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Gennaio

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IL ROSARIO<br />

e la Nuova Pompei<br />

Anno 123 - N. 1 - <strong>Gennaio</strong> 2007<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 2, DCB - NA -<br />

TASSA PAGATA /TAXÈ PERÇUE - IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE A NAPOLI - CMP PREVIO PAGAMENTO RESI - www.santuario.it


IL ROSARIO<br />

E LA NUOVA POMPEI<br />

Piazza B. Longo, 1 - 80045 POMPEI (NA)<br />

C.C.P.: 6817 - Tel. (+ 39) 081 8577321<br />

Fax (+ 39) 081 8503357<br />

rnp@santuariodipompei.it<br />

Di questa Rivista esistono anche l’edizione inglese<br />

e spagnola. Richiedila alla Segreteria Generale<br />

- Ufficio estero: Tel. (+ 39) 081 8577328 - Fax (+ 39)<br />

081 8503357 - ForeignOffice@santuariodipompei.it<br />

Direttore responsabile<br />

Angelo Scelzo<br />

Vice direttore<br />

Pasquale Mocerino<br />

Coordinatore<br />

Loreta Somma<br />

Redazione:<br />

G. Adamo, C. Cozzolino, G. Gargiulo,<br />

L. Leone, G. Lungarini, A. Marrese,<br />

G. Ruggiero, G. Russo, F. P. Soprano<br />

Hanno collaborato:<br />

G. Acanfora, R. Alfano, G. Cento,<br />

S. Cipriani, M. D’Amora, A. Di Vittorio,<br />

S. Franceschi, A. Fernández Galisteo,<br />

D. Gentile, L. Giacco, I. Licinio, C. Lepore,<br />

F. Mariano, M.Presciuttini, G. Striano<br />

Grafica:<br />

Carlo Valvini<br />

Videoimpaginazione:<br />

Mario Curtis, Emanuele Valvini<br />

Fotografie:<br />

G. Angellotto, A. Di Stefano,<br />

L. Donnarumma, T. Lepera, O. Pescina,<br />

F. Rizzo, R. Siciliani<br />

Carta: Burgo<br />

Stampa: Arti Grafiche Boccia S.p.A.<br />

Anno 123<br />

<strong>Gennaio</strong> 2007 - n. 1<br />

Poste Italiane S.p.A.<br />

Spedizione in abb. postale<br />

D.L. 353/2003<br />

(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, comma 2, DCB - NA<br />

Tassa pagata / Taxè perçue<br />

In caso di mancato recapito<br />

restituire a NAPOLI - CMP<br />

previo pagamento resi<br />

www.santuario.it<br />

Arti Grafiche Boccia S.p.A. - Salerno<br />

Dicembre 2006<br />

Di questo numero sono state<br />

stampate 265.000 copie<br />

Associato all’USPI<br />

(Unione Stampa Periodica Italiana)<br />

ISNN 0035 - 8282<br />

Sommario<br />

3<br />

Un nuovo anno di speranza<br />

ricominciando dai bambini di ANGELO SCELZO<br />

4<br />

Missione, comunione e corresponsabilità: tre parole chiave<br />

per la comunità cristiana di LORETA SOMMA E ROSARIO ALFANO<br />

7<br />

Filippo Smaldone:<br />

un santo della carità di SANDRA FRANCESCHI<br />

8<br />

Pompei e Tarragona<br />

città gemelle<br />

di ARACELI FERNÁNDEZ GALISTEO<br />

E MARIDA D’AMORA<br />

Nella città di Maria<br />

10 l’amore alimenta la vita<br />

Sulle orme del Signore Gesù<br />

14 a servizio della Chiesa e del mondo<br />

Dal 1875 ad oggi:<br />

16 un unico evento di grazia<br />

Il beato Bartolo Longo:<br />

17 un testimone per i nostri tempi<br />

La Madonna di Pompei nel mondo<br />

18 La Chiesa di Asmara in Eritrea<br />

di CATERINA LEPORE<br />

di IVAN LICINIO<br />

di FRANCESCO PAOLO SOPRANO<br />

di LUIGI LEONE<br />

di GIUSEPPE LUNGARINI<br />

Maria, questi ragazzi sono i tuoi figli 20<br />

Testimoni e annunciatori del regno:<br />

di GIOSY CENTO<br />

dodici “discepoli” alla scuola di Gesù di SETTIMIO CIPRIANI<br />

22<br />

24<br />

Cinquecento in gara per la Pace di GIUSEPPE ACANFORA<br />

25<br />

Il mondo dei bambini<br />

26 senza cittadinanza nei mass-media? di DARIA GENTILE<br />

I Fratelli delle Scuole Cristiane da cent’anni a Pompei nell’opera<br />

più prestigiosa del beato Bartolo Longo di MARIO PRESCIUTTINI<br />

29<br />

30<br />

32<br />

34<br />

Educatori a servizio dell’uomo di FRANCESCO MARIANO<br />

Rosario News a cura di GIUSEPPINA STRIANO<br />

Le Missioni Mariane del 2007<br />

Pellegrini del Rosario a cura di MARIDA D’AMORA<br />

In Libreria 41<br />

Grati alla Madonna<br />

a cura di LUCIO GIACCO<br />

e al beato Bartolo Longo a cura di CIRO COZZOLINO<br />

42<br />

44<br />

46<br />

I nostri lettori ci scrivono a cura di AUGUSTO DI VITTORIO<br />

Edizioni del Santuario<br />

Anno 123 - Numero 1<br />

<strong>Gennaio</strong> 2007<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 2 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [2]<br />

Il terzo millennio comincia a<br />

muovere i primi passi e il<br />

calendario, con l’ingresso del<br />

nuovo anno, segnala il rapido<br />

avvicinamento alla prima decade<br />

del nuovo secolo.<br />

Il tempo che passa in fretta non è più<br />

solo un modo di dire: lo sviluppo<br />

delle nuove tecnologie ha accelerato<br />

non solo i tempi della<br />

comunicazione, ma ha finito per<br />

stravolgere i ritmi dell’esistenza.<br />

Sempre più spesso, sotto l’incalzare<br />

del nostro forsennato daffare,<br />

si fa strada l’esigenza di mettere<br />

un punto, di fermarsi e ricominciare<br />

Editoriale<br />

Un nuovo anno di speranza<br />

ricominciando dai bambini<br />

daccapo. Lo stato d’animo è quello<br />

del ripartire, del ridisegnare, davanti<br />

ai propri passi, un cammino non<br />

soltanto più agevole, ma soprattutto<br />

più diretto ed essenziale.<br />

Si vorrebbe tornare indietro non per<br />

evitare le sfide ma per affrontarle<br />

con nuove energie, quelle smarrite<br />

o consumate di fronte alle fatiche<br />

della vita.<br />

Al cospetto delle diverse fasi<br />

dell’esistenza, ricominciare daccapo<br />

vuol dire ritornare bambini,<br />

riavvolgere - in buona sostanza - il<br />

nastro di ciò che si è vissuto e<br />

tentare di proiettarlo<br />

su uno schermo più libero da ombre<br />

o chiaroscuri.<br />

Recuperare la fase della vita più<br />

ricca di orizzonti e più piena di<br />

speranze è una prospettiva sempre<br />

più presente nel pontificato di<br />

Benedetto XVI, tutto orientato a<br />

porre in primo piano l’essenziale.<br />

L’enciclica «Dio è amore» resta<br />

il grande manifesto del magistero<br />

di Papa Ratzinger, perché non esiste<br />

niente di più costitutivo, nel porsi<br />

alla sequela di Cristo, che<br />

proclamare e vivere il suo<br />

comandamento di amore.<br />

Cristo fatto uomo è il grande dono<br />

e mistero della nostra fede,<br />

ma per farsi uomo anche il Salvatore<br />

ha vissuto la condizione di bambino;<br />

ha percorso la sua vita senza<br />

scorciatoie, indicando così<br />

l’essenzialità di un inizio, anzi<br />

di un nuovo inizio, nel quale<br />

ricapitolare ogni cosa.<br />

Il costante richiamo di Papa<br />

Benedetto ai bambini va inserito<br />

n di ANGELO SCELZO<br />

in un chiaro e profondo contesto<br />

ecclesiale. Non a caso anche nel<br />

Messaggio per la celebrazione della<br />

Giornata Mondiale della Pace - sul<br />

tema: “La persona umana, cuore<br />

della Pace” - il Santo Padre ha<br />

avuto in mente, prima di tutti i<br />

bambini. Ad essi ha rivolto il primo<br />

saluto, riconoscendo che «con la<br />

loro innocenza arricchiscono<br />

l’umanità di bontà e di speranza, e<br />

con il loro dolore, ci stimolano a<br />

farci operatori di giustizia e di<br />

pace». Il tema stesso della Giornata,<br />

afferma il Papa, è scaturito «proprio<br />

pensando ai bambini, specialmente<br />

a quelli il cui futuro è compromesso<br />

dallo sfruttamento e dalla cattiveria<br />

di adulti senza scrupoli».<br />

Riproporre l’essenzialità dell’amore<br />

in senso teologico e richiamare<br />

pastoralmente - ma anche<br />

storicamente - il ruolo e la<br />

condizione dei bambini costituisce<br />

chiaramente un unicum magisteriale<br />

che aiuta a comprendere più a fondo<br />

le linee di un pontificato di così<br />

straordinaria intensità.<br />

Tutto appare ed è lineare.<br />

Pur di fronte al trascorrere<br />

inesorabile del tempo, c’è sempre<br />

un nuovo inizio a riportarci alla fonte<br />

e all’origine di tutto.<br />

Il nuovo anno, quindi, rappresenta,<br />

allo stesso tempo, una novità e una<br />

continuità di vita: un corso da<br />

segnare con le impronte fresche e<br />

antiche dei nostri passi di ogni<br />

giorno. I bambini non sono quelli<br />

che restano dietro la fila; sono essi,<br />

infatti, a indicare non la lunghezza,<br />

ma la qualità del passo e quindi<br />

il senso della rotta comune.<br />

C’è un’altra importante indicazione<br />

di Benedetto XVI, in questa<br />

direzione: anche il tema della<br />

prossima Giornata Mondiale delle<br />

Comunicazioni Sociali chiama in<br />

causa la «minore età»: «I bambini e i<br />

media: una sfida per l’educazione».<br />

È difficile non vedere in questi<br />

richiami così assidui e costanti la<br />

linea di una speciale cura pastorale,<br />

rivolta non solo al mondo<br />

dell’infanzia ma a tutta la comunità<br />

ecclesiale e alla società civile.<br />

D’altra parte, su fronti opposti,<br />

l’interesse per il mondo dei bambini<br />

è più che evidente.<br />

Proprio i media sono i testimoni<br />

- non sempre innocenti - delle<br />

barbarie morali e fisiche dalle quali<br />

sono sempre più spesso aggrediti.<br />

Per una società così spinta ai<br />

consumi e così schiava del mercato,<br />

i bambini sono poco più che<br />

semplici, potenziali acquirenti:<br />

Anche i loro desideri, veri o imposti,<br />

entrano nel gioco del mercato più<br />

che nel vaglio dei sentimenti.<br />

Temi del genere sono stati al centro<br />

di un recente incontro,<br />

proprio qui a Pompei, dove il<br />

problema è particolarmente vivo<br />

e presente anche per le implicazioni<br />

della recente legge che ha abolito<br />

gli istituti per i minori.<br />

Ma non è solo un problema di legge.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 3 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [3]


IL IV CONVEGNO NAZIONALE DELLA CHIESA ITALIANA<br />

Oltre duemilasettecento persone, tra<br />

Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiose<br />

e religiosi, laici e ben settecento<br />

operatori della comunicazione hanno<br />

dato vita all’assise della Chiesa italiana,<br />

celebratosi a Verona, dal 16 al 20 ottobre,<br />

sul tema: “Testimoni di Gesù risorto<br />

speranza del mondo”.<br />

«Siamo qui perchè siamo ancora in<br />

grado di sperare per tutti!» ha detto nell’omelia,<br />

durante la cerimonia di apertura,<br />

svoltasi nella suggestiva cornice dell’Arena<br />

scaligera, dominata dalle foto dei<br />

santi italiani e dei testimoni scelti dalle<br />

diocesi, tra le quali anche il nostro beato<br />

Bartolo Longo, il Pastore della Chiesa veronese,<br />

Mons. Flavio Roberto Carraro.<br />

È toccato al Cardinale Dionigi Tettamanzi,<br />

Arcivescovo di Milano e presiden-<br />

n di LORETA SOMMA e ROSARIO ALFANO<br />

Missione, comunione<br />

e corresponsabilità:<br />

tre parole chiave<br />

per la comunità cristiana<br />

te del Comitato preparatorio, aprire i lavori<br />

del convegno con una prolusione<br />

sentita e molto concreta.<br />

Ha parlato di missione, di corresponsabilità<br />

e di comunione ed ha poi ammonito<br />

i cattolici: «Non si dà testimonianza<br />

cristiana al di fuori o contro la comunione<br />

ecclesiale. Dobbiamo uscire - ha proseguito<br />

il Pastore della Chiesa ambrosiana<br />

- dal nostro cammino troppe volte angusto,<br />

stolto e sterile. Occorre maggiore<br />

comunione missionaria tra i fedeli per testimoniare<br />

Gesù Risorto, speranza del<br />

mondo».<br />

Il Cardinal Tettamanzi si è, poi, soffermato<br />

sul ruolo dei laici nella Chiesa:<br />

«È ora che la splendida teoria sul laicato<br />

espressa dal Concilio diventi una diffusa<br />

prassi ecclesiale. La strada è stata aperta<br />

Benedetto XVI pronuncia il suo discorso al Convegno di Verona. A fianco, il Vescovo locale, Mons.<br />

Flavio Roberto Carraro. In alto, la galleria fotografica dedicata ai santi testimoni della Chiesa italiana.<br />

Nella pagina a fianco: in alto, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio;<br />

in basso, i delegati pompeiani a Verona con il Vescovo, Mons. Carlo Liberati.<br />

dal Concilio, ma ora va accelerata», ha<br />

concluso il porporato lombardo.<br />

Quest’evento ecclesiale, introdotto dalle<br />

relazioni di: don Franco Giulio Brambilla,<br />

docente di Cristologia e Antropologia<br />

teologica e preside della Facoltà<br />

Teologica dell’Italia Settentrionale; Paola<br />

Bignardi, direttrice di “Scuola Italiana<br />

Moderna” e coordinatore nazionale di<br />

ReteInOpera; Lorenzo Ornaghi, professore<br />

ordinario di Scienza politica e rettore<br />

magnifico dell’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore e Savino Pezzotta, presidente<br />

della Fondazione “Ezio Tarantelli”, si<br />

colloca a metà del primo decennio del Terzo<br />

Millennio e si propone di dare nuovo<br />

impulso allo slancio missionario scaturito<br />

dal Grande Giubileo del 2000, di compiere<br />

una prima verifica del cammino pastorale<br />

svolto in questo decennio e di essere<br />

occasione di ripresa e di rilancio verso<br />

gli impegni che ancora ci attendono.<br />

Nel corso del convegno, con il coordinamento<br />

degli esperti: Raffaella Iafrate, professore<br />

associato di Psicologia dei gruppi<br />

e di comunità nell’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore; Adriano Fabris, professore<br />

ordinario di Filosofia morale e direttore<br />

del Master in comunicazione pubblica<br />

e politica nell’Università di Pisa; Augusto<br />

Sabatini, giudice e presidente vicario<br />

del Tribunale per i Minori di Reggio<br />

Calabria; Costantino Esposito, professore<br />

ordinario di Storia della filosofia nell’Università<br />

di Bari; e Luca Diotallevi,<br />

professore associato di Sociologia nell’Università<br />

di Roma Tre, sono state approfondite<br />

alcune dimensioni antropologiche<br />

particolarmente bisognose di speranza.<br />

La vita affettiva, che è l’ambito della<br />

dimora interiore del testimone. Le relazioni<br />

affettive vanno recuperate e, per superare<br />

una serie di problematiche del no-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 4 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [4]<br />

stro tempo, devono poggiare solidamente<br />

sulla speranza e non devono vivere solo<br />

lo spazio effimero dell’oggi. Altro ambito<br />

affrontato è stato il lavoro e la festa.<br />

Il primo non deve diventare il punto centrale<br />

della vita dell’uomo e non deve cancellare<br />

il significato della “festa cristiana”,<br />

che non deve essere confusa con il<br />

riposo. La festa è tempo di ringraziamento<br />

e non tempo “vuoto”.<br />

Per quanto riguarda le forme di fragilità<br />

umana, si è detto che esse devono<br />

essere accolte e non nascoste o cancellate<br />

dalle tecnologie. L’accoglienza è “l’arma<br />

segreta” del testimone, rimanda ad un<br />

“oltre”, che non appartiene alla dimensione<br />

“nascosta” del nostro tempo e si esprime<br />

con: accoglienza della vita, cura<br />

dei malati, soccorso del povero, ospitalità<br />

dell’abbandonato, visita al carcerato,<br />

assistenza all’incurabile, protezione dell’anziano.<br />

A proposito della tradizione, intesa<br />

come ciò che trasmette il patrimonio culturale,<br />

e cioè i mezzi di comunicazione,<br />

la scuola, l’università, si è sottolineato che<br />

in questi ambiti è in gioco la formazione<br />

intellettuale e morale delle giovani generazioni.<br />

La cittadinanza è l’ambito che esprime<br />

l’appartenenza ad una determinata società<br />

ed è messo in discussione dai processi<br />

di globalizzazione che tendono ad<br />

una “cittadinanza mondiale”. In esso devono<br />

radicarsi i principi di sussidiarietà e<br />

di solidarietà per poter superare i problemi<br />

della fame, della povertà, della giustizia<br />

economica e dell’ambiente.<br />

Durante il Convegno hanno dato il<br />

proprio contributo anche esponenti della<br />

cultura europea come: Andrea Riccardi,<br />

professore ordinario di Storia contemporanea<br />

nell’Università di Roma Tre;<br />

Le testimonianze dei nostri delegati<br />

all’assise ecclesiale di Verona<br />

La delegazione di Pompei, presieduta<br />

dal Vescovo, Mons. Carlo Liberati, e<br />

formata da don Sebastiano Bifulco, delegato<br />

diocesano, Rosario Alfano, Regina<br />

D’Amora, Giusy Di Martino e Assunta<br />

Schettino, ha partecipato attivamente ai<br />

lavori assembleari ed a quelli di ambito,<br />

offrendo il proprio contributo alla discussione<br />

ed acquisendo informazioni, esperienze<br />

e testimonianze da trasmettere alla<br />

comunità ecclesiale pompeiana.<br />

Ecco le impressioni che ci hanno fatto<br />

pervenire: «Una bella esperienza di<br />

Chiesa, della sua vitalità nelle sue varie<br />

componenti. Tutto è stato interessante e<br />

fortemente stimolante per la crescita personale<br />

e per le indicazioni offerte per il<br />

cammino futuro delle nostre chiese. Siamo<br />

tornati arricchiti e desiderosi di intensificare<br />

il nostro impegno a servizio della<br />

nostra Chiesa perché possa crescere nella<br />

fedeltà al Risorto. Proprio la forte presenza<br />

laicale è l’elemento che ci ha impressionato<br />

a Verona a partire dai 16 “testimoni”<br />

della Chiesa in Italia, scelti dai<br />

Vescovi italiani quali modelli concreti di laici<br />

chiamati alla santità nel proprio ambito<br />

di vita.<br />

A questo proposito, vogliamo segnalare<br />

un passo del discorso del Papa a Verona,<br />

nel quale Benedetto XVI evidenzia<br />

tutta la forza della risurrezione di Cristo:<br />

“Essa (la risurrezione) - dice il Pontefice -<br />

non è affatto un semplice ritorno alla no-<br />

stra vita terrena; è invece la più grande<br />

‘mutazione’ mai accaduta, il salto decisivo<br />

verso una dimensione di vita profondamente<br />

nuova, l’ingresso in un ordine decisamente<br />

diverso, che riguarda anzitutto<br />

Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi,<br />

tutta la famiglia umana, la storia e l’intero<br />

universo: per questo la risurrezione di Cristo<br />

è il centro della predicazione e della<br />

testimonianza cristiana, dall’inizio alla fine<br />

dei tempi”. Poi, indicando che è l’amore<br />

la ‘cifra di questo mistero’, continua così:<br />

“Egli (il Risorto) era una cosa sola con<br />

la Vita indistruttibile e pertanto poteva donare<br />

la vita proprio lasciandosi uccidere,<br />

ma non poteva soccombere definitivamente<br />

alla morte (...) La sua risurrezione<br />

è stata dunque come un’esplosione di luce,<br />

un’esplosione dell’amore che scioglie<br />

le catene del peccato e della morte. Essa<br />

ha inaugurato una nuova dimensione della<br />

vita e della realtà, dalla quale emerge<br />

un mondo nuovo, che penetra continuamente<br />

nel nostro mondo, lo trasforma e lo<br />

attira a sé”.<br />

L’esperienza positiva riportata da Verona<br />

ci permette di poter affermare che in<br />

questa Chiesa italiana il laicato è protagonista<br />

in una maniera forse non sempre<br />

eclatante, ma indubbiamente efficace e<br />

tutto ha contribuito a rafforzare in noi tale<br />

convinzione: dalle relazioni ai momenti di<br />

preghiera, dal discorso del Papa alla condivisione<br />

con i partecipanti al Convegno.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 5 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [5]


