strong> per una conversazione in compagnia di Stefano Poggi. Prima di entrare, un<br />

lungo sguardo sulle bianche colonne del pronao della basilica, sulle quali indugiano raggi dorati<br />

di luci nascoste, poi tutti seduti in cerchio attorno al professore, giunto da Firenze, e a Rosa<br />

Calcaterra che lo riceve cordialmente, mentre illustra agli astanti il tema dell’incontro, introdotto<br />

da alcune sue considerazioni. Il rapporto fra la letteratura e la filosofia è oggetto di un dibattito<br />

recente: la filosofia è anche un genere letterario? La qualità letteraria di un testo filosofico ha una<br />

sua specificità e questa in che consiste? Esiste un rapporto fra i contenuti del pensiero e lo stile<br />

letterario? La storia del pensiero filosofico attesta che questi problemi, anche se con dei limiti,<br />

sono oggetto di riflessione da parte della tradizione, a partire da Platone, che sottolinea le differenze<br />

del linguaggio, specifico in entrambe, e la opposizione fra sfera delle emozioni e ambito<br />

dell’intelletto. La poesia è a-dialettica, mentre il pensiero logico-razionale rappresenta il fondamento<br />

della verità. Platone stesso, in seguito, indulgerà sulla natura dell’arte che, nella sua<br />

espressione poetica, paragonata ed Eros, sarà una forma di mania divina, e la bellezza conoscerà<br />

infiniti gradi di espressione. Aristotele – aggiunge Calcaterra – prosegue distinguendo l’arte<br />

dalla filosofia: la prima parla di realtà vere e non vere, ed ha come fondamento l’artista, la seconda<br />

valorizza i contenuti di verità. Dopo i ruoli centrali, ma diversamente articolati, assegnati<br />

all’arte da parte di Hegel e di Baumgarten, nella contemporaneità Nietzsche supera la distinzione<br />

fra arte e filosofia: la verità è un esercito mobile di metafore ed il prospettivismo è un attacco al<br />

concetto di realtà oggettiva che prescinda dalle interpretazioni.<br />

Poggi, dopo l’ampio excursus della sua ospite, inizia ad esporre il suo pensiero a partire<br />

da quelli che egli definisce come due grandi paradigmi del pensiero occidentale: filosofia e letteratura,<br />

ma, se la filosofia è un genere letterario, questo – egli sottolinea – è legato ad uno stile e lo<br />

stile, a partire da Proust, è quasi tutto. Anche in considerazione di ciò, Platone è senz’altro un<br />

giusto luogo d’origine. Poi, enucleando i nodi centrali del tema in questione, egli si chiede: 1)<br />

dove sono nascosti gli snodi che distanziano filosofia e letteratura? Forse nella suggestione o<br />

nelle emozioni che si riferiscono all’anima irascibile di Platone? 2) Se le due questioni fondamentali,<br />

proposte oggi da un Occidente, da tempo sonnecchioso, sono il problema del soggetto e<br />

della individualità da una parte e la temporalità vissuta nell’attualità dall’altra, quali intellettuali<br />

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