Tecnologia della fotorivelazione basata su dispositivi a ... - Matematica
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appresentato ondulatoriamente, applicando il ben noto teorema di Bloch, mediante una funzione d‘onda di<br />
Bloch ψ(r,k), la quale è data dal prodotto fra un’onda piana monocromatica e una funzione spaziale u(r):<br />
quest’ultima è chiamata, in fisica dello stato solido, “central cell part” <strong>della</strong> funzione di Bloch (= “parte centrale di<br />
cella” <strong>della</strong> funzione di Bloch), la cui periodicità spaziale è la stessa del cristallo semiconduttore, vale a dire la<br />
costante reticolare a (A°). Come noto all’interno di ciascuna cella fondamentale del reticolo cristallino del<br />
semiconduttore, quest’ultimo sia a gap diretto che a gap indiretto, la dipendenza spaziale u(r) <strong>della</strong> funzione<br />
relativa ad uno stato elettronico in BV, cioè la dipendenza spaziale <strong>della</strong> densità di probabilità |u(r)| 2 relativa alla<br />
funzione di Bloch di un elettrone o di una lacuna in BV, ha una forma molto simile a quella caratteristica degli<br />
orbitali elettronici px, py e pz. Infatti gli elettroni in BV di un qualunque semiconduttore (strutturato a diamante,<br />
oppure strutturato a zincoblenda, ecc…) contribuiscono a tenere uniti gli atomi che lo formano partecipando ai<br />
legami covalenti di tipo ς fra atomi primi vicini, e tali legami sono costituiti da sovrapposizioni di orbitali di tipo<br />
p lungo le tre direzioni, per la precisione da sovrapposizioni di orbitali ibridi sp 3 . Un elettrone (o una lacuna) in<br />
BV può quindi avere tre diversi valori dell’energia totale E, a seconda che lo stato elettronico di Bloch ψ(r,k), che<br />
descrive l’elettrone (o la lacuna) in BV, abbia la forma spaziale u(r) di px, di py o di pz, ovvero a seconda<br />
dell’orbitale p <strong>su</strong>l quale il portatore di carica si trova. Ciascuno dei tre valori dell’energia totale E appartiene ad<br />
una sottobanda diversa di BV. Si osservi in proposito la parte sinistra di figura 13.<br />
In altri termini la BV può essere vista come la degenerazione del livello energetico atomico di un singolo orbitale<br />
p, il cui elettrone non è isolato all’interno del sistema atomino a cui appartiene, bensì interagisce con gli elettroni<br />
ed i nuclei di tutti gli atomi vicini, per cui maggiore è la vicinanza, e quindi l’interazione coulombiana, con gli<br />
atomi vicini, più l’energia dell’orbitale p, la quale sarebbe un singolo livello energetico nel caso di atomo isolato,<br />
ovvero non all’interno di un cristallo, degenera in una banda di valenza sempre più larga lungo l’asse dell’energia<br />
totale E. Se poi consideriamo non trascurabile la nota interazione spin – orbita (“spin – orbit coupling”), ovvero<br />
l’interazione fra il momento angolare intrinseco (= di spin) dell’elettrone che si trova in BV ed il campo<br />
magnetico prodotto dall’orbita del nucleo degli atomi del semiconduttore intorno ai centri di massa degli stessi<br />
atomi, in altri termini l’overlap (= prodotto scalare) fra il momento angolare di spin dell’elettrone ed il<br />
momento angolare orbitale totale dell’atomo a cui l’elettrone appartiene, che si può dimostrare essere, di fatto,<br />
coincidente con il momento angolare orbitale dello stesso elettrone orbitante intorno al centro di massa<br />
dell’atomo (il momento angolare orbitale del nucleo intorno al centro di massa è trascurabile, in quanto m0 e |ς >, che qui indichiamo, secondo<br />
la notazione astratta di Dirac (si veda il glossario), utilizzando i simboli di bra e ket. Nei semiconduttori a gap<br />
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