Margaret S. Archer, professore ordinario<br />

di Sociologia nell’Università di Warwick<br />

(Coventry) e membro della Pontificia Accademia<br />

delle Scienze sociali; Michel<br />

Camdessus, presidente delle Settimane Sociali<br />

di Francia e Ján Figel, commissario<br />

dell’Unione Europea per l’istruzione, la<br />

formazione, la cultura e il multilinguismo.<br />

Alla dott.ssa Giovanna Ghirlanda, direttore<br />

medico dell’Ospedale Policlinico<br />

“G. Rossi” di Verona, l’onore di presentare<br />

il convegno a Papa Benedetto XVI,<br />

che, durante il suo intervento in Fiera, ha<br />

sottolineato, tra l’altro, come per l’accoglienza<br />

e la trasmissione della fede e dell’amore<br />

cristiano sia necessario preoccuparsi<br />

dell’educazione della persona, un’educazione<br />

ai valori cristiani che diventano<br />

autentici e credibili nell’amore e nella<br />

sollecitudine concreta per i più deboli, i<br />

più poveri e per chi si trova in maggior<br />

pericolo e in più grave difficoltà. In seguito,<br />

allo Stadio “Bentegodi”, l’incontro<br />

del Pontefice con i fedeli delle diocesi del<br />

Triveneto, i Cardinali, i Vescovi e i delegati,<br />

ai piedi del Crocifisso della storica<br />

Chiesa di San Luca e sotto il materno<br />

guardo della Madonna del Popolo.<br />

Durante l’omelia, il Papa, riprendendo<br />

il tema del Convegno, ha detto: «Questa<br />

definizione dei cristiani deriva direttamente<br />

dal Vangelo di Luca, ma anche dagli<br />

Atti degli Apostoli (1,8.22). Testimoni<br />

di Gesù risorto: quel “di” va capito bene!<br />

Vuol dire che il testimone è “di” Gesù<br />

risorto, cioè appartiene a Lui, e proprio in<br />

quanto tale può rendergli valida testimonianza,<br />

può parlare di Lui, farLo cono-<br />

Il tavolo della Presidenza del IV Convegno della Chiesa italiana. In alto, uno scorcio dell’Arena di<br />

Verona durante la cerimonia d’inaugurazione.<br />

scere, condurre a Lui, trasmettere la sua<br />

presenza. È esattamente il contrario di quello<br />

che avviene per l’altra espressione: speranza<br />

del mondo. Qui la preposizione “del”<br />

non indica affatto appartenenza, perché<br />

Cristo non è del mondo, come pure i cristiani<br />

non devono essere del mondo. La<br />

speranza, che è Cristo, è nel mondo, è per<br />

il mondo, ma lo è proprio perché Cristo è<br />

Dio, è “il Santo”. Cristo è speranza per il<br />

mondo perché è risorto, ed è risorto perché<br />

è Dio. Anche i cristiani possono portare<br />

al mondo la speranza, perché sono di<br />

Cristo e di Dio nella misura in cui muoiono<br />

con Lui al peccato e risorgono con<br />

Lui alla vita nuova dell’amore, del perdono,<br />

del servizio, della non-violenza».<br />

Nelle conclusioni, il Cardinal Camillo<br />

Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale<br />

Italiana, si è detto « ... convinto<br />

che l’amore alla Chiesa fa alla fine tutt’uno<br />

con l’amore a Cristo. Questo amore<br />

indiviso, dunque, dobbiamo far rifiorire in<br />

noi. (...) Il Signore Gesù benedica la nostra<br />

umile fatica di questi giorni e faccia<br />

germinare da essa qualche frutto dello Spirito,<br />

così che possiamo essere davvero<br />

testimoni della sua risurrezione, per quella<br />

speranza di cui tutti abbiamo bisogno».<br />

Grazie alla forte esperienza di comunione,<br />

tutti i delegati si sono davvero sentiti<br />

come i primi discepoli, coloro che “avevano<br />

visto il Signore”, come è stato scritto<br />

nel Messaggio alle Chiese particolari in<br />

Italia. Accanto ai lavori assembleari, ci sono<br />

stati settanta espositori, in rappresentanza<br />

di enti e associazioni ecclesiali e sociali,<br />

e otto eventi culturali, tra singole installazioni<br />

di artisti, vere e proprie mostre<br />

e l’oratorio musicale “Resurrexi”, eseguito<br />

in prima assoluta a Verona.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 6 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [6]<br />

UN AMICO DEL BEATO BARTOLO LONGO<br />

Filippo Smaldone:<br />

un santo della carità<br />

Verona li ha voluti in “platea”: i<br />

volti dei santi italiani hanno fatto<br />

da suggestiva cornice al IV<br />

Convegno Nazionale della Chiesa italiana,<br />

svoltosi dal 16 al 20 ottobre scorsi.<br />

Le foto dei santi, infatti, sono state<br />

poste nell’immensa platea dell’Arena<br />

scaligera, sede della cerimonia inaugurale<br />

dell’incontro. E due sono gli italiani,<br />

tra i quattro nuovi santi “missionari”<br />

proclamati, il giorno precedente, 15<br />

ottobre, in Piazza San Pietro, da Papa<br />

Benedetto XVI: Raffaele Guízar Valencia,<br />

Rosa Venerini, Anne-Thérèse Guérin<br />

e don Filippo Smaldone.<br />

Di essi Papa Ratzinger ha sottolineato<br />

l’impegno terreno nel seguire Gesù<br />

e non le ricchezze terrene che rischiano<br />

di allontanare da Dio. In particolare<br />

di don Filippo Smaldone, primo<br />

santo nato a Napoli, Benedetto XVI ha<br />

detto: «Fu soprattutto testimone e servo<br />

della carità, che manifestava in modo<br />

eminente nel servizio ai poveri, in<br />

particolare ai sordomuti, ai quali dedicò<br />

tutto se stesso».<br />

San Filippo Smaldone nacque il 27<br />

luglio 1848, a Napoli, in un periodo particolarmente<br />

denso di tensioni e contrasti<br />

nella vita della società italiana, spe-<br />

cialmente nella sua patria d’origine e<br />

nella stessa Chiesa. Fu proprio questo a<br />

spingerlo a legarsi indissolubilmente alla<br />

vita della Chiesa, che vedeva osteggiata<br />

e perseguitata. Così, nel 1871, fu<br />

ordinato sacerdote.<br />

Più che agli studi, Filippo Smaldone<br />

si dedicò alla vita apostolica e per<br />

dare un’espressione più diretta e concreta<br />

al suo sacerdozio, pensò di dedicarsi<br />

alle missioni estere. Ma il suo confessore,<br />

che l’aveva guidato costantemente<br />

fin dall’infanzia, gli fece capire<br />

che la sua «missione» era fra i sordomuti<br />

di Napoli.<br />

Da allora si tuffò interamente in<br />

questo tipo di apostolato e, ben presto,<br />

cominciò a farsi strada, allora, nella sua<br />

mente, l’idea di progettare un’istituzione<br />

che potesse essere dedicata alla cura<br />

e all’istruzione dei sordomuti e l’occasione<br />

gli si presentò quando, trasferitosi<br />

a Lecce nel 1885, fondò la Congregazione<br />

delle Suore Salesiane dei Sacri<br />

Cuori, grazie anche al sostegno del Vescovo<br />

Gennaro Trama.<br />

Il santo fu, inoltre, profondamente<br />

amico del beato Bartolo Longo, fondatore<br />

di Pompei, e molto devoto della<br />

Madonna del Rosario che ritenne sua<br />

salvatrice durante la pestilenza che lo<br />

mise in serio pericolo di vita. Egli, infatti,<br />

si recò a Pompei per celebrare una<br />

messa di ringraziamento alla Vergine<br />

del Rosario, suscitando la gioia del Fondatore<br />

di Pompei che, ancora una volta,<br />

vide avverarsi la promessa fatta dalla<br />

Vergine del Rosario a San Domenico e<br />

al beato Alano de la Roche “che chiunque<br />

reciterà il Santo Rosario non sarà<br />

oppresso da disgrazie, non verrà castigato<br />

dalla giustizia di Dio e non perirà<br />

di morte improvvisa”.<br />

Filippo Smaldone finì i suoi giorni<br />

a Lecce, spegnendosi il 4 giugno 1923,<br />

all’età di 75 anni, dopo aver sopportato<br />

con ammirata serenità una diuturna<br />

malattia diabetica complicata da disturbi<br />

cardiocircolatori e da generale sclerosi.<br />

Fu beatificato da Giovanni Paolo<br />

II, il 12 maggio 1996.<br />

n di SANDRA FRANCESCHI<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 7 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [7]


Pompei<br />

e Tarragona<br />

città gemelle<br />

Il 7 e l’8 ottobre 2006<br />

grandi festeggiamenti a<br />

Pompei per il gemellaggio<br />

con la città catalana. Eventi<br />

artistici, culturali e religiosi<br />

hanno accompagnato le<br />

varie cerimonie ufficiali.<br />

n di ARACELI FERNÁNDEZ GALISTEO<br />

e MARIDA D’AMORA<br />

La terza edizione della manifestazione<br />

“Pompei è città” ha avuto,<br />

quest’anno, come evento centrale<br />

il gemellaggio con la città spagnola di<br />

Tarragona, dopo quelli suggellati in passato<br />

con le città di Gyeong-Ju (Corea del<br />

Sud), di Latiano (BR) e di Xì An, (Cina).<br />

La Delegazione della città della Catalogna<br />

(nord est della Spagna) era guidata<br />

dal Sindaco, Avv. Joan Miquel Nadal i<br />

Malè. Il legame di amicizia si basa sulle<br />

comuni origini romane, sui rapporti che,<br />

fin dall’epoca medioevale, si sono mantenuti<br />

tra la Catalogna e l’antico Regno<br />

di Napoli e sul condiviso riconoscimento<br />

dell’UNESCO a Patrimonio Mondiale<br />

dell’Umanità. I tratti che avvicinano le<br />

due città appartengono anche al mondo<br />

della cristianità: la Cattedrale romanica<br />

di Tarragona è, infatti, meta di numerosi<br />

pellegrinaggi, anche se in numero minore<br />

di quelli che giungono a Pompei. A<br />

L’intervento del Sindaco di Tarragona, Avv. Joan Miquel Nadal i Malè, nell’aula consiliare della<br />

Città di Pompei, durante la cerimonia ufficiale di gemellaggio.<br />

Pompei, la Delegazione catalana si è fermata<br />

cinque giorni, durante i quali è stata<br />

in visita anche alla Basilica mariana ricevendo<br />

da parte del Vescovo-Prelato e Delegato<br />

Pontificio di Pompei, Mons. Carlo<br />

Liberati, un cordiale indirizzo di saluto<br />

e un caloroso benvenuto. Il Prelato ha,<br />

inoltre, illustrato loro la storia di Pompei<br />

e del beato Bartolo Longo e le tappe<br />

della sua grande opera di carità. Nella delegazione<br />

era presente anche la signora<br />

Maria Mercè Martorell i Comas, Vicesindaco<br />

di Tarragona e Dama dell’Ordine<br />

Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme<br />

(al quale apparteneva anche<br />

il Fondatore di Pompei), profonda conoscitrice<br />

ed estimatrice della storia e delle<br />

opere di Bartolo Longo.<br />

La cerimonia ufficiale di gemellaggio,<br />

con l’apposizione delle firme da parte<br />

dei due sindaci, Nadal i Malé e D’Alessio,<br />

si è svolta sabato 7 ottobre, presso<br />

la Casa Comunale, alla presenza di<br />

Mons. Liberati, del Vicario Generale della<br />

Prelatura di Pompei, Mons. Pasquale<br />

Mocerino, del coordinatore dell’edizione<br />

spagnola della nostra rivista, nonché<br />

segretario del Vescovo, don Giuseppe<br />

Lungarini, del Vicario Generale dell’Arcidiocesi<br />

di Tarragona, Mons. Miquel Barbarà<br />

Anglès, dell’Assessore alla Cultura<br />

del Comune di Pompei, Dott. Antonio<br />

Ebreo e di altri rappresentanti dell’am-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 8 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [8]<br />

ministrazione comunale della città catalana,<br />

giunti assieme a numerosi cittadini<br />

di Tarragona. Al termine della cerimonia,<br />

in Piazza Schettini, ha avuto luogo<br />

una sagra di prodotti tipici e lo spettacolo<br />

musicale “Concerto d’amore” di Gianfranco<br />

e Massimiliano Gallo, accompagnati<br />

dall’orchestra “Anepeta”. In occasione<br />

della festa, è stata allestita, nell’Atrio<br />

della Casa Comunale, una mostra<br />

su: “I tesori del Vesuvio”, dove sono state<br />

esposte numerose opere del maestro<br />

Nicola Migliozzi, che ha anche realizzato<br />

una stele dedicata a Bartolo Longo,<br />

che celebra l’11° anniversario del gemellaggio<br />

della città di Pompei con Latiano.<br />

Il giorno seguente, domenica 8 ottobre,<br />

la Delegazione catalana, assieme alle<br />

autorità di Pompei, ha partecipato alla<br />

Santa Messa, celebrata in Piazza Bartolo<br />

Longo, da Mons. Liberati. Erano presenti<br />

anche varie delegazioni di Cavalieri e<br />

Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro<br />

di Gerusalemme e pellegrini provenienti<br />

da diverse città.<br />

In serata, nel Teatro “Di Costanzo-<br />

Mattiello”, si è svolta la cerimonia di conferimento<br />

della cittadinanza onoraria a illustri<br />

personalità distintesi per meriti particolari<br />

in campo politico, forense e medico,<br />

nonché per quanto hanno fatto per<br />

la Città di Pompei. Quest’anno l’onorificenza<br />

è stata assegnata all’on. Antonio<br />

Rastrelli, avvocato e uomo politico il cui<br />

impegno è sempre stato contraddistinto<br />

dalla coerenza e dalla fedeltà ai principi<br />

ideali. La sua famiglia è stata sempre<br />

legata alla città di Pompei e devotissima<br />

della Beata Vergine del Rosario, anche a<br />

causa di rapporti familiari. Sua moglie,<br />

venuta a mancare qualche anno fa, era,<br />

infatti, figlia della signora Adele Peluso,<br />

nipote del beato Bartolo Longo. Due fratelli<br />

dell’on. Rastrelli sono sacerdoti ed<br />

uno di essi, il gesuita Padre Massimo Rastrelli,<br />

è famoso per le sue battaglie contro<br />

l’usura e la degenerazione dei costumi.<br />

Anche nell’impegno politico, Antonio<br />

Rastrelli si è adoperato per Pompei,<br />

interessandosi alle problematiche della<br />

città e partecipando attivamente alle manifestazioni<br />

religiose del Santuario.<br />

Anche il Dott. Raffaele Bianco, famoso<br />

oncologo, ha ricevuto, quest’anno,<br />

la cittadinanza onoraria. L’illustre clinico,<br />

laureato in Medicina e Chirurgia nel<br />

1958, presso l’Università “Federico II”<br />

di Napoli, dal 1980 è Professore Ordinario<br />

di Oncologia Medica e Primario<br />

della Divisione di Oncologia Medica.<br />

Senza la sua iniziativa pionieristica l’oncologia<br />

non sarebbe mai diventata disciplina<br />

d’insegnamento universitario. L’uomo<br />

di scienza, che ha dedicato la sua vita<br />

alla professione di medico ed alla ricerca,<br />

è anche uomo di fede, fortemente legato<br />

a Pompei e alla Madonna del Rosario.<br />

Fin da piccolo, con la sua famiglia,<br />

veniva dalla Calabria in pellegrinaggio<br />

al Santuario.<br />

Il premio “Contessa Marianna Farnararo<br />

ved. De Fusco in Longo” è stato assegnato<br />

quest’anno alle Suore Domenicane<br />

Figlie del Santo Rosario di Pompei,<br />

“per aver fatto conoscere con la loro<br />

azione missionaria il nome della Pompei<br />

Mariana nel mondo”. Il riconoscimento<br />

è stato ritirato dalla Madre Generale,<br />

Suor Maria Angelica Bruno. Al termine<br />

della cerimonia, la Delegazione spagnola<br />

ha ringraziato le Autorità di Pompei e<br />

i suoi cittadini per la magnifica accoglienza<br />

riservata loro in questa prima<br />

visita, auspicando che in futuro ce ne<br />

possano essere numerose altre.<br />

Il Sindaco di Pompei, Avv. Claudio D’Alessio consegna il premio “Contessa Marianna Farnararo<br />

ved. De Fusco in Longo” alla Madre Generale, Suor Maria Angelica Bruno.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 9 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [9]


