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IL ROSARIO<br />
e la Nuova Pompei<br />
Anno 123 - N. 1 - <strong>Gennaio</strong> 2007<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB - NA -<br />
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IL ROSARIO<br />
E LA NUOVA POMPEI<br />
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L. Leone, G. Lungarini, A. Marrese,<br />
G. Ruggiero, G. Russo, F. P. Soprano<br />
Hanno collaborato:<br />
G. Acanfora, R. Alfano, G. Cento,<br />
S. Cipriani, M. D’Amora, A. Di Vittorio,<br />
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Grafica:<br />
Carlo Valvini<br />
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Fotografie:<br />
G. Angellotto, A. Di Stefano,<br />
L. Donnarumma, T. Lepera, O. Pescina,<br />
F. Rizzo, R. Siciliani<br />
Carta: Burgo<br />
Stampa: Arti Grafiche Boccia S.p.A.<br />
Anno 123<br />
<strong>Gennaio</strong> 2007 - n. 1<br />
Poste Italiane S.p.A.<br />
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D.L. 353/2003<br />
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
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Dicembre 2006<br />
Di questo numero sono state<br />
stampate 265.000 copie<br />
Associato all’USPI<br />
(Unione Stampa Periodica Italiana)<br />
ISNN 0035 - 8282<br />
Sommario<br />
3<br />
Un nuovo anno di speranza<br />
ricominciando dai bambini di ANGELO SCELZO<br />
4<br />
Missione, comunione e corresponsabilità: tre parole chiave<br />
per la comunità cristiana di LORETA SOMMA E ROSARIO ALFANO<br />
7<br />
Filippo Smaldone:<br />
un santo della carità di SANDRA FRANCESCHI<br />
8<br />
Pompei e Tarragona<br />
città gemelle<br />
di ARACELI FERNÁNDEZ GALISTEO<br />
E MARIDA D’AMORA<br />
Nella città di Maria<br />
10 l’amore alimenta la vita<br />
Sulle orme del Signore Gesù<br />
14 a servizio della Chiesa e del mondo<br />
Dal 1875 ad oggi:<br />
16 un unico evento di grazia<br />
Il beato Bartolo Longo:<br />
17 un testimone per i nostri tempi<br />
La Madonna di Pompei nel mondo<br />
18 La Chiesa di Asmara in Eritrea<br />
di CATERINA LEPORE<br />
di IVAN LICINIO<br />
di FRANCESCO PAOLO SOPRANO<br />
di LUIGI LEONE<br />
di GIUSEPPE LUNGARINI<br />
Maria, questi ragazzi sono i tuoi figli 20<br />
Testimoni e annunciatori del regno:<br />
di GIOSY CENTO<br />
dodici “discepoli” alla scuola di Gesù di SETTIMIO CIPRIANI<br />
22<br />
24<br />
Cinquecento in gara per la Pace di GIUSEPPE ACANFORA<br />
25<br />
Il mondo dei bambini<br />
26 senza cittadinanza nei mass-media? di DARIA GENTILE<br />
I Fratelli delle Scuole Cristiane da cent’anni a Pompei nell’opera<br />
più prestigiosa del beato Bartolo Longo di MARIO PRESCIUTTINI<br />
29<br />
30<br />
32<br />
34<br />
Educatori a servizio dell’uomo di FRANCESCO MARIANO<br />
Rosario News a cura di GIUSEPPINA STRIANO<br />
Le Missioni Mariane del 2007<br />
Pellegrini del Rosario a cura di MARIDA D’AMORA<br />
In Libreria 41<br />
Grati alla Madonna<br />
a cura di LUCIO GIACCO<br />
e al beato Bartolo Longo a cura di CIRO COZZOLINO<br />
42<br />
44<br />
46<br />
I nostri lettori ci scrivono a cura di AUGUSTO DI VITTORIO<br />
Edizioni del Santuario<br />
Anno 123 - Numero 1<br />
<strong>Gennaio</strong> 2007<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 2 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [2]<br />
Il terzo millennio comincia a<br />
muovere i primi passi e il<br />
calendario, con l’ingresso del<br />
nuovo anno, segnala il rapido<br />
avvicinamento alla prima decade<br />
del nuovo secolo.<br />
Il tempo che passa in fretta non è più<br />
solo un modo di dire: lo sviluppo<br />
delle nuove tecnologie ha accelerato<br />
non solo i tempi della<br />
comunicazione, ma ha finito per<br />
stravolgere i ritmi dell’esistenza.<br />
Sempre più spesso, sotto l’incalzare<br />
del nostro forsennato daffare,<br />
si fa strada l’esigenza di mettere<br />
un punto, di fermarsi e ricominciare<br />
Editoriale<br />
Un nuovo anno di speranza<br />
ricominciando dai bambini<br />
daccapo. Lo stato d’animo è quello<br />
del ripartire, del ridisegnare, davanti<br />
ai propri passi, un cammino non<br />
soltanto più agevole, ma soprattutto<br />
più diretto ed essenziale.<br />
Si vorrebbe tornare indietro non per<br />
evitare le sfide ma per affrontarle<br />
con nuove energie, quelle smarrite<br />
o consumate di fronte alle fatiche<br />
della vita.<br />
Al cospetto delle diverse fasi<br />
dell’esistenza, ricominciare daccapo<br />
vuol dire ritornare bambini,<br />
riavvolgere - in buona sostanza - il<br />
nastro di ciò che si è vissuto e<br />
tentare di proiettarlo<br />
su uno schermo più libero da ombre<br />
o chiaroscuri.<br />
Recuperare la fase della vita più<br />
ricca di orizzonti e più piena di<br />
speranze è una prospettiva sempre<br />
più presente nel pontificato di<br />
Benedetto XVI, tutto orientato a<br />
porre in primo piano l’essenziale.<br />
L’enciclica «Dio è amore» resta<br />
il grande manifesto del magistero<br />
di Papa Ratzinger, perché non esiste<br />
niente di più costitutivo, nel porsi<br />
alla sequela di Cristo, che<br />
proclamare e vivere il suo<br />
comandamento di amore.<br />
Cristo fatto uomo è il grande dono<br />
e mistero della nostra fede,<br />
ma per farsi uomo anche il Salvatore<br />
ha vissuto la condizione di bambino;<br />
ha percorso la sua vita senza<br />
scorciatoie, indicando così<br />
l’essenzialità di un inizio, anzi<br />
di un nuovo inizio, nel quale<br />
ricapitolare ogni cosa.<br />
Il costante richiamo di Papa<br />
Benedetto ai bambini va inserito<br />
n di ANGELO SCELZO<br />
in un chiaro e profondo contesto<br />
ecclesiale. Non a caso anche nel<br />
Messaggio per la celebrazione della<br />
Giornata Mondiale della Pace - sul<br />
tema: “La persona umana, cuore<br />
della Pace” - il Santo Padre ha<br />
avuto in mente, prima di tutti i<br />
bambini. Ad essi ha rivolto il primo<br />
saluto, riconoscendo che «con la<br />
loro innocenza arricchiscono<br />
l’umanità di bontà e di speranza, e<br />
con il loro dolore, ci stimolano a<br />
farci operatori di giustizia e di<br />
pace». Il tema stesso della Giornata,<br />
afferma il Papa, è scaturito «proprio<br />
pensando ai bambini, specialmente<br />
a quelli il cui futuro è compromesso<br />
dallo sfruttamento e dalla cattiveria<br />
di adulti senza scrupoli».<br />
Riproporre l’essenzialità dell’amore<br />
in senso teologico e richiamare<br />
pastoralmente - ma anche<br />
storicamente - il ruolo e la<br />
condizione dei bambini costituisce<br />
chiaramente un unicum magisteriale<br />
che aiuta a comprendere più a fondo<br />
le linee di un pontificato di così<br />
straordinaria intensità.<br />
Tutto appare ed è lineare.<br />
Pur di fronte al trascorrere<br />
inesorabile del tempo, c’è sempre<br />
un nuovo inizio a riportarci alla fonte<br />
e all’origine di tutto.<br />
Il nuovo anno, quindi, rappresenta,<br />
allo stesso tempo, una novità e una<br />
continuità di vita: un corso da<br />
segnare con le impronte fresche e<br />
antiche dei nostri passi di ogni<br />
giorno. I bambini non sono quelli<br />
che restano dietro la fila; sono essi,<br />
infatti, a indicare non la lunghezza,<br />
ma la qualità del passo e quindi<br />
il senso della rotta comune.<br />
C’è un’altra importante indicazione<br />
di Benedetto XVI, in questa<br />
direzione: anche il tema della<br />
prossima Giornata Mondiale delle<br />
Comunicazioni Sociali chiama in<br />
causa la «minore età»: «I bambini e i<br />
media: una sfida per l’educazione».<br />
È difficile non vedere in questi<br />
richiami così assidui e costanti la<br />
linea di una speciale cura pastorale,<br />
rivolta non solo al mondo<br />
dell’infanzia ma a tutta la comunità<br />
ecclesiale e alla società civile.<br />
D’altra parte, su fronti opposti,<br />
l’interesse per il mondo dei bambini<br />
è più che evidente.<br />
Proprio i media sono i testimoni<br />
- non sempre innocenti - delle<br />
barbarie morali e fisiche dalle quali<br />
sono sempre più spesso aggrediti.<br />
Per una società così spinta ai<br />
consumi e così schiava del mercato,<br />
i bambini sono poco più che<br />
semplici, potenziali acquirenti:<br />
Anche i loro desideri, veri o imposti,<br />
entrano nel gioco del mercato più<br />
che nel vaglio dei sentimenti.<br />
Temi del genere sono stati al centro<br />
di un recente incontro,<br />
proprio qui a Pompei, dove il<br />
problema è particolarmente vivo<br />
e presente anche per le implicazioni<br />
della recente legge che ha abolito<br />
gli istituti per i minori.<br />
Ma non è solo un problema di legge.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 3 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [3]
IL IV CONVEGNO NAZIONALE DELLA CHIESA ITALIANA<br />
Oltre duemilasettecento persone, tra<br />
Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiose<br />
e religiosi, laici e ben settecento<br />
operatori della comunicazione hanno<br />
dato vita all’assise della Chiesa italiana,<br />
celebratosi a Verona, dal 16 al 20 ottobre,<br />
sul tema: “Testimoni di Gesù risorto<br />
speranza del mondo”.<br />
«Siamo qui perchè siamo ancora in<br />
grado di sperare per tutti!» ha detto nell’omelia,<br />
durante la cerimonia di apertura,<br />
svoltasi nella suggestiva cornice dell’Arena<br />
scaligera, dominata dalle foto dei<br />
santi italiani e dei testimoni scelti dalle<br />
diocesi, tra le quali anche il nostro beato<br />
Bartolo Longo, il Pastore della Chiesa veronese,<br />
Mons. Flavio Roberto Carraro.<br />
È toccato al Cardinale Dionigi Tettamanzi,<br />
Arcivescovo di Milano e presiden-<br />
n di LORETA SOMMA e ROSARIO ALFANO<br />
Missione, comunione<br />
e corresponsabilità:<br />
tre parole chiave<br />
per la comunità cristiana<br />
te del Comitato preparatorio, aprire i lavori<br />
del convegno con una prolusione<br />
sentita e molto concreta.<br />
Ha parlato di missione, di corresponsabilità<br />
e di comunione ed ha poi ammonito<br />
i cattolici: «Non si dà testimonianza<br />
cristiana al di fuori o contro la comunione<br />
ecclesiale. Dobbiamo uscire - ha proseguito<br />
il Pastore della Chiesa ambrosiana<br />
- dal nostro cammino troppe volte angusto,<br />
stolto e sterile. Occorre maggiore<br />
comunione missionaria tra i fedeli per testimoniare<br />
Gesù Risorto, speranza del<br />
mondo».<br />
Il Cardinal Tettamanzi si è, poi, soffermato<br />
sul ruolo dei laici nella Chiesa:<br />
«È ora che la splendida teoria sul laicato<br />
espressa dal Concilio diventi una diffusa<br />
prassi ecclesiale. La strada è stata aperta<br />
Benedetto XVI pronuncia il suo discorso al Convegno di Verona. A fianco, il Vescovo locale, Mons.<br />
Flavio Roberto Carraro. In alto, la galleria fotografica dedicata ai santi testimoni della Chiesa italiana.<br />
Nella pagina a fianco: in alto, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio;<br />
in basso, i delegati pompeiani a Verona con il Vescovo, Mons. Carlo Liberati.<br />
dal Concilio, ma ora va accelerata», ha<br />
concluso il porporato lombardo.<br />
Quest’evento ecclesiale, introdotto dalle<br />
relazioni di: don Franco Giulio Brambilla,<br />
docente di Cristologia e Antropologia<br />
teologica e preside della Facoltà<br />
Teologica dell’Italia Settentrionale; Paola<br />
Bignardi, direttrice di “Scuola Italiana<br />
Moderna” e coordinatore nazionale di<br />
ReteInOpera; Lorenzo Ornaghi, professore<br />
ordinario di Scienza politica e rettore<br />
magnifico dell’Università Cattolica del<br />
Sacro Cuore e Savino Pezzotta, presidente<br />
della Fondazione “Ezio Tarantelli”, si<br />
colloca a metà del primo decennio del Terzo<br />
Millennio e si propone di dare nuovo<br />
impulso allo slancio missionario scaturito<br />
dal Grande Giubileo del 2000, di compiere<br />
una prima verifica del cammino pastorale<br />
svolto in questo decennio e di essere<br />
occasione di ripresa e di rilancio verso<br />
gli impegni che ancora ci attendono.<br />
Nel corso del convegno, con il coordinamento<br />
degli esperti: Raffaella Iafrate, professore<br />
associato di Psicologia dei gruppi<br />
e di comunità nell’Università Cattolica<br />
del Sacro Cuore; Adriano Fabris, professore<br />
ordinario di Filosofia morale e direttore<br />
del Master in comunicazione pubblica<br />
e politica nell’Università di Pisa; Augusto<br />
Sabatini, giudice e presidente vicario<br />
del Tribunale per i Minori di Reggio<br />
Calabria; Costantino Esposito, professore<br />
ordinario di Storia della filosofia nell’Università<br />
di Bari; e Luca Diotallevi,<br />
professore associato di Sociologia nell’Università<br />
di Roma Tre, sono state approfondite<br />
alcune dimensioni antropologiche<br />
particolarmente bisognose di speranza.<br />
La vita affettiva, che è l’ambito della<br />
dimora interiore del testimone. Le relazioni<br />
affettive vanno recuperate e, per superare<br />
una serie di problematiche del no-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 4 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [4]<br />
stro tempo, devono poggiare solidamente<br />
sulla speranza e non devono vivere solo<br />
lo spazio effimero dell’oggi. Altro ambito<br />
affrontato è stato il lavoro e la festa.<br />
Il primo non deve diventare il punto centrale<br />
della vita dell’uomo e non deve cancellare<br />
il significato della “festa cristiana”,<br />
che non deve essere confusa con il<br />
riposo. La festa è tempo di ringraziamento<br />
e non tempo “vuoto”.<br />
Per quanto riguarda le forme di fragilità<br />
umana, si è detto che esse devono<br />
essere accolte e non nascoste o cancellate<br />
dalle tecnologie. L’accoglienza è “l’arma<br />
segreta” del testimone, rimanda ad un<br />
“oltre”, che non appartiene alla dimensione<br />
“nascosta” del nostro tempo e si esprime<br />
con: accoglienza della vita, cura<br />
dei malati, soccorso del povero, ospitalità<br />
dell’abbandonato, visita al carcerato,<br />
assistenza all’incurabile, protezione dell’anziano.<br />
A proposito della tradizione, intesa<br />
come ciò che trasmette il patrimonio culturale,<br />
e cioè i mezzi di comunicazione,<br />
la scuola, l’università, si è sottolineato che<br />
in questi ambiti è in gioco la formazione<br />
intellettuale e morale delle giovani generazioni.<br />
La cittadinanza è l’ambito che esprime<br />
l’appartenenza ad una determinata società<br />
ed è messo in discussione dai processi<br />
di globalizzazione che tendono ad<br />
una “cittadinanza mondiale”. In esso devono<br />
radicarsi i principi di sussidiarietà e<br />
di solidarietà per poter superare i problemi<br />
della fame, della povertà, della giustizia<br />
economica e dell’ambiente.<br />
Durante il Convegno hanno dato il<br />
proprio contributo anche esponenti della<br />
cultura europea come: Andrea Riccardi,<br />
professore ordinario di Storia contemporanea<br />
nell’Università di Roma Tre;<br />
Le testimonianze dei nostri delegati<br />
all’assise ecclesiale di Verona<br />
La delegazione di Pompei, presieduta<br />
dal Vescovo, Mons. Carlo Liberati, e<br />
formata da don Sebastiano Bifulco, delegato<br />
diocesano, Rosario Alfano, Regina<br />
D’Amora, Giusy Di Martino e Assunta<br />
Schettino, ha partecipato attivamente ai<br />
lavori assembleari ed a quelli di ambito,<br />
offrendo il proprio contributo alla discussione<br />
ed acquisendo informazioni, esperienze<br />
e testimonianze da trasmettere alla<br />
comunità ecclesiale pompeiana.<br />
Ecco le impressioni che ci hanno fatto<br />
pervenire: «Una bella esperienza di<br />
Chiesa, della sua vitalità nelle sue varie<br />
componenti. Tutto è stato interessante e<br />
fortemente stimolante per la crescita personale<br />
e per le indicazioni offerte per il<br />
cammino futuro delle nostre chiese. Siamo<br />
tornati arricchiti e desiderosi di intensificare<br />
il nostro impegno a servizio della<br />
nostra Chiesa perché possa crescere nella<br />
fedeltà al Risorto. Proprio la forte presenza<br />
laicale è l’elemento che ci ha impressionato<br />
a Verona a partire dai 16 “testimoni”<br />
della Chiesa in Italia, scelti dai<br />
Vescovi italiani quali modelli concreti di laici<br />
chiamati alla santità nel proprio ambito<br />
di vita.<br />
A questo proposito, vogliamo segnalare<br />
un passo del discorso del Papa a Verona,<br />
nel quale Benedetto XVI evidenzia<br />
tutta la forza della risurrezione di Cristo:<br />
“Essa (la risurrezione) - dice il Pontefice -<br />
non è affatto un semplice ritorno alla no-<br />
stra vita terrena; è invece la più grande<br />
‘mutazione’ mai accaduta, il salto decisivo<br />
verso una dimensione di vita profondamente<br />
nuova, l’ingresso in un ordine decisamente<br />
diverso, che riguarda anzitutto<br />
Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi,<br />
tutta la famiglia umana, la storia e l’intero<br />
universo: per questo la risurrezione di Cristo<br />
è il centro della predicazione e della<br />
testimonianza cristiana, dall’inizio alla fine<br />
dei tempi”. Poi, indicando che è l’amore<br />
la ‘cifra di questo mistero’, continua così:<br />
“Egli (il Risorto) era una cosa sola con<br />
la Vita indistruttibile e pertanto poteva donare<br />
la vita proprio lasciandosi uccidere,<br />
ma non poteva soccombere definitivamente<br />
alla morte (...) La sua risurrezione<br />
è stata dunque come un’esplosione di luce,<br />
un’esplosione dell’amore che scioglie<br />
le catene del peccato e della morte. Essa<br />
ha inaugurato una nuova dimensione della<br />
vita e della realtà, dalla quale emerge<br />
un mondo nuovo, che penetra continuamente<br />
nel nostro mondo, lo trasforma e lo<br />
attira a sé”.<br />
L’esperienza positiva riportata da Verona<br />
ci permette di poter affermare che in<br />
questa Chiesa italiana il laicato è protagonista<br />
in una maniera forse non sempre<br />
eclatante, ma indubbiamente efficace e<br />
tutto ha contribuito a rafforzare in noi tale<br />
convinzione: dalle relazioni ai momenti di<br />
preghiera, dal discorso del Papa alla condivisione<br />
con i partecipanti al Convegno.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 5 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [5]
Margaret S. Archer, professore ordinario<br />
di Sociologia nell’Università di Warwick<br />
(Coventry) e membro della Pontificia Accademia<br />
delle Scienze sociali; Michel<br />
Camdessus, presidente delle Settimane Sociali<br />
di Francia e Ján Figel, commissario<br />
dell’Unione Europea per l’istruzione, la<br />
formazione, la cultura e il multilinguismo.<br />
Alla dott.ssa Giovanna Ghirlanda, direttore<br />
medico dell’Ospedale Policlinico<br />
“G. Rossi” di Verona, l’onore di presentare<br />
il convegno a Papa Benedetto XVI,<br />
che, durante il suo intervento in Fiera, ha<br />
sottolineato, tra l’altro, come per l’accoglienza<br />
e la trasmissione della fede e dell’amore<br />
cristiano sia necessario preoccuparsi<br />
dell’educazione della persona, un’educazione<br />
ai valori cristiani che diventano<br />
autentici e credibili nell’amore e nella<br />
sollecitudine concreta per i più deboli, i<br />
più poveri e per chi si trova in maggior<br />
pericolo e in più grave difficoltà. In seguito,<br />
allo Stadio “Bentegodi”, l’incontro<br />
del Pontefice con i fedeli delle diocesi del<br />
Triveneto, i Cardinali, i Vescovi e i delegati,<br />
ai piedi del Crocifisso della storica<br />
Chiesa di San Luca e sotto il materno<br />
guardo della Madonna del Popolo.<br />
Durante l’omelia, il Papa, riprendendo<br />
il tema del Convegno, ha detto: «Questa<br />
definizione dei cristiani deriva direttamente<br />
dal Vangelo di Luca, ma anche dagli<br />
Atti degli Apostoli (1,8.22). Testimoni<br />
di Gesù risorto: quel “di” va capito bene!<br />
Vuol dire che il testimone è “di” Gesù<br />
risorto, cioè appartiene a Lui, e proprio in<br />
quanto tale può rendergli valida testimonianza,<br />
può parlare di Lui, farLo cono-<br />
Il tavolo della Presidenza del IV Convegno della Chiesa italiana. In alto, uno scorcio dell’Arena di<br />
Verona durante la cerimonia d’inaugurazione.<br />
scere, condurre a Lui, trasmettere la sua<br />
presenza. È esattamente il contrario di quello<br />
che avviene per l’altra espressione: speranza<br />
del mondo. Qui la preposizione “del”<br />
non indica affatto appartenenza, perché<br />
Cristo non è del mondo, come pure i cristiani<br />
non devono essere del mondo. La<br />
speranza, che è Cristo, è nel mondo, è per<br />
il mondo, ma lo è proprio perché Cristo è<br />
Dio, è “il Santo”. Cristo è speranza per il<br />
mondo perché è risorto, ed è risorto perché<br />
è Dio. Anche i cristiani possono portare<br />
al mondo la speranza, perché sono di<br />
Cristo e di Dio nella misura in cui muoiono<br />
con Lui al peccato e risorgono con<br />
Lui alla vita nuova dell’amore, del perdono,<br />
del servizio, della non-violenza».<br />
Nelle conclusioni, il Cardinal Camillo<br />
Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale<br />
Italiana, si è detto « ... convinto<br />
che l’amore alla Chiesa fa alla fine tutt’uno<br />
con l’amore a Cristo. Questo amore<br />
indiviso, dunque, dobbiamo far rifiorire in<br />
noi. (...) Il Signore Gesù benedica la nostra<br />
umile fatica di questi giorni e faccia<br />
germinare da essa qualche frutto dello Spirito,<br />
così che possiamo essere davvero<br />
testimoni della sua risurrezione, per quella<br />
speranza di cui tutti abbiamo bisogno».<br />
Grazie alla forte esperienza di comunione,<br />
tutti i delegati si sono davvero sentiti<br />
come i primi discepoli, coloro che “avevano<br />
visto il Signore”, come è stato scritto<br />
nel Messaggio alle Chiese particolari in<br />
Italia. Accanto ai lavori assembleari, ci sono<br />
stati settanta espositori, in rappresentanza<br />
di enti e associazioni ecclesiali e sociali,<br />
e otto eventi culturali, tra singole installazioni<br />
di artisti, vere e proprie mostre<br />
e l’oratorio musicale “Resurrexi”, eseguito<br />
in prima assoluta a Verona.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 6 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [6]<br />
UN AMICO DEL BEATO BARTOLO LONGO<br />
Filippo Smaldone:<br />
un santo della carità<br />
Verona li ha voluti in “platea”: i<br />
volti dei santi italiani hanno fatto<br />
da suggestiva cornice al IV<br />
Convegno Nazionale della Chiesa italiana,<br />
svoltosi dal 16 al 20 ottobre scorsi.<br />
Le foto dei santi, infatti, sono state<br />
poste nell’immensa platea dell’Arena<br />
scaligera, sede della cerimonia inaugurale<br />
dell’incontro. E due sono gli italiani,<br />
tra i quattro nuovi santi “missionari”<br />
proclamati, il giorno precedente, 15<br />
ottobre, in Piazza San Pietro, da Papa<br />
Benedetto XVI: Raffaele Guízar Valencia,<br />
Rosa Venerini, Anne-Thérèse Guérin<br />
e don Filippo Smaldone.<br />
Di essi Papa Ratzinger ha sottolineato<br />
l’impegno terreno nel seguire Gesù<br />
e non le ricchezze terrene che rischiano<br />
di allontanare da Dio. In particolare<br />
di don Filippo Smaldone, primo<br />
santo nato a Napoli, Benedetto XVI ha<br />
detto: «Fu soprattutto testimone e servo<br />
della carità, che manifestava in modo<br />
eminente nel servizio ai poveri, in<br />
particolare ai sordomuti, ai quali dedicò<br />
tutto se stesso».<br />
San Filippo Smaldone nacque il 27<br />
luglio 1848, a Napoli, in un periodo particolarmente<br />
denso di tensioni e contrasti<br />
nella vita della società italiana, spe-<br />
cialmente nella sua patria d’origine e<br />
nella stessa Chiesa. Fu proprio questo a<br />
spingerlo a legarsi indissolubilmente alla<br />
vita della Chiesa, che vedeva osteggiata<br />
e perseguitata. Così, nel 1871, fu<br />
ordinato sacerdote.<br />
Più che agli studi, Filippo Smaldone<br />
si dedicò alla vita apostolica e per<br />
dare un’espressione più diretta e concreta<br />
al suo sacerdozio, pensò di dedicarsi<br />
alle missioni estere. Ma il suo confessore,<br />
che l’aveva guidato costantemente<br />
fin dall’infanzia, gli fece capire<br />
che la sua «missione» era fra i sordomuti<br />
di Napoli.<br />
Da allora si tuffò interamente in<br />
questo tipo di apostolato e, ben presto,<br />
cominciò a farsi strada, allora, nella sua<br />
mente, l’idea di progettare un’istituzione<br />
che potesse essere dedicata alla cura<br />
e all’istruzione dei sordomuti e l’occasione<br />
gli si presentò quando, trasferitosi<br />
a Lecce nel 1885, fondò la Congregazione<br />
delle Suore Salesiane dei Sacri<br />
Cuori, grazie anche al sostegno del Vescovo<br />
Gennaro Trama.<br />
Il santo fu, inoltre, profondamente<br />
amico del beato Bartolo Longo, fondatore<br />
di Pompei, e molto devoto della<br />
Madonna del Rosario che ritenne sua<br />
salvatrice durante la pestilenza che lo<br />
mise in serio pericolo di vita. Egli, infatti,<br />
si recò a Pompei per celebrare una<br />
messa di ringraziamento alla Vergine<br />
del Rosario, suscitando la gioia del Fondatore<br />
di Pompei che, ancora una volta,<br />
