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Tecnologia della fotorivelazione basata su dispositivi a ... - Matematica

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Fig. 1<br />

Rappresentazione del fenomeno fisico alla base <strong>della</strong> rivelazione fotonica in ambito PET. Il positrone emesso dal decadimento beta inverso<br />

attraversa una piccola regione di tes<strong>su</strong>to e annichila con un elettrone atomico; l’energia di massa elettrone/positrone si trasforma nei due<br />

fotoni γ1 e γ2. Ciascuno di questi può essere visto come un’onda elettromagnetica che viaggia lungo una traettoria rettilinea, in base alla prima<br />

legge dell’ottica lineare.<br />

La direzione di propagazione dei due fotoni prende il nome di LOR (“Line of Response”) ed è la linea di volo di γ1<br />

e γ2 in un punto <strong>della</strong> quale si è verificato l’evento di annichilazione. Il tes<strong>su</strong>to, divenuto una sorgente di positroni<br />

a causa del decadimento beta inverso, grazie all’annichilazione materia/antimateria diviene ora una sorgente di<br />

fotoni, la cui frequenza rientra nel range delle onde elettromagnetiche gamma. Non ci resta che predisporre una<br />

strumentazione atta alla rivelazione di tali fotoni, per ricostruire un’immagine al computer <strong>della</strong> geometria del<br />

tes<strong>su</strong>to <strong>su</strong> cui si sono depositati gli isotopi traccianti. Saranno necessari almeno due fotorivelatori, uno che riveli<br />

l’arrivo del fotone γ1 e l’altro che riveli l’arrivo di γ2. Occorrerà un’elettronica di “front-end” (elettronica di<br />

lettura) capace di estrarre l’informazione circa la posizione approssimata del punto di annichilazione, lungo la<br />

LOR congiungente i due fotorivelatori. Se poi, anziché avere due fotorivelatori, abbiamo (caso più realistico) due<br />

pannelli, ciascuno costituito da diversi fotorivelatori, allora è necessario che l’elettronica <strong>su</strong>ddetta prenda in<br />

considerazione solo una coppia di fotoni incidenti (uno incidente <strong>su</strong>l pannello 1, l’altro <strong>su</strong>l pannello 2) in due<br />

istanti separati da pochi nanosecondi, ossia due fotoni quasi simultanei. In tal modo i due fotorivelatori così<br />

eccitati, posti ciascuno <strong>su</strong> un pannello, individueranno una possibile LOR. Se riusciamo a determinare tutte le<br />

possibili LOR, con opportuni algoritmi (di retroproiezione) si possono ricostruire i probabili punti di<br />

annichilazione e dunque la forma del tes<strong>su</strong>to da vi<strong>su</strong>alizzare. È questo il principio cardine <strong>della</strong> tecnica<br />

diagnostica PET.<br />

3

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