L’IMPEGNO DI SOLIDARIETÀ DEL SANTUARIO<br />

Nella città di Maria<br />

l’amore alimenta la vita<br />

Dalla scuola materna alla scuola secondaria,<br />

dalla casa famiglia ai centri diurni, la vita per centinaia<br />

di ragazzi è illuminata dal tepore e dall’affetto di decine<br />

di educatori che, con la propria azione formativa,<br />

promuovono la dignità dei loro giovani interlocutori<br />

e li aiutano a crescere con serenità e gioia.<br />

Nell’ambito delle politiche per la<br />

tutela e la promozione dei diritti<br />

dei minori, mentre nuove misure<br />

si aggiungono alla legge 149/01, che prevede<br />

la chiusura degli Istituti alla fine del<br />

2006, i nostri Centri, in ottemperanza alle<br />

leggi vigenti, continuano a realizzare<br />

nuove forme di assistenza e sostegno in<br />

un’ottica globale di supporto morale e<br />

materiale.<br />

La “Casa Emanuel”, sorta nell’ottobre<br />

2003 presso il Centro Educativo “Beata<br />

Vergine del Rosario” per l’accoglienza<br />

di gestanti, madri e bambini con problemi,<br />

continua la sua missione nel dare ospitalità<br />

a donne che si trovano in difficoltà.<br />

Le ospiti si alternano ed hanno diverse<br />

esigenze: mamme che hanno bisogno<br />

di essere accompagnate e sostenute<br />

durante la gestazione e dopo il parto ad ac-<br />

n di CATERINA LEPORE<br />

cettare il dono della vita e ad assumere le<br />

proprie responsabilità genitoriali. Nel mese<br />

di luglio le nostre mamme con i bambini<br />

hanno vissuto momenti di svago e di<br />

relax nella ridente cittadina di Paestum<br />

(SA), dove i nostri carissimi benefattori,<br />

proprietari del villaggio “Oasis”, ormai<br />

da diversi anni ci danno l’opportunità di<br />

una serena vacanza. Quest’anno è stato ancora<br />

più bello, perché alle nostre ospiti si<br />

è unita una mamma con i suoi due bambini<br />

che avevamo accolto qualche anno<br />

fa e che ora vive in Polonia, la sua patria.<br />

Inoltre, anche due mamme, con i rispettivi<br />

bambini, sostenute dal “Centro di Aiuto<br />

alla Vita”, hanno preso parte alla vacanza.<br />

Il 30 luglio la casa si è arricchita<br />

di una nuova vita: è nato un bellissimo<br />

bambino dagli occhi molto vispi, Ivan,<br />

che, insieme agli altri due, è la gioia di tut-<br />

ta la comunità. Ai piccoli sono rivolte<br />

tutte le nostre attenzioni perchè crescano<br />

sereni e sani e alle mamme il nostro sostegno<br />

perché li accompagnino con cura<br />

e amore. Una notizia davvero eccezionale<br />

ci giunge dall’associazione “Amici Casa<br />

dell’Accoglienza” di Cinisello Balsamo<br />

(MI), dove Suor Maria Neve e Suor<br />

Maria Teresita, nel settembre 2003, prima<br />

di iniziare questa nuova realtà di accoglienza,<br />

avevano vissuto una settimana<br />

di confronto e di riflessione. In occasione<br />

del XXV di fondazione dell’associazione<br />

che si occupa della gestione di<br />

una Casa per ragazze-madri, i responsabili<br />

hanno scelto la nostra comunità per<br />

un gemellaggio che prevede una serie di<br />

iniziative di vicinanza, formazione e interscambio,<br />

da svolgersi nel 2007.<br />

Il 6 giugno, giorno di grande festa per<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 10 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [10]<br />

la piccola comunità del “Gruppo Appartamento”.<br />

Antonella e Cristian hanno<br />

coronato il loro sogno d’amore unendosi<br />

in matrimonio all’altare della Madonna.<br />

Antonella, ospite fin da piccola<br />

delle Opere Pompeiane, assieme a due<br />

sorelle e a un fratello, ha desiderato vivere<br />

il giorno più bello tra le “sue mamme”<br />

che, nel corso degli anni, si sono prodigate<br />

affettuosamente per la sua crescita<br />

umana e, soprattutto, spirituale. I neo sposi<br />

vivono a Sant’Antimo (NA). Cristian lavora<br />

presso un’azienda di costruzioni edili,<br />

mentre Antonella si dedica alla casa<br />

e svolge attività di dopo-scuola. La<br />

nuova famiglia, benedetta dal Signore, si<br />

affida alla “Mamma tutta speciale”, come<br />

Antonella ama chiamare la Vergine di<br />

Pompei.<br />

Attualmente nel Gruppo Appartamento<br />

ci sono cinque giovani che frequentano<br />

l’Università: Maria si è appena laureata<br />

in “Scienze della Comunicazione”,<br />

presso l’Università degli Studi di Salerno,<br />

con una tesi su: “La fede attraverso<br />

i media. Il caso del Santuario di Pompei”.<br />

Nel mese di ottobre ha terminato il<br />

Servizio Civile presso la Protezione Civile<br />

di Castellammare di Stabia. Assunta<br />

sta sostenendo gli ultimi esami di Sociologia.<br />

Anche Angela, la sorella di Antonella,<br />

è prossima alla laurea, in Medicina<br />

e Chirurgia. Mireille e Bibi sono entrambe<br />

al II Anno di Sociologia; i loro studi<br />

procedono bene e, inoltre, si dedicano al<br />

recupero scolastico e alle attività sportive<br />

dei bambini delle Scuole Primarie.<br />

Il Centro di Ascolto “Myriam” da<br />

tre anni lavora “senza rumore”, attuando<br />

nel silenzio la fantasia della carità.<br />

Una delle tante cause del disagio, oggi, è<br />

la mancanza di relazionarsi con gli altri e<br />

questo genera chiusure, incapacità di stabilire<br />

rapporti umani. È, quindi, urgente rilanciare<br />

il senso umano e cristiano della<br />

gratuità, intesa come dono disinteressato<br />

della propria disponibilità e del proprio<br />

tempo che qualifica la relazione di aiuto.<br />

La caratteristica del Centro di Ascolto è<br />

di trasmettere un messaggio di speranza<br />

e di ottimismo ed è per questo che arrivano,<br />

quasi ogni giorno, telefonate di giovani<br />

e adulti fiduciosi di trovare persone<br />

capaci di ascoltare i loro problemi. Non<br />

sono mancate anche persone che hanno<br />

bussato alla porta del Centro desiderose<br />

di essere accolte ed ascoltate con disponibilità<br />

e persone in grave difficoltà, specialmente<br />

immigrati.<br />

Nel mese di marzo, gli ultimi due<br />

ospiti della Comunità di tipo familiare<br />

“Giardino del Sorriso”, sono stati affi-<br />

dati, dal Tribunale per i Minorenni di Salerno,<br />

ad una coppia di Pompei. Per alcuni<br />

mesi la casa è rimasta vuota. A giugno<br />

ci sono stati affidati, dai Servizi Sociali<br />

del comune di Castellammare di Stabia<br />

(NA), due bambini rom subito andati via,<br />

mentre, il 19 ottobre, abbiamo accolto un<br />

nucleo familiare composto da un ragazzo<br />

di 14 anni, una bambina di 9 e il fratellino<br />

più piccolo di appena 13 mesi. La comunità<br />

si prodiga instancabilmente perché<br />

la carità voluta dal Beato Fondatore<br />

continui ad essere sempre più viva e feconda<br />

sotto lo sguardo di Maria che non<br />

ci fa mancare la sua materna protezione.<br />

Il Centro Diurno Polifunzionale<br />

“Crescere Insieme” che accoglie preadolescenti<br />

e adolescenti in regime di semiconvitto<br />

si arricchisce sempre di nuovi<br />

ospiti che vengono accolti quotidianamente<br />

dalle educatrici della comunità con grande<br />

amore e dedizione. Durante la giornata,<br />

li accompagnano in tutte le attività nelle<br />

quali sono impegnati: studio, sport, arte<br />

e gioco. Il lavoro educativo tende a far<br />

maturare nel bambino l’importanza e il senso<br />

della vita familiare. Esso non investe<br />

solo il minore ma riguarda anche la figura<br />

genitoriale che lo accompagna al Centro.<br />

Anche se carente o in disfacimento<br />

essa è continuamente sollecitata a vivere<br />

la propria responsabilità, che viene monitorata<br />

attraverso un progetto d’intervento<br />

e di recupero redatto assieme ai Servizi<br />

Sociali. Con l’inizio del nuovo anno<br />

scolastico i bambini hanno ripreso le varie<br />

attività che li vede impegnati sia sotto<br />

il profilo cristiano, con la preparazione ai<br />

Sacramenti, sia sotto il profilo culturale<br />

e sportivo con le iniziative offerte dalla<br />

scuola e dalla parrocchia “SS.mo Salva-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 11 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [11]


tore”. Le operatrici vengono coadiuvate<br />

da tirocinanti e da volontarie della Fraternità<br />

Laica Domenicana del Santo Rosario<br />

di Pompei.<br />

Il presidente campano del Movimento<br />

per la Vita e Centro di Aiuto alla Vita,<br />

Dott. Lucio Romano, si è dimostrato<br />

soddisfatto per la risposta e la partecipazione<br />

al I° Corso di Aggiornamento, organizzato<br />

dalla stessa Federazione, nell’anno<br />

2005/2006, presso il nostro centro,<br />

con la partecipazione di prestigiosi relatori,<br />

alternatisi nello sviluppo della tematica:<br />

“Il senso della Vita tra Scienza ed<br />

Etica”, trattando ampiamente di bioetica<br />

e biopolitica, identità e statuto dell’embrione,<br />

fecondazione artificiale e procreazione<br />

assistita, aborto e difesa della vita,<br />

amore coniugale nella prospettiva cristia-<br />

Durante il pranzo in occasione della festa<br />

onomastica di mons. Carlo Liberati,<br />

il seminarista Ivan Licinio ha rivolto, a<br />

nome della comunità presbiterale e seminariale,<br />

il seguente saluto augurale<br />

al Vescovo.<br />

Eccellenza Reverendissima, caro padre,<br />

nel giorno della Sua festa onomastica,<br />

desideriamo rivolgerLe i nostri più affettuosi<br />

e filiali auguri. Ma nel formularglieli, ci<br />

permettiamo di non essere formali e di esprimerLe<br />

con chiarezza e intensità di sentimenti<br />

ciò che realmente Le auguriamo.<br />

Il nostro augurio è che Lei possa guidare<br />

ancora per molto questo piccolo gregge,<br />

manifestando, giorno dopo giorno, la<br />

luce di Cristo che illumina il cammino del-<br />

na ed aspetti etici e giuridici. A conclusione<br />

del corso, il Dott. Romano ha consegnato<br />

l’Attestato di partecipazione e i<br />

Crediti Formativi, augurando a tutti di essere<br />

promotori e difensori della Vita.<br />

Il 4 novembre, in occasione della festa<br />

onomastica del nostro Vescovo, sono<br />

stati inaugurati i nuovi locali della Scuola<br />

per l’Infanzia, presso il Polo Scolastico<br />

“Bartolo Longo”. Con grande affetto,<br />

Mons. Carlo Liberati ha rivolto parole<br />

di incoraggiamento alle insegnanti,<br />

mentre i bambini gli facevano corona. Al<br />

temine un piccolo momento di festa, con<br />

canti, balli e sfilate di majorettes e ponpon,<br />

mentre la banda diretta dal maestro<br />

Francesco Federico, intonava brani musicali.<br />

Grazie al richiamo della tradizione<br />

pedagogica impressa e tramandata da San<br />

Gli auguri a Mons. Carlo Liberati<br />

l’umanità e, a immagine del Buon Pastore,<br />

chinarsi vicino al cuore di ogni pecorella<br />

per mostrarle quella carità pastorale che<br />

è la caratteristica dell’amore di Cristo per<br />

l’uomo.<br />

Le auguriamo che questa carità pastorale<br />

sia, dunque, ad esempio di Maria,<br />

quel “sì” fedele che Ella pronuncia ogni<br />

giorno, ormai da tre anni, alla comunità in<br />

cui si snoda la ferialità del Suo ministero<br />

episcopale, sempre corroborato da un respiro<br />

più ampio verso la Chiesa di Pompei<br />

e quella universale.<br />

La ringraziamo per averci insegnato che<br />

i due aspetti della carità pastorale si fecondano<br />

e concrescono: da un lato, l’amore<br />

per la propria comunità se non si aprisse<br />

alle vere dimensioni della Chiesa rischie-<br />

Giovanni Battista de la Salle e dal Beato<br />

Bartolo Longo, fondatore delle opere pompeiane,<br />

nel Centro Educativo “Bartolo Longo”<br />

si continua a promuovere un educazione<br />

umana, culturale e cristiana con il<br />

“Centro Diurno Polifunzionale”, che garantisce<br />

supporti educativi nelle attività<br />

scolastiche ed extra-scolastiche. Attualmente<br />

i suoi ospiti sono oltre cento, ai<br />

quali si rivolge costantemente l’attenzione<br />

fattiva e operante dei Fratelli delle<br />

Scuole Cristiane che si traduce, oltre che<br />

nell’impegno verso ciascun minore, anche<br />

in numerosi eventi aggreganti, fondamentali<br />

per la crescita e la socializzazione<br />

dei ragazzi.<br />

Da alcuni anni, presso il Centro, si<br />

realizza un evento “bucolico” che reca in<br />

sè il gusto delle cose naturali e genuine<br />

della nostra madre terra: la “Sagra dell’uva”,<br />

anche quest’anno, il 12 ottobre,<br />

corredata da simpatiche “performances”<br />

di piccole ballerine e di un mago bizzarro<br />

che ha divertito, con giochi curiosi e<br />

bislacchi, tutti i bimbi presenti. Quintali<br />

di uva chiara e tondeggiante (offerta dal<br />

Signor Tino Oliviero dell’azienda agricola<br />

“San Michele” di Poggio Imperiale<br />

(FG) e dal Signor Mario Marchi, ai quali<br />

va il nostro più sentito grazie) hanno<br />

riempito i tavoli.<br />

Il 23 ottobre è stata inaugurata l’Aula<br />

di Informatica, realizzata per l’educazione<br />

all’uso del computer degli ospiti, piccoli<br />

e grandi, del Centro Diurno Polifunzionale.<br />

Alla presenza del Sindaco di Pompei,<br />

avv. Claudio D’Alessio; del Presidente<br />

del Tribunale dei Minori di Torre<br />

Annunziata, dott. Luigi Greco, Mons. Liberati<br />

ha impartito la sua benedizione,<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 12 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [12]<br />

caldeggiando la continuazione incessante<br />

dell’opera educativa dei Fratelli delle<br />

Scuole Cristiane. Con quest’aula, realizzata<br />

grazie al contributo materiale dello<br />

sponsor “Original Marines” si è dato il<br />

via ad una concreta attività operativa,<br />

utile ai fini della formazione professionale,<br />

che i lasalliani desideravano attuare<br />

da tempo. Proprio grazie alla loro paziente<br />

ed instancabile dedizione ai fanciulli,<br />

soprattutto a quelli bisognosi, è<br />

possibile guidare e formare i giovani, affinandone<br />

e sviluppandone le facoltà intellettuali<br />

e le qualità morali, in base a determinati<br />

principi che si manifestano nell’aiuto<br />

verso i più deboli, quale espressione<br />

dell’amore di Dio.<br />

Alla presenza del Vescovo, Mons. Carlo<br />

Liberati, e del Vicario Generale, Mons.<br />

Pasquale Mocerino, si è svolta nel Teatro<br />

“Di Costanzo-Mattiello” la tradizionale<br />

Festa delle Matricole del Complesso<br />

Bandistico “Bartolo Longo-Città di<br />

Pompei” che, come ogni anno, si celebra<br />

il 22 novembre, nel quale la Chiesa<br />

celebra la memoria di Santa Cecilia, patrona<br />

dei musicisti. L’Inno Pontificio ha<br />

accolto le autorità ed il pubblico e subito<br />

si è proceduto alla “Consegna delle Pergamene”,<br />

gli attestati di frequenza bandistica<br />

agli alunni degli ultimi anni della<br />

Scuola Superiore.<br />

Dopo l’intervento del Direttore del<br />

Centro Educativo, Fratel Bartolo Parisi e<br />

del Vescovo, sono state consegnate le<br />

targhe di riconoscimento, per l’ottimo lavoro<br />

eseguito in favore della banda, al<br />

Maestro Francesco Federico, direttore, ed<br />

rebbe un rapporto possessivo e infecondo;<br />

dall’altro, l’amore per la Chiesa non è astratto.<br />

Ogni presbitero, ogni seminarista,<br />

nel disegno di Dio, appartiene ad un tempo,<br />

ad una storia, ad una Chiesa particolare.<br />

Non è vero che una Chiesa vale l’altra.<br />

Ogni Chiesa, a maggior ragione quella in<br />

Pompei, ha la sua grazia, i suoi doni, la sua<br />

vicenda, il suo kairos. Pertanto il presbitero<br />

“nella” e “di fronte” alla Chiesa ama<br />

la sua Chiesa, questa Chiesa, con questa<br />

gente, con questi confratelli, con il suo Vescovo.<br />

La ringraziamo, inoltre, per il dono che,<br />

in occasione del Suo genetliaco, dopodomani<br />

farà alla nostra Chiesa, ordinando<br />

quattro nuovi sacerdoti: don Enrico, don<br />

Domenico, don Salvatore e don Giovanni.<br />

Che essi, come i quattro angeli che adornano<br />

il nostro bellissimo campanile, possano<br />

allo stesso modo proclamare la gloria<br />

di Dio attraverso la loro testimonianza<br />

ai suoi collaboratori, i Maestri Mauro Caturano,<br />

Amico Morelli e Vincenzo Vigorito<br />

e a Fratel Silvestro Deodati, insigne<br />

maestro emerito.<br />

La Banda ha eseguito magistralmente<br />

altri brani musicali e, quindi, ben diciassette<br />

tra ragazzi e ragazze che hanno<br />

frequentato con assiduità ed impegno<br />

l’anno di corso propedeutico, sono stati<br />

ammessi in banda.<br />

Il pubblico, formato prevalentemente<br />

da genitori, amici ed estimatori, ha applaudito<br />

con ardore quando tutto il nuovo<br />

Complesso bandistico ha suonato allegri<br />

brani insieme con i nuovi arrivati. Subito<br />

dopo la manifestazione, la Banda<br />

al gran completo si è recata a cena, assieme<br />

alle autorità e alla Comunità dei Fratelli.<br />

di vita presbiterale, ed avere cura dell’edificio<br />

spirituale della nostra Chiesa. Siano<br />

astri nascenti che illuminano con maggiore<br />

intensità il cielo stellato del nostro<br />

presbiterio. Sentano la responsabilità di<br />

tutte le aspettative e le ansie che Dio, con<br />

il suo popolo, nutre nei loro confronti, così<br />

come sentano vicina la nostra preghiera e<br />

il nostro sostegno morale e fraterno all’inizio<br />

di questo cammino missionario che li<br />

chiamerà ad essere come Cristo, pane<br />

spezzato per la vita del mondo.<br />

Che la Vergine del Santo Rosario protegga,<br />

guidi ed interceda sempre per Lei,<br />

cara Eccellenza, e per questi quattro giovani,<br />

affinché possiate ogni giorno mostrarci<br />

Gesù, guidarci a Lui, insegnarci a conoscerlo<br />

ed amarlo, perché possiamo anche<br />

noi diventare capaci di vero amore ed<br />

essere sorgenti di acqua viva in un mondo<br />

assetato.<br />

Auguri!<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 13 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [13]