vide avverarsi la promessa fatta dalla<br />
Vergine del Rosario a San Domenico e<br />
al beato Alano de la Roche “che chiunque<br />
reciterà il Santo Rosario non sarà<br />
oppresso da disgrazie, non verrà castigato<br />
dalla giustizia di Dio e non perirà<br />
di morte improvvisa”.<br />
Filippo Smaldone finì i suoi giorni<br />
a Lecce, spegnendosi il 4 giugno 1923,<br />
all’età di 75 anni, dopo aver sopportato<br />
con ammirata serenità una diuturna<br />
malattia diabetica complicata da disturbi<br />
cardiocircolatori e da generale sclerosi.<br />
Fu beatificato da Giovanni Paolo<br />
II, il 12 maggio 1996.<br />
n di SANDRA FRANCESCHI<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 7 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [7]
Pompei<br />
e Tarragona<br />
città gemelle<br />
Il 7 e l’8 ottobre 2006<br />
grandi festeggiamenti a<br />
Pompei per il gemellaggio<br />
con la città catalana. Eventi<br />
artistici, culturali e religiosi<br />
hanno accompagnato le<br />
varie cerimonie ufficiali.<br />
n di ARACELI FERNÁNDEZ GALISTEO<br />
e MARIDA D’AMORA<br />
La terza edizione della manifestazione<br />
“Pompei è città” ha avuto,<br />
quest’anno, come evento centrale<br />
il gemellaggio con la città spagnola di<br />
Tarragona, dopo quelli suggellati in passato<br />
con le città di Gyeong-Ju (Corea del<br />
Sud), di Latiano (BR) e di Xì An, (Cina).<br />
La Delegazione della città della Catalogna<br />
(nord est della Spagna) era guidata<br />
dal Sindaco, Avv. Joan Miquel Nadal i<br />
Malè. Il legame di amicizia si basa sulle<br />
comuni origini romane, sui rapporti che,<br />
fin dall’epoca medioevale, si sono mantenuti<br />
tra la Catalogna e l’antico Regno<br />
di Napoli e sul condiviso riconoscimento<br />
dell’UNESCO a Patrimonio Mondiale<br />
dell’Umanità. I tratti che avvicinano le<br />
due città appartengono anche al mondo<br />
della cristianità: la Cattedrale romanica<br />
di Tarragona è, infatti, meta di numerosi<br />
pellegrinaggi, anche se in numero minore<br />
di quelli che giungono a Pompei. A<br />
L’intervento del Sindaco di Tarragona, Avv. Joan Miquel Nadal i Malè, nell’aula consiliare della<br />
Città di Pompei, durante la cerimonia ufficiale di gemellaggio.<br />
Pompei, la Delegazione catalana si è fermata<br />
cinque giorni, durante i quali è stata<br />
in visita anche alla Basilica mariana ricevendo<br />
da parte del Vescovo-Prelato e Delegato<br />
Pontificio di Pompei, Mons. Carlo<br />
Liberati, un cordiale indirizzo di saluto<br />
e un caloroso benvenuto. Il Prelato ha,<br />
inoltre, illustrato loro la storia di Pompei<br />
e del beato Bartolo Longo e le tappe<br />
della sua grande opera di carità. Nella delegazione<br />
era presente anche la signora<br />
Maria Mercè Martorell i Comas, Vicesindaco<br />
di Tarragona e Dama dell’Ordine<br />
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme<br />
(al quale apparteneva anche<br />
il Fondatore di Pompei), profonda conoscitrice<br />
ed estimatrice della storia e delle<br />
opere di Bartolo Longo.<br />
La cerimonia ufficiale di gemellaggio,<br />
con l’apposizione delle firme da parte<br />
dei due sindaci, Nadal i Malé e D’Alessio,<br />
si è svolta sabato 7 ottobre, presso<br />
la Casa Comunale, alla presenza di<br />
Mons. Liberati, del Vicario Generale della<br />
Prelatura di Pompei, Mons. Pasquale<br />
Mocerino, del coordinatore dell’edizione<br />
spagnola della nostra rivista, nonché<br />
segretario del Vescovo, don Giuseppe<br />
Lungarini, del Vicario Generale dell’Arcidiocesi<br />
di Tarragona, Mons. Miquel Barbarà<br />
Anglès, dell’Assessore alla Cultura<br />
del Comune di Pompei, Dott. Antonio<br />
Ebreo e di altri rappresentanti dell’am-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 8 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [8]<br />
ministrazione comunale della città catalana,<br />
giunti assieme a numerosi cittadini<br />
di Tarragona. Al termine della cerimonia,<br />
in Piazza Schettini, ha avuto luogo<br />
una sagra di prodotti tipici e lo spettacolo<br />
musicale “Concerto d’amore” di Gianfranco<br />
e Massimiliano Gallo, accompagnati<br />
dall’orchestra “Anepeta”. In occasione<br />
della festa, è stata allestita, nell’Atrio<br />
della Casa Comunale, una mostra<br />
su: “I tesori del Vesuvio”, dove sono state<br />
esposte numerose opere del maestro<br />
Nicola Migliozzi, che ha anche realizzato<br />
una stele dedicata a Bartolo Longo,<br />
che celebra l’11° anniversario del gemellaggio<br />
della città di Pompei con Latiano.<br />
Il giorno seguente, domenica 8 ottobre,<br />
la Delegazione catalana, assieme alle<br />
autorità di Pompei, ha partecipato alla<br />
Santa Messa, celebrata in Piazza Bartolo<br />
Longo, da Mons. Liberati. Erano presenti<br />
anche varie delegazioni di Cavalieri e<br />
Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro<br />
di Gerusalemme e pellegrini provenienti<br />
da diverse città.<br />
In serata, nel Teatro “Di Costanzo-<br />
Mattiello”, si è svolta la cerimonia di conferimento<br />
della cittadinanza onoraria a illustri<br />
personalità distintesi per meriti particolari<br />
in campo politico, forense e medico,<br />
nonché per quanto hanno fatto per<br />
la Città di Pompei. Quest’anno l’onorificenza<br />
è stata assegnata all’on. Antonio<br />
Rastrelli, avvocato e uomo politico il cui<br />
impegno è sempre stato contraddistinto<br />
dalla coerenza e dalla fedeltà ai principi<br />
ideali. La sua famiglia è stata sempre<br />
legata alla città di Pompei e devotissima<br />
della Beata Vergine del Rosario, anche a<br />
causa di rapporti familiari. Sua moglie,<br />
venuta a mancare qualche anno fa, era,<br />
infatti, figlia della signora Adele Peluso,<br />
nipote del beato Bartolo Longo. Due fratelli<br />
dell’on. Rastrelli sono sacerdoti ed<br />
uno di essi, il gesuita Padre Massimo Rastrelli,<br />
è famoso per le sue battaglie contro<br />
l’usura e la degenerazione dei costumi.<br />
Anche nell’impegno politico, Antonio<br />
Rastrelli si è adoperato per Pompei,<br />
interessandosi alle problematiche della<br />
città e partecipando attivamente alle manifestazioni<br />
religiose del Santuario.<br />
Anche il Dott. Raffaele Bianco, famoso<br />
oncologo, ha ricevuto, quest’anno,<br />
la cittadinanza onoraria. L’illustre clinico,<br />
laureato in Medicina e Chirurgia nel<br />
1958, presso l’Università “Federico II”<br />
di Napoli, dal 1980 è Professore Ordinario<br />
di Oncologia Medica e Primario<br />
della Divisione di Oncologia Medica.<br />
Senza la sua iniziativa pionieristica l’oncologia<br />
non sarebbe mai diventata disciplina<br />
d’insegnamento universitario. L’uomo<br />
di scienza, che ha dedicato la sua vita<br />
alla professione di medico ed alla ricerca,<br />
è anche uomo di fede, fortemente legato<br />
a Pompei e alla Madonna del Rosario.<br />
Fin da piccolo, con la sua famiglia,<br />
veniva dalla Calabria in pellegrinaggio<br />
al Santuario.<br />
Il premio “Contessa Marianna Farnararo<br />
ved. De Fusco in Longo” è stato assegnato<br />
quest’anno alle Suore Domenicane<br />
Figlie del Santo Rosario di Pompei,<br />
“per aver fatto conoscere con la loro<br />
azione missionaria il nome della Pompei<br />
Mariana nel mondo”. Il riconoscimento<br />
è stato ritirato dalla Madre Generale,<br />
Suor Maria Angelica Bruno. Al termine<br />
della cerimonia, la Delegazione spagnola<br />
ha ringraziato le Autorità di Pompei e<br />
i suoi cittadini per la magnifica accoglienza<br />
riservata loro in questa prima<br />
visita, auspicando che in futuro ce ne<br />
possano essere numerose altre.<br />
Il Sindaco di Pompei, Avv. Claudio D’Alessio consegna il premio “Contessa Marianna Farnararo<br />
ved. De Fusco in Longo” alla Madre Generale, Suor Maria Angelica Bruno.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 9 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [9]
L’IMPEGNO DI SOLIDARIETÀ DEL SANTUARIO<br />
Nella città di Maria<br />
l’amore alimenta la vita<br />
Dalla scuola materna alla scuola secondaria,<br />
dalla casa famiglia ai centri diurni, la vita per centinaia<br />
di ragazzi è illuminata dal tepore e dall’affetto di decine<br />
di educatori che, con la propria azione formativa,<br />
promuovono la dignità dei loro giovani interlocutori<br />
e li aiutano a crescere con serenità e gioia.<br />
Nell’ambito delle politiche per la<br />
tutela e la promozione dei diritti<br />
dei minori, mentre nuove misure<br />
si aggiungono alla legge 149/01, che prevede<br />
la chiusura degli Istituti alla fine del<br />
2006, i nostri Centri, in ottemperanza alle<br />
leggi vigenti, continuano a realizzare<br />
nuove forme di assistenza e sostegno in<br />
un’ottica globale di supporto morale e<br />
materiale.<br />
La “Casa Emanuel”, sorta nell’ottobre<br />
2003 presso il Centro Educativo “Beata<br />
Vergine del Rosario” per l’accoglienza<br />
di gestanti, madri e bambini con problemi,<br />
continua la sua missione nel dare ospitalità<br />
a donne che si trovano in difficoltà.<br />
Le ospiti si alternano ed hanno diverse<br />
esigenze: mamme che hanno bisogno<br />
di essere accompagnate e sostenute<br />
durante la gestazione e dopo il parto ad ac-<br />
n di CATERINA LEPORE<br />
cettare il dono della vita e ad assumere le<br />
proprie responsabilità genitoriali. Nel mese<br />
di luglio le nostre mamme con i bambini<br />
hanno vissuto momenti di svago e di<br />
relax nella ridente cittadina di Paestum<br />
(SA), dove i nostri carissimi benefattori,<br />
proprietari del villaggio “Oasis”, ormai<br />
da diversi anni ci danno l’opportunità di<br />
una serena vacanza. Quest’anno è stato ancora<br />
più bello, perché alle nostre ospiti si<br />
è unita una mamma con i suoi due bambini<br />
che avevamo accolto qualche anno<br />
fa e che ora vive in Polonia, la sua patria.<br />
Inoltre, anche due mamme, con i rispettivi<br />
bambini, sostenute dal “Centro di Aiuto<br />
alla Vita”, hanno preso parte alla vacanza.<br />
Il 30 luglio la casa si è arricchita<br />
di una nuova vita: è nato un bellissimo<br />
bambino dagli occhi molto vispi, Ivan,<br />
che, insieme agli altri due, è la gioia di tut-<br />
ta la comunità. Ai piccoli sono rivolte<br />
tutte le nostre attenzioni perchè crescano<br />
sereni e sani e alle mamme il nostro sostegno<br />
perché li accompagnino con cura<br />
e amore. Una notizia davvero eccezionale<br />
ci giunge dall’associazione “Amici Casa<br />
dell’Accoglienza” di Cinisello Balsamo<br />
(MI), dove Suor Maria Neve e Suor<br />
Maria Teresita, nel settembre 2003, prima<br />
di iniziare questa nuova realtà di accoglienza,<br />
avevano vissuto una settimana<br />
di confronto e di riflessione. In occasione<br />
del XXV di fondazione dell’associazione<br />
che si occupa della gestione di<br />
una Casa per ragazze-madri, i responsabili<br />
hanno scelto la nostra comunità per<br />
un gemellaggio che prevede una serie di<br />
iniziative di vicinanza, formazione e interscambio,<br />
da svolgersi nel 2007.<br />
Il 6 giugno, giorno di grande festa per<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 10 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [10]<br />
la piccola comunità del “Gruppo Appartamento”.<br />
Antonella e Cristian hanno<br />
coronato il loro sogno d’amore unendosi<br />
in matrimonio all’altare della Madonna.<br />
Antonella, ospite fin da piccola<br />
delle Opere Pompeiane, assieme a due<br />
sorelle e a un fratello, ha desiderato vivere<br />
il giorno più bello tra le “sue mamme”<br />
che, nel corso degli anni, si sono prodigate<br />
affettuosamente per la sua crescita<br />
umana e, soprattutto, spirituale. I neo sposi<br />
vivono a Sant’Antimo (NA). Cristian lavora<br />
presso un’azienda di costruzioni edili,<br />
mentre Antonella si dedica alla casa<br />
e svolge attività di dopo-scuola. La<br />
nuova famiglia, benedetta dal Signore, si<br />
affida alla “Mamma tutta speciale”, come<br />
Antonella ama chiamare la Vergine di<br />
Pompei.<br />
Attualmente nel Gruppo Appartamento<br />
ci sono cinque giovani che frequentano<br />
l’Università: Maria si è appena laureata<br />
in “Scienze della Comunicazione”,<br />
presso l’Università degli Studi di Salerno,<br />
con una tesi su: “La fede attraverso<br />
i media. Il caso del Santuario di Pompei”.<br />
Nel mese di ottobre ha terminato il<br />
Servizio Civile presso la Protezione Civile<br />
di Castellammare di Stabia. Assunta<br />
sta sostenendo gli ultimi esami di Sociologia.<br />
Anche Angela, la sorella di Antonella,<br />
è prossima alla laurea, in Medicina<br />
e Chirurgia. Mireille e Bibi sono entrambe<br />
al II Anno di Sociologia; i loro studi<br />
procedono bene e, inoltre, si dedicano al<br />
recupero scolastico e alle attività sportive<br />
dei bambini delle Scuole Primarie.<br />
Il Centro di Ascolto “Myriam” da<br />
tre anni lavora “senza rumore”, attuando<br />
nel silenzio la fantasia della carità.<br />
Una delle tante cause del disagio, oggi, è<br />
la mancanza di relazionarsi con gli altri e<br />
questo genera chiusure, incapacità di stabilire<br />
rapporti umani. È, quindi, urgente rilanciare<br />
il senso umano e cristiano della<br />
gratuità, intesa come dono disinteressato<br />
della propria disponibilità e del proprio<br />
tempo che qualifica la relazione di aiuto.<br />
La caratteristica del Centro di Ascolto è<br />
di trasmettere un messaggio di speranza<br />
e di ottimismo ed è per questo che arrivano,<br />
quasi ogni giorno, telefonate di giovani<br />
e adulti fiduciosi di trovare persone<br />
capaci di ascoltare i loro problemi. Non<br />
sono mancate anche persone che hanno<br />
bussato alla porta del Centro desiderose<br />
di essere accolte ed ascoltate con disponibilità<br />
e persone in grave difficoltà, specialmente<br />
immigrati.<br />
Nel mese di marzo, gli ultimi due<br />
ospiti della Comunità di tipo familiare<br />
“Giardino del Sorriso”, sono stati affi-<br />
dati, dal Tribunale per i Minorenni di Salerno,<br />
ad una coppia di Pompei. Per alcuni<br />
mesi la casa è rimasta vuota. A giugno<br />
ci sono stati affidati, dai Servizi Sociali<br />
del comune di Castellammare di Stabia<br />
(NA), due bambini rom subito andati via,<br />
mentre, il 19 ottobre, abbiamo accolto un<br />
nucleo familiare composto da un ragazzo<br />
di 14 anni, una bambina di 9 e il fratellino<br />
più piccolo di appena 13 mesi. La comunità<br />
si prodiga instancabilmente perché<br />
la carità voluta dal Beato Fondatore<br />
continui ad essere sempre più viva e feconda<br />
sotto lo sguardo di Maria che non<br />
ci fa mancare la sua materna protezione.<br />
Il Centro Diurno Polifunzionale<br />
“Crescere Insieme” che accoglie preadolescenti<br />
e adolescenti in regime di semiconvitto<br />
si arricchisce sempre di nuovi<br />
ospiti che vengono accolti quotidianamente<br />
dalle educatrici della comunità con grande<br />
amore e dedizione. Durante la giornata,<br />
li accompagnano in tutte le attività nelle<br />
quali sono impegnati: studio, sport, arte<br />
e gioco. Il lavoro educativo tende a far<br />
maturare nel bambino l’importanza e il senso<br />
della vita familiare. Esso non investe<br />
solo il minore ma riguarda anche la figura<br />
genitoriale che lo accompagna al Centro.<br />
Anche se carente o in disfacimento<br />
essa è continuamente sollecitata a vivere<br />
la propria responsabilità, che viene monitorata<br />
attraverso un progetto d’intervento<br />
e di recupero redatto assieme ai Servizi<br />
Sociali. Con l’inizio del nuovo anno<br />
scolastico i bambini hanno ripreso le varie<br />
attività che li vede impegnati sia sotto<br />
il profilo cristiano, con la preparazione ai<br />
Sacramenti, sia sotto il profilo culturale<br />
e sportivo con le iniziative offerte dalla<br />
scuola e dalla parrocchia “SS.mo Salva-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 11 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [11]
tore”. Le operatrici vengono coadiuvate<br />
da tirocinanti e da volontarie della Fraternità<br />
Laica Domenicana del Santo Rosario<br />
di Pompei.<br />
Il presidente campano del Movimento<br />
per la Vita e Centro di Aiuto alla Vita,<br />
Dott. Lucio Romano, si è dimostrato<br />
soddisfatto per la risposta e la partecipazione<br />
al I° Corso di Aggiornamento, organizzato<br />
dalla stessa Federazione, nell’anno<br />
2005/2006, presso il nostro centro,<br />
con la partecipazione di prestigiosi relatori,<br />
alternatisi nello sviluppo della tematica:<br />
“Il senso della Vita tra Scienza ed<br />
Etica”, trattando ampiamente di bioetica<br />
e biopolitica, identità e statuto dell’embrione,<br />
fecondazione artificiale e procreazione<br />
assistita, aborto e difesa della vita,<br />
amore coniugale nella prospettiva cristia-<br />
Durante il pranzo in occasione della festa<br />
onomastica di mons. Carlo Liberati,<br />
il seminarista Ivan Licinio ha rivolto, a<br />
nome della comunità presbiterale e seminariale,<br />
il seguente saluto augurale<br />
al Vescovo.<br />
Eccellenza Reverendissima, caro padre,<br />
nel giorno della Sua festa onomastica,<br />
desideriamo rivolgerLe i nostri più affettuosi<br />
e filiali auguri. Ma nel formularglieli, ci<br />
permettiamo di non essere formali e di esprimerLe<br />
con chiarezza e intensità di sentimenti<br />
ciò che realmente Le auguriamo.<br />
Il nostro augurio è che Lei possa guidare<br />
ancora per molto questo piccolo gregge,<br />
manifestando, giorno dopo giorno, la<br />
luce di Cristo che illumina il cammino del-<br />
na ed aspetti etici e giuridici. A conclusione<br />
del corso, il Dott. Romano ha consegnato<br />
l’Attestato di partecipazione e i<br />
Crediti Formativi, augurando a tutti di essere<br />
promotori e difensori della Vita.<br />
Il 4 novembre, in occasione della festa<br />
onomastica del nostro Vescovo, sono<br />
stati inaugurati i nuovi locali della Scuola<br />
per l’Infanzia, presso il Polo Scolastico<br />
“Bartolo Longo”. Con grande affetto,<br />
Mons. Carlo Liberati ha rivolto parole<br />
di incoraggiamento alle insegnanti,<br />
mentre i bambini gli facevano corona. Al<br />
temine un piccolo momento di festa, con<br />
canti, balli e sfilate di majorettes e ponpon,<br />
mentre la banda diretta dal maestro<br />
Francesco Federico, intonava brani musicali.<br />
Grazie al richiamo della tradizione<br />
pedagogica impressa e tramandata da San<br />
Gli auguri a Mons. Carlo Liberati<br />
l’umanità e, a immagine del Buon Pastore,<br />
chinarsi vicino al cuore di ogni pecorella<br />
per mostrarle quella carità pastorale che<br />
è la caratteristica dell’amore di Cristo per<br />
l’uomo.<br />
Le auguriamo che questa carità pastorale<br />
sia, dunque, ad esempio di Maria,<br />
quel “sì” fedele che Ella pronuncia ogni<br />
giorno, ormai da tre anni, alla comunità in<br />
cui si snoda la ferialità del Suo ministero<br />
episcopale, sempre corroborato da un respiro<br />
più ampio verso la Chiesa di Pompei<br />
e quella universale.<br />
La ringraziamo per averci insegnato che<br />
i due aspetti della carità pastorale si fecondano<br />
e concrescono: da un lato, l’amore<br />
per la propria comunità se non si aprisse<br />
alle vere dimensioni della Chiesa rischie-<br />
Giovanni Battista de la Salle e dal Beato<br />
Bartolo Longo, fondatore delle opere pompeiane,<br />
nel Centro Educativo “Bartolo Longo”<br />
si continua a promuovere un educazione<br />
umana, culturale e cristiana con il<br />
“Centro Diurno Polifunzionale”, che garantisce<br />
supporti educativi nelle attività<br />
scolastiche ed extra-scolastiche. Attualmente<br />
i suoi ospiti sono oltre cento, ai<br />
quali si rivolge costantemente l’attenzione<br />
fattiva e operante dei Fratelli delle<br />
Scuole Cristiane che si traduce, oltre che<br />
nell’impegno verso ciascun minore, anche<br />
in numerosi eventi aggreganti, fondamentali<br />
per la crescita e la socializzazione<br />
dei ragazzi.<br />
Da alcuni anni, presso il Centro, si<br />
realizza un evento “bucolico” che reca in<br />
sè il gusto delle cose naturali e genuine<br />
della nostra madre terra: la “Sagra dell’uva”,<br />
anche quest’anno, il 12 ottobre,<br />
corredata da simpatiche “performances”<br />
di piccole ballerine e di un mago bizzarro<br />
che ha divertito, con giochi curiosi e<br />
bislacchi, tutti i bimbi presenti. Quintali<br />
di uva chiara e tondeggiante (offerta dal<br />
Signor Tino Oliviero dell’azienda agricola<br />
“San Michele” di Poggio Imperiale<br />
(FG) e dal Signor Mario Marchi, ai quali<br />
va il nostro più sentito grazie) hanno<br />
riempito i tavoli.<br />
Il 23 ottobre è stata inaugurata l’Aula<br />
di Informatica, realizzata per l’educazione<br />
all’uso del computer degli ospiti, piccoli<br />
e grandi, del Centro Diurno Polifunzionale.<br />
Alla presenza del Sindaco di Pompei,<br />
avv. Claudio D’Alessio; del Presidente<br />
del Tribunale dei Minori di Torre<br />
Annunziata, dott. Luigi Greco, Mons. Liberati<br />
ha impartito la sua benedizione,<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 12 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [12]<br />
caldeggiando la continuazione incessante<br />
dell’opera educativa dei Fratelli delle<br />
Scuole Cristiane. Con quest’aula, realizzata<br />
grazie al contributo materiale dello<br />
sponsor “Original Marines” si è dato il<br />
via ad una concreta attività operativa,<br />
utile ai fini della formazione professionale,<br />
che i lasalliani desideravano attuare<br />
da tempo. Proprio grazie alla loro paziente<br />
ed instancabile dedizione ai fanciulli,<br />
soprattutto a quelli bisognosi, è<br />
possibile guidare e formare i giovani, affinandone<br />
e sviluppandone le facoltà intellettuali<br />
e le qualità morali, in base a determinati<br />
principi che si manifestano nell’aiuto<br />
verso i più deboli, quale espressione<br />
dell’amore di Dio.<br />
Alla presenza del Vescovo, Mons. Carlo<br />
Liberati, e del Vicario Generale, Mons.<br />
Pasquale Mocerino, si è svolta nel Teatro<br />
“Di Costanzo-Mattiello” la tradizionale<br />
Festa delle Matricole del Complesso<br />
Bandistico “Bartolo Longo-Città di<br />
Pompei” che, come ogni anno, si celebra<br />
il 22 novembre, nel quale la Chiesa<br />
celebra la memoria di Santa Cecilia, patrona<br />
dei musicisti. L’Inno Pontificio ha<br />
accolto le autorità ed il pubblico e subito<br />
si è proceduto alla “Consegna delle Pergamene”,<br />
gli attestati di frequenza bandistica<br />
agli alunni degli ultimi anni della<br />
Scuola Superiore.<br />
Dopo l’intervento del Direttore del<br />
Centro Educativo, Fratel Bartolo Parisi e<br />
del Vescovo, sono state consegnate le<br />
targhe di riconoscimento, per l’ottimo lavoro<br />
eseguito in favore della banda, al<br />
Maestro Francesco Federico, direttore, ed<br />
rebbe un rapporto possessivo e infecondo;<br />
dall’altro, l’amore per la Chiesa non è astratto.<br />
Ogni presbitero, ogni seminarista,<br />
nel disegno di Dio, appartiene ad un tempo,<br />
ad una storia, ad una Chiesa particolare.<br />
Non è vero che una Chiesa vale l’altra.<br />
Ogni Chiesa, a maggior ragione quella in<br />
Pompei, ha la sua grazia, i suoi doni, la sua<br />
vicenda, il suo kairos. Pertanto il presbitero<br />
“nella” e “di fronte” alla Chiesa ama<br />
la sua Chiesa, questa Chiesa, con questa<br />
gente, con questi confratelli, con il suo Vescovo.<br />
La ringraziamo, inoltre, per il dono che,<br />
in occasione del Suo genetliaco, dopodomani<br />
farà alla nostra Chiesa, ordinando<br />
quattro nuovi sacerdoti: don Enrico, don<br />
Domenico, don Salvatore e don Giovanni.<br />
Che essi, come i quattro angeli che adornano<br />
il nostro bellissimo campanile, possano<br />
allo stesso modo proclamare la gloria<br />
di Dio attraverso la loro testimonianza<br />
ai suoi collaboratori, i Maestri Mauro Caturano,<br />
Amico Morelli e Vincenzo Vigorito<br />
e a Fratel Silvestro Deodati, insigne<br />
maestro emerito.<br />
La Banda ha eseguito magistralmente<br />
altri brani musicali e, quindi, ben diciassette<br />
tra ragazzi e ragazze che hanno<br />
frequentato con assiduità ed impegno<br />
l’anno di corso propedeutico, sono stati<br />
ammessi in banda.<br />
Il pubblico, formato prevalentemente<br />
da genitori, amici ed estimatori, ha applaudito<br />
con ardore quando tutto il nuovo<br />
Complesso bandistico ha suonato allegri<br />
brani insieme con i nuovi arrivati. Subito<br />
dopo la manifestazione, la Banda<br />
al gran completo si è recata a cena, assieme<br />
alle autorità e alla Comunità dei Fratelli.<br />
di vita presbiterale, ed avere cura dell’edificio<br />
spirituale della nostra Chiesa. Siano<br />
astri nascenti che illuminano con maggiore<br />
intensità il cielo stellato del nostro<br />
presbiterio. Sentano la responsabilità di<br />
tutte le aspettative e le ansie che Dio, con<br />
il suo popolo, nutre nei loro confronti, così<br />
come sentano vicina la nostra preghiera e<br />
il nostro sostegno morale e fraterno all’inizio<br />
di questo cammino missionario che li<br />