Riecheggia, ancora, nei cuori, l’inno<br />

di lode e di riconoscenza che<br />

la Chiesa di Pompei ha elevato a<br />

Cristo, sacerdote eterno, lunedì 6 novembre,<br />

in occasione dell’ordinazione<br />

di quattro sacerdoti a servizio del popolo<br />

santo di Dio. Nel santuario stracolmo<br />

di fedeli, Mons. Carlo Liberati, Vescovo<br />

di Pompei, in felice coincidenza con il<br />

suo 69° compleanno, ha ordinato presbiteri<br />

quattro diaconi: don Domenico<br />

Arcaro, don Enrico Gargiulo, don Giovanni<br />

Russo e don Salvatore Sorrentino.<br />

I nuovi sacerdoti hanno trascorso circa<br />

otto anni di studio, di apostolato e di missione.<br />

All’ordinazione hanno assistito familiari<br />

ed amici che, al termine della cerimonia,<br />

si sono stretti in un caloroso ed<br />

affettuoso abbraccio.<br />

Don Domenico Arcaro, di Nocera Superiore<br />

(SA), 28 anni, ha frequentato il<br />

Seminario di Benevento per i primi tre<br />

anni della sua formazione; ha terminato,<br />

poi, il ciclo formativo ed ha effettuato il<br />

quinquennio istituzionale presso la Facoltà<br />

Teologica del Seminario Arcivescovile<br />

di Napoli, dove ha conseguito il<br />

Baccellierato e, in seguito, la licenza in<br />

Teologia Dogmatica con la tesi su: “I minori<br />

a rischio, una sfida pastorale a partire<br />

da Pompei”. Ha svolto il tirocinio<br />

pastorale presso le parrocchie “Sacro Cuore”<br />

e “San Giuseppe” di Pompei ed ha<br />

collaborato con i cappellani della Casa<br />

Circondariale di Poggioreale, in Napoli.<br />

Il Vescovo lo ha inserito recentemente<br />

tra i sacerdoti addetti alla pastorale del<br />

Santuario.<br />

Sulle orme<br />

del Signore Gesù<br />

a servizio<br />

della Chiesa<br />

e del mondo<br />

Don Enrico Gargiulo, 32 anni, originario<br />

di Piano di Sorrento, fratello di<br />

don Gennaro, sacerdote del santuario, si<br />

è formato presso il Seminario Maggiore<br />

di Benevento e presso il Seminario<br />

Maggiore “Cardinale Alessio Ascalesi”<br />

di Napoli. Ha conseguito il grado accademico<br />

di Baccelliere, nel 2003, presso<br />

la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia<br />

Meridionale di Napoli, e la Licenza<br />

in Teologia e Scienze Patristiche, presso<br />

l’ Istituto Patristico “Augustinianum”<br />

di Roma, con la tesi “Commenti a confronto<br />

sull’episodio evangelico del gio-<br />

vane ricco: Clemente Alessandrino, Origene,<br />

Basilio, Crisostomo”. Dal 1998<br />

ad oggi, è stato impegnato pastoralmente<br />

presso la parrocchia “San Giuseppe”,<br />

dove ha svolto mansioni liturgiche e catechistiche.<br />

Ha, inoltre, collaborato ai<br />

campi scuola dell’ACR, occupandosi<br />

della loro formazione spirituale. Dopo<br />

l’ordinazione è stato nominato responsabile<br />

della Segreteria del Vescovo.<br />

Don Giovanni Russo, 32 anni, geometra,<br />

nato a Cercola, è entrato nel seminario<br />

pompeiano nel 1999 ed ha ricevuto<br />

la sua formazione teologica e spi-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 14 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [14]<br />

rituale presso la Pontificia Facoltà Teologica<br />

dell’Italia Meridionale. Si è specializzato<br />

in Teologia Pastorale e Profetica,<br />

presso la medesima facoltà, presentando<br />

una tesi dal titolo: “La parrocchia<br />

dal volto giovane: una proposta<br />

missionaria ed educativa per i giovani”.<br />

Ha svolto il tirocinio pastorale presso la<br />

parrocchia “San Giuseppe”, curando il<br />

settore giovani dell’Azione Cattolica,<br />

e, in seguito, presso le parrocchie “Sacro<br />

Cuore” e “SS.mo Salvatore”.<br />

Dal 2004, è Responsabile della Pastorale<br />

Giovanile e del Meeting dei Gio-<br />

La comunità ecclesiale<br />

della città mariana<br />

si è arricchita di quattro<br />

sacerdoti, già tutti<br />

impegnati nell’attività<br />

pastorale territoriale e<br />

del Santuario della<br />

Vergine del Rosario.<br />

vani. Il Vescovo lo ha nominato recentemente<br />

Vicario parrocchiale del SS.mo<br />

Salvatore e Assistente diocesano unitario<br />

di Azione Cattolica.<br />

Don Salvatore Sorrentino, 39 anni,<br />

nato a Pompei, laureato in Matematica<br />

presso l’Università “Federico II” di Napoli,<br />

ha conseguito il Baccalaureato in<br />

Teologia presso la Pontificia Facoltà<br />

Teologica dell’Italia Meridionale. È in<br />

attesa di discutere la propria tesi in Teologia<br />

Spirituale, alla Pontificia Università<br />

Gregoriana di Roma, sul ruolo del<br />

rosario nell’itinerario di conformazione<br />

a Cristo. Si è impegnato nell’esercizio<br />

della pastorale presso le parrocchie “SS.<br />

Salvatore” e “Santa Maria Assunta in<br />

Cielo”, dove ha seguito in particolare l’<br />

ACR e la formazione dei ministranti. Il<br />

Vescovo lo ha nominato Vicario parrocchiale<br />

della Parrocchia “San Giuseppe<br />

Sposo della Beata Vergine”.<br />

Alla Concelebrazione Eucaristica<br />

hanno partecipato, oltre al Vicario Generale<br />

del Santuario di Pompei, Mons.<br />

Pasquale Mocerino, e al Rettore del Seminario,<br />

Mons. Giuseppe Adamo, i Rettori<br />

dei Seminari di provenienza dei<br />

quattro giovani, i loro padri spirituali e<br />

il clero pompeiano.<br />

La Chiesa pompeiana ha vissuto<br />

un grande evento di grazia ad opera di<br />

Cristo Buon Pastore che non fa mancare<br />

le guide per il popolo che egli ha redento.<br />

A questi quattro sacerdoti novelli,<br />

l’onore e la responsabilità di corrispondere<br />

con carità pastorale a quell’amore<br />

che Dio ha manifestato loro. Possano<br />

essere fedeli al servizio della Chiesa<br />

e portare avanti, sotto lo sguardo amorevole<br />

e incoraggiante della Vergine del<br />

Rosario, l’opera che il beato Bartolo Longo<br />

ha iniziato, ampliando, con il loro<br />

ministero, quel fiume di carità e di misericordia<br />

che da allora non si è mai prosciugato<br />

in Valle di Pompei. “Preghiera<br />

costante, vita spirituale approfondita, fedeltà<br />

al ministero sacerdotale, impegno<br />

per l’evangelizzazione e per la pastorale”,<br />

questi i comuni impegni dei nuovi<br />

quattro sacerdoti che dedicheranno la<br />

loro vita a Cristo e alla sua Chiesa.<br />

n di IVAN LICINIO<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 15 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [15]


IL 131° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO DEL QUADRO<br />

Dal 1875 ad oggi:<br />

un unico evento di grazia!<br />

Il 13 novembre 1875 segna<br />

per la Nuova Pompei il giorno<br />

della nascita. Da allora milioni<br />

di pellegrini hanno manifestato<br />

il loro amore per la Vergine.<br />

Il mese di ottobre è per Pompei il mese<br />

del rosario. Una schiera innumerevole<br />

di fedeli, appassionati e devoti,<br />

hanno voluto rinnovare, in questo mese<br />

mariano, il loro sincero e filiale amore<br />

per la Madre del Signore Gesù, per mettersi<br />

alla Sua scuola ed imparare da Lei a<br />

contemplare il volto di Cristo e a vivere<br />

nell’ascolto obbediente della Parola di Dio<br />

e nella docilità all’azione dello Spirito<br />

Santo. Tanti pellegrini hanno raggiunto<br />

il “Tempio di Maria” per partecipare all’Eucaristia,<br />

per accostarsi al sacramento<br />

della riconciliazione, per pregare e cantare<br />

sotto lo sguardo materno e premuroso<br />

della più tenera tra le Madri.<br />

È stato questo un cammino che ci ha<br />

guidati, giorno dopo giorno, alla data del<br />

13 novembre. L’unico giorno, durante tutto<br />

l’anno, nel quale la sacra Icona viene<br />

posta alla venerazione diretta dei fedeli<br />

che possono ammirarla da vicino e baciarla,<br />

esprimendo così l’affetto che portano<br />

alla Madre di Gesù. Ma anche per<br />

offrire a lei la propria vita, spesso costellata<br />

di fallimenti e di dolori, per chiedere<br />

grazie o per esprimere riconoscenza per<br />

quelle già ottenute, ma soprattutto per esprimere<br />

attraverso un bacio tutto l’amore<br />

e tutta la devozione. Pompei si riconosce<br />

intorno all’immagine della Vergine<br />

del Rosario contemplata da milioni di fedeli<br />

da quel lontano 1875! Per questo<br />

motivo il 13 novembre è un evento straordinario<br />

per la nostra Chiesa di Pompei.<br />

Sin dalle prime ore dell’alba la piazza<br />

antistante il Santuario ha fatto da straordinario<br />

scenario ad una giornata memorabile<br />

capace di raccogliere in “un cuor<br />

solo ed un’anima sola” persone lontane<br />

tra loro, provenienti da svariate città, per<br />

farsi un’unica voce orante, un unico inno<br />

di lode e di ringraziamento, un unico saluto<br />

di “Buongiorno a Maria”.<br />

Alle ore 10.30 Mons. Carlo Liberati,<br />

Delegato Pontificio e Vescovo Prelato<br />

di Pompei ha presieduto una solenne concelebrazione<br />

Eucaristica nel piazzale Beato<br />

Giovanni XXIII. E poi tutti insieme, in<br />

cammino penitenziale verso la Basilica,<br />

dove alle ore 12 ha avuto inizio la recita<br />

della Supplica, preghiera che da oltre un<br />

secolo è stata per tanta gente esperienza<br />

di fede, di rinnovamento spirituale e di<br />

impegno alla santità.<br />

Un vasto spiegamento di forze è stato<br />

organizzato dalla Polizia, dai Carabinieri,<br />

dai Vigili Urbani con la collaborazione<br />

di numerosi volontari. I servizi sanitari<br />

sono stati affidati all’Associazione Medici<br />

“San Giuseppe Moscati” e al CISOM<br />

con l’assistenza dell’Unitalsi. L’accoglienza<br />

dei pellegrini è stata curata dall’Ospitalità<br />

di Pompei, dalle associazioni Carabinieri<br />

e Pompei Tourist Tutors.<br />

Solo quando la notte avanzava inesorabile<br />

e la luna affacciata sul cielo di Pompei<br />

sembrava porgere l’ultimo bacio a<br />

Maria, la venerata immagine risaliva sul<br />

suo trono, tra la commozione di tutti.<br />

n di FRANCESCO PAOLO SOPRANO<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 16 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [16]<br />

I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO PELLEGRINI A POMPEI<br />

Il beato Bartolo Longo:<br />

un testimone per i nostri<br />

Duecento tra cavalieri e dame<br />

riuniti a Pompei per ricordare<br />

il loro Confratello, fondatore<br />

del Santuario, delle opere di<br />

carità e della città mariana.<br />

“Voglio ringraziare i duecento cavalieri<br />

venuti in pellegrinaggio<br />

qui, ai piedi della Madonna,<br />

e per rendere omaggio al loro Confratello,<br />

avvocato Bartolo Longo, unico beato<br />

laico dell’Ordine Equestre del Santo<br />

Sepolcro di Gerusalemme, i cui membri<br />

debbono rafforzare la pratica della vita<br />

cristiana, secondo gli insegnamenti del Papa<br />

e della Chiesa, osservare come base i<br />

principi della carità, dei quali l’Ordine è<br />

un mezzo fondamentale per gli aiuti in<br />

Terra Santa”.<br />

Così ha iniziato la sua omelia il Priore<br />

dell’Ordine della delegazione pompeiana,<br />

Mons. Carlo Liberati, Vescovo-Prelato<br />

e Delegato Pontificio di Pompei, durante<br />

la Messa celebrata, domenica 26<br />

novembre, nel santuario mariano, in occasione<br />

del pellegrinaggio dei Cavalieri e<br />

delle Dame dell’Ordine Equestre del San-<br />

to Sepolcro di Gerusalemme, iniziato sabato<br />

25 novembre, nel Teatro “Di Costanzo-Mattiello”,<br />

con la conferenza: “Il<br />

beato Bartolo Longo: un testimone per i<br />

nostri tempi”, moderata dal Comm. Prof.<br />

Luigi Leone.<br />

Dopo l’indirizzo di saluto, rivolto dal<br />

Delegato di Pompei, Cav. Prof. Luigi Ramunno,<br />

ha preso la parola il Luogotenente<br />

per l’Italia Meridionale Tirrenica,<br />

Cavaliere di Gran Croce Gaetano Dal Negro,<br />

che ha auspicato che la comunione<br />

fraterna creatasi fra tutti sia di sprone ad<br />

essere veri testimoni dell’amore di Dio,<br />

come il beato Bartolo Longo.<br />

La prima relazione, tenuta dal prof.<br />

Gennaro Luongo dell’Università “Federico<br />

II” di Napoli, ha avuto come tema:<br />

“Bartolo Longo, un santo con la corona<br />

in mano”. Nella prima parte ha illustrato<br />

la nascita e lo sviluppo della devozione al<br />

Rosario. Nella seconda parte ha tracciato<br />

le linee teologiche di tale peculiare devozione<br />

mariana, rilevandone la centralità<br />

cristologica e la costante opera di sostegno<br />

ed incoraggiamento dei Pontefici,<br />

in particolare quelli dell’età contemporanea<br />

fino alla Rosarium Virginis Mariae di<br />

Papa Giovanni Paolo II. Ha messo, poi, a<br />

fuoco l’incidenza della devozione mariana<br />

su Bartolo Longo, nel contesto ottocentesco<br />

di una pietà cristiana contrassegnata<br />

da eventi mariani di importanza storica<br />

come la definizione del dogma dell’Immacolata<br />

e le apparizioni a Lourdes.<br />

La seconda relazione: “Bartolo Longo,<br />

operatore e costruttore di pace” è stata<br />

tenuta dal prof. Ulderico Parente, ricercatore<br />

di Storia Contemporanea presso la<br />

facoltà di Scienze Politiche della Libera<br />

Università degli Studi “San Pio V” di Roma.<br />

“Esiste - ha affermato il prof. Parente<br />

- una stretta unità tra la dimensione religiosa<br />

e quella sociale in Bartolo Longo.<br />

Egli si muove in linea con il magistero<br />

pontificio e in lui si ritrovano le principali<br />

considerazioni della Rerum Novarum per<br />

la ricerca della giustizia, della pace, dell’universalità.<br />

Pace sociale e pace tra i popoli,<br />

dunque, sono un’unitaria manifestazione<br />

del messaggio mariano, una concreta<br />

dimostrazione della centralità del culto alla<br />

Vergine per un’autentica testimonianza<br />

di vita cristiana”. Segni visibili del suo impegno<br />

sono ancora oggi, la facciata del<br />

Santuario e il Campanile.<br />

In conclusione, un concerto del soprano<br />

Francesca Zurzolo, accompagnata<br />

al pianoforte dal maestro Andreina Morra<br />

che hanno eseguito musiche di Mozart,<br />

Giordani, Haendel, Caccini e il “Domine<br />

Deus” di Vivaldi e le “Ave Maria”<br />

di Tosti e di Gounod.<br />

n di LUIGI LEONE<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 17 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [17]


» La Madonna di Pompei nel Mondo »<br />

Continua il nostro cammino nel<br />

mondo accompagnati dalla<br />

Vergine Maria. Ovunque<br />

troviamo la sua materna presenza,<br />

attraverso cui milioni di fedeli si<br />

riconoscono in Cristo.<br />

Il nostro peregrinare ci porta in terra<br />

d’Africa, ad Asmara, capitale<br />

dell’Eritrea, città di circa 450.000<br />

abitanti, dei quali oltre la metà sono<br />

cristiani. È qui che sorge la Chiesa<br />

dedicata alla Beata Vergine del<br />

Rosario di Pompei, uno dei gioielli<br />

artistici-architettonici più belli<br />

della capitale eritrea.<br />

È la Chiesa madre delle chiese<br />

cattoliche di Asmara, perché è la più<br />

antica, ed è una delle cinque chiese<br />

più grandi della città dedicate alla<br />

Madonna. Anche le chiese ortodosse<br />

sono dedicate a Maria Santissima,<br />

per questo Asmara può essere definita<br />

a piena ragione città mariana.<br />

Un tempio simbolo<br />

della devozione popolare<br />

La costruzione del Tempio fu iniziata<br />

nel giugno 1921 per volontà di Mons.<br />

Camillo Carrara, Cappuccino, primo<br />

Vicario Apostolico dell’Eritrea, e fu<br />

ultimata nel 1923. La Chiesa venne<br />

consacrata dallo stesso Mons. Carrara<br />

nel 1924. Il complesso, costruito<br />

in stile romanico-lombardo,<br />

rappresenta un punto di riferimento<br />

nel tessuto urbano della città<br />

e con il suo campanile che svetta<br />

a 52 metri di altezza è meta di<br />

pellegrini e visitatori.<br />

L’edificio, lungo 40 metri e largo 27,<br />

ha tre navate con un transetto e tre<br />

absidi ed è sormontato da una statua<br />

dell’Arcangelo Michele. La chiesa,<br />

che fa anche da Cattedrale, è situata<br />

nel centrale Viale della Liberazione<br />

di Asmara ed è posta su un’amba<br />

(fianco) del caratteristico acrocoro<br />

eritreo, aperta al sole tropicale e alla<br />

brezza dell’altopiano.<br />

È bello rilevare che in qualunque<br />

punto della città ci si trovi, la<br />

cattedrale e il suo campanile sono i<br />

riferimenti sicuri per l’orientamento,<br />

ma ciò che è importante è la fede di<br />

un popolo e la sua devozione a Maria,<br />

che pulsano attorno a questo tempio<br />

vivo, che racchiude i ricordi più<br />

significativi di intere generazioni di<br />

famiglie che hanno vissuto in questa<br />

terra benedetta dalla Madonna, ma<br />

purtroppo ancora alla ricerca di una<br />

pace vera e duratura. Il Santuario<br />

offre il suo servizio a tre comunità:<br />

quella di lingua italiana, di lingua<br />

locale (tigrina) con rito copto-cattolico,<br />

e quella di lingua inglese.<br />

Tutte le sere, prima della messa<br />

vespertina, in comunione con la chiesa<br />

di Pompei si recita il santo Rosario.<br />

Myriam” (Miracoli di Maria), che<br />

sono una serie di racconti miracolosi<br />

attribuiti alla Madonna; opere in<br />

onore della Madonna, il Salterio della<br />

Vergine, il “Weddase Myriam”<br />

(le lodi di Maria) e composizioni di<br />

inni ritmati, “Malke”, “Salamta”,<br />

“Qenie”. Quella eritrea è una<br />

devozione semplice ma genuina.<br />

Una delle raffigurazioni preferite è<br />

quella che rappresenta “Myriam<br />

Mesle Fequr Welda”, cioè Maria,<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 18 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [18]<br />

La Madonna di Pompei nel Mondo<br />

composti con il nome di Maria:<br />

“Walde-Myriam” (figlio di Maria),<br />

“Hayle-Myriam” (forza di Maria),<br />

“Ghebre-Myriam” (servo di Maria).<br />

Al lampeggiare di fulmini o al<br />

sopraggiungere di una calamità si è<br />

solito pregare con la seguente<br />

giaculatoria: “Sa’ ali lene Myriam,<br />

Weladite Amlak” (santa Maria madre<br />

di Dio prega per noi).<br />

Per capire l’introduzione e la pratica<br />

del Rosario nella devozione locale<br />

che con Maria ci porta a Cristo<br />

contemplandone i santi misteri. La<br />

cattedrale dedicata alla Vergine del<br />

Rosario, gioiello di arte e di bellezza,<br />

divenuto emblema della città di<br />

Asmara, costituisce il monumento più<br />

visibile e antico del suo amore alla<br />

Madre Celeste e alla Chiesa.<br />

La diffusione della pratica del santo<br />

Rosario si deve all’opera incessante e<br />

illuminata del vescovo Mons. Camillo<br />

Carrara. Nato ad Albino (Bergamo)<br />

La Chiesa di Asmara in Eritrea<br />

La devozione mariana nel paese è<br />

molto articolata e sentita, come<br />

dimostra l’abbondante letteratura di<br />

libri liturgici, innografia, arte sacra e<br />

folklore della gente. Il popolo si<br />

dimostra un vero innamorato di Maria,<br />

e la cui venerazione è diffusa<br />

fondamentalmente da tre tipologie di<br />

scritti: scritti di carattere narrativo<br />

che vanno sotto il nome di “Taamere<br />

col suo diletto Figlio, per indicare<br />

che la sorte della Mamma Celeste<br />

è inseparabilmente legata a quella<br />

del suo diletto Figlio.<br />

La vita quotidiana, inoltre, risente di<br />

numerosi e diversi modi della<br />

particolare venerazione alla Vergine.<br />

Alla Madonna è affidato il compito di<br />

plasmare nel seno materno i bambini,<br />

ai quali vengono spesso dati nomi<br />

bisogna tener conto del plurisecolare<br />

contesto di fede e di culto del popolo<br />

eritreo. Nella Chiesa Ortodossa<br />

esistevano e tutt’ora esistono diverse<br />

forme di preghiera e il Cattolicesimo,<br />

insieme alla solida e ben strutturata<br />

dottrina, ha introdotto, poi, varie<br />

pratiche devozionali e tra queste la<br />

recita del Rosario, strumento<br />

importante e speciale di preghiera<br />

il 14 marzo 1871 si fece frate<br />

Cappuccino e dopo essere stato<br />

Ministro provinciale (1905-11) fu<br />

nominato Vicario Apostolico<br />

dell’Eritrea, il primo inviato dal Santo<br />

Papa Pio X. Approdò a Massaia,<br />

insieme a nove compagni missionari<br />

Cappuccini il 31 marzo 1911 e pose la<br />

sua sede da Keren ad Asmara. Qui fu<br />

consacrato vescovo dal Cardinale<br />

Ferrari il 26 giugno 1911. Nel suo<br />

zelo per l’impegno affidatagli<br />

incoraggiò il lavoro missionario,<br />

incentivò le catechesi e curò<br />

particolarmente la formazione del<br />

clero diocesano. Costruì scuole ed<br />

orfanotrofi, promosse la tipografia<br />

francescana, si dedicò alla cura<br />

spirituale dei civili e militari italiani<br />

in Eritrea. Ma la cattedrale fu la sua<br />

opera più completa, simbolo<br />

dell’amore dell’umile frate alla<br />

Vergine Maria nonché con il titolo<br />

alla Vergine del Rosario. Vittima del<br />

suo zelo per le anime, decedeva a<br />

Keren il 15 giugno 1924. È stato<br />

tumulato nella sua cattedrale, ove<br />

giace tuttora. La vita del Giusto<br />

rimane viva nel Signore e nella<br />

memoria dei suoi figli in eterno: è<br />

quanto vale per padre Camillo Carrara.<br />

Un impegno sociale simile<br />

a quello del Santuario di Pompei<br />

La devozione alla Beata Vergine del<br />

Santo Rosario ha contrassegnato<br />

sempre profondamente la vita<br />

religiosa degli italiani che hanno<br />

vissuto in maniera più o meno<br />

occasionale in quella regione. Come il<br />

Santuario della Beata Vergine del<br />

Santo Rosario in Pompei, costruito<br />

dal beato Bartolo Longo, fu ed è una<br />

vera Opera Sociale che promuove la<br />

crescita umana<br />

e spirituale di coloro che sono<br />

emarginati e poveri, così ad Asmara<br />

la diffusione della devozione mariana,<br />

con la costruzione di diversi templi<br />

ad essa dedicati, ha costituito<br />

un’opera di comunione e di amore e<br />

un concreto aiuto per la popolazione<br />

locale.<br />

È in questo contesto che la comunità<br />

parrocchiale della Beata Vergine del<br />

Rosario di Pompei in Asmara ha dato<br />

vita nel tempo ad asili per bambini,<br />

a scuole di taglio e cucito per ragazze<br />

e adolescenti ed altre attività di<br />

formazione.<br />

Ringraziamo con affetto, per la<br />

cortese collaborazione, il Parroco,<br />

Abba Abraha Bocru, che con impegno<br />

e amore guida la comunità<br />

parrocchiale per la crescita sociale e<br />

spirituale del popolo a lui affidato.<br />

n di GIUSEPPE LUNGARINI<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 19 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [19]


Maria, questi ragazzi<br />

Cristo, devi<br />

lavorare di più ...!?<br />

Sono stato chiamato dal Cardinale<br />

Arcivescovo de L’Avana (Cuba) a incontrare<br />

i giovani e a tenere un concerto<br />

nella Cattedrale della città.<br />

Sono partito con un po’ di timore. Ho<br />

chiesto a molti amici di pregare per questo<br />

viaggio di Missione in mezzo ai giovani<br />

cubani.<br />

La serata in Cattedrale mi ha dato<br />

tanta gioia, perché ho visto la loro fede,<br />

il loro coraggio e entusiasmo. Sono giovani<br />

belli, dignitosi, con negli occhi una<br />

dimensione forte di tristezza. Il loro quotidiano<br />

è durissimo. Sono cercatori di una<br />

speranza concreta che non vedono.<br />

Ma ho detto a loro con il cuore che, in<br />

qualche modo, in ogni angolo del mondo<br />

moderno che ho potuto toccare, i giovani<br />

chiedono di poter fare progetti di presente<br />

e futuro che facciano intravvedere<br />

una vita possibile. Li ho sentiti vicini e<br />

decisi.<br />

Però ...<br />

In un pomeriggio caldo di Avana, una<br />

suora mi trasporta dall’altra parte della<br />

città. È l’ora del ritorno a casa dal lavoro.<br />

Alle fermate dei cosiddetti ‘uauà’(specie<br />

di vecchissimi autobus) una fila interminabile<br />

di persone che aspetta.<br />

“Come farà a salire tutta questa gente?”.<br />

“Ne salirà molto poca”. Risponde la<br />

sorella. “Aspetteranno anche due ore, poiché<br />

i bus passano raramente. Molti si avviano<br />

a piedi e percorrono molti chilometri”.<br />

Mi sembra impossibile, ma così è la<br />

vita qui.<br />

E poi la suora aggiunge con un sospiro:<br />

“Hasta quando, Senor, hasta quando?<br />

...” - “Fino a quando Signore? Fino<br />

a quando?...”.<br />

Raccolgo quel grido del cuore di una<br />

sono i tuoi figli<br />

di GIOSY CENTO<br />

piccola donna di Dio, che, ogni giorno,<br />

sta in mezzo ai poverissimi, e mi vengono<br />

i brividi.<br />

In questa terra, che Dio ha creato<br />

Il ragazzo dello schiaffo<br />

Nell’ultimo numero della Rivista,<br />

su questa pagina, avevo scritto: “Lo<br />

schiaffo di Dio”.<br />

Ha funzionato. Il ragazzo di Cetraro<br />

ha letto, si è letto e mi ha risposto:<br />

“Carissimo Don Giosy, sono G.,<br />

il giovane ragazzo di Cetraro, ormai<br />

FELICEMENTE SEMINARISTA.<br />

Ho letto sul Giornale di Pompei l’email<br />

che ti mandai. Non so come ringraziarti.<br />

Ti sono vicino nella preghiera.<br />

Spero che qualche giovane confuso,<br />

come lo ero io, leggendo la testimonianza,<br />

possa abbandonarsi al<br />

Signore come ho fatto io.<br />

Un abbraccio fraterno. Il tuo amico<br />

seminarista G.”. Veramente bello!<br />

bella e capace di dare da mangiare a ogni<br />

suo figlio, è difficilissimo guardare a domani.<br />

Alexander è un giovane. Ha studiato<br />

nelle scuole dello Stato. È molto vicino<br />

alla Chiesa.<br />

Una domenica mattina, mentre ci vestiamo<br />

per la Celebrazione Eucaristica<br />

mi dice: “Padre tu vuoi sapere le tre parole<br />

fondamentali di Cuba? Sono: Salute,<br />

Cultura e Sport. Ma vuoi anche sapere<br />

quali sono le tre parole importanti<br />

della mia vita, ogni giorno? Desayuno,<br />

almuerzo y comida (colazione, pranzo e<br />

cena)”.<br />

E mi sono ripetuto allora le parole<br />

della Suora: Signore, fino a quando? Non<br />

sei il Dio della speranza, che ha sconvolto<br />

i progetti dei Faraoni di ogni Egitto?<br />

E durante la Santa Messa ho avvertito<br />

una spinta quasi violenta fino a dire a<br />

Cristo: Ma tu, qui, stai lavorando? ...<br />

Gesù, ti devi impegnare di più!<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 20 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [20]<br />

Giosy<br />

Perdonata<br />

e liberata<br />

Caro don Giosy, ti scrivo dopo aver<br />

visitato il tuo sito e dopo aver letto, per<br />

caso, la lettera di quella ragazza insoddisfatta<br />

della sua vita per aver commesso<br />

un grande errore. La capisco perfettamente<br />

perché anche io, due anni fa,<br />

ho compiuto lo stesso errore. Ho passato<br />

un anno e mezzo di continua sofferenza<br />

e rimpianto per non aver accettato<br />

il BIMBO che era dentro di me.<br />

Ora ho 18 anni, allora ne avevo 16,<br />

e mi sono ritrovata sola con il mio<br />

bambino e tutte le persone intorno che<br />

mi consigliavano la strada “più comoda“<br />

(credimi, si è rivelata la più difficile<br />

e dolorosa).<br />

Quello che voglio dire a questa<br />

ragazza è che, dopo essermi confessata<br />

un mese fa, mi sono sentita PERDO-<br />

NATA E LIBERATA! La mia vita è<br />

veramente cambiata da quel giorno.<br />

Ora ho capito: anche se non posso<br />

veder crescere il mio bambino, so che<br />

ora si trova con il Signore e che gli<br />

posso sempre parlare, certa che mi<br />

ascolterà, nella speranza di poterlo<br />

riabbracciare il giorno nel quale anche<br />

io sarò con Gesù. Adesso vivo più serenamente<br />

il rapporto con me stessa, con<br />

il mio bimbo e ho iniziato una nuova<br />

vita con il Signore.<br />

Certo qualche volta mi scoraggio.<br />

SMS<br />

u Certe volte mi accorgo ke ci vuole troppa forza per continuare ad essere ciò<br />

che ho scelto di essere ... cm è difficile oggi essere 1 persona che non si lascia<br />

influenzare dal mondo che ci circonda ... È messa a dura prova la mia identità di<br />

cristiana, in un momento delicato. Prega tanto per me. Grazie di cuore. (Nadia)<br />

u La vita senza Dio è una vita vuota e senza senso. Io pregherò sempre per te<br />

affinché il Signore ti dia sempre tanta forza nel convertire i giovani.<br />

u D. Giosy carissimo sono Paolo. Come stai? Sentiamo la tua amicizia e la tua<br />

presenza in questo momento di dolore e di non senso nella nostra comunità per<br />

la morte di un ragazzo.<br />

Mi sembra tutto inutile e il Signore un nulla. Mi chiedo il perché di tanto dolore<br />

e ad aggravare tutto c’è l’inesistenza di una Parrocchia che sappia abbracciarci e<br />

amarci. Tu mi capisci. Perdonami se non mi<br />

faccio sentire mai ... è solo per scarsa stima di<br />

me e per il grande rispetto che nutro per te.<br />

u Don Gi la disturbo sempre. Sono in 1 confusione<br />

mentale tremenda. Mi sono innamorato<br />

di 1 ragazza-mamma di 2 figli, + grande di<br />

me di 10 anni e sposata … conviveva. Sono<br />

kotto di lei nn voglio perderla. Ke cosa devo<br />

fare? Grazie.<br />

Penso che non mi dovrei permettere<br />

questa vita felice dopo il mio errore,<br />

ma poi mi rendo conto che sono tentazioni<br />

e che nulla mi potrà separare dal<br />

Signore. Spero che anche quella ragazza<br />

decida di confessarsi per poi iniziare<br />

da capo e, soprattutto, spero che usi<br />

il suo errore per dare testimonianza alle<br />

tante persone sofferenti per non aver<br />

accettato il proprio figlio.<br />

Saluto questa ragazza e te don Giosy.<br />

Grazie per avermi dato la possibilità<br />

di testimoniare la mia esperienza. Un<br />

forte abbraccio. F.<br />

Una ragazza dalla Colombia<br />

Padre, ti giunga un caloroso saluto<br />

in Cristo. Io sono Diana Marcela<br />

dalla bella città di Santiago de Calì.<br />

Ho 17 anni e ti scrivo con molta gioia<br />

per complimentarmi con te per questa<br />

bella opera di evangelizzazione che tu<br />

fai. Mi ha molto colpito la Rivista dove<br />

parli della tua esperienza in Australia<br />

e ‘me gusta mucho’ il tuo messaggio<br />

di amore per i giovani. Sono<br />

felice di questa opportunità di scriverti<br />

per dirti che appoggio la tua pagina<br />

per tentare insieme di migliorare<br />

le angosce che ci prendono in questo<br />

mondo.<br />

Ti chiedo di pregare molto per la<br />

Colombia. Ieri ho provato molta tristezza<br />

perché è stato depenalizzato l’<br />

aborto e hanno offeso con parole molto<br />

crudeli la mia Chiesa. Però io so che<br />

con la preghiera toccheremo i cuori<br />

delle madri perché sia lontana dalla<br />

mente e dal cuore questa idea assurda.<br />

Muchas gracias por la atencion y<br />

reciba mi gran saludo y un apoyo rotundo.<br />

SCRIVETEMI<br />

Desidero corrispondere con i giovani, le famiglie,<br />

i nonni, i sacerdoti, le suore, gli educatori<br />

ecc... per fare la pagina insieme.<br />

DON GIOSY CENTO<br />

Piazza Regina Margherita, 12<br />

01010 Ischia di Castro (VT)<br />

Email: giosycento@libero.it www.giosycento.it<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 21 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [21]


UOMINI E DONNE<br />

NELLA BIBBIA<br />

Testimoni e annunciatori del regno:<br />

dodici “discepoli” alla scuola di Gesù<br />

Èun dato di fatto che Gesù non è un<br />

profeta, o maestro, “solitario”; fin<br />

da principio ha sentito il bisogno<br />

di scegliersi dei “discepoli” che facessero<br />

vita comune con lui, in modo da trasmettere<br />

ad altri il suo messaggio ed abituarli<br />

ad un particolare stile di vita.<br />

Lo scopo palese di questa selezione e<br />

di questo stile di vita è quello non solo di<br />

coinvolgerli nella sua avventura, ma soprattutto<br />

di abilitarli come “testimoni” e<br />

annunciatori autorevoli del suo messaggio<br />

di salvezza al mondo intero. È soprattutto<br />

S. Luca ad adoperare il termine<br />

“apostolo”, cioè “inviato” (34 volte nei<br />

suoi scritti), che attribuisce, sempre e solo,<br />

ai Dodici.<br />

Noi però seguiremo il Vangelo di Marco<br />

nella presentazione dei Dodici, perché<br />

è il Vangelo più antico e, nello stesso tempo,<br />

anche più semplice e spontaneo.<br />

La chiamata dei primi discepoli<br />

E la cosa che impressiona nel racconto<br />

di Marco, come del resto negli altri<br />

Vangeli, è che subito, fin dall’inizio della<br />

sua vita pubblica, Gesù chiama alla sua<br />

sequela alcuni dei suoi discepoli: indubbiamente<br />

gli interessa che essi possano essere<br />

“testimoni” integrali della sua esperienza<br />

di vita e dei suoi insegnamenti.<br />

Infatti, appena dopo averci riferito le<br />

prime parole del suo annuncio di salvezza:<br />

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio<br />

è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”<br />

(Mc 1, 15), l’Evangelista così prosegue:<br />

“Passando lungo il mare della Galilea,<br />

vide Simone e Andrea, fratello di<br />

Simone, mentre gettavano le reti in mare;<br />

erano infatti pescatori. Gesù disse loro:<br />

“Seguitemi, vi farò diventare pescatori di<br />

uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono.<br />

Andando un poco oltre, vide sulla<br />

barca anche Giacomo di Zebedèo e<br />

Giovanni suo fratello mentre riassettavano<br />

le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato<br />

il loro padre Zebedèo sulla barca con i<br />

La cosa che impressiona nel racconto di Marco, come negli altri Vangeli,<br />

è che subito, fin dall’inizio della sua vita pubblica, Gesù chiama alla sua<br />

sequela alcuni dei suoi discepoli. Gli interessa che essi siano “testimoni”<br />

integrali della sua esperienza di vita e dei suoi insegnamenti.<br />

garzoni, lo seguirono” (Mc 1, 16-20). È<br />

un racconto rapido ed efficacissimo. Sono<br />

due le cose che ci stupiscono: l’autorevolezza<br />

con cui Gesù chiama, e la risposta<br />

rapida, vorrei dire quasi automatica,<br />

di quei primi discepoli.<br />

A questo punto dovremmo pensare<br />

che quei pescatori già conoscessero Gesù,<br />

o qualcosa dei suoi progetti: il che dal<br />

racconto non risulta! Oppure, si deve concludere<br />

a qualcosa di fascinoso e di attraente<br />

in quel personaggio, che con la sola<br />

sua chiamata offre un segno di grande affidabilità.<br />

La chiamata di Levi, il pubblicano,<br />

e il gruppo dei Dodici<br />

Che Gesù dovesse avere un particolare<br />

“fascino” di attrazione umana, risulta<br />

anche dal successivo racconto della chiamata<br />

di Levi, il pubblicano.<br />

Il racconto qui è ancora più rapido,<br />

vorrei dire quasi secco: “(Gesù) uscì di<br />

nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva<br />

a lui ed egli li ammaestrava. Nel passare,<br />

vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco<br />

delle imposte, e gli disse: “Seguimi”.<br />

Ed egli, alzatosi, lo seguì” (Mc 2, 13-14).<br />

Lo staccarsi dal denaro, più che dalla<br />

pesca faticosa e spesso anche vana, o<br />

da una situazione di benessere, come era<br />

quella di Matteo, non è certamente una<br />

cosa facile. Eppure Matteo, che doveva<br />

avere come secondo nome quello di Levi,<br />

come concorda anche Luca (5, 27-29),<br />

rispose con immediatezza all’invito di Gesù.<br />

Addirittura, per la gioia dell’incontro<br />

con Gesù e della chiamata all’apostolato,<br />

egli imbandisce un sontuoso banchetto,<br />

cui partecipano “molti pubblicani e<br />

peccatori”, con grosso scandalo dei farisei.<br />

Ed è proprio in questa occasione che<br />

Gesù pronuncia la famosa espressione:<br />

“Non sono i sani che hanno bisogno del<br />

medico, ma i malati. Non sono venuto<br />

per chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mc<br />

n di SETTIMIO CIPRIANI<br />

2, 15-17). C’è poi la scelta dei Dodici,<br />

che avviene in un momento di raccoglimento<br />

e di “preghiera”, come qui aggiunge<br />

Luca (6, 12). Il racconto di Marco<br />

è più semplice, ma vi aggiunge anche il<br />

fine preciso per cui Gesù li ha scelti: “Salì<br />

poi sul monte, chiamò a sé quelli che<br />

egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì<br />

Dodici che stessero con lui e anche per<br />

mandarli a predicare e perché avessero<br />

il potere di scacciare i demòni. Costituì<br />

dunque i Dodici: Simone, al quale impose<br />

il nome di Pietro; poi Giacomo di<br />

Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo,<br />

ai quali diede il nome di Boanèrghes,<br />

cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo,<br />

Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo<br />

di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo<br />

e Giuda Iscariota, quello che poi lo<br />

tradì” (Mc 3, 13-19).<br />

C’è da fare alcune osservazioni sulla<br />

scelta dei Dodici Apostoli da parte di Gesù.<br />

Prima di tutto perché in numero di<br />

Dodici? Ricalcando il numero delle 12<br />

tribù d’Israele, Gesù vuol dire che i Dodici<br />

Apostoli dovranno essere i capostipiti<br />

del “nuovo” popolo di Dio che egli intende<br />

stabilire con la sua Chiesa, la quale<br />

in modo particolare sarà affidata a Pietro.<br />

Proprio per questo al primo dei suoi<br />

discepoli, Simone, cambierà il nome in<br />

quello di Pietro, perché di fatto su di lui,<br />

come “pietra di fondazione”, “edificherà”<br />

la sua chiesa (Mt. 16, 17-19).<br />

Alla scuola “non facile” di Gesù<br />

Oltre a questo si accenna ad una specie<br />

di tirocinio che dovevano compiere alla<br />

“scuola” di Gesù, per essere poi annunciatori<br />

del regno: “per mandarli a predicare<br />

e perché avessero il potere di scacciare<br />

i demòni” (Mc 3, 15).<br />

Ed è proprio per essere più validi annunciatori<br />

del suo Vangelo che egli spiega<br />

ai Dodici il senso delle parabole, tutt’altro<br />

che facili ad essere interpretate.<br />

Così, dopo la parabola del semina-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 22 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [22]<br />