chiamerà ad essere come Cristo, pane<br />
spezzato per la vita del mondo.<br />
Che la Vergine del Santo Rosario protegga,<br />
guidi ed interceda sempre per Lei,<br />
cara Eccellenza, e per questi quattro giovani,<br />
affinché possiate ogni giorno mostrarci<br />
Gesù, guidarci a Lui, insegnarci a conoscerlo<br />
ed amarlo, perché possiamo anche<br />
noi diventare capaci di vero amore ed<br />
essere sorgenti di acqua viva in un mondo<br />
assetato.<br />
Auguri!<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 13 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [13]
Riecheggia, ancora, nei cuori, l’inno<br />
di lode e di riconoscenza che<br />
la Chiesa di Pompei ha elevato a<br />
Cristo, sacerdote eterno, lunedì 6 novembre,<br />
in occasione dell’ordinazione<br />
di quattro sacerdoti a servizio del popolo<br />
santo di Dio. Nel santuario stracolmo<br />
di fedeli, Mons. Carlo Liberati, Vescovo<br />
di Pompei, in felice coincidenza con il<br />
suo 69° compleanno, ha ordinato presbiteri<br />
quattro diaconi: don Domenico<br />
Arcaro, don Enrico Gargiulo, don Giovanni<br />
Russo e don Salvatore Sorrentino.<br />
I nuovi sacerdoti hanno trascorso circa<br />
otto anni di studio, di apostolato e di missione.<br />
All’ordinazione hanno assistito familiari<br />
ed amici che, al termine della cerimonia,<br />
si sono stretti in un caloroso ed<br />
affettuoso abbraccio.<br />
Don Domenico Arcaro, di Nocera Superiore<br />
(SA), 28 anni, ha frequentato il<br />
Seminario di Benevento per i primi tre<br />
anni della sua formazione; ha terminato,<br />
poi, il ciclo formativo ed ha effettuato il<br />
quinquennio istituzionale presso la Facoltà<br />
Teologica del Seminario Arcivescovile<br />
di Napoli, dove ha conseguito il<br />
Baccellierato e, in seguito, la licenza in<br />
Teologia Dogmatica con la tesi su: “I minori<br />
a rischio, una sfida pastorale a partire<br />
da Pompei”. Ha svolto il tirocinio<br />
pastorale presso le parrocchie “Sacro Cuore”<br />
e “San Giuseppe” di Pompei ed ha<br />
collaborato con i cappellani della Casa<br />
Circondariale di Poggioreale, in Napoli.<br />
Il Vescovo lo ha inserito recentemente<br />
tra i sacerdoti addetti alla pastorale del<br />
Santuario.<br />
Sulle orme<br />
del Signore Gesù<br />
a servizio<br />
della Chiesa<br />
e del mondo<br />
Don Enrico Gargiulo, 32 anni, originario<br />
di Piano di Sorrento, fratello di<br />
don Gennaro, sacerdote del santuario, si<br />
è formato presso il Seminario Maggiore<br />
di Benevento e presso il Seminario<br />
Maggiore “Cardinale Alessio Ascalesi”<br />
di Napoli. Ha conseguito il grado accademico<br />
di Baccelliere, nel 2003, presso<br />
la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia<br />
Meridionale di Napoli, e la Licenza<br />
in Teologia e Scienze Patristiche, presso<br />
l’ Istituto Patristico “Augustinianum”<br />
di Roma, con la tesi “Commenti a confronto<br />
sull’episodio evangelico del gio-<br />
vane ricco: Clemente Alessandrino, Origene,<br />
Basilio, Crisostomo”. Dal 1998<br />
ad oggi, è stato impegnato pastoralmente<br />
presso la parrocchia “San Giuseppe”,<br />
dove ha svolto mansioni liturgiche e catechistiche.<br />
Ha, inoltre, collaborato ai<br />
campi scuola dell’ACR, occupandosi<br />
della loro formazione spirituale. Dopo<br />
l’ordinazione è stato nominato responsabile<br />
della Segreteria del Vescovo.<br />
Don Giovanni Russo, 32 anni, geometra,<br />
nato a Cercola, è entrato nel seminario<br />
pompeiano nel 1999 ed ha ricevuto<br />
la sua formazione teologica e spi-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 14 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [14]<br />
rituale presso la Pontificia Facoltà Teologica<br />
dell’Italia Meridionale. Si è specializzato<br />
in Teologia Pastorale e Profetica,<br />
presso la medesima facoltà, presentando<br />
una tesi dal titolo: “La parrocchia<br />
dal volto giovane: una proposta<br />
missionaria ed educativa per i giovani”.<br />
Ha svolto il tirocinio pastorale presso la<br />
parrocchia “San Giuseppe”, curando il<br />
settore giovani dell’Azione Cattolica,<br />
e, in seguito, presso le parrocchie “Sacro<br />
Cuore” e “SS.mo Salvatore”.<br />
Dal 2004, è Responsabile della Pastorale<br />
Giovanile e del Meeting dei Gio-<br />
La comunità ecclesiale<br />
della città mariana<br />
si è arricchita di quattro<br />
sacerdoti, già tutti<br />
impegnati nell’attività<br />
pastorale territoriale e<br />
del Santuario della<br />
Vergine del Rosario.<br />
vani. Il Vescovo lo ha nominato recentemente<br />
Vicario parrocchiale del SS.mo<br />
Salvatore e Assistente diocesano unitario<br />
di Azione Cattolica.<br />
Don Salvatore Sorrentino, 39 anni,<br />
nato a Pompei, laureato in Matematica<br />
presso l’Università “Federico II” di Napoli,<br />
ha conseguito il Baccalaureato in<br />
Teologia presso la Pontificia Facoltà<br />
Teologica dell’Italia Meridionale. È in<br />
attesa di discutere la propria tesi in Teologia<br />
Spirituale, alla Pontificia Università<br />
Gregoriana di Roma, sul ruolo del<br />
rosario nell’itinerario di conformazione<br />
a Cristo. Si è impegnato nell’esercizio<br />
della pastorale presso le parrocchie “SS.<br />
Salvatore” e “Santa Maria Assunta in<br />
Cielo”, dove ha seguito in particolare l’<br />
ACR e la formazione dei ministranti. Il<br />
Vescovo lo ha nominato Vicario parrocchiale<br />
della Parrocchia “San Giuseppe<br />
Sposo della Beata Vergine”.<br />
Alla Concelebrazione Eucaristica<br />
hanno partecipato, oltre al Vicario Generale<br />
del Santuario di Pompei, Mons.<br />
Pasquale Mocerino, e al Rettore del Seminario,<br />
Mons. Giuseppe Adamo, i Rettori<br />
dei Seminari di provenienza dei<br />
quattro giovani, i loro padri spirituali e<br />
il clero pompeiano.<br />
La Chiesa pompeiana ha vissuto<br />
un grande evento di grazia ad opera di<br />
Cristo Buon Pastore che non fa mancare<br />
le guide per il popolo che egli ha redento.<br />
A questi quattro sacerdoti novelli,<br />
l’onore e la responsabilità di corrispondere<br />
con carità pastorale a quell’amore<br />
che Dio ha manifestato loro. Possano<br />
essere fedeli al servizio della Chiesa<br />
e portare avanti, sotto lo sguardo amorevole<br />
e incoraggiante della Vergine del<br />
Rosario, l’opera che il beato Bartolo Longo<br />
ha iniziato, ampliando, con il loro<br />
ministero, quel fiume di carità e di misericordia<br />
che da allora non si è mai prosciugato<br />
in Valle di Pompei. “Preghiera<br />
costante, vita spirituale approfondita, fedeltà<br />
al ministero sacerdotale, impegno<br />
per l’evangelizzazione e per la pastorale”,<br />
questi i comuni impegni dei nuovi<br />
quattro sacerdoti che dedicheranno la<br />
loro vita a Cristo e alla sua Chiesa.<br />
n di IVAN LICINIO<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 15 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [15]
IL 131° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO DEL QUADRO<br />
Dal 1875 ad oggi:<br />
un unico evento di grazia!<br />
Il 13 novembre 1875 segna<br />
per la Nuova Pompei il giorno<br />
della nascita. Da allora milioni<br />
di pellegrini hanno manifestato<br />
il loro amore per la Vergine.<br />
Il mese di ottobre è per Pompei il mese<br />
del rosario. Una schiera innumerevole<br />
di fedeli, appassionati e devoti,<br />
hanno voluto rinnovare, in questo mese<br />
mariano, il loro sincero e filiale amore<br />
per la Madre del Signore Gesù, per mettersi<br />
alla Sua scuola ed imparare da Lei a<br />
contemplare il volto di Cristo e a vivere<br />
nell’ascolto obbediente della Parola di Dio<br />
e nella docilità all’azione dello Spirito<br />
Santo. Tanti pellegrini hanno raggiunto<br />
il “Tempio di Maria” per partecipare all’Eucaristia,<br />
per accostarsi al sacramento<br />
della riconciliazione, per pregare e cantare<br />
sotto lo sguardo materno e premuroso<br />
della più tenera tra le Madri.<br />
È stato questo un cammino che ci ha<br />
guidati, giorno dopo giorno, alla data del<br />
13 novembre. L’unico giorno, durante tutto<br />
l’anno, nel quale la sacra Icona viene<br />
posta alla venerazione diretta dei fedeli<br />
che possono ammirarla da vicino e baciarla,<br />
esprimendo così l’affetto che portano<br />
alla Madre di Gesù. Ma anche per<br />
offrire a lei la propria vita, spesso costellata<br />
di fallimenti e di dolori, per chiedere<br />
grazie o per esprimere riconoscenza per<br />
quelle già ottenute, ma soprattutto per esprimere<br />
attraverso un bacio tutto l’amore<br />
e tutta la devozione. Pompei si riconosce<br />
intorno all’immagine della Vergine<br />
del Rosario contemplata da milioni di fedeli<br />
da quel lontano 1875! Per questo<br />
motivo il 13 novembre è un evento straordinario<br />
per la nostra Chiesa di Pompei.<br />
Sin dalle prime ore dell’alba la piazza<br />
antistante il Santuario ha fatto da straordinario<br />
scenario ad una giornata memorabile<br />
capace di raccogliere in “un cuor<br />
solo ed un’anima sola” persone lontane<br />
tra loro, provenienti da svariate città, per<br />
farsi un’unica voce orante, un unico inno<br />
di lode e di ringraziamento, un unico saluto<br />
di “Buongiorno a Maria”.<br />
Alle ore 10.30 Mons. Carlo Liberati,<br />
Delegato Pontificio e Vescovo Prelato<br />
di Pompei ha presieduto una solenne concelebrazione<br />
Eucaristica nel piazzale Beato<br />
Giovanni XXIII. E poi tutti insieme, in<br />
cammino penitenziale verso la Basilica,<br />
dove alle ore 12 ha avuto inizio la recita<br />
della Supplica, preghiera che da oltre un<br />
secolo è stata per tanta gente esperienza<br />
di fede, di rinnovamento spirituale e di<br />
impegno alla santità.<br />
Un vasto spiegamento di forze è stato<br />
organizzato dalla Polizia, dai Carabinieri,<br />
dai Vigili Urbani con la collaborazione<br />
di numerosi volontari. I servizi sanitari<br />
sono stati affidati all’Associazione Medici<br />
“San Giuseppe Moscati” e al CISOM<br />
con l’assistenza dell’Unitalsi. L’accoglienza<br />
dei pellegrini è stata curata dall’Ospitalità<br />
di Pompei, dalle associazioni Carabinieri<br />
e Pompei Tourist Tutors.<br />
Solo quando la notte avanzava inesorabile<br />
e la luna affacciata sul cielo di Pompei<br />
sembrava porgere l’ultimo bacio a<br />
Maria, la venerata immagine risaliva sul<br />
suo trono, tra la commozione di tutti.<br />
n di FRANCESCO PAOLO SOPRANO<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 16 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [16]<br />
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO PELLEGRINI A POMPEI<br />
Il beato Bartolo Longo:<br />
un testimone per i nostri<br />
Duecento tra cavalieri e dame<br />
riuniti a Pompei per ricordare<br />
il loro Confratello, fondatore<br />
del Santuario, delle opere di<br />
carità e della città mariana.<br />
“Voglio ringraziare i duecento cavalieri<br />
venuti in pellegrinaggio<br />
qui, ai piedi della Madonna,<br />
e per rendere omaggio al loro Confratello,<br />
avvocato Bartolo Longo, unico beato<br />
laico dell’Ordine Equestre del Santo<br />
Sepolcro di Gerusalemme, i cui membri<br />
debbono rafforzare la pratica della vita<br />
cristiana, secondo gli insegnamenti del Papa<br />
e della Chiesa, osservare come base i<br />
principi della carità, dei quali l’Ordine è<br />
un mezzo fondamentale per gli aiuti in<br />
Terra Santa”.<br />
Così ha iniziato la sua omelia il Priore<br />
dell’Ordine della delegazione pompeiana,<br />
Mons. Carlo Liberati, Vescovo-Prelato<br />
e Delegato Pontificio di Pompei, durante<br />
la Messa celebrata, domenica 26<br />
novembre, nel santuario mariano, in occasione<br />
del pellegrinaggio dei Cavalieri e<br />
delle Dame dell’Ordine Equestre del San-<br />
to Sepolcro di Gerusalemme, iniziato sabato<br />
25 novembre, nel Teatro “Di Costanzo-Mattiello”,<br />
con la conferenza: “Il<br />
beato Bartolo Longo: un testimone per i<br />
nostri tempi”, moderata dal Comm. Prof.<br />
Luigi Leone.<br />
Dopo l’indirizzo di saluto, rivolto dal<br />
Delegato di Pompei, Cav. Prof. Luigi Ramunno,<br />
ha preso la parola il Luogotenente<br />
per l’Italia Meridionale Tirrenica,<br />
Cavaliere di Gran Croce Gaetano Dal Negro,<br />
che ha auspicato che la comunione<br />
fraterna creatasi fra tutti sia di sprone ad<br />
essere veri testimoni dell’amore di Dio,<br />
come il beato Bartolo Longo.<br />
La prima relazione, tenuta dal prof.<br />
Gennaro Luongo dell’Università “Federico<br />
II” di Napoli, ha avuto come tema:<br />
“Bartolo Longo, un santo con la corona<br />
in mano”. Nella prima parte ha illustrato<br />
la nascita e lo sviluppo della devozione al<br />
Rosario. Nella seconda parte ha tracciato<br />
le linee teologiche di tale peculiare devozione<br />
mariana, rilevandone la centralità<br />
cristologica e la costante opera di sostegno<br />
ed incoraggiamento dei Pontefici,<br />
in particolare quelli dell’età contemporanea<br />
fino alla Rosarium Virginis Mariae di<br />
Papa Giovanni Paolo II. Ha messo, poi, a<br />
fuoco l’incidenza della devozione mariana<br />
su Bartolo Longo, nel contesto ottocentesco<br />
di una pietà cristiana contrassegnata<br />
da eventi mariani di importanza storica<br />
come la definizione del dogma dell’Immacolata<br />
e le apparizioni a Lourdes.<br />
La seconda relazione: “Bartolo Longo,<br />
operatore e costruttore di pace” è stata<br />
tenuta dal prof. Ulderico Parente, ricercatore<br />
di Storia Contemporanea presso la<br />
facoltà di Scienze Politiche della Libera<br />
Università degli Studi “San Pio V” di Roma.<br />
“Esiste - ha affermato il prof. Parente<br />
- una stretta unità tra la dimensione religiosa<br />
e quella sociale in Bartolo Longo.<br />
Egli si muove in linea con il magistero<br />
pontificio e in lui si ritrovano le principali<br />
considerazioni della Rerum Novarum per<br />
la ricerca della giustizia, della pace, dell’universalità.<br />
Pace sociale e pace tra i popoli,<br />
dunque, sono un’unitaria manifestazione<br />
del messaggio mariano, una concreta<br />
dimostrazione della centralità del culto alla<br />
Vergine per un’autentica testimonianza<br />
di vita cristiana”. Segni visibili del suo impegno<br />
sono ancora oggi, la facciata del<br />
Santuario e il Campanile.<br />
In conclusione, un concerto del soprano<br />
Francesca Zurzolo, accompagnata<br />
al pianoforte dal maestro Andreina Morra<br />
che hanno eseguito musiche di Mozart,<br />
Giordani, Haendel, Caccini e il “Domine<br />
Deus” di Vivaldi e le “Ave Maria”<br />
di Tosti e di Gounod.<br />
n di LUIGI LEONE<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 17 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [17]
» La Madonna di Pompei nel Mondo »<br />
Continua il nostro cammino nel<br />
mondo accompagnati dalla<br />
Vergine Maria. Ovunque<br />
troviamo la sua materna presenza,<br />
attraverso cui milioni di fedeli si<br />
riconoscono in Cristo.<br />
Il nostro peregrinare ci porta in terra<br />
d’Africa, ad Asmara, capitale<br />
dell’Eritrea, città di circa 450.000<br />
abitanti, dei quali oltre la metà sono<br />
cristiani. È qui che sorge la Chiesa<br />
dedicata alla Beata Vergine del<br />
Rosario di Pompei, uno dei gioielli<br />
artistici-architettonici più belli<br />
della capitale eritrea.<br />
È la Chiesa madre delle chiese<br />
cattoliche di Asmara, perché è la più<br />
antica, ed è una delle cinque chiese<br />
più grandi della città dedicate alla<br />
Madonna. Anche le chiese ortodosse<br />
sono dedicate a Maria Santissima,<br />
per questo Asmara può essere definita<br />
a piena ragione città mariana.<br />
Un tempio simbolo<br />
della devozione popolare<br />
La costruzione del Tempio fu iniziata<br />
nel giugno 1921 per volontà di Mons.<br />
Camillo Carrara, Cappuccino, primo<br />
Vicario Apostolico dell’Eritrea, e fu<br />
ultimata nel 1923. La Chiesa venne<br />
consacrata dallo stesso Mons. Carrara<br />
nel 1924. Il complesso, costruito<br />
in stile romanico-lombardo,<br />
rappresenta un punto di riferimento<br />
nel tessuto urbano della città<br />
e con il suo campanile che svetta<br />
a 52 metri di altezza è meta di<br />
pellegrini e visitatori.<br />
L’edificio, lungo 40 metri e largo 27,<br />
ha tre navate con un transetto e tre<br />
absidi ed è sormontato da una statua<br />
dell’Arcangelo Michele. La chiesa,<br />
che fa anche da Cattedrale, è situata<br />
nel centrale Viale della Liberazione<br />
di Asmara ed è posta su un’amba<br />
(fianco) del caratteristico acrocoro<br />
eritreo, aperta al sole tropicale e alla<br />
brezza dell’altopiano.<br />
È bello rilevare che in qualunque<br />
punto della città ci si trovi, la<br />
cattedrale e il suo campanile sono i<br />
riferimenti sicuri per l’orientamento,<br />
ma ciò che è importante è la fede di<br />
un popolo e la sua devozione a Maria,<br />
che pulsano attorno a questo tempio<br />
vivo, che racchiude i ricordi più<br />
significativi di intere generazioni di<br />
famiglie che hanno vissuto in questa<br />
terra benedetta dalla Madonna, ma<br />
purtroppo ancora alla ricerca di una<br />
pace vera e duratura. Il Santuario<br />
offre il suo servizio a tre comunità:<br />
quella di lingua italiana, di lingua<br />
locale (tigrina) con rito copto-cattolico,<br />
e quella di lingua inglese.<br />
Tutte le sere, prima della messa<br />
vespertina, in comunione con la chiesa<br />
di Pompei si recita il santo Rosario.<br />
Myriam” (Miracoli di Maria), che<br />
sono una serie di racconti miracolosi<br />
attribuiti alla Madonna; opere in<br />
onore della Madonna, il Salterio della<br />
Vergine, il “Weddase Myriam”<br />
(le lodi di Maria) e composizioni di<br />
inni ritmati, “Malke”, “Salamta”,<br />
“Qenie”. Quella eritrea è una<br />
devozione semplice ma genuina.<br />
Una delle raffigurazioni preferite è<br />
quella che rappresenta “Myriam<br />
Mesle Fequr Welda”, cioè Maria,<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 18 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [18]<br />
La Madonna di Pompei nel Mondo<br />
composti con il nome di Maria:<br />
“Walde-Myriam” (figlio di Maria),<br />
“Hayle-Myriam” (forza di Maria),<br />
“Ghebre-Myriam” (servo di Maria).<br />
Al lampeggiare di fulmini o al<br />
sopraggiungere di una calamità si è<br />
solito pregare con la seguente<br />
giaculatoria: “Sa’ ali lene Myriam,<br />
Weladite Amlak” (santa Maria madre<br />
di Dio prega per noi).<br />
Per capire l’introduzione e la pratica<br />
del Rosario nella devozione locale<br />
che con Maria ci porta a Cristo<br />
contemplandone i santi misteri. La<br />
cattedrale dedicata alla Vergine del<br />
Rosario, gioiello di arte e di bellezza,<br />
divenuto emblema della città di<br />
Asmara, costituisce il monumento più<br />
visibile e antico del suo amore alla<br />
Madre Celeste e alla Chiesa.<br />
La diffusione della pratica del santo<br />
Rosario si deve all’opera incessante e<br />
illuminata del vescovo Mons. Camillo<br />
Carrara. Nato ad Albino (Bergamo)<br />
La Chiesa di Asmara in Eritrea<br />
La devozione mariana nel paese è<br />
molto articolata e sentita, come<br />
dimostra l’abbondante letteratura di<br />
libri liturgici, innografia, arte sacra e<br />
folklore della gente. Il popolo si<br />
dimostra un vero innamorato di Maria,<br />
e la cui venerazione è diffusa<br />
fondamentalmente da tre tipologie di<br />
scritti: scritti di carattere narrativo<br />
che vanno sotto il nome di “Taamere<br />
col suo diletto Figlio, per indicare<br />
che la sorte della Mamma Celeste<br />
è inseparabilmente legata a quella<br />
del suo diletto Figlio.<br />
La vita quotidiana, inoltre, risente di<br />
numerosi e diversi modi della<br />
particolare venerazione alla Vergine.<br />
Alla Madonna è affidato il compito di<br />
plasmare nel seno materno i bambini,<br />
ai quali vengono spesso dati nomi<br />
bisogna tener conto del plurisecolare<br />
contesto di fede e di culto del popolo<br />
eritreo. Nella Chiesa Ortodossa<br />
esistevano e tutt’ora esistono diverse<br />
forme di preghiera e il Cattolicesimo,<br />
insieme alla solida e ben strutturata<br />
dottrina, ha introdotto, poi, varie<br />
pratiche devozionali e tra queste la<br />
recita del Rosario, strumento<br />
importante e speciale di preghiera<br />
il 14 marzo 1871 si fece frate<br />
Cappuccino e dopo essere stato<br />
Ministro provinciale (1905-11) fu<br />
nominato Vicario Apostolico<br />
dell’Eritrea, il primo inviato dal Santo<br />
Papa Pio X. Approdò a Massaia,<br />
insieme a nove compagni missionari<br />
Cappuccini il 31 marzo 1911 e pose la<br />
sua sede da Keren ad Asmara. Qui fu<br />
consacrato vescovo dal Cardinale<br />
Ferrari il 26 giugno 1911. Nel suo<br />
zelo per l’impegno affidatagli<br />
incoraggiò il lavoro missionario,<br />
incentivò le catechesi e curò<br />
particolarmente la formazione del<br />
clero diocesano. Costruì scuole ed<br />
orfanotrofi, promosse la tipografia<br />
francescana, si dedicò alla cura<br />
spirituale dei civili e militari italiani<br />
in Eritrea. Ma la cattedrale fu la sua<br />
opera più completa, simbolo<br />
dell’amore dell’umile frate alla<br />
Vergine Maria nonché con il titolo<br />
alla Vergine del Rosario. Vittima del<br />
suo zelo per le anime, decedeva a<br />
Keren il 15 giugno 1924. È stato<br />
tumulato nella sua cattedrale, ove<br />
giace tuttora. La vita del Giusto<br />
rimane viva nel Signore e nella<br />
memoria dei suoi figli in eterno: è<br />
quanto vale per padre Camillo Carrara.<br />
Un impegno sociale simile<br />
a quello del Santuario di Pompei<br />
La devozione alla Beata Vergine del<br />
Santo Rosario ha contrassegnato<br />
sempre profondamente la vita<br />
religiosa degli italiani che hanno<br />
vissuto in maniera più o meno<br />
occasionale in quella regione. Come il<br />
Santuario della Beata Vergine del<br />
Santo Rosario in Pompei, costruito<br />
dal beato Bartolo Longo, fu ed è una<br />
vera Opera Sociale che promuove la<br />
crescita umana<br />
e spirituale di coloro che sono<br />
emarginati e poveri, così ad Asmara<br />
la diffusione della devozione mariana,<br />
con la costruzione di diversi templi<br />
ad essa dedicati, ha costituito<br />
un’opera di comunione e di amore e<br />
un concreto aiuto per la popolazione<br />
locale.<br />
È in questo contesto che la comunità<br />
parrocchiale della Beata Vergine del<br />
Rosario di Pompei in Asmara ha dato<br />
vita nel tempo ad asili per bambini,<br />
a scuole di taglio e cucito per ragazze<br />
e adolescenti ed altre attività di<br />
formazione.<br />
Ringraziamo con affetto, per la<br />
cortese collaborazione, il Parroco,<br />
Abba Abraha Bocru, che con impegno<br />
e amore guida la comunità<br />
parrocchiale per la crescita sociale e<br />
spirituale del popolo a lui affidato.<br />
n di GIUSEPPE LUNGARINI<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 19 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [19]
Maria, questi ragazzi<br />
Cristo, devi<br />
lavorare di più ...!?<br />
Sono stato chiamato dal Cardinale<br />
Arcivescovo de L’Avana (Cuba) a incontrare<br />
i giovani e a tenere un concerto<br />
nella Cattedrale della città.<br />
Sono partito con un po’ di timore. Ho<br />
chiesto a molti amici di pregare per questo<br />
viaggio di Missione in mezzo ai giovani<br />
cubani.<br />
La serata in Cattedrale mi ha dato<br />
tanta gioia, perché ho visto la loro fede,<br />
il loro coraggio e entusiasmo. Sono giovani<br />
belli, dignitosi, con negli occhi una<br />
dimensione forte di tristezza. Il loro quotidiano<br />
è durissimo. Sono cercatori di una<br />
speranza concreta che non vedono.<br />
Ma ho detto a loro con il cuore che, in<br />
qualche modo, in ogni angolo del mondo<br />
moderno che ho potuto toccare, i giovani<br />
chiedono di poter fare progetti di presente<br />
e futuro che facciano intravvedere<br />
una vita possibile. Li ho sentiti vicini e<br />
decisi.<br />
Però ...<br />
In un pomeriggio caldo di Avana, una<br />
suora mi trasporta dall’altra parte della<br />
città. È l’ora del ritorno a casa dal lavoro.<br />
Alle fermate dei cosiddetti ‘uauà’(specie<br />
di vecchissimi autobus) una fila interminabile<br />
di persone che aspetta.<br />
“Come farà a salire tutta questa gente?”.<br />
“Ne salirà molto poca”. Risponde la<br />
sorella. “Aspetteranno anche due ore, poiché<br />
i bus passano raramente. Molti si avviano<br />
a piedi e percorrono molti chilometri”.<br />
Mi sembra impossibile, ma così è la<br />
vita qui.<br />
E poi la suora aggiunge con un sospiro:<br />
“Hasta quando, Senor, hasta quando?<br />
...” - “Fino a quando Signore? Fino<br />
a quando?...”.<br />
Raccolgo quel grido del cuore di una<br />
sono i tuoi figli<br />
di GIOSY CENTO<br />
piccola donna di Dio, che, ogni giorno,<br />
sta in mezzo ai poverissimi, e mi vengono<br />
i brividi.<br />
In questa terra, che Dio ha creato<br />
Il ragazzo dello schiaffo<br />
Nell’ultimo numero della Rivista,<br />
su questa pagina, avevo scritto: “Lo<br />
schiaffo di Dio”.<br />
Ha funzionato. Il ragazzo di Cetraro<br />