tore (Mc 4, 3-9), ne spiegherà il senso ai<br />

suoi discepoli: “A voi è stato confidato il<br />

mistero del regno di Dio; a quelli di fuori<br />

invece tutto viene esposto in parabole,<br />

perché guardino, ma non vedano, ascoltino,<br />

ma non intendano... (Mc 4, 11-12).<br />

E al termine del ciclo delle parabole<br />

Marco annota: “Con molte parabole di<br />

questo genere annunziava loro la parola<br />

secondo quello che potevano intendere.<br />

Senza parabole non parlava loro: ma in<br />

privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni<br />

cosa” (Mc 4, 33-34). In tal modo i suoi<br />

discepoli potevano essere i più autorevoli<br />

interpreti del suo pensiero, in grado di<br />

poterlo trasmettere incorrotto alle future<br />

generazioni.<br />

Subito dopo il testo appena citato Marco<br />

ci narra l’episodio della tempesta sedata.<br />

Gesù, stanco dal lungo predicare, sta<br />

dormendo, mentre nel frattempo la barca,<br />

su cui gli Apostoli stavano traghettando<br />

dall’altra parte del lago di Genezaret,<br />

viene investita da una violenta tempesta.<br />

Spaventati, svegliano il Maestro, che<br />

di fatto calma la tempesta, rimproverando<br />

però la loro poca “fede”. Essi infatti<br />

“furono presi da grande timore e si dicevano<br />

l’un l’altro: “Chi è dunque costui,<br />

al quale anche il vento e il mare obbediscono?”<br />

(Mc 4, 35-41).<br />

Un episodio, in parte analogo quasi<br />

da sembrare un doppione, ce lo narra ancora<br />

Marco. Dopo il miracolo della prima<br />

moltiplicazione dei pani, Gesù ordina<br />

ai suoi apostoli di precederlo in barca<br />

sull’altra riva, mentre egli avrebbe licenziato<br />

la folla. Nel frattempo scoppia una<br />

furiosa tempesta che mette a rischio la<br />

fragile barca. Gesù viene allora in aiuto<br />

ai suoi discepoli che, vedendolo camminare<br />

sulle acque, pensano ad un fantasma<br />

e si spaventano ancora di più. “Ma egli<br />

subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio,<br />

sono io, non temete!”. Quindi salì<br />

con loro sulla barca e il vento cessò”<br />

(Mc 6, 45-51).<br />

Anche qui l’Evangelista nota la durezza<br />

del cuore degli Apostoli e la loro<br />

difficoltà a credere: “Ed erano enormemente<br />

stupiti in se stessi, perché non avevano<br />

capito il fatto dei pani, essendo il<br />

loro cuore indurito” (Mc 6, 51-52).<br />

Una prima esperienza di missione<br />

Estremamente interessante è poi l’invio<br />

dei Dodici in una prima esperienza di<br />

tipo “missionario”, che doveva in parte<br />

presignificare quello che sarebbe stato il<br />

loro compito futuro. Per essere credibili,<br />

però, e non apparire dei volgari inbonitori,<br />

dovevano presentarsi del tutto disarmati<br />

di appoggi umani.<br />

“Ultima cena”, olio su tela, di Jacopo Bassano. Roma, Galleria Borghese.<br />

Ma qui ascoltiamo di nuovo la narrazione<br />

di Marco: “Allora (Gesù) chiamò<br />

i Dodici, ed incominciò a mandarli a<br />

due a due e diede loro potere sugli spiriti<br />

immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone,<br />

non prendessero nulla per il viaggio:<br />

né pane, né bisaccia, né denaro nella<br />

borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero<br />

due tuniche... E partiti, predicavano<br />

che la gente si convertisse, scacciavano<br />

molti demòni, ungevano di olio<br />

molti infermi e li guarivano” (Mc 6, 7-12).<br />

E la cosa dovette avere un notevole<br />

successo se, poco dopo, Marco ci dice<br />

che “gli Apostoli si riunirono attorno a<br />

Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano<br />

fatto e insegnato”. Tanto che Gesù,<br />

delicatamente attento alla loro stanchezza,<br />

disse: “Venite in disparte, in un luogo deserto<br />

e riposatevi un po”. Era infatti molta<br />

la folla che andava e veniva e non avevano<br />

più neanche il tempo di mangiare. Allora<br />

partirono sulla barca verso un luogo<br />

solitario, in disparte” (Mc 6, 30-32).<br />

I Dodici sono di nuovo attivi, piuttosto<br />

dubiosi però, nella duplice storia della<br />

moltiplicazione dei pani. Tanto che,<br />

incominciando a farsi tardi, consigliano<br />

a Gesù di rimandare tutta quella gente a<br />

casa: “Congedali perciò, in modo che, andando<br />

per le campagne e i villaggi vicini,<br />

possano comprarsi da mangiare” (Mc<br />

6, 37). La stessa situazione si ripete per il<br />

secondo miracolo di moltiplicazione dei<br />

pani (Mc 8, 1-8), che però moltissimi esegeti<br />

ritengono una versione, leggermente<br />

diversificata, dello stesso fatto.<br />

Che delusione quei Dodici!<br />

Omettendo episodi minori, in cui sono<br />

implicati i Dodici, vogliamo ricordare<br />

solo altri due fatti, assai significativi per<br />

dimostrare come non sia stato facile, nep-<br />

pure per Gesù, aprire i loro cuori al “mistero”<br />

di salvezza che egli portava con sè.<br />

Il primo episodio è relativo ad una<br />

disputa, piuttosto animata, che si era accesa<br />

fra di loro, su “chi fosse il più grande”.<br />

Gesù, che nel frattempo aveva seguito<br />

la scena, li rimprovera, proponendo<br />

un insegnamento che a loro non poteva<br />

non apparire paradossale: “Se uno vuol<br />

essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il<br />

servo di tutti” (Mc 9, 33-35).<br />

L’altro episodio si riferisce alla storia<br />

della Passione dove, nonostante la spavalda<br />

vanteria di Pietro (Mc 14, 29), condivisa<br />

dagli altri apostoli (Mc 14, 31), in<br />

realtà, quando la soldataglia viene ad arrestare<br />

Gesù, “tutti, abbandonandolo, fuggirono”<br />

(Mc 14, 50).<br />

Un fallimento, dunque, totale del gruppo<br />

dei Dodici nei momenti più drammatici<br />

della sua vita: quasi che quei Dodici,<br />

soprattutto Giuda, alla fine si fossero<br />

sentiti traditi nella loro ingenua fiducia di<br />

aver incontrato il Messia in quel, pur affascinante,<br />

Gesù di Nazaret.<br />

Meritato perciò il rimprovero del Risorto<br />

ai discepoli nell’apparizione, che<br />

Marco aggiunge al termine del suo Vangelo:<br />

“Alla fine apparve agli Undici, mentre<br />

stavano a mensa, e li rimproverò per<br />

la loro incredulità e durezza di cuore, perché<br />

non avevano creduto a quelli che lo<br />

avevano visto risuscitato” (Mc 16, 14).<br />

Quella estrema apparizione, comunque,<br />

riaccese la fede nel loro cuore. E con<br />

quella fede, ormai fatta quasi evidenza, essi<br />

si lanceranno alla conquista del mondo<br />

a Cristo, come lapidariamente ci dice l’ultimo<br />

versetto del Vangelo di Marco: “Allora<br />

essi partirono e predicarono dappertutto,<br />

mentre il Signore (Gesù) operava insieme<br />

con loro e confermava la parola con i<br />

prodigi che l’accompagnavano (Mc 16, 20).<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 23 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [23]


Centinaia di atleti<br />

provenienti da più Nazioni<br />

hanno partecipato alla<br />

XIII Edizione della “Corsa<br />

della Pace Napoli-Pompei”.<br />

Anche questa volta gli<br />

atleti africani hanno dato<br />

spessore agonistico<br />

alla gara classificandosi<br />

ai primi posti tra gli<br />

uomini e le donne.<br />

n di GIUSEPPE ACANFORA<br />

Cinquecento in gara per la Pace<br />

Oltre cinquecento erano i podisti in<br />

gara “nel nome della pace”, domenica<br />

3 dicembre 2006, per la<br />

XIII edizione della tradizionale “Corsa<br />

della Pace Napoli-Pompei”, sulla distanza<br />

di 27 Km, organizzata dal Movimento<br />

Sportivo Bartolo Longo, con la collaborazione<br />

tecnica della Fidal Campania e<br />

con il patrocinio dei Comuni di Pompei e<br />

di Napoli.<br />

I partecipanti si sono ritrovati, all’alba,<br />

a Piazza Plebiscito, in Napoli, dove,<br />

alle 8.30, al fragore del colpo di pistola<br />

del Giudice Starter Domenico Damiano,<br />

ha preso il via la gara. Gli atleti, delle categorie<br />

federali Assoluti-Amatori/Master<br />

ed appartenenti ad enti di promozione<br />

sportiva, hanno costeggiato, nella loro<br />

lunga marcia, lo splendido lungomare di<br />

Napoli, passando, poi, per il Corso San<br />

Giovanni a Teduccio e Croce del Lagno.<br />

I corridori si sono diretti, poi, alla volta<br />

dei paesi vesuviani: Portici, Ercolano,<br />

Torre Del Greco e Torre Annunziata, per<br />

giungere, infine, a Pompei, in Piazza Bartolo<br />

Longo, dove è stato posto il traguardo.<br />

Gli atleti premiati sono stati 100 per<br />

la categoria maschile e 30 per quella<br />

femminile. Sui gradini più alti del podio<br />

sono saliti i primi tre per le categorie Master<br />

55 in poi, maschile e femminile, e le<br />

prime cinque società classificate. A vincere<br />

la batteria degli uomini, con un tem-<br />

po pari a 1h26’34”, è stato il campione<br />

nordafricano Noah Cheppsergoi, seguito,<br />

in seconda posizione, dal fondista keniano<br />

David Ngeny Cheruiyot e, in terza<br />

posizione, dall’atleta marocchino Abdelkebir<br />

Lamachi.<br />

Per la categoria femminile, ha vinto<br />

una maratoneta, anch’essa di origine africana,<br />

Hafida Izem, giunta al traguardo<br />

dopo 1h37’55”. Solo il terzo posto per la<br />

fondista Annamaria Vanacore di Pompei,<br />

che, con un tempo di 1h44’11”, ha<br />

preceduto l’amalfitana Annamaria Caso<br />

e la salernitana Maria Pericotti, giunta<br />

quinta.<br />

A premiare Noah Cheppsergoi, il Vescovo-Prelato<br />

e Delegato Pontificio della<br />

città mariana, Mons. Carlo Liberati,<br />

mentre, a incoronare la vincitrice della<br />

batteria delle donne, il Sindaco di Pompei,<br />

Avv. Claudio D’Alessio. Presenti alla<br />

manifestazione anche l’Assessore alla<br />

Cultura della Città di Pompei, Dott. Antonio<br />

Ebreo, l’Assessore allo Sport del<br />

Comune di Torre Annunziata, Vincenzo<br />

Ascione, il Presidente del Comitato Organizzatore,<br />

Giuseppe Acanfora, il Dirigente<br />

del locale commissariato della Polizia<br />

di Stato, Vice-Questore Consiglia<br />

Liardo, e la titolare dell’Azienda Legea,<br />

sponsor tecnico della manifestazione.<br />

La corsa, significativo evento sportivo<br />

che ha visto la presenza di atleti di varie<br />

nazionalità gareggiare in un clima di<br />

solidarietà sportiva, è stata ancora una<br />

volta anche un importante momento di<br />

aggregazione per tutti quelli che hanno<br />

assistito alla gara, incoraggiando e incitando<br />

gli atleti con entusiasmo.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 24 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [24]<br />

Ha preso il via nella città<br />

mariana un “Master per<br />

Educatori Cristiani”.<br />

Il corso dura tre anni e<br />

intende offrire un percorso<br />

d’approfondimento<br />

interdisciplinare<br />

in vista di una specifica<br />

formazione dell’educatore<br />

secondo la visione<br />

cristiana della vita.<br />

n di FRANCESCO MARIANO<br />

Educatori a servizio dell’uomo<br />

Il cinque dicembre scorso presso il<br />

Centro Educativo Bartolo Longo ha<br />

preso il via un “Master per Educatori<br />

Cristiani”, organizzato dalla Delegazione<br />

Pontificia per il Santuario di Pompei,<br />

in collaborazione con la Provincia Italia<br />

dei Fratelli delle Scuole Cristiane e la<br />

Pontificia Università Lateranense.<br />

Nella prolusione il Vescovo, Mons.<br />

Carlo Liberati, e, successivamente, il Coordinatore<br />

del Master, prof. Mario Presciuttini,<br />

dei Fratelli delle Scuole Cristiane,<br />

hanno spiegato i motivi ispiratori<br />

dell’iniziativa.<br />

L’esperienza del Master, peraltro alla<br />

sua seconda edizione pompeiana, nasce<br />

per poter offrire a tutti gli operatori scola-<br />

stici della Città e a tutti quelli che, in<br />

qualsiasi modo, sono impegnati nel<br />

campo dell’educazione, anche ai genitori<br />

che desiderano approfondire la missione<br />

di “primi e principali educatori dei loro<br />

figli”, un percorso d’approfondimento interdisciplinare<br />

in vista di una specifica formazione<br />

dell’educatore secondo la visione<br />

cristiana della vita.<br />

L’obiettivo da raggiungere è il servizio<br />

alla persona e alla società umana, che<br />

si esprime e si attua, in modo particolare,<br />

attraverso l’elaborazione e la trasmissione<br />

della cultura nel mondo dell’educazione,<br />

impegno per il cristiano sempre attuale<br />

e necessario, perché reale servizio alla<br />

Chiesa e alla società. L’educazione, oggi<br />

come ieri, rappresenta una questione centrale,<br />

una vera emergenza del mondo contemporaneo.<br />

Concretamente il Master ha le seguenti<br />

finalità: 1) Lo studio personale e<br />

comunitario della concezione cristiana della<br />

vita; 2) L’approfondimento della vocazione<br />

e missione dell’educatore cristiano;<br />

3) La mediazione tra cultura, fede e vita<br />

per l’elaborazione del progetto educativo;<br />

4) Il perfezionamento della formazione<br />

professionale sotto il profilo delle competenze<br />

psico-pedagogico-didattiche.<br />

L’obiettivo specifico è quello di individuare<br />

modalità didattiche e linguaggi<br />

appropriati per la dicibilità dei contenuti<br />

della fede cristiana nel proprio lavoro educativo.<br />

Destinatari del Master sono i Docenti<br />

in servizio, i Docenti in attesa di incarico,<br />

gli Operatori scolastici e pastorali e<br />

gli Educatori in genere.<br />

Il corso ha durata triennale con 180<br />

ore di lezione annuali. Le lezioni possono<br />

essere frontali o con formazione a distanza<br />

attraverso lo strumento della video-conferenza.<br />

Gli iscritti con diploma<br />

di laurea conseguono il “Master in Educazione<br />

Cristiana” rilasciato dall’Istituto<br />

“Redemptor Hominis” della Pontificia<br />

Università Lateranense. Quelli con<br />

Diploma di Scuola Superiore conseguono<br />

il “Diploma di Esperto in Educazione<br />

Cristiana” rilasciato dallo stesso Istituto<br />

Redemptor Hominis.<br />

Infine, gli uditori conseguono il “Diploma<br />

in Educazione Cristiana” rilasciato<br />

dalla Provincia Italia dei Fratelli delle<br />

Scuole Cristiane.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 25 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [25]


Il mondo dei bambini<br />

senza cittadinanza<br />

nei mass-media?<br />

Tavola rotonda tra operatori della comunicazione<br />

Da sempre in prima linea nella difesa<br />

dei minori e dei loro diritti, il<br />

Santuario della Beata Vergine del<br />

Santo Rosario di Pompei, in collaborazione<br />

con l’Associazione Napoletana della<br />

Stampa, ha organizzato, il 12 dicembre<br />

2006, presso il Teatro “Di Costanzo-<br />

Mattiello”, il convegno: “Minori e comunicazione”.<br />

L’iniziativa è nata dalla presa di co-<br />

scienza che oggi l’informazione è sempre<br />

più impegnata nel “fare ascolti”, piuttosto<br />

che nel dare un’informazione giusta<br />

e veritiera. Relatori del dibattito, sei<br />

illustri giornalisti: Lorenzo del Boca, Angelo<br />

Scelzo, Massimo Milone, Ermanno<br />

Corsi, Donatella Trotta e Gianni Ambrosino,<br />

Presidente dell’Associazione Napoletana<br />

della Stampa, come moderatore.<br />

Ad aprire i lavori, il Delegato Pontificio<br />

di Pompei, Mons. Carlo Liberati<br />

che, nel suo intervento, ha messo in evidenza<br />

come il santuario, attraverso le<br />

proprie opere sociali, si occupi da oltre<br />

cento anni dei più deboli e più poveri<br />

della società e, soprattutto, dei minori orfani<br />

o abbandonati, sottraendoli, così, ad<br />

una vita fatta di violenze, prostituzione,<br />

sfruttamento e accattonaggio.<br />

Il Prelato ha, inoltre, messo in evidenza<br />

limiti e imperfezioni di una legge,<br />

la 149 del 2001, che rischia di far ritornare<br />

a galla le problematiche e i disagi di<br />

quanti hanno trovato, nei centri che danno<br />

loro accoglienza, l’affetto, le cure e le<br />

attenzioni che una famiglia in condizioni<br />

di disagio non ha potuto offrire loro. «Fin<br />

dall’Ottocento, congregazioni religiose<br />

maschili e femminili si sono impegnate<br />

in opere sociali, per i poveri, per la loro<br />

educazione, per la loro alfabetizzazione -<br />

ha esordito Mons. Liberati -. Ancora oggi,<br />

ogni diocesi applica il principio di sussidiarietà,<br />

sostituendosi allo Stato, laddove<br />

non venga resa giustizia ai più deboli<br />

e ai più poveri della società. Qui a Pompei<br />

- ha, poi, sottolineato con forza il Presule<br />

marchigiano - ha operato Bartolo<br />

Longo che, appena consegnatosi all’amore<br />

di Dio e della Madre, fondò asili,<br />

istituti, ospizi e orfanotrofi, che oggi chia-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 26 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [26]<br />

miamo opere sociali. Grazie ad essi, migliaia<br />

di bambini hanno trovato una casa<br />

e l’affetto di cui avevano bisogno, hanno<br />

imparato un mestiere e sono entrati a far<br />

parte a pieno titolo della società civile. È<br />

necessario continuare a proteggere la famiglia,<br />

la vita nascente, i valori etici, come<br />

facciamo ancora oggi, qui a Pompei,<br />

nei nostri centri educativi, aggiornati<br />

secondo le nuove leggi».<br />

Subito dopo, ha preso la parola<br />

Massimo Milone, Presidente Nazionale<br />

UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana)<br />

e Responsabile della Testata Giornalistica<br />

Rai della Campania, che ha denunciato<br />

un’informazione poco etica e<br />

sempre meno rispettosa dei minori. «Minori<br />

senza cittadinanza, questo forse il<br />

titolo che bisognava dare a questo convegno»,<br />

ha dichiarato con fermezza Milone.<br />

Il giornalista, che è stato anche docente<br />

di “Etica della comunicazione” all’Istituto<br />

Universitario “Suor Orsola Benincasa”<br />

di Napoli, ha proposto, richiamando<br />

i dettami della Carta di Treviso,<br />

codice deontologico volto a bilanciare diritto<br />

di cronaca e diritti dei minori, che<br />

anche i giornalisti, come altre categorie<br />

professionali quali medici e avvocati, siano<br />

sottoposti ad un giuramento all’inizio<br />

della propria carriera professionale. Ed<br />

ha, poi, aggiunto: «L’UCSI intende far<br />

nascere un comitato di “media etica”, che<br />

ponga dei limiti ai mezzi di comunicazione,<br />

oramai componenti strutturali della<br />

famiglia che incidono nelle relazioni<br />

familiari, soprattutto quelli più recenti come<br />

la televisione e il web. Quindi, auspico<br />

che presto vi sia una televisione educata<br />

ed educatrice che, attraverso un<br />

“paradigma educativo” unitario, trasmetta<br />

valori e non disvalori e che dia a tutti<br />

il diritto di cittadinanza nell’informazione.<br />

L’UCSI, assieme al CENSIS, da cinque<br />

anni realizza un rapporto sull’informazione.<br />

Nell’ultimo possiamo leggere<br />

che il 99% delle famiglie usa costantemente<br />

la tv, il 95% la radio, il 75% il telefonino,<br />

il 50% il computer e il 40% accede<br />

abitualmente a Internet. Le regole partono<br />

anche dalla formazione degli operatori,<br />

dalla riforma dell’accesso alla professione,<br />

per avere cronisti seri che credono<br />

nella propria professionalità e che<br />

si lasciano guidare dall’etica. Invece oggi,<br />

i media rischiano di essere specchio<br />

opaco della realtà, privi di valori forti. In<br />

questo mondo della comunicazione pieno<br />

di rumore, urlato si dice spesso, sentiamo<br />

una forte richiesta di silenzio, un<br />

disperato bisogno di capire. La tv non cessa<br />

di influenzare ma, senza etica, influenza<br />

negativamente e può minare il tessuto<br />

civile del nostro paese, è necessaria,<br />

quindi, un’assunzione di responsabilità».<br />

Donatella Trotta, Presidente UCSI<br />

Campania, già Segretaria del “Premio<br />

Napoli”, da anni in forza alla pagina culturale<br />

del quotidiano “Il Mattino” di Napoli,<br />

ha parlato di “strabismo” e “miopia”<br />

della tv, una tv che distorce la realtà<br />

e offre una visione impropria del mondo,<br />

“attaccando” i bambini e facendone ostaggio<br />

di spot pubblicitari sempre più<br />

subdoli e al servizio di una logica di mercato<br />

perversa. «Più che di minori trovo<br />

giusto parlare di bambini e ragazzi, perché<br />

“infante” è colui che non sa parlare,<br />

colui che non ha voce per difendersi e<br />

gridare i propri diritti, colui che oggi è<br />

strumentalizzato da parte di altri -, ha esordito<br />

Trotta, facendo eco al Vescovo Liberati<br />

-. Mi chiedo come venga comunicata<br />

oggi l’infanzia e come si comunica<br />

con la gioventù. I minori sono sempre di<br />

più “oggetto” della comunicazione e<br />

ancor più della pubblicità che, facendo<br />

leva sulla “strategia del desiderio”, induce<br />

bambini ed adulti inconsapevoli a<br />

desiderare ciò che essa pubblicizza. (...)<br />

Il 10% delle morti volontarie riguardano<br />

i minori. Ma la violenza ha diversi livelli:<br />

se leggiamo le notizie di cronaca che<br />

riguardano i minori, ci rendiamo conto<br />

che esiste un analfabetismo sentimentale,<br />

al quale noi adulti siamo chiamati a porre<br />

rimedio. La chiesa, la scuola, la famiglia,<br />

devono agire secondo grandi direttrici:<br />

attuare una resistenza e una lotta, non violente<br />

beninteso, verso i luoghi comuni;<br />

usare le armi della formazione e, soprattutto,<br />

della specializzazione, perché le<br />

competenze non si improvvisano». Ha,<br />

infine, rivolto un appello a tutti quanti fanno<br />

informazione: «Bisogna avere il coraggio<br />

di riprendere ad utilizzare un termine<br />

ormai obsoleto come “educazione”<br />

e inserirlo nuovamente nella professione<br />

giornalistica perché, se il mestiere del<br />

comunicatore diventa più attivo, più fiorente,<br />

più illuminato, può dare un positivo<br />

contributo alla società».<br />

A sottolineare la necessità di creare, a<br />

livello regionale, accanto al Co.Re.Com.<br />

(Comitato Regionale per la Comunicazione),<br />

una struttura propria per tv e minori,<br />

che imponga regole più rigide alle<br />

tv, soprattutto quelle locali, è stato il<br />

Dott. Ermanno Corsi, Presidente dell’Ordine<br />

dei Giornalisti della Campania,<br />

giornalista di lunga esperienza, corrispondente<br />

ed articolista di varie testate nazionali<br />

e conduttore del TGR Campania.<br />

«I programmi televisivi creano e trasmettono<br />

modelli di comportamento sbagliati<br />

e utilizzano un linguaggio improprio,<br />

diffondendo così analfabetismo e inculturalità<br />

- questo il grido d’allarme lan-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 27 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [27]


ciato da Corsi -. I media hanno un forte<br />

ascendente sui minori e non si può fare<br />

della tv una “balia elettronica”, come<br />

metteva in guardia Giovanni Paolo II.<br />

Quando un bambino inizia la prima classe<br />

della Scuola Primaria, ha già visto<br />

5.000 ore di televisione. Ha un suo bagaglio<br />

mentale che gli crea certamente una<br />

distorsione della realtà. A fronte di 1.800<br />

ore di scuola, un ragazzo di Scuola Secondaria<br />

di primo grado, ne segue 1.500<br />

di tv. Su una base di 75/80 anni di vita,<br />

noi trascorriamo 12 anni davanti alla televisione<br />

e ciò crea un enorme vuoto mentale.<br />

Per questo occorre un uso intelligente<br />

dei media, in particolar modo della<br />

televisione, potente strumento di comunicazione,<br />

che non va demonizzato, ma<br />

gestito con efficacia».<br />

Altro campanello d’allarme è stato<br />

lanciato da Angelo Scelzo, Sottosegretario<br />

del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni<br />

Sociali e giornalista di lungo<br />

corso, il cui intervento è stato incentrato<br />

sulla necessità di restituire ai bambini<br />

i ritmi naturali della loro crescita,<br />

ricreando una nuova stagione educativa<br />

che tenga conto della verità, dell’essenziale,<br />

della sobrietà e della semplicità.<br />

Scelzo ha sottolineato come il titolo di<br />

questo convegno richiami il tema della<br />

Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />

Sociali 2007, “I bambini e i media: una<br />

sfida per l’educazione” e, accogliendo<br />

l’invito di Papa Benedetto XVI, che, nella<br />

sua prima Enciclica, ha richiamato l’<br />

attenzione dei credenti su una verità fondamentale<br />

della nostra fede: Dio è amore,<br />

ha auspicato che gli odierni comunicatori<br />

ripartano dall’essenziale, dalla<br />

base, dal fatto di credere che i bambini<br />

sono più importanti della comunicazione<br />

in sé. «Oggigiorno, purtroppo - ha concluso<br />

Scelzo -, con la complicità di tut-<br />

ta la società, la virtualità dei media di<br />

massa sta ammazzando la verità della comunicazione».<br />

Le conclusione sono state affidate a<br />

Lorenzo del Boca, Presidente dell’Ordine<br />

Nazionale dei Giornalisti. Novarese<br />

di nascita, giornalista professionista dal<br />

1980, vanta una lunga carriera ne “La<br />

Stampa” e “Stampa Sera”.<br />

Del Boca ha sottolineato come i giornalisti,<br />

nel fare informazione, spesso tengono<br />

conto più della quantità che della<br />

qualità delle notizie, dando spazio a temi<br />

che procurano audience e trasformano il<br />

mondo in spettacolo. «Il giornalismo - ha<br />

insistito il giornalista - deve essere sottratto<br />

al campo in cui opera oggi e tornare<br />

ad essere oggettivamente serio. Bisogna<br />

essere consapevoli che con questa professione<br />

si può fare un bene o un male<br />

immenso. Bisogna essere terzi, ma non<br />

indifferenti, obiettivi, ma non disinteressati,<br />

non solo farsi leggere, ma farsi credere».<br />

Accompagnati da docenti e dirigenti<br />

scolastici, erano presenti in sala moltissimi<br />

giovani delle scuole cittadine pompeiane<br />

che, consapevoli di essere i protagonisti<br />

indiscussi di questa mattinata,<br />

hanno applaudito con fragore i passaggi<br />

più significativi degli interventi dei relatori.<br />

n di DARIA GENTILE<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 28 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [28]<br />

I Fratelli delle Scuole Cristiane da cent’anni a Pompei<br />

nell’opera più prestigiosa del beato Bartolo Longo<br />

non ho mai potuto togliermi<br />

“Io<br />

dalla mente il pensiero e dal cuore<br />

il desiderio di vedere qui, alla<br />

direzione dell’Ospizio per i figli dei carcerati,<br />

i Fratelli delle Scuole Cristiane.<br />

E ne ho avuto ragione perché il tempo e<br />

l’esperienza mi hanno sempre meglio fatto<br />

intendere il bene che sarebbe effetto<br />

della loro presenza e delle loro cure”.<br />

Così scriveva Bartolo Longo il 19<br />

febbraio 1894 quando, dopo lunghe trattative<br />

con i Superiori dei Fratelli e richieste<br />

reiterate, doveva arrendersi momentaneamente<br />

alla impossibilità di avere<br />

a Pompei una comunità di questi<br />

religiosi educatori che tanto stimava.<br />

Ma non era l’ultima parola. La convinzione<br />

e la costanza di Bartolo Longo<br />

alla fine avranno la meglio.<br />

Il 1° ottobre 1907, infatti, dopo l’intervento<br />

della Delegazione Pontificia<br />

e l’interessamento personale del papa<br />

Pio X, dieci Fratelli inizieranno ufficialmente<br />

il loro apostolato nell’importante<br />

struttura educativa creata dalla carità<br />

e dall’intraprendenza sociale del beato<br />

Bartolo Longo.<br />

Fino al 1926, anno di morte del Fondatore,<br />

si instaura tra questi e gli educatori<br />

da lui voluti a Pompei, una sintonia<br />

profonda dal punto di vista spirituale e<br />

pedagogico. Già nel 1908, sul “Il Rosario<br />

e la Nuova Pompei”, Bartolo Lon-<br />

go scriveva: “Il metodo educativo dei<br />

Carissimi Fratelli delle Scuole Cristiane,<br />

i quali attualmente con arte pedagogica<br />

ammirabile e con zelo esemplare<br />

curano l’educazione della mente e del<br />

cuore dei nostri cari fanciulli e giovanetti<br />

Figli dei Carcerati, è tutto fermezza<br />

e bontà”.<br />

Il momento simbolico più alto di<br />

questa sintonia e collaborazione si ebbe<br />

il 14 maggio 1919 quando, durante<br />

una solenne cerimonia nel teatro dell’Istituto,<br />

l’allora Direttore Fratel Francesco<br />

Tranquilli consegnò a Bartolo Lon-<br />

go il diploma di “Affiliazione” all’Istituto<br />

dei Fratelli affermando: “I legami<br />

di affetto e di riconoscenza che ci uniscono<br />

a Lei, Sig. Commendatore, non<br />

potevano avere conferma più solenne<br />

di quella che oggi per mio mezzo Le<br />

porge l’Istituto dei Fratelli delle Scuole<br />

Cristiane. L’On.mo Fratello Superiore<br />

Generale, aderendo ai desideri di tutti<br />

noi, lo ammette nella nostra Famiglia<br />

religiosa...”.<br />

La sintonia con le intenzioni di promozione<br />

umana e spirituale di tanti ragazzi<br />

che si trovavano in difficoltà di ogni<br />

genere che Bartolo Longo aveva<br />

posto alla base della sua opera, è continuata<br />

fedelmente fino ad oggi.<br />

Cento anni di storia non si possono<br />

riassumere in poche battute, ma la vitalità<br />

dell’Istituto Bartolo Longo, malgrado<br />

i cambiamenti epocali cui ha dovuto<br />

far fronte in questo secolo e in<br />

particolare negli ultimi anni, sta lì a dimostrare<br />

che l’intuizione originaria del<br />

suo Fondatore era stata ben meditata e<br />

profeticamente valida.<br />

Dal 3 febbraio 2007, con il Convegno<br />

sul Centenario, prenderà il via una<br />

serie di manifestazioni culturali e artistiche<br />

che saranno dedicate a rivivere<br />

questa ricca esperienza e a sottolineare<br />

un così importante traguardo.<br />

n di MARIO PRESCIUTTINI<br />

Il cortile interno del monumentale istituto per i “figli dei carcerati”. In alto, il monumento dove il Fondatore di Pompei affida ai Fratelli delle<br />

Scuole Cristiane, impersonati da Fr. Adriano Celentano, i ragazzi da educare (opera di Romano Cosci, 2000).<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 29 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [29]


Eventi,<br />

testimonianze,<br />

celebrazioni<br />

e curiosità<br />

dal mondo<br />

n a cura di GIUSEPPINA STRIANO<br />

ROSARIO NEWS<br />

ROSARIO NEWS<br />

ANNULLO FILATELICO IN ONORE DI BARTOLO LONGO A CASTELLANETA<br />

In occasione dell’80° anniversario<br />

della morte del beato Bartolo Longo, Apostolo<br />

del Santo Rosario, fondatore della<br />

nuova Pompei e del suo santuario (5<br />

ottobre 1926/2006), la comunità della<br />

chiesa “San Domenico” di Castellaneta<br />

(TA) e il parroco, don Francesco Alfarano,<br />

hanno realizzato, in onore del Beato,<br />

uno speciale annullo filatelico e una cartolina<br />

commemorativa, in collaborazione<br />

con le Poste Italiane.<br />

Il timbro postale speciale figurato, usato<br />

il cinque ottobre, riproduce il disegno<br />

realizzato dall’artista Alessandro Nespolino,<br />

(copertina del libro “Vita di Bartolo<br />

Longo a fumetti”, ideato e realizzato<br />

dall’Associazione Amici di Bartolo<br />

Longo, Pompei, 2001) raffigurante il Beato,<br />

con la corona del Santo Rosario tra le<br />

dita, mentre contempla la Vergine Maria<br />

e il Suo figlio Gesù. Sullo sfondo, il San-<br />

La festa della Madonna a Sangineto<br />

A Sangineto (CS), la festa principale è dedicata alla Patrona della pittoresca<br />

cittadina, la Madonna della Neve, che ricorre il 5 agosto. Ma la festività religiosa<br />

più importante si celebra il 24 e 25 gennaio in onore della Madonna del Rosario.<br />

Si tratta di una tradizionale manifestazione religiosa istituita nell’inverno<br />

del 1848, quando, a seguito di una alluvione che distrusse gran parte delle case e<br />

dei terreni dei già poveri abitanti, la popolazione si appellò alla Madonna del<br />

Rosario affinché placasse le ire e le intemperie che minacciavano di travolgere<br />

completamente l’abitato. Tutti i terreni dissodati e bonificati furono travolti dalle<br />

acque impetuose e trascinati a valle vanificando l’opera dei contadini. Da allora<br />

istituirono, in onore della Vergine del Rosario, la festa che si celebra in gennaio.<br />

Nel primo giorno di festa la statua lignea della Madonna viene portata a spalle<br />

attraverso le vie del paese e fatta entrare nelle case dei malati gravi. La processione<br />

dura tre ore. In questa occasione, la Vergine indossa un manto celeste che<br />

cambia, poi, con un mantello nero nella processione del Venerdì Santo.<br />

Prima dell’illuminazione pubblica, avvenuta a partire dal 1950, la processione<br />

si svolgeva con le fiaccole ricavate da fasci di steli d’erba che venivano chiamate<br />

“Sciacchere”.<br />

Al rientro in chiesa, il parroco pronuncia la predica e, infine, la festa continua<br />

con musica in piazza e spettacolo finale di fuochi pirotecnici.<br />

tuario di Pompei. Lo speciale annullo filatelico<br />

è stato realizzato nella cornice dei<br />

festeggiamenti parrocchiali che, ogni anno<br />

si tengono nella cittadina pugliese in onore<br />

della Madonna del Rosario di Pompei.<br />

Comunità in festa, quindi, quella della<br />

chiesa parrocchiale “San Domenico”,<br />

situata nel centro storico, sede delle solenni<br />

celebrazioni, alle quali è stato dato<br />

il via domenica 24 settembre. Questa edizione<br />

dei festeggiamenti è stata, quindi,<br />

davvero speciale, coincidendo con l’anniversario<br />

della morte di Bartolo Longo.<br />

Animati da un programma intenso e dalla<br />

viva partecipazione di tanti fedeli, pellegrini<br />

e turisti, questi giorni sono trascorsi<br />

in un crescendo di gioia e di emozioni<br />

nel veder maturare una comunità<br />

più viva, memore delle proprie tradizioni<br />

e disponibile ad aprirsi agli altri, vicini e<br />

lontani. La festa è stata anche, e soprattutto,<br />

un’importante occasione sia per rinnovare<br />

il vincolo di fede e devozione verso<br />

la Madonna del Rosario di Pompei sia<br />

per manifestarLe gratitudine e invocare<br />

la Sua benedizione. Il calendario dei festeggiamenti<br />

ha avuto come grande protagonista<br />

il Santo Rosario, preghiera prediletta<br />

del beato Bartolo Longo, la cui<br />

reliquia, assieme a quella di San Domenico<br />

e all’immagine della Vergine del<br />

Rosario, è stata portata in processione per<br />

le strade della città, come atto di chiusura<br />

dei festeggiamenti. Numerose anche<br />

le iniziative di solidarietà, tra cui la visita<br />

agli ammalati della parrocchia “San<br />

Domenico” e dei bambini delle Scuole<br />

dell’Infanzia.<br />

Domenica 8 ottobre, infine, ultimo<br />

giorno dei festeggiamenti, si è svolto l’<br />

importante appuntamento dedicato alla vestizione<br />

dei nuovi Confratelli e Consorelle<br />

della Confraternita “Beata Maria<br />

Vergine del Rosario” presente nella città<br />

di Castellaneta fin dal 1832.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 30 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [30]<br />

“Buongiorno a Maria”<br />

Grazie, o MARIA<br />

della gioia mattutina,<br />

del sorriso che nasce dal pianto,<br />

come inno di speranza dedicato all’amore.<br />

Quali figli fedeli che in TE confidano,<br />

ascolta la nostra Supplica:<br />

insegnaci ad amare, come TU sola sai,<br />

donaci la gioia del miracolo della vita.<br />

Fortifica la CHIESA e rendila teatro dell’AMORE,<br />

dove gli attori recitano la parte col cuore:<br />

fa che io stesso sia artefice di CARITA’<br />

e trasforma in amore ... il mio dolore.<br />

Rafforza la mia FEDE, o MADRE SANTISSIMA,<br />

allontanandomi dal baratro della disperazione:<br />

scaccia da me l’odio e riponi il bene,<br />

aiutami a saperlo donare ... ma sempre in silenzio.<br />

Donami l’AMORE,<br />

la più grande gioia della vita<br />

e concedimi di abbandonarmi nella TUA bellezza,<br />

tanto antica e tanto nuova.<br />

Anche un cieco può vedere se ha FEDE,<br />

fa allora che io fortifichi la mia,<br />

regalami la forza di aiutare il mio prossimo,<br />

allevia le umane sofferenze, con la TUA infinita bontà.<br />

Rendimi ricco dell’altrui povertà<br />

ed insegnami a pregare con la forza dell’umiltà:<br />

fa che io elevi al CIELO un soave canto,<br />

un melodioso ROSARIO, inno esaltante alla PACE.<br />

Tendi la TUA mano misericordiosa<br />

al mondo infranto dall’eco vibrante del dolore:<br />

rischiara le menti dei POTENTI<br />

e distruggi il rumore agghiacciante del loro silenzio.<br />

Ascolta la mia flebile voce,<br />

che cerca un mondo di PACE,<br />

e non concedere vittoria alcuna,<br />

alle occulte forze del male.<br />

Basta solo un TUO sguardo, un TUO cenno,<br />

perché il dolore, non sia più dolore,<br />

la violenza, non sia più violenza<br />

ed il pianto non sia più pianto,<br />

la fame, non sia più fame,<br />

la guerra, non sia più guerra,<br />

perché la PACE, sia vera PACE,<br />

tra tutti i popoli della TERRA.<br />

Ed allora accendi la luce nei nostri cuori,<br />

perché possiamo amarti di più:<br />

guida i nostri passi alla TUA fonte di CARITA’,<br />

tutti racchiusi in un unico grande cuore: ... il TUO.<br />

Antonio Medugno<br />

L’autore, laureato in Pedagogia e vincitore di numerosi<br />

concorsi nazionali e internazionali, vive ed opera a Pompei,<br />

sua città natale. Poeta sensibile e comunicativo, attraverso<br />

l’espressione lirica apre il suo animo, trasferisce senza indugio<br />

le emozioni e i sentimenti sulla carta e, grazie alla semplicità<br />

dell’esposizione, il lettore li recepisce con naturalezza.<br />

Questo “Buongiorno a Maria”, inno alla Pace nel mondo,<br />

è una dolce supplica alla Madonna, affinché renda il cuore<br />

dei fedeli incline all’amore e disponibile a donare il bene,<br />

capace di accogliere il grido d’aiuto del prossimo e, allo<br />

stesso tempo, forte da non cedere alla disperazione. In questi<br />

versi, il Rosario è innalzato a melodiosa ode alla Pace e<br />

strumento per raggiungerla, lo sguardo della Madre Celeste<br />

è indicato come dispensatore di gioia e conforto per le umane<br />

sofferenze.<br />

A PENTA UN’IMMAGINE DELLA VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI<br />