ha letto, si è letto e mi ha risposto:<br />
“Carissimo Don Giosy, sono G.,<br />
il giovane ragazzo di Cetraro, ormai<br />
FELICEMENTE SEMINARISTA.<br />
Ho letto sul Giornale di Pompei l’email<br />
che ti mandai. Non so come ringraziarti.<br />
Ti sono vicino nella preghiera.<br />
Spero che qualche giovane confuso,<br />
come lo ero io, leggendo la testimonianza,<br />
possa abbandonarsi al<br />
Signore come ho fatto io.<br />
Un abbraccio fraterno. Il tuo amico<br />
seminarista G.”. Veramente bello!<br />
bella e capace di dare da mangiare a ogni<br />
suo figlio, è difficilissimo guardare a domani.<br />
Alexander è un giovane. Ha studiato<br />
nelle scuole dello Stato. È molto vicino<br />
alla Chiesa.<br />
Una domenica mattina, mentre ci vestiamo<br />
per la Celebrazione Eucaristica<br />
mi dice: “Padre tu vuoi sapere le tre parole<br />
fondamentali di Cuba? Sono: Salute,<br />
Cultura e Sport. Ma vuoi anche sapere<br />
quali sono le tre parole importanti<br />
della mia vita, ogni giorno? Desayuno,<br />
almuerzo y comida (colazione, pranzo e<br />
cena)”.<br />
E mi sono ripetuto allora le parole<br />
della Suora: Signore, fino a quando? Non<br />
sei il Dio della speranza, che ha sconvolto<br />
i progetti dei Faraoni di ogni Egitto?<br />
E durante la Santa Messa ho avvertito<br />
una spinta quasi violenta fino a dire a<br />
Cristo: Ma tu, qui, stai lavorando? ...<br />
Gesù, ti devi impegnare di più!<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 20 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [20]<br />
Giosy<br />
Perdonata<br />
e liberata<br />
Caro don Giosy, ti scrivo dopo aver<br />
visitato il tuo sito e dopo aver letto, per<br />
caso, la lettera di quella ragazza insoddisfatta<br />
della sua vita per aver commesso<br />
un grande errore. La capisco perfettamente<br />
perché anche io, due anni fa,<br />
ho compiuto lo stesso errore. Ho passato<br />
un anno e mezzo di continua sofferenza<br />
e rimpianto per non aver accettato<br />
il BIMBO che era dentro di me.<br />
Ora ho 18 anni, allora ne avevo 16,<br />
e mi sono ritrovata sola con il mio<br />
bambino e tutte le persone intorno che<br />
mi consigliavano la strada “più comoda“<br />
(credimi, si è rivelata la più difficile<br />
e dolorosa).<br />
Quello che voglio dire a questa<br />
ragazza è che, dopo essermi confessata<br />
un mese fa, mi sono sentita PERDO-<br />
NATA E LIBERATA! La mia vita è<br />
veramente cambiata da quel giorno.<br />
Ora ho capito: anche se non posso<br />
veder crescere il mio bambino, so che<br />
ora si trova con il Signore e che gli<br />
posso sempre parlare, certa che mi<br />
ascolterà, nella speranza di poterlo<br />
riabbracciare il giorno nel quale anche<br />
io sarò con Gesù. Adesso vivo più serenamente<br />
il rapporto con me stessa, con<br />
il mio bimbo e ho iniziato una nuova<br />
vita con il Signore.<br />
Certo qualche volta mi scoraggio.<br />
SMS<br />
u Certe volte mi accorgo ke ci vuole troppa forza per continuare ad essere ciò<br />
che ho scelto di essere ... cm è difficile oggi essere 1 persona che non si lascia<br />
influenzare dal mondo che ci circonda ... È messa a dura prova la mia identità di<br />
cristiana, in un momento delicato. Prega tanto per me. Grazie di cuore. (Nadia)<br />
u La vita senza Dio è una vita vuota e senza senso. Io pregherò sempre per te<br />
affinché il Signore ti dia sempre tanta forza nel convertire i giovani.<br />
u D. Giosy carissimo sono Paolo. Come stai? Sentiamo la tua amicizia e la tua<br />
presenza in questo momento di dolore e di non senso nella nostra comunità per<br />
la morte di un ragazzo.<br />
Mi sembra tutto inutile e il Signore un nulla. Mi chiedo il perché di tanto dolore<br />
e ad aggravare tutto c’è l’inesistenza di una Parrocchia che sappia abbracciarci e<br />
amarci. Tu mi capisci. Perdonami se non mi<br />
faccio sentire mai ... è solo per scarsa stima di<br />
me e per il grande rispetto che nutro per te.<br />
u Don Gi la disturbo sempre. Sono in 1 confusione<br />
mentale tremenda. Mi sono innamorato<br />
di 1 ragazza-mamma di 2 figli, + grande di<br />
me di 10 anni e sposata … conviveva. Sono<br />
kotto di lei nn voglio perderla. Ke cosa devo<br />
fare? Grazie.<br />
Penso che non mi dovrei permettere<br />
questa vita felice dopo il mio errore,<br />
ma poi mi rendo conto che sono tentazioni<br />
e che nulla mi potrà separare dal<br />
Signore. Spero che anche quella ragazza<br />
decida di confessarsi per poi iniziare<br />
da capo e, soprattutto, spero che usi<br />
il suo errore per dare testimonianza alle<br />
tante persone sofferenti per non aver<br />
accettato il proprio figlio.<br />
Saluto questa ragazza e te don Giosy.<br />
Grazie per avermi dato la possibilità<br />
di testimoniare la mia esperienza. Un<br />
forte abbraccio. F.<br />
Una ragazza dalla Colombia<br />
Padre, ti giunga un caloroso saluto<br />
in Cristo. Io sono Diana Marcela<br />
dalla bella città di Santiago de Calì.<br />
Ho 17 anni e ti scrivo con molta gioia<br />
per complimentarmi con te per questa<br />
bella opera di evangelizzazione che tu<br />
fai. Mi ha molto colpito la Rivista dove<br />
parli della tua esperienza in Australia<br />
e ‘me gusta mucho’ il tuo messaggio<br />
di amore per i giovani. Sono<br />
felice di questa opportunità di scriverti<br />
per dirti che appoggio la tua pagina<br />
per tentare insieme di migliorare<br />
le angosce che ci prendono in questo<br />
mondo.<br />
Ti chiedo di pregare molto per la<br />
Colombia. Ieri ho provato molta tristezza<br />
perché è stato depenalizzato l’<br />
aborto e hanno offeso con parole molto<br />
crudeli la mia Chiesa. Però io so che<br />
con la preghiera toccheremo i cuori<br />
delle madri perché sia lontana dalla<br />
mente e dal cuore questa idea assurda.<br />
Muchas gracias por la atencion y<br />
reciba mi gran saludo y un apoyo rotundo.<br />
SCRIVETEMI<br />
Desidero corrispondere con i giovani, le famiglie,<br />
i nonni, i sacerdoti, le suore, gli educatori<br />
ecc... per fare la pagina insieme.<br />
DON GIOSY CENTO<br />
Piazza Regina Margherita, 12<br />
01010 Ischia di Castro (VT)<br />
Email: giosycento@libero.it www.giosycento.it<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 21 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [21]
UOMINI E DONNE<br />
NELLA BIBBIA<br />
Testimoni e annunciatori del regno:<br />
dodici “discepoli” alla scuola di Gesù<br />
Èun dato di fatto che Gesù non è un<br />
profeta, o maestro, “solitario”; fin<br />
da principio ha sentito il bisogno<br />
di scegliersi dei “discepoli” che facessero<br />
vita comune con lui, in modo da trasmettere<br />
ad altri il suo messaggio ed abituarli<br />
ad un particolare stile di vita.<br />
Lo scopo palese di questa selezione e<br />
di questo stile di vita è quello non solo di<br />
coinvolgerli nella sua avventura, ma soprattutto<br />
di abilitarli come “testimoni” e<br />
annunciatori autorevoli del suo messaggio<br />
di salvezza al mondo intero. È soprattutto<br />
S. Luca ad adoperare il termine<br />
“apostolo”, cioè “inviato” (34 volte nei<br />
suoi scritti), che attribuisce, sempre e solo,<br />
ai Dodici.<br />
Noi però seguiremo il Vangelo di Marco<br />
nella presentazione dei Dodici, perché<br />
è il Vangelo più antico e, nello stesso tempo,<br />
anche più semplice e spontaneo.<br />
La chiamata dei primi discepoli<br />
E la cosa che impressiona nel racconto<br />
di Marco, come del resto negli altri<br />
Vangeli, è che subito, fin dall’inizio della<br />
sua vita pubblica, Gesù chiama alla sua<br />
sequela alcuni dei suoi discepoli: indubbiamente<br />
gli interessa che essi possano essere<br />
“testimoni” integrali della sua esperienza<br />
di vita e dei suoi insegnamenti.<br />
Infatti, appena dopo averci riferito le<br />
prime parole del suo annuncio di salvezza:<br />
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio<br />
è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”<br />
(Mc 1, 15), l’Evangelista così prosegue:<br />
“Passando lungo il mare della Galilea,<br />
vide Simone e Andrea, fratello di<br />
Simone, mentre gettavano le reti in mare;<br />
erano infatti pescatori. Gesù disse loro:<br />
“Seguitemi, vi farò diventare pescatori di<br />
uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono.<br />
Andando un poco oltre, vide sulla<br />
barca anche Giacomo di Zebedèo e<br />
Giovanni suo fratello mentre riassettavano<br />
le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato<br />
il loro padre Zebedèo sulla barca con i<br />
La cosa che impressiona nel racconto di Marco, come negli altri Vangeli,<br />
è che subito, fin dall’inizio della sua vita pubblica, Gesù chiama alla sua<br />
sequela alcuni dei suoi discepoli. Gli interessa che essi siano “testimoni”<br />
integrali della sua esperienza di vita e dei suoi insegnamenti.<br />
garzoni, lo seguirono” (Mc 1, 16-20). È<br />
un racconto rapido ed efficacissimo. Sono<br />
due le cose che ci stupiscono: l’autorevolezza<br />
con cui Gesù chiama, e la risposta<br />
rapida, vorrei dire quasi automatica,<br />
di quei primi discepoli.<br />
A questo punto dovremmo pensare<br />
che quei pescatori già conoscessero Gesù,<br />
o qualcosa dei suoi progetti: il che dal<br />
racconto non risulta! Oppure, si deve concludere<br />
a qualcosa di fascinoso e di attraente<br />
in quel personaggio, che con la sola<br />
sua chiamata offre un segno di grande affidabilità.<br />
La chiamata di Levi, il pubblicano,<br />
e il gruppo dei Dodici<br />
Che Gesù dovesse avere un particolare<br />
“fascino” di attrazione umana, risulta<br />
anche dal successivo racconto della chiamata<br />
di Levi, il pubblicano.<br />
Il racconto qui è ancora più rapido,<br />
vorrei dire quasi secco: “(Gesù) uscì di<br />
nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva<br />
a lui ed egli li ammaestrava. Nel passare,<br />
vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco<br />
delle imposte, e gli disse: “Seguimi”.<br />
Ed egli, alzatosi, lo seguì” (Mc 2, 13-14).<br />
Lo staccarsi dal denaro, più che dalla<br />
pesca faticosa e spesso anche vana, o<br />
da una situazione di benessere, come era<br />
quella di Matteo, non è certamente una<br />
cosa facile. Eppure Matteo, che doveva<br />
avere come secondo nome quello di Levi,<br />
come concorda anche Luca (5, 27-29),<br />
rispose con immediatezza all’invito di Gesù.<br />
Addirittura, per la gioia dell’incontro<br />
con Gesù e della chiamata all’apostolato,<br />
egli imbandisce un sontuoso banchetto,<br />
cui partecipano “molti pubblicani e<br />
peccatori”, con grosso scandalo dei farisei.<br />
Ed è proprio in questa occasione che<br />
Gesù pronuncia la famosa espressione:<br />
“Non sono i sani che hanno bisogno del<br />
medico, ma i malati. Non sono venuto<br />
per chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mc<br />
n di SETTIMIO CIPRIANI<br />
2, 15-17). C’è poi la scelta dei Dodici,<br />
che avviene in un momento di raccoglimento<br />
e di “preghiera”, come qui aggiunge<br />
Luca (6, 12). Il racconto di Marco<br />
è più semplice, ma vi aggiunge anche il<br />
fine preciso per cui Gesù li ha scelti: “Salì<br />
poi sul monte, chiamò a sé quelli che<br />
egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì<br />
Dodici che stessero con lui e anche per<br />
mandarli a predicare e perché avessero<br />
il potere di scacciare i demòni. Costituì<br />
dunque i Dodici: Simone, al quale impose<br />
il nome di Pietro; poi Giacomo di<br />
Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo,<br />
ai quali diede il nome di Boanèrghes,<br />
cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo,<br />
Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo<br />
di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo<br />
e Giuda Iscariota, quello che poi lo<br />
tradì” (Mc 3, 13-19).<br />
C’è da fare alcune osservazioni sulla<br />
scelta dei Dodici Apostoli da parte di Gesù.<br />
Prima di tutto perché in numero di<br />
Dodici? Ricalcando il numero delle 12<br />
tribù d’Israele, Gesù vuol dire che i Dodici<br />
Apostoli dovranno essere i capostipiti<br />
del “nuovo” popolo di Dio che egli intende<br />
stabilire con la sua Chiesa, la quale<br />
in modo particolare sarà affidata a Pietro.<br />
Proprio per questo al primo dei suoi<br />
discepoli, Simone, cambierà il nome in<br />
quello di Pietro, perché di fatto su di lui,<br />
come “pietra di fondazione”, “edificherà”<br />
la sua chiesa (Mt. 16, 17-19).<br />
Alla scuola “non facile” di Gesù<br />
Oltre a questo si accenna ad una specie<br />
di tirocinio che dovevano compiere alla<br />
“scuola” di Gesù, per essere poi annunciatori<br />
del regno: “per mandarli a predicare<br />
e perché avessero il potere di scacciare<br />
i demòni” (Mc 3, 15).<br />
Ed è proprio per essere più validi annunciatori<br />
del suo Vangelo che egli spiega<br />
ai Dodici il senso delle parabole, tutt’altro<br />
che facili ad essere interpretate.<br />
Così, dopo la parabola del semina-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 22 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [22]<br />
tore (Mc 4, 3-9), ne spiegherà il senso ai<br />
suoi discepoli: “A voi è stato confidato il<br />
mistero del regno di Dio; a quelli di fuori<br />
invece tutto viene esposto in parabole,<br />
perché guardino, ma non vedano, ascoltino,<br />
ma non intendano... (Mc 4, 11-12).<br />
E al termine del ciclo delle parabole<br />
Marco annota: “Con molte parabole di<br />
questo genere annunziava loro la parola<br />
secondo quello che potevano intendere.<br />
Senza parabole non parlava loro: ma in<br />
privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni<br />
cosa” (Mc 4, 33-34). In tal modo i suoi<br />
discepoli potevano essere i più autorevoli<br />
interpreti del suo pensiero, in grado di<br />
poterlo trasmettere incorrotto alle future<br />
generazioni.<br />
Subito dopo il testo appena citato Marco<br />
ci narra l’episodio della tempesta sedata.<br />
Gesù, stanco dal lungo predicare, sta<br />
dormendo, mentre nel frattempo la barca,<br />
su cui gli Apostoli stavano traghettando<br />
dall’altra parte del lago di Genezaret,<br />
viene investita da una violenta tempesta.<br />
Spaventati, svegliano il Maestro, che<br />
di fatto calma la tempesta, rimproverando<br />
però la loro poca “fede”. Essi infatti<br />
“furono presi da grande timore e si dicevano<br />
l’un l’altro: “Chi è dunque costui,<br />
al quale anche il vento e il mare obbediscono?”<br />
(Mc 4, 35-41).<br />
Un episodio, in parte analogo quasi<br />
da sembrare un doppione, ce lo narra ancora<br />
Marco. Dopo il miracolo della prima<br />
moltiplicazione dei pani, Gesù ordina<br />
ai suoi apostoli di precederlo in barca<br />
sull’altra riva, mentre egli avrebbe licenziato<br />
la folla. Nel frattempo scoppia una<br />
furiosa tempesta che mette a rischio la<br />
fragile barca. Gesù viene allora in aiuto<br />
ai suoi discepoli che, vedendolo camminare<br />
sulle acque, pensano ad un fantasma<br />
e si spaventano ancora di più. “Ma egli<br />
subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio,<br />
sono io, non temete!”. Quindi salì<br />
con loro sulla barca e il vento cessò”<br />
(Mc 6, 45-51).<br />
Anche qui l’Evangelista nota la durezza<br />
del cuore degli Apostoli e la loro<br />
difficoltà a credere: “Ed erano enormemente<br />
stupiti in se stessi, perché non avevano<br />
capito il fatto dei pani, essendo il<br />
loro cuore indurito” (Mc 6, 51-52).<br />
Una prima esperienza di missione<br />
Estremamente interessante è poi l’invio<br />
dei Dodici in una prima esperienza di<br />
tipo “missionario”, che doveva in parte<br />
presignificare quello che sarebbe stato il<br />
loro compito futuro. Per essere credibili,<br />
però, e non apparire dei volgari inbonitori,<br />
dovevano presentarsi del tutto disarmati<br />
di appoggi umani.<br />
“Ultima cena”, olio su tela, di Jacopo Bassano. Roma, Galleria Borghese.<br />
Ma qui ascoltiamo di nuovo la narrazione<br />
di Marco: “Allora (Gesù) chiamò<br />
i Dodici, ed incominciò a mandarli a<br />
due a due e diede loro potere sugli spiriti<br />
immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone,<br />
non prendessero nulla per il viaggio:<br />
né pane, né bisaccia, né denaro nella<br />
borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero<br />
due tuniche... E partiti, predicavano<br />
che la gente si convertisse, scacciavano<br />
molti demòni, ungevano di olio<br />
molti infermi e li guarivano” (Mc 6, 7-12).<br />
E la cosa dovette avere un notevole<br />
successo se, poco dopo, Marco ci dice<br />
che “gli Apostoli si riunirono attorno a<br />
Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano<br />
fatto e insegnato”. Tanto che Gesù,<br />
delicatamente attento alla loro stanchezza,<br />
disse: “Venite in disparte, in un luogo deserto<br />
e riposatevi un po”. Era infatti molta<br />
la folla che andava e veniva e non avevano<br />
più neanche il tempo di mangiare. Allora<br />
partirono sulla barca verso un luogo<br />
solitario, in disparte” (Mc 6, 30-32).<br />
I Dodici sono di nuovo attivi, piuttosto<br />
dubiosi però, nella duplice storia della<br />
moltiplicazione dei pani. Tanto che,<br />
incominciando a farsi tardi, consigliano<br />
a Gesù di rimandare tutta quella gente a<br />
casa: “Congedali perciò, in modo che, andando<br />
per le campagne e i villaggi vicini,<br />
possano comprarsi da mangiare” (Mc<br />
6, 37). La stessa situazione si ripete per il<br />
secondo miracolo di moltiplicazione dei<br />
pani (Mc 8, 1-8), che però moltissimi esegeti<br />
ritengono una versione, leggermente<br />
diversificata, dello stesso fatto.<br />
Che delusione quei Dodici!<br />
Omettendo episodi minori, in cui sono<br />
implicati i Dodici, vogliamo ricordare<br />
solo altri due fatti, assai significativi per<br />
dimostrare come non sia stato facile, nep-<br />
pure per Gesù, aprire i loro cuori al “mistero”<br />
di salvezza che egli portava con sè.<br />
Il primo episodio è relativo ad una<br />
disputa, piuttosto animata, che si era accesa<br />
fra di loro, su “chi fosse il più grande”.<br />
Gesù, che nel frattempo aveva seguito<br />
la scena, li rimprovera, proponendo<br />
un insegnamento che a loro non poteva<br />
non apparire paradossale: “Se uno vuol<br />
essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il<br />
servo di tutti” (Mc 9, 33-35).<br />
L’altro episodio si riferisce alla storia<br />
della Passione dove, nonostante la spavalda<br />
vanteria di Pietro (Mc 14, 29), condivisa<br />
dagli altri apostoli (Mc 14, 31), in<br />
realtà, quando la soldataglia viene ad arrestare<br />
Gesù, “tutti, abbandonandolo, fuggirono”<br />
(Mc 14, 50).<br />
Un fallimento, dunque, totale del gruppo<br />
dei Dodici nei momenti più drammatici<br />
della sua vita: quasi che quei Dodici,<br />
soprattutto Giuda, alla fine si fossero<br />
sentiti traditi nella loro ingenua fiducia di<br />
aver incontrato il Messia in quel, pur affascinante,<br />
Gesù di Nazaret.<br />
Meritato perciò il rimprovero del Risorto<br />
ai discepoli nell’apparizione, che<br />
Marco aggiunge al termine del suo Vangelo:<br />
“Alla fine apparve agli Undici, mentre<br />
stavano a mensa, e li rimproverò per<br />
la loro incredulità e durezza di cuore, perché<br />
non avevano creduto a quelli che lo<br />
avevano visto risuscitato” (Mc 16, 14).<br />
Quella estrema apparizione, comunque,<br />
riaccese la fede nel loro cuore. E con<br />
quella fede, ormai fatta quasi evidenza, essi<br />
si lanceranno alla conquista del mondo<br />
a Cristo, come lapidariamente ci dice l’ultimo<br />
versetto del Vangelo di Marco: “Allora<br />
essi partirono e predicarono dappertutto,<br />
mentre il Signore (Gesù) operava insieme<br />
con loro e confermava la parola con i<br />
prodigi che l’accompagnavano (Mc 16, 20).<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 23 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [23]
Centinaia di atleti<br />
provenienti da più Nazioni<br />
hanno partecipato alla<br />
XIII Edizione della “Corsa<br />
della Pace Napoli-Pompei”.<br />
Anche questa volta gli<br />
atleti africani hanno dato<br />
spessore agonistico<br />
alla gara classificandosi<br />
ai primi posti tra gli<br />
uomini e le donne.<br />
n di GIUSEPPE ACANFORA<br />
Cinquecento in gara per la Pace<br />
Oltre cinquecento erano i podisti in<br />
gara “nel nome della pace”, domenica<br />
3 dicembre 2006, per la<br />
XIII edizione della tradizionale “Corsa<br />
della Pace Napoli-Pompei”, sulla distanza<br />
di 27 Km, organizzata dal Movimento<br />
Sportivo Bartolo Longo, con la collaborazione<br />
tecnica della Fidal Campania e<br />
con il patrocinio dei Comuni di Pompei e<br />
di Napoli.<br />
I partecipanti si sono ritrovati, all’alba,<br />
a Piazza Plebiscito, in Napoli, dove,<br />
alle 8.30, al fragore del colpo di pistola<br />
del Giudice Starter Domenico Damiano,<br />
ha preso il via la gara. Gli atleti, delle categorie<br />
federali Assoluti-Amatori/Master<br />
ed appartenenti ad enti di promozione<br />
sportiva, hanno costeggiato, nella loro<br />
lunga marcia, lo splendido lungomare di<br />
Napoli, passando, poi, per il Corso San<br />
Giovanni a Teduccio e Croce del Lagno.<br />
I corridori si sono diretti, poi, alla volta<br />
dei paesi vesuviani: Portici, Ercolano,<br />
Torre Del Greco e Torre Annunziata, per<br />
giungere, infine, a Pompei, in Piazza Bartolo<br />
Longo, dove è stato posto il traguardo.<br />
Gli atleti premiati sono stati 100 per<br />
la categoria maschile e 30 per quella<br />
femminile. Sui gradini più alti del podio<br />
sono saliti i primi tre per le categorie Master<br />
55 in poi, maschile e femminile, e le<br />
prime cinque società classificate. A vincere<br />
la batteria degli uomini, con un tem-<br />
po pari a 1h26’34”, è stato il campione<br />
nordafricano Noah Cheppsergoi, seguito,<br />
in seconda posizione, dal fondista keniano<br />
David Ngeny Cheruiyot e, in terza<br />
posizione, dall’atleta marocchino Abdelkebir<br />
Lamachi.<br />
Per la categoria femminile, ha vinto<br />
una maratoneta, anch’essa di origine africana,<br />
Hafida Izem, giunta al traguardo<br />
dopo 1h37’55”. Solo il terzo posto per la<br />
fondista Annamaria Vanacore di Pompei,<br />
che, con un tempo di 1h44’11”, ha<br />
preceduto l’amalfitana Annamaria Caso<br />
e la salernitana Maria Pericotti, giunta<br />
quinta.<br />
A premiare Noah Cheppsergoi, il Vescovo-Prelato<br />
e Delegato Pontificio della<br />
città mariana, Mons. Carlo Liberati,<br />
mentre, a incoronare la vincitrice della<br />
batteria delle donne, il Sindaco di Pompei,<br />
Avv. Claudio D’Alessio. Presenti alla<br />
manifestazione anche l’Assessore alla<br />
Cultura della Città di Pompei, Dott. Antonio<br />
Ebreo, l’Assessore allo Sport del<br />
Comune di Torre Annunziata, Vincenzo<br />
Ascione, il Presidente del Comitato Organizzatore,<br />
Giuseppe Acanfora, il Dirigente<br />
del locale commissariato della Polizia<br />
di Stato, Vice-Questore Consiglia<br />
Liardo, e la titolare dell’Azienda Legea,<br />
sponsor tecnico della manifestazione.<br />
La corsa, significativo evento sportivo<br />
che ha visto la presenza di atleti di varie<br />
nazionalità gareggiare in un clima di<br />
solidarietà sportiva, è stata ancora una<br />
volta anche un importante momento di<br />
aggregazione per tutti quelli che hanno<br />
assistito alla gara, incoraggiando e incitando<br />
gli atleti con entusiasmo.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 24 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [24]<br />
Ha preso il via nella città<br />
mariana un “Master per<br />
Educatori Cristiani”.<br />
Il corso dura tre anni e<br />
intende offrire un percorso<br />
d’approfondimento<br />
interdisciplinare<br />
in vista di una specifica<br />
formazione dell’educatore<br />
secondo la visione<br />
cristiana della vita.<br />
n di FRANCESCO MARIANO<br />
Educatori a servizio dell’uomo<br />
Il cinque dicembre scorso presso il<br />
Centro Educativo Bartolo Longo ha<br />
preso il via un “Master per Educatori<br />
Cristiani”, organizzato dalla Delegazione<br />
Pontificia per il Santuario di Pompei,<br />
in collaborazione con la Provincia Italia<br />
dei Fratelli delle Scuole Cristiane e la<br />
Pontificia Università Lateranense.<br />
Nella prolusione il Vescovo, Mons.<br />
Carlo Liberati, e, successivamente, il Coordinatore<br />
del Master, prof. Mario Presciuttini,<br />
dei Fratelli delle Scuole Cristiane,<br />
hanno spiegato i motivi ispiratori<br />
dell’iniziativa.<br />
L’esperienza del Master, peraltro alla<br />
sua seconda edizione pompeiana, nasce<br />
per poter offrire a tutti gli operatori scola-<br />
stici della Città e a tutti quelli che, in<br />
qualsiasi modo, sono impegnati nel<br />
campo dell’educazione, anche ai genitori<br />
che desiderano approfondire la missione<br />
di “primi e principali educatori dei loro<br />
figli”, un percorso d’approfondimento interdisciplinare<br />
in vista di una specifica formazione<br />
dell’educatore secondo la visione<br />
cristiana della vita.<br />
L’obiettivo da raggiungere è il servizio<br />
alla persona e alla società umana, che<br />
si esprime e si attua, in modo particolare,<br />
attraverso l’elaborazione e la trasmissione<br />
della cultura nel mondo dell’educazione,<br />
impegno per il cristiano sempre attuale<br />
e necessario, perché reale servizio alla<br />
Chiesa e alla società. L’educazione, oggi<br />
come ieri, rappresenta una questione centrale,<br />
una vera emergenza del mondo contemporaneo.<br />
Concretamente il Master ha le seguenti<br />
finalità: 1) Lo studio personale e<br />
comunitario della concezione cristiana della<br />
vita; 2) L’approfondimento della vocazione<br />
e missione dell’educatore cristiano;<br />
3) La mediazione tra cultura, fede e vita<br />
per l’elaborazione del progetto educativo;<br />
4) Il perfezionamento della formazione<br />
professionale sotto il profilo delle competenze<br />
psico-pedagogico-didattiche.<br />
L’obiettivo specifico è quello di individuare<br />
modalità didattiche e linguaggi<br />
appropriati per la dicibilità dei contenuti<br />
della fede cristiana nel proprio lavoro educativo.<br />
Destinatari del Master sono i Docenti<br />
in servizio, i Docenti in attesa di incarico,<br />
gli Operatori scolastici e pastorali e<br />
gli Educatori in genere.<br />
Il corso ha durata triennale con 180<br />
ore di lezione annuali. Le lezioni possono<br />
essere frontali o con formazione a distanza<br />
attraverso lo strumento della video-conferenza.<br />
Gli iscritti con diploma<br />
di laurea conseguono il “Master in Educazione<br />
Cristiana” rilasciato dall’Istituto<br />
“Redemptor Hominis” della Pontificia<br />
Università Lateranense. Quelli con<br />
Diploma di Scuola Superiore conseguono<br />
il “Diploma di Esperto in Educazione<br />
Cristiana” rilasciato dallo stesso Istituto<br />
Redemptor Hominis.<br />
Infine, gli uditori conseguono il “Diploma<br />
in Educazione Cristiana” rilasciato<br />
dalla Provincia Italia dei Fratelli delle<br />
Scuole Cristiane.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 25 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [25]
Il mondo dei bambini<br />
senza cittadinanza<br />
nei mass-media?<br />
Tavola rotonda tra operatori della comunicazione<br />
Da sempre in prima linea nella difesa<br />
dei minori e dei loro diritti, il<br />
Santuario della Beata Vergine del<br />
Santo Rosario di Pompei, in collaborazione<br />
con l’Associazione Napoletana della<br />
Stampa, ha organizzato, il 12 dicembre<br />
2006, presso il Teatro “Di Costanzo-<br />
Mattiello”, il convegno: “Minori e comunicazione”.<br />
L’iniziativa è nata dalla presa di co-<br />
scienza che oggi l’informazione è sempre<br />
più impegnata nel “fare ascolti”, piuttosto<br />
che nel dare un’informazione giusta<br />
e veritiera. Relatori del dibattito, sei<br />
illustri giornalisti: Lorenzo del Boca, Angelo<br />
Scelzo, Massimo Milone, Ermanno<br />
Corsi, Donatella Trotta e Gianni Ambrosino,<br />
Presidente dell’Associazione Napoletana<br />
della Stampa, come moderatore.<br />
Ad aprire i lavori, il Delegato Pontificio<br />
di Pompei, Mons. Carlo Liberati<br />
che, nel suo intervento, ha messo in evidenza<br />
come il santuario, attraverso le<br />
proprie opere sociali, si occupi da oltre<br />
cento anni dei più deboli e più poveri<br />
della società e, soprattutto, dei minori orfani<br />
o abbandonati, sottraendoli, così, ad<br />
una vita fatta di violenze, prostituzione,<br />
sfruttamento e accattonaggio.<br />
Il Prelato ha, inoltre, messo in evidenza<br />
limiti e imperfezioni di una legge,<br />
la 149 del 2001, che rischia di far ritornare<br />
a galla le problematiche e i disagi di<br />
quanti hanno trovato, nei centri che danno<br />
loro accoglienza, l’affetto, le cure e le<br />
attenzioni che una famiglia in condizioni<br />
di disagio non ha potuto offrire loro. «Fin<br />
dall’Ottocento, congregazioni religiose<br />
maschili e femminili si sono impegnate<br />
in opere sociali, per i poveri, per la loro<br />
educazione, per la loro alfabetizzazione -<br />
ha esordito Mons. Liberati -. Ancora oggi,<br />
ogni diocesi applica il principio di sussidiarietà,<br />
sostituendosi allo Stato, laddove<br />
non venga resa giustizia ai più deboli<br />
e ai più poveri della società. Qui a Pompei<br />
- ha, poi, sottolineato con forza il Presule<br />
marchigiano - ha operato Bartolo<br />
Longo che, appena consegnatosi all’amore<br />
di Dio e della Madre, fondò asili,<br />
istituti, ospizi e orfanotrofi, che oggi chia-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 26 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [26]<br />
miamo opere sociali. Grazie ad essi, migliaia<br />
di bambini hanno trovato una casa<br />
e l’affetto di cui avevano bisogno, hanno<br />
imparato un mestiere e sono entrati a far<br />
parte a pieno titolo della società civile. È<br />
necessario continuare a proteggere la famiglia,<br />
la vita nascente, i valori etici, come<br />
facciamo ancora oggi, qui a Pompei,<br />
nei nostri centri educativi, aggiornati<br />
secondo le nuove leggi».<br />
Subito dopo, ha preso la parola<br />
Massimo Milone, Presidente Nazionale<br />
UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana)<br />
e Responsabile della Testata Giornalistica<br />
Rai della Campania, che ha denunciato<br />
un’informazione poco etica e<br />
sempre meno rispettosa dei minori. «Minori<br />
senza cittadinanza, questo forse il<br />
titolo che bisognava dare a questo convegno»,<br />
ha dichiarato con fermezza Milone.<br />
Il giornalista, che è stato anche docente<br />
di “Etica della comunicazione” all’Istituto<br />
Universitario “Suor Orsola Benincasa”<br />
di Napoli, ha proposto, richiamando<br />
i dettami della Carta di Treviso,<br />
codice deontologico volto a bilanciare diritto<br />
di cronaca e diritti dei minori, che<br />
anche i giornalisti, come altre categorie<br />
professionali quali medici e avvocati, siano<br />
sottoposti ad un giuramento all’inizio<br />
della propria carriera professionale. Ed<br />
ha, poi, aggiunto: «L’UCSI intende far<br />
nascere un comitato di “media etica”, che<br />
ponga dei limiti ai mezzi di comunicazione,<br />
oramai componenti strutturali della<br />
famiglia che incidono nelle relazioni<br />
familiari, soprattutto quelli più recenti come<br />
la televisione e il web. Quindi, auspico<br />
che presto vi sia una televisione educata<br />
ed educatrice che, attraverso un<br />
“paradigma educativo” unitario, trasmetta<br />
valori e non disvalori e che dia a tutti<br />
il diritto di cittadinanza nell’informazione.<br />
L’UCSI, assieme al CENSIS, da cinque<br />
anni realizza un rapporto sull’informazione.<br />
Nell’ultimo possiamo leggere<br />
che il 99% delle famiglie usa costantemente<br />
la tv, il 95% la radio, il 75% il telefonino,<br />
il 50% il computer e il 40% accede<br />
abitualmente a Internet. Le regole partono<br />
anche dalla formazione degli operatori,<br />
dalla riforma dell’accesso alla professione,<br />
per avere cronisti seri che credono<br />
nella propria professionalità e che<br />
si lasciano guidare dall’etica. Invece oggi,<br />
i media rischiano di essere specchio<br />
opaco della realtà, privi di valori forti. In<br />
questo mondo della comunicazione pieno<br />
di rumore, urlato si dice spesso, sentiamo<br />
una forte richiesta di silenzio, un<br />
disperato bisogno di capire. La tv non cessa<br />
di influenzare ma, senza etica, influenza<br />
negativamente e può minare il tessuto<br />
civile del nostro paese, è necessaria,<br />
quindi, un’assunzione di responsabilità».<br />
Donatella Trotta, Presidente UCSI<br />
Campania, già Segretaria del “Premio<br />
Napoli”, da anni in forza alla pagina culturale<br />
del quotidiano “Il Mattino” di Napoli,<br />
ha parlato di “strabismo” e “miopia”<br />
della tv, una tv che distorce la realtà<br />
e offre una visione impropria del mondo,<br />
“attaccando” i bambini e facendone ostaggio<br />
di spot pubblicitari sempre più<br />
subdoli e al servizio di una logica di mercato<br />
perversa. «Più che di minori trovo<br />
giusto parlare di bambini e ragazzi, perché<br />
“infante” è colui che non sa parlare,<br />
colui che non ha voce per difendersi e<br />
gridare i propri diritti, colui che oggi è<br />
strumentalizzato da parte di altri -, ha esordito<br />
Trotta, facendo eco al Vescovo Liberati<br />
-. Mi chiedo come venga comunicata<br />
oggi l’infanzia e come si comunica<br />
con la gioventù. I minori sono sempre di<br />
più “oggetto” della comunicazione e<br />
ancor più della pubblicità che, facendo<br />
leva sulla “strategia del desiderio”, induce<br />
bambini ed adulti inconsapevoli a<br />
desiderare ciò che essa pubblicizza. (...)<br />
Il 10% delle morti volontarie riguardano<br />
i minori. Ma la violenza ha diversi livelli:<br />
se leggiamo le notizie di cronaca che<br />
riguardano i minori, ci rendiamo conto<br />
che esiste un analfabetismo sentimentale,<br />
al quale noi adulti siamo chiamati a porre<br />
rimedio. La chiesa, la scuola, la famiglia,<br />
devono agire secondo grandi direttrici:<br />
attuare una resistenza e una lotta, non violente<br />
beninteso, verso i luoghi comuni;<br />
usare le armi della formazione e, soprattutto,<br />
della specializzazione, perché le<br />
competenze non si improvvisano». Ha,<br />
infine, rivolto un appello a tutti quanti fanno<br />
informazione: «Bisogna avere il coraggio<br />
di riprendere ad utilizzare un termine<br />
ormai obsoleto come “educazione”<br />
e inserirlo nuovamente nella professione<br />
giornalistica perché, se il mestiere del<br />
comunicatore diventa più attivo, più fiorente,<br />
più illuminato, può dare un positivo<br />
contributo alla società».<br />
A sottolineare la necessità di creare, a<br />
livello regionale, accanto al Co.Re.Com.<br />
(Comitato Regionale per la Comunicazione),<br />
una struttura propria per tv e minori,<br />
che imponga regole più rigide alle<br />
tv, soprattutto quelle locali, è stato il<br />
Dott. Ermanno Corsi, Presidente dell’Ordine<br />
dei Giornalisti della Campania,<br />
giornalista di lunga esperienza, corrispondente<br />
ed articolista di varie testate nazionali<br />
e conduttore del TGR Campania.<br />
«I programmi televisivi creano e trasmettono<br />
modelli di comportamento sbagliati<br />
e utilizzano un linguaggio improprio,<br />
diffondendo così analfabetismo e inculturalità<br />
- questo il grido d’allarme lan-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 27 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [27]
ciato da Corsi -. I media hanno un forte<br />
ascendente sui minori e non si può fare<br />
della tv una “balia elettronica”, come<br />
metteva in guardia Giovanni Paolo II.<br />
Quando un bambino inizia la prima classe<br />
della Scuola Primaria, ha già visto<br />
5.000 ore di televisione. Ha un suo bagaglio<br />
mentale che gli crea certamente una<br />
distorsione della realtà. A fronte di 1.800<br />
ore di scuola, un ragazzo di Scuola Secondaria<br />
di primo grado, ne segue 1.500<br />
di tv. Su una base di 75/80 anni di vita,<br />
noi trascorriamo 12 anni davanti alla televisione<br />
e ciò crea un enorme vuoto mentale.<br />
Per questo occorre un uso intelligente<br />
dei media, in particolar modo della<br />
televisione, potente strumento di comunicazione,<br />
che non va demonizzato, ma<br />
gestito con efficacia».<br />
Altro campanello d’allarme è stato<br />
lanciato da Angelo Scelzo, Sottosegretario<br />
del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni<br />
Sociali e giornalista di lungo<br />
corso, il cui intervento è stato incentrato<br />
sulla necessità di restituire ai bambini<br />
i ritmi naturali della loro crescita,<br />
ricreando una nuova stagione educativa<br />
che tenga conto della verità, dell’essenziale,<br />
della sobrietà e della semplicità.<br />
Scelzo ha sottolineato come il titolo di<br />
questo convegno richiami il tema della<br />
Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />
Sociali 2007, “I bambini e i media: una<br />
sfida per l’educazione” e, accogliendo<br />
l’invito di Papa Benedetto XVI, che, nella<br />
sua prima Enciclica, ha richiamato l’<br />
attenzione dei credenti su una verità fondamentale<br />
della nostra fede: Dio è amore,<br />
ha auspicato che gli odierni comunicatori<br />
ripartano dall’essenziale, dalla<br />
base, dal fatto di credere che i bambini<br />
sono più importanti della comunicazione<br />
in sé. «Oggigiorno, purtroppo - ha concluso<br />
Scelzo -, con la complicità di tut-<br />
ta la società, la virtualità dei media di<br />
massa sta ammazzando la verità della comunicazione».<br />
Le conclusione sono state affidate a<br />
Lorenzo del Boca, Presidente dell’Ordine<br />
Nazionale dei Giornalisti. Novarese<br />
di nascita, giornalista professionista dal<br />
1980, vanta una lunga carriera ne “La<br />
Stampa” e “Stampa Sera”.<br />
Del Boca ha sottolineato come i giornalisti,<br />
nel fare informazione, spesso tengono<br />
conto più della quantità che della<br />
qualità delle notizie, dando spazio a temi<br />
che procurano audience e trasformano il<br />
mondo in spettacolo. «Il giornalismo - ha<br />
insistito il giornalista - deve essere sottratto<br />
al campo in cui opera oggi e tornare<br />
ad essere oggettivamente serio. Bisogna<br />
essere consapevoli che con questa professione<br />
si può fare un bene o un male<br />
immenso. Bisogna essere terzi, ma non<br />
indifferenti, obiettivi, ma non disinteressati,<br />
non solo farsi leggere, ma farsi credere».<br />
Accompagnati da docenti e dirigenti<br />
scolastici, erano presenti in sala moltissimi<br />
giovani delle scuole cittadine pompeiane<br />
che, consapevoli di essere i protagonisti<br />
indiscussi di questa mattinata,<br />
hanno applaudito con fragore i passaggi<br />
più significativi degli interventi dei relatori.<br />
n di DARIA GENTILE<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 28 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [28]<br />
I Fratelli delle Scuole Cristiane da cent’anni a Pompei<br />
nell’opera più prestigiosa del beato Bartolo Longo<br />
non ho mai potuto togliermi<br />
“Io<br />
dalla mente il pensiero e dal cuore<br />
il desiderio di vedere qui, alla<br />
direzione dell’Ospizio per i figli dei carcerati,<br />
i Fratelli delle Scuole Cristiane.<br />
E ne ho avuto ragione perché il tempo e<br />
l’esperienza mi hanno sempre meglio fatto<br />
intendere il bene che sarebbe effetto<br />
della loro presenza e delle loro cure”.<br />
Così scriveva Bartolo Longo il 19<br />
febbraio 1894 quando, dopo lunghe trattative<br />
con i Superiori dei Fratelli e richieste<br />
reiterate, doveva arrendersi momentaneamente<br />
alla impossibilità di avere<br />
a Pompei una comunità di questi<br />
religiosi educatori che tanto stimava.<br />
Ma non era l’ultima parola. La convinzione<br />
e la costanza di Bartolo Longo<br />
alla fine avranno la meglio.<br />
Il 1° ottobre 1907, infatti, dopo l’intervento<br />
della Delegazione Pontificia<br />
e l’interessamento personale del papa<br />
Pio X, dieci Fratelli inizieranno ufficialmente<br />
il loro apostolato nell’importante<br />
struttura educativa creata dalla carità<br />
e dall’intraprendenza sociale del beato<br />
Bartolo Longo.<br />
Fino al 1926, anno di morte del Fondatore,<br />
si instaura tra questi e gli educatori<br />
da lui voluti a Pompei, una sintonia<br />
profonda dal punto di vista spirituale e<br />
pedagogico. Già nel 1908, sul “Il Rosario<br />
e la Nuova Pompei”, Bartolo Lon-<br />
go scriveva: “Il metodo educativo dei<br />
Carissimi Fratelli delle Scuole Cristiane,<br />
i quali attualmente con arte pedagogica<br />
ammirabile e con zelo esemplare<br />
curano l’educazione della mente e del<br />
cuore dei nostri cari fanciulli e giovanetti<br />
Figli dei Carcerati, è tutto fermezza<br />
e bontà”.<br />
Il momento simbolico più alto di<br />
questa sintonia e collaborazione si ebbe<br />
il 14 maggio 1919 quando, durante<br />
una solenne cerimonia nel teatro dell’Istituto,<br />
l’allora Direttore Fratel Francesco<br />
Tranquilli consegnò a Bartolo Lon-<br />
go il diploma di “Affiliazione” all’Istituto<br />
dei Fratelli affermando: “I legami<br />
di affetto e di riconoscenza che ci uniscono<br />
a Lei, Sig. Commendatore, non<br />
potevano avere conferma più solenne<br />
di quella che oggi per mio mezzo Le<br />
porge l’Istituto dei Fratelli delle Scuole<br />
Cristiane. L’On.mo Fratello Superiore<br />
Generale, aderendo ai desideri di tutti<br />
noi, lo ammette nella nostra Famiglia<br />
religiosa...”.<br />
La sintonia con le intenzioni di promozione<br />
umana e spirituale di tanti ragazzi<br />
che si trovavano in difficoltà di ogni<br />
genere che Bartolo Longo aveva<br />
posto alla base della sua opera, è continuata<br />
fedelmente fino ad oggi.<br />
Cento anni di storia non si possono<br />
riassumere in poche battute, ma la vitalità<br />
dell’Istituto Bartolo Longo, malgrado<br />
i cambiamenti epocali cui ha dovuto<br />
far fronte in questo secolo e in<br />
particolare negli ultimi anni, sta lì a dimostrare<br />
che l’intuizione originaria del<br />
suo Fondatore era stata ben meditata e<br />
profeticamente valida.<br />
Dal 3 febbraio 2007, con il Convegno<br />
sul Centenario, prenderà il via una<br />
serie di manifestazioni culturali e artistiche<br />
che saranno dedicate a rivivere<br />
questa ricca esperienza e a sottolineare<br />
un così importante traguardo.<br />
n di MARIO PRESCIUTTINI<br />
Il cortile interno del monumentale istituto per i “figli dei carcerati”. In alto, il monumento dove il Fondatore di Pompei affida ai Fratelli delle<br />
Scuole Cristiane, impersonati da Fr. Adriano Celentano, i ragazzi da educare (opera di Romano Cosci, 2000).<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 29 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [29]
Eventi,<br />
testimonianze,<br />
celebrazioni<br />
e curiosità<br />
dal mondo<br />
n a cura di GIUSEPPINA STRIANO<br />
ROSARIO NEWS<br />
ROSARIO NEWS<br />
ANNULLO FILATELICO IN ONORE DI BARTOLO LONGO A CASTELLANETA<br />
In occasione dell’80° anniversario<br />
della morte del beato Bartolo Longo, Apostolo<br />
del Santo Rosario, fondatore della<br />
nuova Pompei e del suo santuario (5<br />
ottobre 1926/2006), la comunità della<br />
chiesa “San Domenico” di Castellaneta<br />
(TA) e il parroco, don Francesco Alfarano,<br />
hanno realizzato, in onore del Beato,<br />
uno speciale annullo filatelico e una cartolina<br />
commemorativa, in collaborazione<br />
con le Poste Italiane.<br />
Il timbro postale speciale figurato, usato<br />
il cinque ottobre, riproduce il disegno<br />
realizzato dall’artista Alessandro Nespolino,<br />
(copertina del libro “Vita di Bartolo<br />
Longo a fumetti”, ideato e realizzato<br />
dall’Associazione Amici di Bartolo<br />
Longo, Pompei, 2001) raffigurante il Beato,<br />
con la corona del Santo Rosario tra le<br />
dita, mentre contempla la Vergine Maria<br />
e il Suo figlio Gesù. Sullo sfondo, il San-<br />
La festa della Madonna a Sangineto<br />
A Sangineto (CS), la festa principale è dedicata alla Patrona della pittoresca<br />
cittadina, la Madonna della Neve, che ricorre il 5 agosto. Ma la festività religiosa<br />
più importante si celebra il 24 e 25 gennaio in onore della Madonna del Rosario.<br />
Si tratta di una tradizionale manifestazione religiosa istituita nell’inverno<br />
del 1848, quando, a seguito di una alluvione che distrusse gran parte delle case e<br />
dei terreni dei già poveri abitanti, la popolazione si appellò alla Madonna del<br />
Rosario affinché placasse le ire e le intemperie che minacciavano di travolgere<br />
completamente l’abitato. Tutti i terreni dissodati e bonificati furono travolti dalle<br />
acque impetuose e trascinati a valle vanificando l’opera dei contadini. Da allora<br />
istituirono, in onore della Vergine del Rosario, la festa che si celebra in gennaio.<br />
Nel primo giorno di festa la statua lignea della Madonna viene portata a spalle<br />
attraverso le vie del paese e fatta entrare nelle case dei malati gravi. La processione<br />
dura tre ore. In questa occasione, la Vergine indossa un manto celeste che<br />
cambia, poi, con un mantello nero nella processione del Venerdì Santo.<br />
Prima dell’illuminazione pubblica, avvenuta a partire dal 1950, la processione<br />
si svolgeva con le fiaccole ricavate da fasci di steli d’erba che venivano chiamate<br />
“Sciacchere”.<br />
Al rientro in chiesa, il parroco pronuncia la predica e, infine, la festa continua<br />
con musica in piazza e spettacolo finale di fuochi pirotecnici.<br />
tuario di Pompei. Lo speciale annullo filatelico<br />
è stato realizzato nella cornice dei<br />
festeggiamenti parrocchiali che, ogni anno<br />
si tengono nella cittadina pugliese in onore<br />
della Madonna del Rosario di Pompei.<br />
Comunità in festa, quindi, quella della<br />
chiesa parrocchiale “San Domenico”,<br />
situata nel centro storico, sede delle solenni<br />
celebrazioni, alle quali è stato dato<br />
il via domenica 24 settembre. Questa edizione<br />
dei festeggiamenti è stata, quindi,<br />
davvero speciale, coincidendo con l’anniversario<br />
della morte di Bartolo Longo.<br />
Animati da un programma intenso e dalla<br />
viva partecipazione di tanti fedeli, pellegrini<br />
e turisti, questi giorni sono trascorsi<br />
in un crescendo di gioia e di emozioni<br />
nel veder maturare una comunità<br />
più viva, memore delle proprie tradizioni<br />
e disponibile ad aprirsi agli altri, vicini e<br />
lontani. La festa è stata anche, e soprattutto,<br />
un’importante occasione sia per rinnovare<br />
il vincolo di fede e devozione verso<br />
la Madonna del Rosario di Pompei sia<br />
per manifestarLe gratitudine e invocare<br />
la Sua benedizione. Il calendario dei festeggiamenti<br />
ha avuto come grande protagonista<br />
il Santo Rosario, preghiera prediletta<br />
del beato Bartolo Longo, la cui<br />
reliquia, assieme a quella di San Domenico<br />
e all’immagine della Vergine del<br />
Rosario, è stata portata in processione per<br />
le strade della città, come atto di chiusura<br />
dei festeggiamenti. Numerose anche<br />
le iniziative di solidarietà, tra cui la visita<br />
agli ammalati della parrocchia “San<br />
Domenico” e dei bambini delle Scuole<br />
dell’Infanzia.<br />
Domenica 8 ottobre, infine, ultimo<br />
giorno dei festeggiamenti, si è svolto l’<br />
importante appuntamento dedicato alla vestizione<br />
dei nuovi Confratelli e Consorelle<br />
della Confraternita “Beata Maria<br />
Vergine del Rosario” presente nella città<br />
di Castellaneta fin dal 1832.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 30 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [30]<br />
“Buongiorno a Maria”<br />
Grazie, o MARIA<br />
della gioia mattutina,<br />
del sorriso che nasce dal pianto,<br />
come inno di speranza dedicato all’amore.<br />
Quali figli fedeli che in TE confidano,<br />
ascolta la nostra Supplica:<br />
insegnaci ad amare, come TU sola sai,<br />
donaci la gioia del miracolo della vita.<br />
Fortifica la CHIESA e rendila teatro dell’AMORE,<br />
dove gli attori recitano la parte col cuore:<br />
fa che io stesso sia artefice di CARITA’<br />
e trasforma in amore ... il mio dolore.<br />
Rafforza la mia FEDE, o MADRE SANTISSIMA,<br />
allontanandomi dal baratro della disperazione:<br />
scaccia da me l’odio e riponi il bene,<br />
aiutami a saperlo donare ... ma sempre in silenzio.<br />
Donami l’AMORE,<br />
la più grande gioia della vita<br />
e concedimi di abbandonarmi nella TUA bellezza,<br />
tanto antica e tanto nuova.<br />
Anche un cieco può vedere se ha FEDE,<br />
fa allora che io fortifichi la mia,<br />
regalami la forza di aiutare il mio prossimo,<br />
allevia le umane sofferenze, con la TUA infinita bontà.<br />
Rendimi ricco dell’altrui povertà<br />
ed insegnami a pregare con la forza dell’umiltà:<br />
fa che io elevi al CIELO un soave canto,<br />
un melodioso ROSARIO, inno esaltante alla PACE.<br />
Tendi la TUA mano misericordiosa<br />
al mondo infranto dall’eco vibrante del dolore:<br />
rischiara le menti dei POTENTI<br />
e distruggi il rumore agghiacciante del loro silenzio.<br />
Ascolta la mia flebile voce,<br />
che cerca un mondo di PACE,<br />
e non concedere vittoria alcuna,<br />
alle occulte forze del male.<br />
Basta solo un TUO sguardo, un TUO cenno,<br />
perché il dolore, non sia più dolore,<br />
la violenza, non sia più violenza<br />
ed il pianto non sia più pianto,<br />
la fame, non sia più fame,<br />
la guerra, non sia più guerra,<br />
perché la PACE, sia vera PACE,<br />
tra tutti i popoli della TERRA.<br />
Ed allora accendi la luce nei nostri cuori,<br />
perché possiamo amarti di più:<br />
guida i nostri passi alla TUA fonte di CARITA’,<br />
tutti racchiusi in un unico grande cuore: ... il TUO.<br />
Antonio Medugno<br />
L’autore, laureato in Pedagogia e vincitore di numerosi<br />
concorsi nazionali e internazionali, vive ed opera a Pompei,<br />
sua città natale. Poeta sensibile e comunicativo, attraverso<br />
l’espressione lirica apre il suo animo, trasferisce senza indugio<br />
le emozioni e i sentimenti sulla carta e, grazie alla semplicità<br />
dell’esposizione, il lettore li recepisce con naturalezza.<br />
Questo “Buongiorno a Maria”, inno alla Pace nel mondo,<br />
è una dolce supplica alla Madonna, affinché renda il cuore<br />
dei fedeli incline all’amore e disponibile a donare il bene,<br />
capace di accogliere il grido d’aiuto del prossimo e, allo<br />
stesso tempo, forte da non cedere alla disperazione. In questi<br />
versi, il Rosario è innalzato a melodiosa ode alla Pace e<br />
strumento per raggiungerla, lo sguardo della Madre Celeste<br />
è indicato come dispensatore di gioia e conforto per le umane<br />
sofferenze.<br />
A PENTA UN’IMMAGINE DELLA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI<br />
A Penta, uno dei ventotto piccoli centri<br />
che compongono il Comune di Fisciano<br />
(SA), nella chiesa parrocchiale<br />
“Santa Maria dell’Assunzione”, è custodita<br />
un’immagine della Vergine del Rosario<br />
di Pompei, commissionata nel 2003<br />
e benedetta da Papa Giovanni Paolo II a<br />
Castelgandolfo, in occasione della recita<br />
dall’Angelus alla quale parteciparono<br />
quattrocento fedeli di Penta, assieme al<br />
parroco, don Antonio Pisani e al Sindaco,<br />
Gaetano Sessa.<br />
Le icone che incorniciano la Santa Immagine<br />
sono opera del pittore locale Rolando<br />
Quaranta e rappresentano i quindici<br />
Misteri del Santo Rosario, così come,<br />
in origine, era stato composto dal beato<br />
Bartolo Longo. Ad essi, successivamen-<br />
te, sono poi stati aggiunti quelli “della<br />
Luce”, dettati da Giovanni Paolo II. Ogni<br />
anno, in questo piccolo borgo di circa mille<br />
abitanti, tutti profondamente devoti<br />
della Madonna di Pompei, l’intera comunità<br />
si stringe intorno a Maria per celebrare<br />
l’anniversario dell’arrivo dell’Icona.<br />
L’iniziativa racchiude in sé un duplice<br />
significato: celebrare l’anno del Rosario<br />
e ricordare le Giornate Missionarie<br />
Mariane che, nel 2002, hanno portato la<br />
Madonna pellegrina di Pompei attraverso<br />
le strade e i quartieri del piccolo centro<br />
salernitano.<br />
Da quel momento, la Vergine del Rosario<br />
è entrata veramente in ogni piccola<br />
cappella, in ogni chiesa, in ogni famiglia<br />
e in ogni “cuore” di Penta.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 31 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [31]
IN CAMMINO CON L’ICONA DELLA MADONNA PELLEGRINA<br />
Le<br />
Missioni<br />
Mariane<br />
del<br />
2007<br />
10-14<br />
GENNAIO<br />
2007<br />
LATINA<br />
Parrocchia “Ss. Pietro e Paolo Apostoli”<br />
Parrocchia “San Carlo Borromeo”<br />
Nel pomeriggio del 10, arrivo dell’Icona della Madonna; saluto<br />
del Sindaco e del Vescovo con la celebrazione della Santa<br />
Messa.<br />
Al mattino del 13 traslazione dell’Icona della Madonna nella<br />
Parrocchia “San Carlo Borromeo”.<br />
Al mattino del 14, recita del Santo Rosario e celebrazioni Eucaristiche con Supplica<br />
alla Madonna alle ore 12.00. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione eucaristica,<br />
saluto e partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Parroco: Don Giovanni Laudadio - Tel.<br />
0773/623822.<br />
18-21<br />
GENNAIO<br />
2007<br />
22-25<br />
FEBBRAIO<br />
2007<br />
STRIANO (NA)<br />
Parrocchia<br />
“San Giovanni<br />
Battista”<br />
Nel pomeriggio del 18, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione<br />
della Santa Messa.<br />
Al mattino del 21, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: P. Michele Fusco - Tel. 081/<br />
8654635.<br />
MONTE<br />
S. GIOVANNI<br />
CAMPANO (FR)<br />
Parrocchia<br />
“Santa Maria<br />
della Valle”<br />
Nel pomeriggio del 22, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione<br />
della Santa Messa.<br />
Al mattino del 25, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Gianni Bekiaris - Tel.<br />
0775/288637 - Cell. 333/2808420.<br />
1-4<br />
FEBBRAIO<br />
2007<br />
BARLETTA (BA)<br />
Parrocchia<br />
“Santissimo<br />
Crocifisso”<br />
Nel pomeriggio del 1°, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione della<br />
Santa Messa.<br />
Al mattino del 4, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Ruggiero Caporusso -<br />
Tel. 0883/333382.<br />
1-4<br />
MARZO<br />
2007<br />
ABBADIA<br />
SS. SALVATORE<br />
(SIENA)<br />
Arcipretura<br />
“Santa Croce”<br />
Nel pomeriggio del 1°, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione<br />
della Santa Messa.<br />
Al mattino del 4, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Francesco Monachini -<br />
Tel. 0577/778225-778310.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 32 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [32]<br />
15-18<br />
MARZO<br />
2007<br />
TITO (PZ)<br />
Parrocchia<br />
“San Laniero<br />
Martire”<br />
Nel pomeriggio<br />
del 15, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione della<br />
Santa Messa.<br />
Al mattino del 18, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Mons. Nicola Laurenzana -<br />
Tel. 0971/794022.<br />
19-22<br />
APRILE<br />
2007<br />
7-10<br />
GIUGNO<br />
2007<br />
ALTAMURA (BA)<br />
Parrocchia<br />
“SS. Rosario<br />
di Pompei”<br />
Nel pomeriggio<br />
del 19, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione della<br />
Santa Messa.<br />
Al mattino del 22, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Giuseppe Creanza -<br />
Tel. 080/3111797 - Cell. 328/9781657<br />
22-25<br />
MARZO<br />
2007<br />
CAPUA (CE)<br />
Parrocchia<br />
“San Prisco”<br />
Nel pomeriggio<br />
del 22, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione della<br />
Santa Messa.<br />
Al mattino del 25, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Vincenzo Di Lello -<br />
Tel. 0823/797887 - Cell. 360/934383.<br />
26-29<br />
APRILE<br />
2007<br />
SOLOFRA (SA)<br />
Parrocchia “San Michele Arcangelo”<br />
SATRIANO<br />
DI LUCANIA (PZ)<br />
Parrocchia<br />
“San Pietro<br />
Apostolo”<br />
Nel pomeriggio<br />
del 26, arrivo dell’Icona<br />
della Madonna; saluto del Sindaco<br />
e del Vescovo con la celebrazione della<br />
Santa Messa.<br />
Al mattino del 29, recita del Santo<br />
Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />
Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />
A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />
al Parroco: Don Antonio Petrone - Tel.<br />
0975/385023 - Cell. 333/3332268.<br />
Nel pomeriggio del 7, arrivo dell’Icona della Madonna; saluto<br />
del Sindaco e del Vescovo con la celebrazione della Santa<br />
Messa. Al mattino del 10, recita del Santo Rosario e celebrazioni<br />
Eucaristiche con Supplica alla Madonna, alle ore 12.00. A<br />
seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi al Parroco: Don Michele Alfano - Tel.<br />
0825/583330.<br />
Per informazioni:<br />
UFFICIO PER LA MISSIONE MARIANA<br />
Tel. 081/8577486 - Fax 081/8577487 missionemariana@libero. it<br />
Le<br />
Missioni<br />
Mariane<br />
del<br />
2007<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 33 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [33]
PELLEGRINI<br />
DEL ROSARIO<br />
n a cura di MARIDA D’AMORA<br />
Settembre-Ottobre 2006<br />
u Il 27 settembre è stato in visita a<br />
Pompei Mons. Clement Tirkey, Vescovo<br />
della Diocesi di Jalpaiguri (India),<br />
accompagnato da Padre Giuseppe Buono<br />
e da Padre Francisco Gomez, entrambi<br />
Missionari del PIME (foto a destra).<br />
Mons. Tirkey era già stato in Italia,<br />
a Roma, nel 2003, in occasione della<br />
beatificazione di Madre Teresa di Calcutta,<br />
mentre, per la prima volta, visitava<br />
Pompei e il santuario mariano.<br />
Mons. Tirkey ci ha parlato a lungo e<br />
con molto entusiasmo della positiva evoluzione<br />
che la devozione mariana ha<br />
subito, negli ultimi anni, tra i fedeli della<br />
sua diocesi. Il culto verso la Madonna<br />
del Rosario è vissuto, oggi, a Jalpaiguri,<br />
molto più liberamente e intensamente<br />
che in passato e i fedeli si dedicano alla<br />
recita del Rosario e della Supplica non<br />
solo nel mese di maggio, tradizionalmente<br />
dedicato alla Vergine. Inoltre,<br />
nonostante non esistano luoghi di culto<br />
in cui riunirsi in preghiera, i fedeli si<br />
recano in pellegrinaggio di parrocchia<br />
in parrocchia, dove esprimono tutta la<br />
loro fede con canti, balli e musiche che<br />
accompagnano le preghiere. Molti bam-<br />
bini partecipano ai pellegrinaggi e vengono<br />
coinvolti nei momenti di riflessione<br />
in modo da imparare dagli “anziani”<br />
tutte le pratiche religiose e di devozione.<br />
In India, infatti, anche se la Costituzione<br />
sancisce la libertà di religione, molti sono<br />
ancora gli scontri interreligiosi e,<br />
inoltre, ai bambini il credo religioso viene<br />
imposto dalle famiglie. Mons. Tir-<br />
Prenota in tempo il tuo pellegrinaggio<br />
a Pompei presso l’Ufficio Rettorato:<br />
Tel. + 39 0818577362<br />
+ 39 0818577379<br />
Fax + 39 1782238781<br />
+ 39 0818577482<br />
rettorato@santuariodipompei.it<br />
key, infine, ci ha spiegato che nei paesi<br />
confinanti, come Bangladesh, Pakistan<br />
e Nepal, la situazione è ancora più<br />
drammatica e molti fedeli appartenenti<br />
alla religione cristiana si recano in pellegrinaggio<br />
nella sua Diocesi per ricevere<br />
il sacramento del Battesimo. Questo<br />
è uno dei compiti principali della missione<br />
della Diocesi di Jalpaiguri.<br />
u Il giorno seguente, 28 settembre,<br />
Mons. Felipe Padilla Cardona, Vescovo<br />
della Diocesi di Tehuantepec (Messico)<br />
è stato in pellegrinaggio a Pompei,<br />
assieme ad un gruppo di 20 pellegrini<br />
appartenenti alle parrocchie della sua<br />
diocesi. Presenti al pellegrinaggio, anche<br />
Padre Eleazan Franco Niño e Padre<br />
Silverio Lopez Mora che hanno concelebrato<br />
la Santa Messa con Padre Felipe,<br />
nella Cappella “Beata Vergine” (foto<br />
a sinistra). I tre padri messicani sono<br />
catechisti in otto stati della Repubblica<br />
del Messico e si dedicano all’evangelizzazione<br />
delle popolazioni indigene. I<br />
pellegrini, per la prima volta a Pompei,<br />
hanno trascorso dieci giorni in Italia, visitando<br />
diversi santuari mariani. Mons.<br />
Cardona, invece, era già stato a Pompei<br />
in passato, quando, studente a Roma, si<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 34 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [34]<br />
era recato in pellegrinaggio nella città<br />
mariana.<br />
u Nella stessa mattinata, sono venuti<br />
in pellegrinaggio a Pompei anche quarantacinque<br />
fedeli della città di Arezzo,<br />
guidati da don Alessandro Tracchi.<br />
Per i fedeli aretini era la prima visita al<br />
santuario mariano (foto a destra), una<br />
visita che si è rivelata una straordinaria<br />
esperienza di fede, in cui tutte le amarezze,<br />
le preoccupazioni e gli affanni della<br />
vita, ma anche le speranze, i desideri<br />
e le aspirazioni di ognuno si sono incontrati<br />
e fusi insieme. A Pompei, i pellegrini<br />
hanno partecipato alla Santa Messa<br />
in Basilica, celebrata da don Alessandro<br />
e, subito dopo, hanno effettuato<br />
una visita al santuario e alle sue cappelle.<br />
Durante il pellegrinaggio, i fedeli<br />
hanno fatto tappa anche a Pietrelcina,<br />
luogo di nascita di Padre Pio.<br />
u In occasione dell’inizio del nuovo<br />
Anno Accademico, il 30 settembre, quarantacinque<br />
giovani del Pontificio Seminario<br />
Lombardo in Roma si sono<br />
recati in pellegrinaggio a Pompei, insieme<br />
al Rettore, Mons. Tullio Citrini (foto<br />
in basso). Ogni anno, i seminaristi che<br />
compiono i loro studi presso il Seminario<br />
Lombardo si recano in visita alla<br />
Basilica mariana per ringraziare la Vergine<br />
del Santo Rosario di Pompei di<br />
tutti i doni spirituali che fa loro e, soprattutto,<br />
per affidarLe il personale cammino<br />
di preparazione compiuto da ognuno<br />
di loro, in vista del futuro ministero<br />
che gli verrà affidato. A Pompei i<br />
pellegrini hanno partecipato alla Santa<br />
Messa, celebrata da Mons. Citrini e dagli<br />
altri sacerdoti insegnanti.<br />
u Mons. Edoardo Menichelli, Vescovo<br />
della Diocesi di Ancona-Osimo,<br />
è venuto in visita a Pompei, il 3 ottobre,<br />
assieme a 200 pellegrini appartenenti a<br />
diverse parrocchie della sua Diocesi. Al<br />
loro arrivo i fedeli si sono radunati nel<br />
Piazzale Beato Giovanni XXIII per partecipare<br />
alla Via Lucis, simbolo di rinascita<br />
spirituale. Subito dopo, si sono<br />
raccolti in preghiera, in Basilica, per<br />
rendere omaggio alla Vergine, madre e<br />
guida fondamentale nella loro vita di<br />
cristiani, recitando la Supplica e il Buonanotte<br />
a Maria. Il giorno seguente, i<br />
pellegrini si sono ritrovati nuovamente<br />
in Santuario per prendere parte alla Santa<br />
Messa presieduta da Mons. Menichelli,<br />
al termine della quale, il Vescovo<br />
di Pompei, Mons. Carlo Liberati,<br />
ha rivolto loro un affettuoso saluto, ringraziandoli<br />
per aver scelto come meta<br />
del loro pellegrinaggio la città di Pompei.<br />
Mons. Menichelli ha risposto al saluto<br />
del Vescovo Liberati, suo amico di<br />
vecchia data, con parole cariche di affetto<br />
e di vivo entusiasmo per questa<br />
bellissima esperienza: «A nome di tutti<br />
i pellegrini ringrazio Pompei e Mons.<br />
Liberati per l’accoglienza ricevuta e<br />
per l’eleganza spirituale che si respira in<br />
questo bellissimo Santuario». Dopo la<br />
celebrazione eucaristica, i pellegrini, felici<br />
di aver trascorso due intense giornate<br />
di spiritualità mariana qui, a Pompei,<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 35 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [35]
hanno espresso la volontà di ritornarci<br />
molto presto (foto in alto).<br />
u Dal 1° all’8 ottobre, un piccolo gruppo<br />
di monaci ortodossi (foto in basso,<br />
a sinistra), provenienti dal Monastero<br />
della Trasfigurazione di Lepanto, in Grecia,<br />
guidati dal loro igùmenos, padre<br />
Spiridon, hanno visitato monasteri e santuari<br />
mariani con cui intrattengono rapporti<br />
di reciproca amicizia. È con questo<br />
spirito che i quattro monaci hanno<br />
visitato la Badia greca di Grottaferrata<br />
(Roma), i santuari di Madonna dell’Arco<br />
e di Pompei ed infine, sono stati ospiti<br />
della comunità della Basilica di<br />
San Nicola, a Bari, con cui, da anni,<br />
intrattengono rapporti di amicizia. A<br />
Pompei hanno attentamente seguito le<br />
espressioni di pietà religiosa, registrando<br />
canti, visitando il santuario con le<br />
raccolte di ex-voto e pregando a lungo.<br />
Il Rettore del Santuario, Mons. Francesco<br />
Paolo Soprano, ha riservato loro una<br />
calorosa accoglienza mentre il Vescovo,<br />
Mons. Carlo Liberati, li ha invitati<br />
a tornare nuovamente.<br />
u Nel pomeriggio di sabato 7 ottobre,<br />
un gruppo di 50 fedeli della parrocchia<br />
“Santi Pietro e Cesareo” di Guardea<br />
(TR), è stato in pellegrinaggio a Pompei<br />
per trascorrere due giorni in comunione,<br />
condividendo questa importante esperienza<br />
di fede, che è incessante ricerca<br />
e scoperta di cose molto importanti<br />
per la vita di ogni fedele. I pellegrini,<br />
durante il loro primo giorno di perma-<br />
nenza a Pompei, hanno voluto conoscere<br />
meglio la vita del beato Bartolo Longo,<br />
visitando tutti i luoghi legati alla sua<br />
opera. Successivamente hanno dedicato<br />
alcune ore a catechesi sul Santo Rosario,<br />
sulla Carità e sullo stesso Bartolo<br />
Longo. La domenica mattina, prima di<br />
ripartire alla volta di Guardea, i fedeli<br />
umbri hanno partecipato alla Santa Messa<br />
in Basilica, presieduta dal Vescovo-<br />
Prelato di Pompei, Mons. Carlo Liberati.<br />
u Sono venuti in trentacinque dalla<br />
Germania (foto in basso, a destra), per<br />
la prima volta, per visitare il santuario e<br />
onorare la Vergine del Santo Rosario.<br />
Il pellegrinaggio a Pompei, tappa di un<br />
più lungo pellegrinaggio attraverso i luo-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 36 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [36]<br />
ghi di culto italiani, era diretto da Mons.<br />
Jorg Michael Peters, Vescovo ausiliare<br />
della Diocesi di Treviri. A Pompei, i fedeli<br />
sono giunti il 10 ottobre e si sono<br />
fermati due giorni, condividendo alcuni<br />
momenti di riflessione e preghiera. Al<br />
loro arrivo, sono stati accolti da don<br />
Francesco Paolo Soprano, Rettore del<br />
Santuario, che ha rivolto loro un caloroso<br />
benvenuto e l’invito a ritornare presto<br />
a Pompei. Subito dopo, Mons. Peters<br />
ha celebrato la Santa Messa in tedesco,<br />
animata da tutti i fedeli con canti<br />
dei loro repertori parrocchiali. Al termine<br />
della celebrazione, i pellegrini si sono<br />
diretti verso gli Scavi Archeologici.<br />
u Il 13 ottobre, quarantacinque fedeli<br />
della Parrocchia “San Martino” di<br />
Mondovì (CN) sono stati in pellegrinaggio<br />
a Pompei, assieme al parroco,<br />
don Silvio Danna (foto a destra). I pellegrini,<br />
che erano già stati in visita a<br />
Pompei numerose volte, hanno voluto<br />
rivivere l’emozione di trovarsi al cospetto<br />
della Vergine del Rosario per donarLe<br />
ancora una volta se stessi e affidarLe<br />
le proprie famiglie. I fedeli hanno<br />
vissuto un’intensa giornata di spiritualità<br />
mariana, raccogliendosi in Basilica<br />
fin dalle prime luci dell’alba,<br />
per dare il “Buongiorno a Maria”. Subito<br />
dopo, hanno visitato il Santuario, il<br />
Campanile e il Villino Bartolo Longo e<br />
hanno partecipato alla Santa Messa celebrata<br />
da don Silvio. Nel pomeriggio,<br />
i fedeli hanno recitato il Santo Rosario<br />
e, al termine di questa lunga giornata,<br />
hanno effettuato la Fiaccolata per la pace<br />
universale.<br />
u I volontari dell’Associazione Comunale<br />
di Volontariato “Il Girasole” di<br />
San Nicola la Strada (CE) sono stati in<br />
visita a Pompei (foto in basso), il 18 ottobre,<br />
facendo da amorevole guida a trenta<br />
fedeli diversamente abili. Assieme<br />
al gruppo, anche don Gaetano de Rosa,<br />
parroco della chiesa parrocchiale “San<br />
Simeone Profeta” di Marcianise, che<br />
spesso partecipa ai pellegrinaggi organizzati<br />
dall’Associazione. Ogni anno,<br />
infatti, “Il Girasole”, che opera a favore<br />
dei diversamente abili appartenenti alle<br />
varie parrocchie del proprio territorio<br />
comunale o di altri limitrofi, organizza<br />
un pellegrinaggio a Pompei. L’Associazione,<br />
formata da laici, è nata nel novembre<br />
2003 con il motto “La vita sorride<br />
a chi le sorride”, e, da allora, si oc-<br />
cupa costantemente di organizzare incontri,<br />
giornate residenziali, pellegrinaggi,<br />
gite, vacanze estive e tutto quanto<br />
possa alleviare le sofferenze dei diversamente<br />
abili e rendere più piacevoli le<br />
loro giornate. Durante la loro visita nella<br />
città di Pompei, i fedeli hanno preso<br />
parte alla Santa Messa celebrata in Basilica<br />
da don Gaetano e hanno visitato il<br />
Santuario e le sue cappelle.<br />
u Il giorno seguente, trenta pellegrini<br />
provenienti dalla Ile de la Reunion (Oceano<br />
Indiano) sono venuti in pellegrinaggio<br />
al Santuario di Pompei per la prima<br />
volta. L’eterogeneo gruppo era composto<br />
da persone di tutte le età, tra cui<br />
alcuni bambini, giunti fin qui, assieme<br />
alle proprie famiglie, per ascoltare le<br />
parole della Madonna, parole semplici,<br />
facilmente comprensibili anche ai più<br />
piccoli, ma, nello stesso tempo, tanto<br />
forti da penetrare nei cuori di tutti e aprirli<br />
alla fede più profonda. Il loro pellegrinaggio<br />
è stato caratterizzato dalla<br />
meditazione della vita e della sofferenza<br />
di Gesù, attraverso il Rosario, che hanno<br />
recitato subito dopo aver partecipato<br />
alla Santa Messa celebrata, in francese,<br />
dal loro parroco. Dopo il momento dedicato<br />
alla preghiera, i pellegrini hanno<br />
visitato i corridoi della Basilica, ricchi<br />
di testimonianze dei prodigi della Vergine,<br />
la Cappella dedicata al beato Bartolo<br />
Longo e, infine, il Campanile. Prima<br />
di ripartire, i pellegrini hanno espresso<br />
la volontà di tornare nuovamente<br />
a Pompei e il desiderio di poter ricevere<br />
regolarmente la Rivista del Santuario,<br />
sintesi del cammino che Pompei<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 37 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [37]
e la sua Chiesa compiono, giorno per<br />
giorno, sotto il manto della Vergine del<br />
Rosario.<br />
u In occasione del mese missionario,<br />
il 22 ottobre, i fedeli della parrocchia<br />
“San Francesco di Paola” di Gioia Tauro<br />
(RC) sono giunti in pellegrinaggio a<br />
Pompei, guidati dal parroco, Mons. Albino<br />
Caratozzolo. Dopo aver visitato la<br />
Città di Napoli, il Duomo di San Gennaro,<br />
la Chiesa del Gesù Nuovo con i<br />
ricordi di San Giuseppe Moscati e, infine,<br />
il Monastero di Santa Chiara, i fedeli,<br />
giunti nella Città mariana, hanno<br />
preso parte alla Santa Messa concelebrata<br />
dal Vescovo di Pompei, Mons. Carlo<br />
Liberati, assieme a don Franco D’A-<br />
Nello stesso periodo abbiamo registrato<br />
altri pellegrinaggi provenienti da:<br />
Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna,<br />
Irlanda, Polonia (Stettino), Stati Uniti,<br />
Tailandia; e da Acquaviva delle Fonti, Afragola,<br />
Agerola, Agromonte, Alatri, Albano Laziale,<br />
Alife, Alliste, Altamura, Alvignano, Amelia,<br />
Andretta, Andria, Apice, Arco Felice,<br />
Ariano Irpino, Arnara, Arzano, Asciano, Aversa,<br />
Avigliano, Avignano, Bacoli, Bagnara<br />
Calabra, Bagnoli del Trigno, Bassano del<br />
Grappa, Battipaglia, Bella, Bellizzi, Bisceglie,<br />
Boiano, Brezza, Bucciano, Bucita, Calimera<br />
Calabra, Campobasso, Campomaggiore,<br />
Cancello ed Arnone, Canneto Sabino,<br />
Capezzano, Capodrise, Capua, Cardito, Cariati,<br />
Carmiano, Carolei, Caronia, Casagiove,<br />
Casalnuovo di Napoli, Casamicciola Terme,<br />
Casandrino, Casavatore, Caserta, Casella,<br />
Casoria, Cassino, Castellaneta, Castellana<br />
Grotte, Castelpoto, Castel San Benedetto<br />
Reatino, Castrolibero, Castrovillari,<br />
Cava de’Tirreni, Ceccano, Celzi, Cenaia, Cep-<br />
lessandro di Torella del Sannio (CB), don<br />
Fabrizio Gaucci di Pescosolido (FR), don<br />
Salvatore Summo della parrocchia “Maria<br />
Santissima Assunta” di Ruvo di Puglia<br />
(BA) e lo stesso don Albino. Durante<br />
l’omelia, il Vescovo Liberati si è<br />
soffermato a lungo sul significato che la<br />
“missio” riveste per ogni cristiano, che,<br />
dalla contemplazione di Cristo e dalla<br />
riflessione sul messaggio cristiano stesso,<br />
deve trarre l’ispirazione per un cammino<br />
terreno alla luce del Signore, così<br />
come aveva fatto Maria pronunciando il<br />
suo “sì” all’Arcangelo Gabriele. Il pellegrinaggio<br />
dei fedeli gioiesi ha avuto<br />
anche un altro, importante significato: restituire<br />
alla Madonna di Pompei, la triplice<br />
visita che nel passato ha fatto loro.<br />
pagna, Cercepiccola, Cerveteri, Chiaromonte,<br />
Chieti, Cisterna di Latina, Civitella Alfedena,<br />
Colle d’Anchise, Colli al Volturno,<br />
Colliano, Contrada, Contursi, Conversano,<br />
Cosenza, Crispano, Crispiano, Curti, Eboli,<br />
Episcopia, Fardella, Filiano, Filignano, Foggia,<br />
Fondi, Fontanarosa, Formia, Fornacelle,<br />
Fornelli, Francavilla Fontana, Frattamaggiore,<br />
Frattaminore, Frosinone, Gaeta, Gaiano,<br />
Gambolò, Giffoni Valle Piana, Gioia del<br />
Colle, Giugliano in Campania, Grosseto, Guidonia,<br />
Ischia, Lacedonia, Lanciano, Lariano,<br />
Laterza, Latronico, Lauro di Sessa Aurunca,<br />
Limbadi, Lucera, Lucori, Lugo dei Marsi,<br />
Maiera, Mammola, Manfredonia, Marano di<br />
Napoli, Marcianise, Marigliano, Marina di Ginosa,<br />
Marina di Palazzi, Marsicovetere, Martina<br />
Franca, Marzano Appio, Massa di Somma,<br />
Matera, Melfi, Mendicino, Milazzo, Mirabella<br />
Eclano, Molfetta, Molveno, Mondragone,<br />
Montella, Montelupo Fiorentino, Monteruscello,<br />
Monte San Giovanni Campano, Motta<br />
Montecorvino, Mottola, Moscufo, Napoli,<br />
u Don Marco Simone, sacerdote della<br />
parrocchia “San Carlo Borromeo” di<br />
Bari, è stato in visita a Pompei, il 26<br />
ottobre, assieme a centodieci fedeli. Ogni<br />
anno, infatti, don Marco, nei mesi di<br />
febbraio ed ottobre, è solito coinvolgere<br />
i tanti fedeli che partecipano costantemente<br />
alla vita della sua parrocchia,<br />
invitandoli ad unirsi a lui nel pellegrinaggio<br />
nella Città mariana. Quest’anno,<br />
l’incontro con la Vergine del Rosario<br />
ha avuto un significato del tutto<br />
particolare e molto profondo per questi<br />
fedeli. Il pellegrinaggio a Pompei è stato,<br />
infatti, inserito tra le varie e importanti<br />
iniziative programmate nel corso<br />
dell’intero anno, per celebrare il 40° anniversario<br />
della fondazione della loro par-<br />
Noci, Noicattaro, Novi Velia, Orta di Atella,<br />
Orta Nova, Orta San Giulio, Ottati, Ozzano<br />
dell’Emilia, Palagianello, Palermo, Palese, Palese<br />
Macchie, Paludi, Paola, Passo Corese,<br />
Perugia, Penta, Perrillo, Pescara, Piano<br />
di Sorrento, Piazze, Piedimonte Matese, Pietrelcina,<br />
Pietramontecorvino, Pisa, Pizzo, Pizzoni,<br />
Poggio Sannita, Polla, Pomigliano d’Arco,<br />
Ponte, Pontecorvo, Portici, Potenza, Pozzuoli,<br />
Priverno, Qualiano, Quarto, Ragusa,<br />
Reggio Calabria, Reggio Emilia, Riccia, Roccadaspide,<br />
Rocca di Neto, Rocchetta, Roggiano<br />
Gravina, Roma, Romagnano, Rosarno,<br />
Salerno, Saline Joniche, San Cipriano d’<br />
Aversa, San Costantino Calabro, San Giorgio<br />
Ionico, San Giorgio a Cremano, San Giovanni<br />
Incarico, San Lorenzo, San Lucido,<br />
San Martino Valle Caudina, San Pietro a Patierno,<br />
San Pietro in Lama, San Salvo, San<br />
Sossio Baronia, Sant’Agata di Esaro, Sant’Agata<br />
di Militello, Sant’Angelo a Cupolo, Santa<br />
Maria Capua Vetere, Santa Maria Oliveto,<br />
Sant’Anastasia, Sant’Andrea del Pizzone.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 38 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [38]<br />
rocchia. Durante il viaggio, inoltre, don<br />
Marco ha svolto una catechesi mariana,<br />
per guidare i suoi parrocchiani alla vera<br />
devozione alla Madre di Dio e degli uomini<br />
e prepararsi, così, all’importante incontro<br />
con Lei. I fedeli baresi, oltre al<br />
pellegrinaggio annuale a Pompei, vivono<br />
intensamente la devozione a Maria,<br />
recitando costantemente il Rosario, la<br />
Supplica e le altre preghiere mariane.<br />
u Quarantotto pellegrini provenienti da<br />
Giovo, comune della provincia di Trento,<br />
sono stati in visita a Pompei (foto in<br />
alto, pagina a lato), per la prima volta,<br />
il 27 ottobre scorso. I fedeli fanno parte<br />
dell’Unità Pastorale di Giovo, composta,<br />
a sua volta, da quattro diverse parrocchie<br />
situate nelle frazioni del paese:<br />
“San Valentino” di Palù di Giovo, “Santa<br />
Maria Assunta” di Verla di Giovo,<br />
“San Nicolò” di Ville di Giovo e “San<br />
Rocco e San Sebastiano” di Ceola di<br />
Giovo. Ad accompagnare il gruppo, don<br />
Mauro Leonardelli, giovane parroco che,<br />
durante tutto il mese di ottobre, ha realizzato,<br />
assieme ai suoi fedeli, una serie<br />
di catechesi sul Rosario quale mezzo<br />
fondamentale per prepararsi degnamente<br />
a questa importante occasione e viverla<br />
come sosta contemplativa, isolandosi<br />
dalla frenetica realtà quotidiana per riflettere<br />
e pregare ai piedi della Vergine.<br />
Il pellegrinaggio ha risposto così al<br />
desiderio dei fedeli di Giovo di rendere<br />
concreto “l’appuntamento” con Maria<br />
che, fino a quel giorno, era stato vissuto<br />
solo attraverso la preghiera. Essi,<br />
infatti, vivono fortemente la devozione<br />
mariana recitando costantemente, riuni-<br />
Sono passati da Pompei anche rappresentanti<br />
dei seguenti gruppi, associazioni e<br />
congregazioni: Amici di Padre Pio di Al-bavilla<br />
(CO); Apostolato della Preghiera di Caserta;<br />
Arciconfraternita “SS.ma Immacolata”<br />
di San Bartolomeo in Galdo (BN); Arciconfraternita<br />
“SS.mo Nome di Dio” di Montoro<br />
Superiore (AV); Ausiliare Eucaristiche Crocifisse<br />
di Castel San Giorgio (SA); Asso-ciazione<br />
Carabinieri di Luogosano (AV); Cooperatori<br />
Salesiani di Trecase (NA); Associazione<br />
“Famiglie Insieme” di Solofra (AV);<br />
Associazione Federcasalinghe di Avellino e<br />
di Cardito (NA); Associazione “Il Cireneo” di<br />
San Giovanni Rotondo (FG); Associazione<br />
Laicale Eucaristica Riparatrice di Potenza;<br />
Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia di<br />
Rimini; Associazione “San Vito Italia” di Nole<br />
(TO); Associazione “Servi di Maria SS.ma<br />
per Amore di Dio” di Reggio Calabria; Azione<br />
Cattolica di Oria (BR); Casa “Madre<br />
Ersilia Canta” di Roma; Cavalieri del Santo<br />
Sepolcro di Andria (BA); Centro di Acco-<br />
ti nelle loro parrocchie, il Rosario e la<br />
Supplica. I pellegrini si sono fermati a<br />
Pompei per ben tre giorni, durante i quali<br />
hanno conosciuto più a fondo la Città,<br />
la Basilica mariana e le sue opere, visitando<br />
anche il Campanile, il Museo e<br />
il Villino di Bartolo Longo e la cappella<br />
a lui dedicata.<br />
u Sabato 28, si è svolta a Pompei,<br />
l’Assemblea regionale congiunta CISM-<br />
USMI, presieduta dai rispettivi presidenti,<br />
Padre Antonio Puca, Redentorista,<br />
e Madre Concetta Liguori della Ancelle<br />
del Sacro Cuore della Beata Caterina<br />
Volpicelli. “Nel travaglio dei mutamenti<br />
rinascere alla speranza” è stato il tema<br />
su cui, la Dott.ssa Rosanna Virgili, bi-<br />
glienza Anziani “San Giuseppe Moscati” di<br />
Napoli; Centro Diurno “Michelina Gravone”<br />
di Sala Consilina (SA); Centro Sociale “Salerno<br />
Solidale” di Salerno; Centro Sociale<br />
Anziani di Venticano (AV); Collegio San Paolo<br />
di Roma; Comitato “Festa Ss. Bernardo e<br />
Martino” di Carinola (CE); Comunità delle<br />
Beatitudini di Roccantica (RI); Comunità “Rivoluzione<br />
d’Amore” di Bari; Suore di Maria<br />
Immacolata di Salerno; Comunità Vincenziana<br />
dell’Immacolata di Pozzuoli (NA); Confraternita<br />
del Rosario di Dasa (VV); Confraternita<br />
“Madonna del Rosario” di Giovinazzo<br />
(BA); Movimento dei Focolari; Confraternita<br />
“Maria SS.ma Annunziata e Immacolata” di<br />
Aradeo (LE); Confraternita “Maria SS.ma<br />
della Purità” di Lucera (FG); Congrega di San<br />
Giuseppe di Eboli (SA); Convento “Cristo<br />
Re” di Martina Franca (TA); Cappuccini di<br />
Monterotondo (RM); Padri Passionisti di Sora<br />
(FR); Convento “Santa Maria delle Grazie”<br />
di Leverano (LE); Convento “Sant’Antonio”<br />
di Orte (VT); Convento “Sant’Antonio” di<br />
blista dell’Istituto Teologico Marchigiano,<br />
ha invitato a riflettere i presenti.<br />
Nella solenne concelebrazione eucaristica,<br />
da lui presieduta, il Cardinale Crescenzio<br />
Sepe, Arcivescovo di Napoli (foto<br />
in alto), ha invitato i religiosi presenti<br />
a ricordare che: «... al fondo di ogni<br />
vocazione c’è l’amore intenso di Cristo<br />
per ognuno di noi. Egli ha per ognuno<br />
di noi un disegno, un progetto, e prega<br />
per noi affinché possiamo rispondere<br />
alla Sua chiamata e farci essere testimoni<br />
e portatori dell’amore che abbiamo ricevuto<br />
da Lui, come segno di quella<br />
consacrazione di vita che per ogni cristiano<br />
è il raggiungimento della comunione<br />
piena con il Padre, il Figlio e lo<br />
Spirito Santo».<br />
Sant’Agata di Puglia (FG); Curia Vescovile<br />
di Sora-Aquino-Pontecorvo (FR); Curia Arcivescovile<br />
di Palo del Colle (BA); Diocesi di<br />
Isernia-Venafro; Forania di Pianura (NA),<br />
Gruppo Adulti Scout di Marina di Belvedere<br />
Marittima (CS); Gruppo Avis-Siemens di<br />
Marcianise (CE); Gruppo di Fatima “San Pio<br />
X” di Giugliano in Campania (NA); Gruppi di<br />
Preghiera “Padre Pio” di Marsicovetere (PZ),<br />
Mola di Bari (BA), Narni (TR) Rotselaar (Belgio),<br />
Santa Marinella (RM), Siracusa, Roma<br />
e Garbagnate Milanese (MI); Gruppo “Elettra<br />
Gravina” di Napoli; Gruppo Familiare di<br />
Procida (NA); Gruppo Madonna dello Scoglio;<br />
Gruppo Missionario di Santa Maria Capua<br />
Vetere (CE); Gruppo “Progetto Donna”<br />
di Frattamaggiore (NA); Gruppo Rinnovamento<br />
nello Spirito di Ercolano (NA); Istituto<br />
“Adoratrice del Sangue di Cristo” di Scandale<br />
(KR); Milizia dell’Immacolata di Potenza;<br />
Noviziato di Don Orione di Velletri (RM); Opera<br />
Servizio Divina Misericordia di San Giovanni<br />
Rotondo (FG).<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 39 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [39]
u Nella stessa giornata, circa tremila<br />
pellegrini, tra ammalati, diversamente<br />
abili, accompagnatori e assistenti ecclesiastici,<br />
hanno preso parte al pellegrinaggio<br />
nazionale dell’UNITALSI<br />
(foto in alto e in basso), guidato dal<br />
presidente Antonio Diella. Il tradizionale<br />
pellegrinaggio pompeiano, che si<br />
svolge ormai da alcuni anni in occasione<br />
della chiusura del mese di ottobre,<br />
segna la fine dei percorsi spirituali<br />
affrontati dall’Associazione durante<br />
l’anno. Diversi e molto intensi sono<br />
stati i momenti di riflessione e di preghiera<br />
durante questa giornata di fede<br />
e di speranza. Il programma è stato<br />
lungo e ricco di attività. Ad accogliere<br />
i fedeli unitalsiani, il Vescovo di Pom-<br />
pei, Mons. Carlo Liberati, che, poi,<br />
durante l’omelia, ha ringraziato tutti i<br />
membri di questa importantissima Associazione<br />
per quello che fanno in<br />
favore di tutti coloro che hanno bisogno<br />
di aiuto, di affetto e di cure e che<br />
spesso sono invece lasciati soli, perché<br />
considerati, da molti, solamente un<br />
peso nella nostra società. Presente a<br />
Pompei, anche il Cardinale Crescenzio<br />
Sepe che ha voluto portare all’<br />
UNITALSI il suo saluto, la sua benedizione<br />
e, soprattutto, le sue preghiere».<br />
«Siamo il volto di Cristo - ha aggiunto<br />
il Porporato - siamo Cristo stesso che<br />
si presenta nel volto di questi malati e<br />
nelle nostre sofferenze e con le parole<br />
della Madonna, ci dice: figli miei abbiate<br />
sempre fiducia».<br />
u “Con Maria vogliamo essere testimoni<br />
di Gesù risorto, speranza del mondo”.<br />
Questo il tema scelto dalla Famiglia<br />
Domenicana per il suo XXI<br />
pellegrinaggio del Rosario a Pompei,<br />
svolto domenica 29 ottobre. I millecinquecento<br />
fedeli, tra padri, suore e<br />
laici domenicani con le loro famiglie,<br />
era guidato da Padre Giovanni Distante,<br />
responsabile della Provincia “San<br />
Tommaso d’Aquino”. Durante la celebrazione<br />
della Santa Messa, alla quale<br />
hanno preso parte tutti i pellegrini, è<br />
stato ricordato il 50° anniversario di<br />
professione religiosa di Padre Antonio<br />
De Vivo del Santuario della Madonna<br />
dell’Arco a Sant’Anastasia (NA) e di<br />
Padre Giovanni Cattina del Santuario<br />
dell’Agricoltura di Parabita (LE).<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 40 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [40]<br />
ANCORA EDITRICE<br />
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editrice@ancoralibri.it<br />
Pietro di Bethsaida, oscuro pescatore<br />
di Galilea, dopo l’incontro con Gesù<br />
di Nazareth, è diventato una figura<br />
preminente nella letteratura e nella storia<br />
del Nuovo Testamento.<br />
Così, ad esempio, i quattro Vangeli<br />
ce lo presentano come il discepolo più<br />
intraprendente nel gruppo dei Dodici,<br />
più capace degli altri di entrare in sintonia,<br />
o anche in contrasto, con il Maestro;<br />
gli Atti degli Apostoli concordano<br />
nel presentarcelo come animatore della<br />
primitiva comunità di Gerusalemme<br />
e iniziatore della missione, prima fra i<br />
Giudei a incominciare da Gerusalemme,<br />
e poi anche fra i pagani; Paolo<br />
stesso, in alcuni riferimenti delle sue lettere,<br />
ne riconosce l’autorevolezza o, comunque,<br />
il particolare rilievo nel determinare<br />
gli orientamenti, sia pastorali che<br />
teologici, della primitiva comunità cristiana.<br />
Come spiegare questo «eccellere»<br />
di Pietro sopra tante altre figure che cir-<br />
ADRIANO SALANI EDITORE<br />
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www.magazzinisalani.it<br />
a Pecora Nera & altri sogni” è u-<br />
“Lna mostra (personale e collettiva)<br />
itinerante, uno spettacolo teatrale<br />
e musicale, un incubatore di laboratori<br />
e un cortometraggio sul backstage dell’evento<br />
scenico, interpretato dai ragazzi<br />
e dalle ragazze dell’Istituto Penale<br />
Minorile di Nisida (Napoli).<br />
Un’avventura iniziata tra le mura dell’Istituto<br />
Penale Minorile e poi sprigionata<br />
fuori, approdando tra l’altro al Teatro<br />
stabile Mercadante di Napoli, alla rassegna<br />
teatrale “Angeli a Sud”, al Festival<br />
cinematografico di Capalbio e al<br />
Quirinale, su invito del presidente della<br />
Repubblica Giorgio Napolitano.<br />
A raccontare questa esperienza, tra<br />
immagini, parole e testimonianze, questo<br />
libro nato da un progetto educativo<br />
di inclusione sociale e culturale che<br />
ha utilizzato l’arte e la narrativa come<br />
armi pacifiche ma potenti di trasformazione<br />
di se stessi e del mondo.<br />
La redazione del testo si è avvalsa<br />
IN LIBRERIA<br />
condano il Cristo? L’autore, passando<br />
in rassegna i testi neo-testamentari, descrive,<br />
anzi scolpisce, la vivace figura<br />
del «Simone della storia» che la chiamata<br />
di Gesù trasforma gradualmente<br />
della collaborazione di “Ko libri”, un’associazione<br />
napoletana nata per dare<br />
casa a passioni e competenze tra persone<br />
che scommettono su bambini, ragazzi<br />
e giovani. Della squadra vi fan-<br />
n a cura di LUCIO GIACCO<br />
in «Pietro (roccia) della fede». Pagine<br />
scritte con chiarezza e competenza che<br />
presentano la grandezza e la fragilità<br />
di quest’uomo chiamato a diventare apostolo.<br />
L’abbondanza delle citazioni e dei testi<br />
biblici che riguardano Pietro, lo rendono<br />
«protagonista» del racconto, e non<br />
semplicemente oggetto di studio dell’autore.<br />
In tal modo il personaggio sembra<br />
più vicino ai lettori e anche simpatico.<br />
Settimio Cipriani è uno dei più conosciuti<br />
e apprezzati biblisti italiani. Ha insegnato<br />
Esegesi del Nuovo Testamento<br />
presso la Pontificia Università Lateranense,<br />
Roma, e la Facoltà Teologica<br />
dell’Italia Meridionale, Napoli, di cui è<br />
stato più volte preside. Ha sempre accompagnato<br />
lo studio all’attività pastorale,<br />
soprattutto alla predicazione. Dal<br />
1980 è membro dell’associazione internazionale<br />
“Studiorum Novi Testamenti<br />
Societas”, Cambridge.<br />
È autore di molti libri, oltre che di<br />
articoli scientifici in riviste e dizionari.<br />
Con Àncora ha pubblicato “Per una Chiesa<br />
viva» (1985) e “Il messaggio spirituale<br />
di san Paolo” (2001). Collabora<br />
da diversi anni con la nostra rivista.<br />
no parte Bruno Cantamessa, Antonella<br />
Giardiello, Anna Maria Schisano, Donatella<br />
Trotta. “La Pecora Nera” è nata<br />
quasi per caso su una cartolina di<br />
buona fortuna, ed è l’opposto dello<br />
stereotipo cui si è soliti pensare. La diversità,<br />
intesa come “non uguaglianza”<br />
e unicità è il suo cavallo di battaglia.<br />
Perché l’unico modo per essere<br />
tutti uguali è essere tutti diversi.<br />
Gianluca Guida direttore dell’Istituto<br />
Penale Minorile di Nisida ha così<br />
commentato il lavoro: “Frammenti d’identità,<br />
o forse identità... in frammenti<br />
sono quelle che leggo nei lavori dei<br />
ragazzi. Raccontano una realtà fatta di<br />
ombre, paure, povertà. Di vite vissute<br />
in banda, o in assoluta solitudine. Di<br />
vite spezzate, frantumate, da dolori e<br />
da violenze. Ma raccontano anche di<br />
luci, flebili, in lontananza, ma presenti.<br />
Luci che solo la speranza in loro può<br />
aiutarci a scorgere. Sogni che ci permettono<br />
di ritrovare ragazzi e ragazze,<br />
un pò adulti e un pò bambini, che come<br />
qualunque altro adolescente aspirano<br />
semplicemente ad avere un futuro.<br />
A noi il compito di rimettere insieme<br />
questi frammenti per costruire con<br />
loro un progetto di vita”.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 41 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [41]
u Voglio farvi partecipi di una<br />
grande grazia che la Mamma<br />
Celeste ha riservato a tutti<br />
noi.<br />
Mentre Samuele, il mio nipotino<br />
di cinque anni, stava<br />
giocando con il nonno a nascondino,<br />
abbiamo sentito un<br />
tonfo spaventoso. Accorsi, lo<br />
abbiamo trovato per terra con<br />
un grande televisore che si<br />
era rovesciato su di lui con<br />
tutto il tavolino. Il piccolo con<br />
un vistoso segno sulla fronte,<br />
urlava dicendo di non vederci.<br />
Lo portammo subito al Pronto<br />
Soccorso e gli fu eseguita<br />
la T.A.C., il cui responso fu di<br />
esito negativo. Il giorno successivo<br />
il viso del bambino<br />
era gonfio, tumefatto e dolente<br />
tanto da non poterlo vestire e<br />
vicino all’occhio aveva una<br />
grande ecchimosi. Poi lo abbiamo<br />
fatto sottoporre alla visita<br />
oculistica ed è andato tutto<br />
bene. Sul televisore c’era<br />
una statuetta della SS. Vergine<br />
con il Santo Rosario che<br />
cadendo si è rotta in tre punti.<br />
È stato grazie alla Madonna<br />
che il nostro nipotino si è salvato<br />
ed io, molto riconoscente,<br />
mi sono ripromessa di recitare<br />
il S. Rosario ogni giorno<br />
e spero che questa mia testimonianza,<br />
possa far conoscere<br />
a tutti l’amore della Madonna,<br />
soprattutto per i figli<br />
in pericolo.<br />
Maria Nillella<br />
Milano<br />
* * *<br />
u Desidero dire “grazie” pubblicamente<br />
alla Madonna che<br />
mi è stata vicina nei momenti<br />
difficili. Io sono molto devota<br />
della Madonna di Pompei e<br />
quando seppi che mia figlia era<br />
incinta, ho iniziato la pratica<br />
dei “Quindici Sabati” ma<br />
al momento del parto le cose<br />
GRATI ALLA MADONNA<br />
E AL BEATO BARTOLO LONGO<br />
si sono rese molto difficili, il<br />
bambino quando è nato è stato<br />
per molto tempo senza piangere<br />
e quindi è stato portato<br />
subito in medicina intensiva,<br />
ho avuto molta paura ed ho<br />
continuato ad invocare la Madonna<br />
affinché mi aiutasse a<br />
consolidare la mia fede e quando<br />
i medici dicevano cose spiacevoli<br />
riguardo al caso, ho continuato<br />
a sperare ed a pregare.<br />
Il bambino è cresciuto, ora<br />
ha più di un anno, è bellissimo<br />
ed è la nostra gioia.<br />
In questo percorso abbiamo<br />
tribolato e le paure non sono<br />
mai mancate, ma ho sempre<br />
sperato nella protezione<br />
della Mamma Celeste, che non<br />
mi ha mai negato il suo aiuto<br />
in questi momenti difficili.<br />
Voglio che tutti sappiamo<br />
che la Madonna è “Grande”,<br />
nulla ci nega quando la invochiamo.<br />
Grazie, grazie, grazie.<br />
I.B.M. - Sorrento (NA)<br />
* * *<br />
u Sono una devota della Madonna<br />
di Pompei. Vi scrivo un<br />
n a cura di CIRO COZZOLINO<br />
pò in ritardo per comunicarvi<br />
una grande grazia che ho ricevuto<br />
nel mese di maggio. Il<br />
6 maggio ho incominciato ad<br />
avere verso sera una febbre<br />
altissima, brividi e vomito che<br />
mi hanno stremato ed il giorno<br />
successivo il 7 maggio,<br />
giorno che precede la Supplica,<br />
ho avuto uno svenimento “miracoloso”.<br />
Mio marito ha perso<br />
la testa mentre mio figlio<br />
di dieci anni prontamente ha<br />
chiamato un’ambulanza con<br />
un rianimatore. Al pronto soccorso<br />
si sono accorti che la situazione<br />
era grave, nessun organo<br />
funzionava bene e si sospettava<br />
un infarto. Fortunatamente<br />
uno specialista ha capito<br />
che si trattava di un’aggressione<br />
batterica ed ha convinto<br />
tutti gli altri colleghi ad<br />
iniziare una forte terapia antibiotica.<br />
Dopo diversi giorni<br />
di prognosi riservata, la febbre<br />
è calata e pian piano la situazione<br />
è migliorata.<br />
Tutti gli organi, fra cui il<br />
cuore, sono ritornati alla normalità<br />
ed adesso sto bene. Il<br />
mio medico curante leggen-<br />
u Recitando la Novena ed il S. Rosario tutti i giorni dopo<br />
diversi anni la SS. Vergine mi ha concesso una grazia risolvendomi<br />
una sventura irreparabile; successivamente si sono<br />
presentate altre serie problematiche ma raccomandandomi<br />
sempre alla cara Madre, le ho risolte facilmente.<br />
La particolarità molto bella è che le Grazie le ho ricevute<br />
nel mese di ottobre e nel mese di maggio, proprio i mesi<br />
cari alla Madonna, io sento, per questo, una particolare attenzione<br />
e protezione da parte della Madre Divina.<br />
Intanto le ho promesso che promuoverò la devozione per<br />
il Santuario della Vergine di Pompei. In qualunque posto mi<br />
troverò lascerò la sua immaginetta, non mi stancherò mai di<br />
raccontare a tutti quanto Lei è stata buona con me e con la<br />
preghiera tutto può cambiare.<br />
Desidero ringraziare il beato Bartolo Longo per l’efficacia<br />
della sua dolcissima Novena tanto cara alla Madonna.<br />
Una devota<br />
do la diagnosi dei primi giorni<br />
di ricovero, mi ha detto<br />
che sono stata miracolata, ed<br />
io già lo sapevo!<br />
Al più presto verrò personalmente<br />
a Pompei dalla<br />
Madonna per ringraziarla di<br />
avermi tanto aiutata.<br />
Anna Barreca<br />
Palermo<br />
* * *<br />
u Voglio ringraziare di cuore<br />
la cara Madre Celeste di Pompei<br />
per avermi concesso una<br />
grazia straordinaria.<br />
Sono una signora di 35 anni,<br />
mamma di due bimbi, una<br />
di 6 anni ed uno di sette mesi,<br />
che è purtroppo in ospedale<br />
da quando è nato per vari problemi<br />
dovuti alla superficialità<br />
dei medici.<br />
Mentre ero in attesa del<br />
secondo bambino, il dermatologo<br />
mi consigliò di togliere<br />
un neo e subito dopo aver<br />
partorito, lo tolsi, fu analizzato<br />
e riscontrarono che era un<br />
melanoma maligno. Potete immaginare<br />
il mio dramma e<br />
quello della mia famiglia. Disperata<br />
mi sono avvicinata<br />
ancora di più alla preghiera,<br />
recitando tutti i giorni il Santo<br />
Rosario ed invocando la<br />
Santa Vergine perché i miei<br />
bimbi avevano ed hanno bisogno<br />
di me.<br />
Infatti con l’aiuto della Madre<br />
Celeste e suo figlio Gesù<br />
e con molta meraviglia dei medici,<br />
dopo il secondo intervento<br />
per ripulire la zona colpita,<br />
tutti i risultati furono negativi,<br />
devo fare sempre i controlli<br />
ma potete immaginare<br />
la mia gioia e quella della mia<br />
famiglia.<br />
Spero con tutto il cuore<br />
che Maria Santissima di Pompei<br />
possa ancora intercedere<br />
in mio favore e per il mio pic-<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 42 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [42]<br />
PREGHIERA<br />
PER LA<br />
CANONIZZAZIONE<br />
DEL BEATO<br />
BARTOLO<br />
LONGO<br />
colo Emanuele che ancora è<br />
in ospedale. Ti ringrazio o Vergine<br />
per la tua materna protezione,<br />
dammi sempre la forza<br />
di andare avanti.<br />
Maria Grazia Rinaldi<br />
Scafati (SA)<br />
* * *<br />
u Vi scrivo perché voglio<br />
rendere pubblica la grazia<br />
che la Madonna mi ha concesso<br />
esaudendo le mie preghiere.<br />
Sono stato operata alla<br />
bocca perché avevo un cancro,<br />
l’intervento è durato sedici<br />
ore, ma, grazie a Dio e all’intercessione<br />
della Beata Vergine<br />
di Pompei è andato tutto<br />
bene, io sono una sua grande<br />
devota e lei mi ha ascoltata.<br />
Continuerò a pregare sempre<br />
e spero che andrà ancora bene<br />
anche quando dovrò sottopormi<br />
ad altre cure. Chiedo a<br />
tutti voi di fare una preghiera<br />
particolare alla Beata Vergine<br />
di Pompei da parte mia con la<br />
speranza che un giorno verrò<br />
personalmente nel suo Santuario.<br />
Grazie di vero cuore<br />
Filomena Vuoto<br />
Montreal - Canada<br />
* * *<br />
u Ho fatto la promessa alla<br />
Madonna di Pompei di farvi<br />
conoscere la grazia e, se è possibile,<br />
vi chiedo di farla pubblicare<br />
sulla Rivista del Rosario.<br />
Ho un nipote di 27 anni<br />
che ha studiato fino a 24 anni.<br />
Dopo gli esami si è messo<br />
a cercare lavoro su Internet ed<br />
altrove, ha mandato centinaia di<br />
domande per due anni, ma le<br />
risposte erano sempre negative.<br />
Io ed i suoi genitori temevamo<br />
che potesse cadere in<br />
depressione visto che era molto<br />
Dio, Padre di misericordia,<br />
noi ti lodiamo per aver donato<br />
alla storia degli uomini<br />
il beato Bartolo Longo,<br />
ardente apostolo del Rosario<br />
e luminoso esempio di laico<br />
impegnato nella testimonianza<br />
evangelica della fede<br />
e della carità.<br />
scoraggiato. Io gli dissi di pazientare<br />
ancora un po’ perché<br />
stavo per cominciare la novena<br />
alla Vergine di Pompei e<br />
i 15 Sabati. Infatti, quando sono<br />
arrivata al 15° sabato, quale<br />
sorpresa! Due risposte positive<br />
per un lavoro nella stessa<br />
città dove mio nipote risiede,<br />
lui che era pronto a partire<br />
se fosse stato necessario, ma<br />
non avrebbe mai pensato di<br />
trovare lavoro proprio dove<br />
abita, poiché tutte le fabbriche<br />
erano chiuse. Lui, stesso,<br />
che non è proprio un credente<br />
praticante, ha detto: “La nonnina<br />
ha pregato proprio bene<br />
per me”.<br />
Oggi lavora, che grazia incredibile!<br />
Grazie per avermi<br />
inviato il libro dei 15 Sabati<br />
in francese, e ancora grazie alla<br />
Vergine di Pompei che ho<br />
pregato tutti i giorni insieme al<br />
beato Bartolo Longo.<br />
Con i miei più rispettosi<br />
ossequi e la più grande riconoscenza<br />
per quello che fate.<br />
Sara Maria Filippi<br />
La Mouille - Francia<br />
Noi ti ringraziamo per il suo<br />
straordinario cammino spirituale,<br />
le sue intuizioni profetiche,<br />
il suo instancabile prodigarsi<br />
per gli ultimi e gli emarginati,<br />
la dedizione con cui servì<br />
filialmente la tua Chiesa<br />
e costruì la nuova città<br />
dell’amore a Pompei.<br />
u Sono una devota della Beata Vergine del Rosario di Pompei<br />
e voglio gridare al mondo intero quanto la Madonna mi<br />
ami, nei momenti difficili della mia vita mi sono sempre rivolta<br />
con fiducia a Lei ed a tutti i Santi. La sera nelle mie<br />
preghiere chiedo sempre aiuto, non solo per i miei familiari<br />
ma anche per tutti quelli che soffrono.<br />
Mamma buona! Tu, hai visto quel giorno in cui mio figlio<br />
ha avuto quel brutto incidente ed è finito in un burrone<br />
profondo 30 metri con il camion, i vigili ed i carabinieri con<br />
l’aiuto di un elicottero l’hanno trasportato in ospedale.<br />
Tu, Madonna mia, sei intervenuta ed hai salvato mio<br />
figlio, persino i medici hanno detto che è stato un miracolo.<br />
Le condizioni fisiche erano davvero gravi, ma pian piano<br />
c’è stata la sua ripresa.<br />
Tutto ciò ha rafforzato la mia devozione, Vergine Santa<br />
ti sarò grata per tutta la vita.<br />
Antonietta Lauria<br />
u Sono immensamente grata<br />
alla Mamma Celeste che nel<br />
viaggio su questa vita terrena<br />
mi è costantemente vicina<br />
e sono sicura che continuerà<br />
ad assistere me e tutta la mia<br />
famiglia sempre, sia nei momenti<br />
lieti che in quelli tristi,<br />
come ha sempre fatto finora<br />
aiutandomi nei momenti di<br />
bisogno.<br />
Sin da piccola ho imparato<br />
a pregare sempre la Madonna<br />
di Pompei e ho sentito<br />
il bisogno di rivolgermi a Lei<br />
in ogni momento, come se fos-<br />
Noi ti preghiamo,<br />
fa’ che il beato Bartolo Longo,<br />
sia presto annoverato<br />
tra i Santi della<br />
Chiesa universale,<br />
perché tutti possano<br />
seguirlo come modello<br />
di vita e godere della sua<br />
intercessione.<br />
se la mia mamma terrena.<br />
Tempo fa ho poi scoperto di<br />
avere un nodulino al seno. Il<br />
Signore ha voluto che, pochi<br />
giorni dopo la scoperta,<br />
per una promessa fatta sedici<br />
anni prima alla mia cara<br />
Mamma, mi recassi con mio<br />
marito ed i miei figli nella<br />
Sua casa a Pompei, il luogo<br />
in cui è venerata da tutto il<br />
mondo.<br />
Ricordo che vicino all’altare<br />
piangevo e la chiamavo<br />
in preda all’angoscia e Lei, la<br />
mia Mamma, mi infuse pace<br />
interiore e dolcezza infinita<br />
nel cuore.<br />
Tornata a casa, dopo vari<br />
controlli, ho dovuto subire<br />
un intervento e, grazie a Dio,<br />
il nodulo che mi hanno asportato<br />
è risultato benigno.<br />
Con queste poche righe<br />
ho voluto dare testimonianza<br />
che la Vergine del Santo Rosario<br />
è sempre accanto a noi<br />
e che quando crediamo che<br />
Lei è lontana è solo perché<br />
siamo stati noi ad allontanarci<br />
da Lei. Invochiamola sempre<br />
con amore e Lei, che è<br />
amorevole e misericordiosa,<br />
intercederà per noi presso Suo<br />
Figlio.<br />
Donata Piccino<br />
Matino (LE)<br />
Chiunque ricevesse grazie per intercessione del beato<br />
Bartolo Longo, fondatore del Santuario, delle Opere<br />
annesse e della città di Pompei, è vivamente pregato di<br />
darne comunicazione al Vice Postulatore della causa di<br />
canonizzazione:<br />
MONS. RAFFAELE MATRONE<br />
Piazza Bartolo Longo, 1 - 80045 Pompei (Napoli)<br />
Tel.: 081 8577275 - 081 8638366 - Fax: 081 8503357<br />
N.B. Le comunicazioni devono essere corredate di indiriz-<br />
zo completo e numero telefonico.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 43 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [43]
I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ...<br />
Auguri a Anna Maria e Giuseppe per i sessant’anni di matrimonio Maria: guida sicura<br />
Sono la figlia di una coppia di coniugi<br />
residenti a Lanciano, Anna Maria<br />
Melizza e Giuseppe Masciarelli, che il<br />
19 ottobre scorso ha festeggiato le “nozze<br />
di diamante”. È stata una giornata<br />
indimenticabile: sessant’anni di matrimonio<br />
sono un bel traguardo e i miei genitori<br />
hanno avuto la fortuna di poterlo<br />
raggiungere in discrete condizioni di salute.<br />
Insieme siamo andati alla Messa nella<br />
Chiesa di Santa Lucia di Lanciano in<br />
provincia di Chieti, dove si sposarono il<br />
19 ottobre 1946.<br />
Mia mamma è molto devota della<br />
Madonna di Pompei e per questo desidererei<br />
far pubblicare le loro foto sulla<br />
rivista “Il Rosario e la nuova Pompei”,<br />
a cui mia mamma è abbonata. Vi allego<br />
una foto dei genitori e a parte farò pervenire<br />
un’offerta al Santuario.<br />
Rosanna Masciarelli<br />
Padova<br />
Gentilissima Signora, ci uniamo volentieri<br />
a quanti nello scorso mese di ottobre<br />
hanno condiviso con papà e mamma<br />
il loro sessantesimo anniversario di<br />
matrimonio.<br />
Concordiamo con lei, quando dice<br />
che si tratta di un considerevole e significativo<br />
traguardo di vita. Per questo motivo<br />
abbiamo pensato di partecipare anche<br />
a tutti gli altri lettori de “Il Rosario<br />
e la Nuova Pompei” la vostra festa familiare,<br />
perchè possa essere di esempio<br />
a quanti sono incamminati nell’impegnativa<br />
esperienza del ministero coniugale.<br />
La Madonna di Pompei non farà<br />
mancare il suo sostegno e la sua benedizione.<br />
In relazione alla normativa sulla tutela<br />
delle persone e di altri soggetti rispetto al<br />
trattamento dei dati personali (D. Lgsl 30-<br />
06-2003 n. 196), ci è gradito comunicarLe<br />
che il Suo nome è stato inserito nel nostro<br />
indirizzario, esclusivamente allo scopo di<br />
infor-marLa sulle iniziative del nostro Santuario.<br />
Le garantiamo, pertanto, che tali dati<br />
sono utilizzati esclusivamente per l’invio di<br />
comunicazioni inerenti le nostre opere e<br />
sono trattati con la massima riservatezza.<br />
Le ricordiamo che, qualora queste informazioni<br />
non fossero di Suo gradimento,<br />
è Sua facoltà richiedere la cancellazione dei<br />
dati relativi alla Sua persona dal nostro indirizzario,<br />
ai sensi dell’art. 7 del D. Lgsl sopra<br />
citato.<br />
Quando la fede illumina la sofferenza<br />
Caro Direttore, lo scorso anno la<br />
mia comunità parrocchiale ha subito<br />
una grande perdita, due giovani spenti<br />
nel fiore della loro età: uno di questi,<br />
Luigi Gilardo, nato il 19 dicembre<br />
1977 e morto l’8 luglio 2006, in seguito<br />
ad un incidente di moto.<br />
La famiglia ha voluto raccogliere<br />
offerte durante la Santa Messa per donarle<br />
alle opere di carità del Santuario<br />
e si affida alla protezione della Vergine<br />
del Santo Rosario ponendo nelle<br />
sue mani le preghiere che continuamente<br />
innalza per l’anima del<br />
compianto figlio e si affida alle sue<br />
preghiere.<br />
Don Giuseppe Esposito<br />
Parroco del SS.mo Salvatore<br />
Pompei (NA)<br />
Grazie don Giuseppe per questa<br />
segnalazione, che ci fa toccare con mano<br />
la profonda fede dei genitori e dei<br />
familiari di Luigi. Nonostante la tragedia<br />
che li ha colpiti profondamente<br />
non hanno smarrito la luce e il calore<br />
delle fede che ha consolato il loro<br />
cuore affranto e sgomento. Sappiamo<br />
che il ricordino fatto preparare<br />
con la foto di Luigi porta stampa-<br />
ta sul retro questa frase: “Non dobbiamo<br />
dire il Signore ce l’ha tolto, ma<br />
dobbiamo ringraziarlo per avercelo donato”.<br />
Ciò a dimostrazione che anche<br />
nel dolore più forte, oltre a chiedere<br />
al Signore il senso di un così grande<br />
sacrificio, si possa contemporaneamente<br />
esprimergli gratitudine per il<br />
continuo dono del suo amore e per<br />
quanto, anche se talvolta in maniera<br />
oscura e non sempre comprensibile, fa<br />
per noi.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 44 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [44]<br />
per il figlio Gesù<br />
Sono una devota della Madonna, mi<br />
chiamo Elisa, abitavo a Scafati (SA),<br />
ma da dieci anni per motivi di lavoro io<br />
e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Nave<br />
(BS). Dopo mille problemi e difficoltà,<br />
grazie al sostegno della Vergine, oggi<br />
io e la mia famiglia stiamo bene. Lei per<br />
me è la Padrona della mia vita e della<br />
mia casa. Nei momenti più critici della<br />
mia vita mi è sempre stata vicina e lo è<br />
ancora oggi ad ogni mia implorazione. Era<br />
da tempo che avevo intenzione di scrivere<br />
questa lettera alla vostra rivista, perché<br />
volevo ringraziare la Madonna per aver<br />
aiutato le mie figlie a risolvere alcuni<br />
problemi in ambito scolastico.<br />
Ho una grande fede per la Vergine<br />
del Santo Rosario di Pompei, augurandomi<br />
che Lei non abbandoni mai me e<br />
la mia famiglia e che ci protegga.<br />
Ho bisogno di Lei e del Suo Figlio<br />
Gesù, perché senza di loro non avrebbe<br />
senso la mia vita. Soprattutto in questo<br />
periodo ho bisogno ancora del loro aiuto<br />
per la soluzione di una causa molto<br />
importante. Sono sicura che recitando il<br />
suo Rosario la troverò senz’altro.<br />
Alla Vergine Santa e al suo figlio Gesù<br />
ho affidato la vita delle mie figlie. La<br />
mia gratitudine per tutto ciò che fanno<br />
per la mia famiglia non verrà mai meno.<br />
Cascone Elisabetta<br />
Nave (BS)<br />
Cara Signora, grazie per la sua testimonianza<br />
d’amore e di gratitudine<br />
per la Vergine e per il suo figlio Gesù.<br />
Lei ha affermato una verità straordinaria:<br />
“... senza di loro non avrebbe senso<br />
la mia vita”. Da poco abbiamo celebrato<br />
il Santo Natale, il mistero dell’Incarnazione<br />
del Figlio unigenito di Dio nella<br />
storia dell’umanità. Ecco il Dono che<br />
Dio ha fatto agli uomini di ogni tempo!<br />
Ecco il Signore, la Verità suprema della<br />
storia! Ecco Colui, che dà senso, significato,<br />
sapore e calore alla vita di ogni<br />
uomo e di ogni donna! La Vergine del Rosario<br />
possa essere per lei la guida sicura<br />
per poter incontrare e seguire il figlio<br />
Gesù e vivere intimamente con Lui: via,<br />
verità e vita!<br />
Ad Iesum per Mariam!<br />
n a cura di AUGUSTO DI VITTORIO<br />
La devozione alla Vergine in Australia<br />
Carissimi Amici di Pompei, auguro<br />
a tutti voi buona salute e serenità,<br />
come posso anch’io dire di me. Alla<br />
mia lettera ho allegato tre foto. Una<br />
riguarda la festa di Santa Lucia, durante<br />
la quale nelle processioni cittadine<br />
in suo onore viene sempre portato<br />
anche il quadro della Vergine di<br />
Pompei. Mentre le altre due si riferiscono<br />
al giorno in cui sono andata a<br />
portare un quadro della Madonna di<br />
Pompei in dono alla chiesa di Santa<br />
Brigida, a Collie, un paese a circa nove<br />
chilometri di distanza dal mio. Il<br />
quadro è stato consegnato nelle mani<br />
del reverendo Padre Tom Gonzales.<br />
Tutta la comunità parrocchiale è<br />
stata molto contenta di ricevere questo<br />
dono e noi abbiamo provato immensa<br />
gioia nel consegnarlo.<br />
Franca Marino<br />
Haevey - Australia<br />
Grazie Signora, per quanto ci riferisce<br />
e, soprattutto, per l’impegno<br />
nel diffondere la devozione della Madonna<br />
di Pompei in Australia. Peraltro,<br />
nella missione mariana avvenuta<br />
due anni fa a Sydney e a Melbourne,<br />
il nostro Vescovo, Mons. Carlo Liberati,<br />
insieme a diversi suoi collabora-<br />
tori, ha avuto modo di constatare personalmente<br />
l’amore filiale e semplice<br />
di moltissimi italoaustraliani verso la<br />
Vergine del Rosario.<br />
Sono state tantissime le attestazioni<br />
di affetto in quella circostanza che<br />
ancora, oggi, è ancora vivo il ricordo<br />
delle giornate missionarie in terra<br />
australiana, grazie all’impegno e<br />
all’amore di tante persone.<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 45 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [45]
EDIZIONI DEL SANTUARIO<br />
hi propaga il Rosario è<br />
“Csalvo!”. Questa parola udita<br />
nell’intimo del cuore dal<br />
beato Bartolo Longo, nell’ottobre<br />
del 1872, ne fece l’apostolo<br />
del Rosario e il fondatore della<br />
nuova Pompei mariana.<br />
Nella sua essenza il Rosario<br />
è via per contemplare il volto<br />
di Cristo con lo sguardo e il<br />
cuore di Maria. Il Rosario ci porta<br />
a Gesù facendoci accompagnare<br />
dalla madre del Signore.<br />
Con Maria “ricordiamo” Gesù.<br />
Aiutati da lei “impariamo” Gesù,<br />
ci conformiamo a Lui, Lo<br />
supplichiamo, Lo annunciamo.<br />
Dirlo bene ci aiuta a perseguire<br />
l’ideale di San Paolo: “non<br />
sono più io che vivo, ma Cristo<br />
vive in me” (Gal 2, 20).<br />
Il Rosario è anche preghiera<br />
per la nuova evangelizzazione,<br />
per la pace e la famiglia.<br />
Il sussidio si ispira alla Rosarium<br />
Virginis Mariae, che Giovanni<br />
Paolo II firmò sul sagrato<br />
di San Pietro il 16 ottobre<br />
2002 davanti all’icona della Vergine<br />
di Pompei.<br />
È disponibile in lingua inglese,<br />
spagnola e francese.<br />
Pagine 64 - € 1,00<br />
Cod. Art. CONT002<br />
Dopo il grande successo de<br />
“I Quindici Sabati” del beato<br />
Bartolo Longo, best seller<br />
della letteratura mariana mondiale,<br />
il Santuario di Pompei ha<br />
pubblicato questo nuovo sussidio.<br />
Fedele al suo carisma e ispirandosi<br />
ai più recenti documenti<br />
mariani del Magistero, il<br />
Santuario rivisita e rinnova la<br />
proposta del Fondatore.<br />
Il sussidio utilizza un linguaggio<br />
più consono alla sensibilità<br />
ecclesiale odierna e si<br />
presenta come strumento utilissimo<br />
per celebrazioni individuali<br />
e comunitarie del Rosario<br />
e celebrazioni mariane.<br />
I brani delle meditazioni sono<br />
tratti dagli scritti del Beato,<br />
dei Padri della Chiesa, di scrittori<br />
e teologi contemporanei.<br />
Il nuovo testo, come l’antico,<br />
aiuta i devoti della Madonna<br />
di Pompei a maturare abbondanti<br />
e ricchi frutti spirituali<br />
con cui alimentare il proprio<br />
cammino spirituale e di santità<br />
con una testimonianza di vita<br />
credibile e consona ai discepoli<br />
del Signore Gesù.<br />
Pagine 205 - € 4,00<br />
Cod. Art. LIBSP96<br />
Il Longo (1841-1926), fu uomo<br />
di straordinaria spiritualità e di<br />
generoso impegno sociale ed<br />
ecclesiale. Fu avvocato, giornalista,<br />
scrittore, fondatore di<br />
un Santuario mariano di fama<br />
mondiale, di una congregazione<br />
femminile, le “Suore Figlie<br />
del S. Rosario di Pompei”, e<br />
realizzatore di opere di carità.<br />
Fu, soprattutto, un uomo di<br />
preghiera e un uomo santo! Secondo<br />
la logica del Vangelo e<br />
alla scuola di Maria costruì la<br />
sua casa sulla roccia della Parola<br />
di Dio. Come il buon samaritano<br />
evangelico realizzò il<br />
comando dell’amore del prossimo,<br />
dimostrandosi sensibilissimo<br />
all’emarginazione minorile,<br />
soprattutto ai ragazzi figli di<br />
carcerati e orfani di genitori. Diede<br />
loro voce, casa, famiglia, educazione<br />
religiosa, cultura e<br />
un inserimento nel mondo del<br />
lavoro. Fu, infine, costruttore e<br />
operatore di pace.<br />
Il testo è un agile sussidio<br />
tra le mani di quanti desiderano<br />
essere introdotti alla conoscenza<br />
del Longo.<br />
È disponibile in lingua inglese,<br />
spagnola e francese.<br />
Pagine 96 - € 2,00<br />
Cod. Art. LIBSP106<br />
Per informazioni e prenotazioni: Segreteria Generale del Santuario - Tel.: (+ 39) 081 8577321 - Fax: (+ 39) 081 8503357 - info@santuariodipompei.it<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 46 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [46]<br />
PER RAGGIUNGERE POMPEI<br />
u In aereo: Aeroporto di Capodichino-Napoli.<br />
u In auto: Autostrada A3 Napoli-Salerno, uscite Pompei Ovest<br />
(da Nord) e Pompei Est-Scafati (da Sud).<br />
u In pullman: Autolinee SITA tel. (+ 39) 199730749; Autolinee<br />
CSTP tel. (+ 39) 089 487286; Autolinee Circumvesuviana<br />
tel. (+ 39) 081 7722444.<br />
u In treno: Trenitalia - Stazione di Pompei tel. (+ 39) 081<br />
8506176; Circumvesuviana - linea Napoli-Sorrento Stazione<br />
Pompei-Villa dei Misteri; linea Napoli-Poggiomarino (via<br />
Scafati) Stazione Pompei-Santuario; tel. (+ 39) 081 7722444.<br />
u In nave: Stazione Marittima di Napoli.<br />
CELEBRAZIONI<br />
ALTARE DELLA MADONNA<br />
SS. Messe Festive: ore 6.00 - 7.00 - 8.00 - 9.00 (anche in altre<br />
lingue) - 10.00 - 11.00 - 13.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00 - 20.00<br />
SS. Messe Feriali: ore 7.00 - 8.00 - 9.00 (anche in altre lingue)<br />
- 10.00 - 11.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00<br />
Angelus, Adorazione Eucaristica e Rosario: ore 18.00<br />
CAPPELLA BARTOLO LONGO<br />
SS. Messe Festive: ore 8.30 - 9.30 - 10.30 - 11.30 - 12.30 - 17.30<br />
SS. Messe Feriali: ore 6.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 11.30 -<br />
12.30 - 17.30<br />
CAPPELLA SANTA FAMIGLIA<br />
S. Messa in lingua inglese: domenica e giorni festivi ore 8.00<br />
S. Messa in lingua spagnola: domenica e giorni festivi ore 9.00<br />
CAPPELLA SAN GIUSEPPE MOSCATI<br />
S. Messa in lingua ucraina: domenica e giorni festivi ore 10.00<br />
CRIPTA<br />
S. Messa in lingua francese: domenica e giorni festivi ore 8.30<br />
S. Messa in rito Siro-Malabarese: 2 a domenica di ogni mese<br />
ore 11.30.<br />
SALA CONFESSIONI: dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00<br />
PER COMUNICARE CON IL SANTUARIO<br />
CENTRALINO: Tel. (+ 39) 081 8577111<br />
Fax: (+ 39) 081 8503357<br />
www.santuario.it - info@santuariodipompei.it<br />
RETTORATO (Informazioni, celebrazione dei Sacramenti e<br />
accoglienza dei pellegrinaggi):<br />
Tel. (+ 39) 081 8577362 - (+ 39) 081 8577379<br />
Fax: (+ 39) 1782238781 - (+ 39) 081 8577482<br />
rettorato@santuariodipompei.it<br />
SEGRETERIA GENERALE<br />
(Corrispondenza devoti e abbonamenti Rivista):<br />
Tel. (+ 39) 081 8577321 - info@santuariodipompei.it<br />
Dall’Estero: Tel. (+ 39) 081 8577328<br />
UFFICIO PER LA MISSIONE MARIANA<br />
Tel. (+ 39) 081 8577486 - missionemariana@libero.it<br />
PASTORALE VOCAZIONALE<br />
Tel. (+ 39) 081 8577460 - info@santuariodipompei.it<br />
PASTORALE GIOVANILE<br />
Tel. (+ 39) 081 8577457 - giovani@santuariodipompei.it<br />
UFFICI AMMINISTRATIVI<br />
Tel. (+ 39) 081 8577284 - ragioneria@santuariodipompei.it<br />
SUORE DOMENICANE FIGLIE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI<br />
Tel. (+ 39) 081 8632579<br />
INFORMAZIONI UTILI<br />
OPERE SOCIALI<br />
CENTRO EDUCATIVO BEATA VERGINE DEL ROSARIO<br />
CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE “CRESCERE INSIEME”<br />
Tel. (+ 39) 081 8577401<br />
CENTRO DI ASCOLTO “MYRIAM”<br />
Tel. (+ 39) 081 8577418 - centroascoltopompei@libero.it<br />
MOVIMENTO PER LA VITA E CENTRO DI AIUTO ALLA VITA<br />
Tel. Fax e Segreteria (+ 39) 081 8577458<br />
movimentovita.pompei@libero.it<br />
“CASA EMANUEL” PER GESTANTI, MADRI E BAMBINI<br />
Tel. (+ 39) 081 8577404 - casaemanuel@libero.it<br />
GRUPPO APPARTAMENTO<br />
Tel. (+ 39) 081 8577402 - g.appartamento@libero.it<br />
COM. DI TIPO FAMILIARE GIARDINO DEL SORRISO<br />
Tel. (+ 39) 081 8633103 - giardinodelsorriso@alice.it<br />
CENTRO EDUCATIVO BARTOLO LONGO<br />
CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE<br />
Tel. (+ 39) 081 8577700 - bartololongo@virgilio.it<br />
OFFERTE AL SANTUARIO<br />
Da più parti ci chiedono di precisare le modalità attraverso<br />
cui si possono inviare offerte al Santuario. Lo facciamo volentieri<br />
suggerendo queste soluzioni:<br />
dall’Italia utilizzando:<br />
a) il Conto Corrente Postale prestampato inviato dal Santuario,<br />
oppure quello in bianco da compilare personalmente<br />
intestando l’offerta al Santuario della Beata Vergine di Pompei,<br />
c.c.p. n. 6817;<br />
b) l’Assegno non trasferibile (a mezzo assicurata) intestato<br />
al Santuario della Beata Vergine di Pompei;<br />
c) Bonifico bancario intestato al Santuario della Beata<br />
Vergine di Pompei, ad uno dei seguenti Istituti Bancari:<br />
Banca Intesa c/c n. 000000116286 - CIN: Y - ABI: 03069<br />
- CAB: 40080; Monte Paschi di Siena c/c n. 000000000166<br />
- CIN: G - ABI: 01030 - CAB: 40080; San Paolo Banco di<br />
Napoli c/c n. 000027000216 - CIN: B - ABI: 01010 - CAB:<br />
40080; Banca di Roma c/c n. 000000000230 - CIN: W -<br />
ABI: 03002 - CAB: 40080; Banca Intesa- Pompei per la<br />
pace e i bambini c/c n. 000000996648 - CIN: X - ABI:<br />
03069 - CAB: 40080; Banca di Roma - restauro Basilica<br />
c/c n. 000001364031 - CIN: Q - ABI: 03002 - CAB: 40080.<br />
dall’Estero utilizzando:<br />
a) Assegno non trasferibile intestato al Santuario della<br />
Beata Vergine di Pompei.<br />
b) Bonifico bancario o Vaglia internazionale bancario intestato<br />
al Santuario della Beata Vergine di Pompei, ad<br />
uno dei seguenti Istituti Bancari: Banca Intesa IBAN: IT34<br />
Y0306940080000000116286 - BIC: BCITITMM958; Banca<br />
di Roma IBAN: IT19W0300240080000000000230 - BIC:<br />
BROMITR1N98; Banca Intesa - Pompei per la pace e i<br />
bambini IBAN: IT09X030694008000000996648 - BIC:<br />
BCITITMM958; Banca di Roma - restauro Basilica IBAN:<br />
IT23Q0300240080000001364031 - BIC: BROMITR1N98.<br />
c) la Western Union (trasferimento rapido) indicando,<br />
come persona incaricata di riscuotere l’offerta, il nome del<br />
Dr. Eduardo Romano.<br />
d) la Carta di credito, comunicando al Santuario, attraverso<br />
e-mail, fax, lettera, il tipo, il numero, la scadenza della carta<br />
e l’importo dell’offerta.
Opere Sociali<br />
»<br />
Fondatore<br />
Icona della Vergine<br />
Santuario<br />
Chiesa di Pompei<br />
Missione Mariana del Rosario<br />
Benvenuti<br />
Pompei è opera di Dio, tempio dello<br />
Spirito, luogo di conversione e di<br />
riconciliazione, di misericordia e di<br />
preghiera, di spiritualità e di santità.<br />
È città di Maria, venerata come<br />
Vergine del Rosario, alla cui scuola<br />
milioni di pellegrini imparano ad<br />
ascoltare le parole del suo figlio Gesù<br />
e a farne una ragione di vita.<br />
Pompei è dono dell’amore di Bartolo<br />
Longo, un innamorato della vita,<br />
un avvocato santo, che, animato<br />
da una straordinaria pietà mariana,<br />
ha impegnato tutta la vita a<br />
servizio del Vangelo, costruendo una<br />
nuova città dell’amore.<br />
Famiglia<br />
Giovani<br />
Polo Scolastico<br />
Edizioni del Santuario<br />
Area Download<br />
Moduli e Prenotazioni<br />
Nostra Signora<br />
del Santo Rosario di Pompei<br />
Pompei è Rosario, progetto di vita, via che conduce alla contemplazione<br />
dei misteri della salvezza, rifugio sicuro nelle prove della<br />
vita, catena che lega i cuori a Dio e ci fa fratelli. È Supplica, preghiera<br />
filiale, fiduciosa e devota alla Madre del Signore. È missione<br />
mariana, mandato apostolico, servizio della Parola, impegno di<br />
annuncio della buona notizia del Vangelo con Maria e per Maria, la<br />
Vergine dell’ascolto e del fiat.<br />
Pompei è laboratorio di solidarietà e di promozione umana.<br />
Migliaia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, vittime del disagio<br />
sociale, sono stati accolti e restituiti alla propria dignità umana, sperimentando<br />
il calore di una casa e di una famiglia.<br />
Pompei è crocevia di uomini e di popoli, di culture e di nazionalità,<br />
luogo di incontro di una umanità assetata di Dio e desiderosa di<br />
legalità e di giustizia, di speranza e di pace. È portale d’eternità,<br />
proiezione dell’umanità nel tempo di Dio, profezia sul futuro dell’uomo<br />
e della storia. È “città posta sul monte” per indicare a tutti gli<br />
uomini di buona volontà il cammino da compiere per raggiungere,<br />
guidati dalla Vergine Maria, la città di Dio, la santa Gerusalemme.<br />
Visita il nostro<br />
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L’anniversario dell’arrivo<br />
del Quadro a Pompei<br />
Quattro nuovi sacerdoti<br />
per la Chiesa di Pompei<br />
Da Pompei<br />
una Supplica per la Pace<br />
Il Libro<br />
Mons. Carlo Liberati guida<br />
la Missione del Rosario<br />
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