A Penta, uno dei ventotto piccoli centri<br />

che compongono il Comune di Fisciano<br />

(SA), nella chiesa parrocchiale<br />

“Santa Maria dell’Assunzione”, è custodita<br />

un’immagine della Vergine del Rosario<br />

di Pompei, commissionata nel 2003<br />

e benedetta da Papa Giovanni Paolo II a<br />

Castelgandolfo, in occasione della recita<br />

dall’Angelus alla quale parteciparono<br />

quattrocento fedeli di Penta, assieme al<br />

parroco, don Antonio Pisani e al Sindaco,<br />

Gaetano Sessa.<br />

Le icone che incorniciano la Santa Immagine<br />

sono opera del pittore locale Rolando<br />

Quaranta e rappresentano i quindici<br />

Misteri del Santo Rosario, così come,<br />

in origine, era stato composto dal beato<br />

Bartolo Longo. Ad essi, successivamen-<br />

te, sono poi stati aggiunti quelli “della<br />

Luce”, dettati da Giovanni Paolo II. Ogni<br />

anno, in questo piccolo borgo di circa mille<br />

abitanti, tutti profondamente devoti<br />

della Madonna di Pompei, l’intera comunità<br />

si stringe intorno a Maria per celebrare<br />

l’anniversario dell’arrivo dell’Icona.<br />

L’iniziativa racchiude in sé un duplice<br />

significato: celebrare l’anno del Rosario<br />

e ricordare le Giornate Missionarie<br />

Mariane che, nel 2002, hanno portato la<br />

Madonna pellegrina di Pompei attraverso<br />

le strade e i quartieri del piccolo centro<br />

salernitano.<br />

Da quel momento, la Vergine del Rosario<br />

è entrata veramente in ogni piccola<br />

cappella, in ogni chiesa, in ogni famiglia<br />

e in ogni “cuore” di Penta.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 31 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [31]


IN CAMMINO CON L’ICONA DELLA MADONNA PELLEGRINA<br />

Le<br />

Missioni<br />

Mariane<br />

del<br />

2007<br />

10-14<br />

GENNAIO<br />

2007<br />

LATINA<br />

Parrocchia “Ss. Pietro e Paolo Apostoli”<br />

Parrocchia “San Carlo Borromeo”<br />

Nel pomeriggio del 10, arrivo dell’Icona della Madonna; saluto<br />

del Sindaco e del Vescovo con la celebrazione della Santa<br />

Messa.<br />

Al mattino del 13 traslazione dell’Icona della Madonna nella<br />

Parrocchia “San Carlo Borromeo”.<br />

Al mattino del 14, recita del Santo Rosario e celebrazioni Eucaristiche con Supplica<br />

alla Madonna alle ore 12.00. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione eucaristica,<br />

saluto e partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Parroco: Don Giovanni Laudadio - Tel.<br />

0773/623822.<br />

18-21<br />

GENNAIO<br />

2007<br />

22-25<br />

FEBBRAIO<br />

2007<br />

STRIANO (NA)<br />

Parrocchia<br />

“San Giovanni<br />

Battista”<br />

Nel pomeriggio del 18, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione<br />

della Santa Messa.<br />

Al mattino del 21, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: P. Michele Fusco - Tel. 081/<br />

8654635.<br />

MONTE<br />

S. GIOVANNI<br />

CAMPANO (FR)<br />

Parrocchia<br />

“Santa Maria<br />

della Valle”<br />

Nel pomeriggio del 22, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione<br />

della Santa Messa.<br />

Al mattino del 25, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Gianni Bekiaris - Tel.<br />

0775/288637 - Cell. 333/2808420.<br />

1-4<br />

FEBBRAIO<br />

2007<br />

BARLETTA (BA)<br />

Parrocchia<br />

“Santissimo<br />

Crocifisso”<br />

Nel pomeriggio del 1°, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione della<br />

Santa Messa.<br />

Al mattino del 4, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Ruggiero Caporusso -<br />

Tel. 0883/333382.<br />

1-4<br />

MARZO<br />

2007<br />

ABBADIA<br />

SS. SALVATORE<br />

(SIENA)<br />

Arcipretura<br />

“Santa Croce”<br />

Nel pomeriggio del 1°, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione<br />

della Santa Messa.<br />

Al mattino del 4, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Francesco Monachini -<br />

Tel. 0577/778225-778310.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 32 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [32]<br />

15-18<br />

MARZO<br />

2007<br />

TITO (PZ)<br />

Parrocchia<br />

“San Laniero<br />

Martire”<br />

Nel pomeriggio<br />

del 15, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione della<br />

Santa Messa.<br />

Al mattino del 18, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Mons. Nicola Laurenzana -<br />

Tel. 0971/794022.<br />

19-22<br />

APRILE<br />

2007<br />

7-10<br />

GIUGNO<br />

2007<br />

ALTAMURA (BA)<br />

Parrocchia<br />

“SS. Rosario<br />

di Pompei”<br />

Nel pomeriggio<br />

del 19, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione della<br />

Santa Messa.<br />

Al mattino del 22, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Giuseppe Creanza -<br />

Tel. 080/3111797 - Cell. 328/9781657<br />

22-25<br />

MARZO<br />

2007<br />

CAPUA (CE)<br />

Parrocchia<br />

“San Prisco”<br />

Nel pomeriggio<br />

del 22, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione della<br />

Santa Messa.<br />

Al mattino del 25, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Vincenzo Di Lello -<br />

Tel. 0823/797887 - Cell. 360/934383.<br />

26-29<br />

APRILE<br />

2007<br />

SOLOFRA (SA)<br />

Parrocchia “San Michele Arcangelo”<br />

SATRIANO<br />

DI LUCANIA (PZ)<br />

Parrocchia<br />

“San Pietro<br />

Apostolo”<br />

Nel pomeriggio<br />

del 26, arrivo dell’Icona<br />

della Madonna; saluto del Sindaco<br />

e del Vescovo con la celebrazione della<br />

Santa Messa.<br />

Al mattino del 29, recita del Santo<br />

Rosario e celebrazioni Eucaristiche con<br />

Supplica alla Madonna, alle ore 12.00.<br />

A seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi<br />

al Parroco: Don Antonio Petrone - Tel.<br />

0975/385023 - Cell. 333/3332268.<br />

Nel pomeriggio del 7, arrivo dell’Icona della Madonna; saluto<br />

del Sindaco e del Vescovo con la celebrazione della Santa<br />

Messa. Al mattino del 10, recita del Santo Rosario e celebrazioni<br />

Eucaristiche con Supplica alla Madonna, alle ore 12.00. A<br />

seguire partenza dell’Icona della Madonna.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Parroco: Don Michele Alfano - Tel.<br />

0825/583330.<br />

Per informazioni:<br />

UFFICIO PER LA MISSIONE MARIANA<br />

Tel. 081/8577486 - Fax 081/8577487 missionemariana@libero. it<br />

Le<br />

Missioni<br />

Mariane<br />

del<br />

2007<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 33 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [33]


PELLEGRINI<br />

DEL ROSARIO<br />

n a cura di MARIDA D’AMORA<br />

Settembre-Ottobre 2006<br />

u Il 27 settembre è stato in visita a<br />

Pompei Mons. Clement Tirkey, Vescovo<br />

della Diocesi di Jalpaiguri (India),<br />

accompagnato da Padre Giuseppe Buono<br />

e da Padre Francisco Gomez, entrambi<br />

Missionari del PIME (foto a destra).<br />

Mons. Tirkey era già stato in Italia,<br />

a Roma, nel 2003, in occasione della<br />

beatificazione di Madre Teresa di Calcutta,<br />

mentre, per la prima volta, visitava<br />

Pompei e il santuario mariano.<br />

Mons. Tirkey ci ha parlato a lungo e<br />

con molto entusiasmo della positiva evoluzione<br />

che la devozione mariana ha<br />

subito, negli ultimi anni, tra i fedeli della<br />

sua diocesi. Il culto verso la Madonna<br />

del Rosario è vissuto, oggi, a Jalpaiguri,<br />

molto più liberamente e intensamente<br />

che in passato e i fedeli si dedicano alla<br />

recita del Rosario e della Supplica non<br />

solo nel mese di maggio, tradizionalmente<br />

dedicato alla Vergine. Inoltre,<br />

nonostante non esistano luoghi di culto<br />

in cui riunirsi in preghiera, i fedeli si<br />

recano in pellegrinaggio di parrocchia<br />

in parrocchia, dove esprimono tutta la<br />

loro fede con canti, balli e musiche che<br />

accompagnano le preghiere. Molti bam-<br />

bini partecipano ai pellegrinaggi e vengono<br />

coinvolti nei momenti di riflessione<br />

in modo da imparare dagli “anziani”<br />

tutte le pratiche religiose e di devozione.<br />

In India, infatti, anche se la Costituzione<br />

sancisce la libertà di religione, molti sono<br />

ancora gli scontri interreligiosi e,<br />

inoltre, ai bambini il credo religioso viene<br />

imposto dalle famiglie. Mons. Tir-<br />

Prenota in tempo il tuo pellegrinaggio<br />

a Pompei presso l’Ufficio Rettorato:<br />

Tel. + 39 0818577362<br />

+ 39 0818577379<br />

Fax + 39 1782238781<br />

+ 39 0818577482<br />

rettorato@santuariodipompei.it<br />

key, infine, ci ha spiegato che nei paesi<br />

confinanti, come Bangladesh, Pakistan<br />

e Nepal, la situazione è ancora più<br />

drammatica e molti fedeli appartenenti<br />

alla religione cristiana si recano in pellegrinaggio<br />

nella sua Diocesi per ricevere<br />

il sacramento del Battesimo. Questo<br />

è uno dei compiti principali della missione<br />

della Diocesi di Jalpaiguri.<br />

u Il giorno seguente, 28 settembre,<br />

Mons. Felipe Padilla Cardona, Vescovo<br />

della Diocesi di Tehuantepec (Messico)<br />

è stato in pellegrinaggio a Pompei,<br />

assieme ad un gruppo di 20 pellegrini<br />

appartenenti alle parrocchie della sua<br />

diocesi. Presenti al pellegrinaggio, anche<br />

Padre Eleazan Franco Niño e Padre<br />

Silverio Lopez Mora che hanno concelebrato<br />

la Santa Messa con Padre Felipe,<br />

nella Cappella “Beata Vergine” (foto<br />

a sinistra). I tre padri messicani sono<br />

catechisti in otto stati della Repubblica<br />

del Messico e si dedicano all’evangelizzazione<br />

delle popolazioni indigene. I<br />

pellegrini, per la prima volta a Pompei,<br />

hanno trascorso dieci giorni in Italia, visitando<br />

diversi santuari mariani. Mons.<br />

Cardona, invece, era già stato a Pompei<br />

in passato, quando, studente a Roma, si<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 34 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [34]<br />

era recato in pellegrinaggio nella città<br />

mariana.<br />

u Nella stessa mattinata, sono venuti<br />

in pellegrinaggio a Pompei anche quarantacinque<br />

fedeli della città di Arezzo,<br />

guidati da don Alessandro Tracchi.<br />

Per i fedeli aretini era la prima visita al<br />

santuario mariano (foto a destra), una<br />

visita che si è rivelata una straordinaria<br />

esperienza di fede, in cui tutte le amarezze,<br />

le preoccupazioni e gli affanni della<br />

vita, ma anche le speranze, i desideri<br />

e le aspirazioni di ognuno si sono incontrati<br />

e fusi insieme. A Pompei, i pellegrini<br />

hanno partecipato alla Santa Messa<br />

in Basilica, celebrata da don Alessandro<br />

e, subito dopo, hanno effettuato<br />

una visita al santuario e alle sue cappelle.<br />

Durante il pellegrinaggio, i fedeli<br />

hanno fatto tappa anche a Pietrelcina,<br />

luogo di nascita di Padre Pio.<br />

u In occasione dell’inizio del nuovo<br />

Anno Accademico, il 30 settembre, quarantacinque<br />

giovani del Pontificio Seminario<br />

Lombardo in Roma si sono<br />

recati in pellegrinaggio a Pompei, insieme<br />

al Rettore, Mons. Tullio Citrini (foto<br />

in basso). Ogni anno, i seminaristi che<br />

compiono i loro studi presso il Seminario<br />

Lombardo si recano in visita alla<br />

Basilica mariana per ringraziare la Vergine<br />

del Santo Rosario di Pompei di<br />

tutti i doni spirituali che fa loro e, soprattutto,<br />

per affidarLe il personale cammino<br />

di preparazione compiuto da ognuno<br />

di loro, in vista del futuro ministero<br />

che gli verrà affidato. A Pompei i<br />

pellegrini hanno partecipato alla Santa<br />

Messa, celebrata da Mons. Citrini e dagli<br />

altri sacerdoti insegnanti.<br />

u Mons. Edoardo Menichelli, Vescovo<br />

della Diocesi di Ancona-Osimo,<br />

è venuto in visita a Pompei, il 3 ottobre,<br />

assieme a 200 pellegrini appartenenti a<br />

diverse parrocchie della sua Diocesi. Al<br />

loro arrivo i fedeli si sono radunati nel<br />

Piazzale Beato Giovanni XXIII per partecipare<br />

alla Via Lucis, simbolo di rinascita<br />

spirituale. Subito dopo, si sono<br />

raccolti in preghiera, in Basilica, per<br />

rendere omaggio alla Vergine, madre e<br />

guida fondamentale nella loro vita di<br />

cristiani, recitando la Supplica e il Buonanotte<br />

a Maria. Il giorno seguente, i<br />

pellegrini si sono ritrovati nuovamente<br />

in Santuario per prendere parte alla Santa<br />

Messa presieduta da Mons. Menichelli,<br />

al termine della quale, il Vescovo<br />

di Pompei, Mons. Carlo Liberati,<br />

ha rivolto loro un affettuoso saluto, ringraziandoli<br />

per aver scelto come meta<br />

del loro pellegrinaggio la città di Pompei.<br />

Mons. Menichelli ha risposto al saluto<br />

del Vescovo Liberati, suo amico di<br />

vecchia data, con parole cariche di affetto<br />

e di vivo entusiasmo per questa<br />

bellissima esperienza: «A nome di tutti<br />

i pellegrini ringrazio Pompei e Mons.<br />

Liberati per l’accoglienza ricevuta e<br />

per l’eleganza spirituale che si respira in<br />

questo bellissimo Santuario». Dopo la<br />

celebrazione eucaristica, i pellegrini, felici<br />

di aver trascorso due intense giornate<br />

di spiritualità mariana qui, a Pompei,<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 35 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [35]


hanno espresso la volontà di ritornarci<br />

molto presto (foto in alto).<br />

u Dal 1° all’8 ottobre, un piccolo gruppo<br />

di monaci ortodossi (foto in basso,<br />

a sinistra), provenienti dal Monastero<br />

della Trasfigurazione di Lepanto, in Grecia,<br />

guidati dal loro igùmenos, padre<br />

Spiridon, hanno visitato monasteri e santuari<br />

mariani con cui intrattengono rapporti<br />

di reciproca amicizia. È con questo<br />

spirito che i quattro monaci hanno<br />

visitato la Badia greca di Grottaferrata<br />

(Roma), i santuari di Madonna dell’Arco<br />

e di Pompei ed infine, sono stati ospiti<br />

della comunità della Basilica di<br />

San Nicola, a Bari, con cui, da anni,<br />

intrattengono rapporti di amicizia. A<br />

Pompei hanno attentamente seguito le<br />

espressioni di pietà religiosa, registrando<br />

canti, visitando il santuario con le<br />

raccolte di ex-voto e pregando a lungo.<br />

Il Rettore del Santuario, Mons. Francesco<br />

Paolo Soprano, ha riservato loro una<br />

calorosa accoglienza mentre il Vescovo,<br />

Mons. Carlo Liberati, li ha invitati<br />

a tornare nuovamente.<br />

u Nel pomeriggio di sabato 7 ottobre,<br />

un gruppo di 50 fedeli della parrocchia<br />

“Santi Pietro e Cesareo” di Guardea<br />

(TR), è stato in pellegrinaggio a Pompei<br />

per trascorrere due giorni in comunione,<br />

condividendo questa importante esperienza<br />

di fede, che è incessante ricerca<br />

e scoperta di cose molto importanti<br />

per la vita di ogni fedele. I pellegrini,<br />

durante il loro primo giorno di perma-<br />

nenza a Pompei, hanno voluto conoscere<br />

meglio la vita del beato Bartolo Longo,<br />

visitando tutti i luoghi legati alla sua<br />

opera. Successivamente hanno dedicato<br />

alcune ore a catechesi sul Santo Rosario,<br />

sulla Carità e sullo stesso Bartolo<br />

Longo. La domenica mattina, prima di<br />

ripartire alla volta di Guardea, i fedeli<br />

umbri hanno partecipato alla Santa Messa<br />

in Basilica, presieduta dal Vescovo-<br />

Prelato di Pompei, Mons. Carlo Liberati.<br />

u Sono venuti in trentacinque dalla<br />

Germania (foto in basso, a destra), per<br />

la prima volta, per visitare il santuario e<br />

onorare la Vergine del Santo Rosario.<br />

Il pellegrinaggio a Pompei, tappa di un<br />

più lungo pellegrinaggio attraverso i luo-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 36 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [36]<br />

ghi di culto italiani, era diretto da Mons.<br />

Jorg Michael Peters, Vescovo ausiliare<br />

della Diocesi di Treviri. A Pompei, i fedeli<br />

sono giunti il 10 ottobre e si sono<br />

fermati due giorni, condividendo alcuni<br />

momenti di riflessione e preghiera. Al<br />

loro arrivo, sono stati accolti da don<br />

Francesco Paolo Soprano, Rettore del<br />

Santuario, che ha rivolto loro un caloroso<br />

benvenuto e l’invito a ritornare presto<br />

a Pompei. Subito dopo, Mons. Peters<br />

ha celebrato la Santa Messa in tedesco,<br />

animata da tutti i fedeli con canti<br />

dei loro repertori parrocchiali. Al termine<br />

della celebrazione, i pellegrini si sono<br />

diretti verso gli Scavi Archeologici.<br />

u Il 13 ottobre, quarantacinque fedeli<br />

della Parrocchia “San Martino” di<br />

Mondovì (CN) sono stati in pellegrinaggio<br />

a Pompei, assieme al parroco,<br />

don Silvio Danna (foto a destra). I pellegrini,<br />

che erano già stati in visita a<br />

Pompei numerose volte, hanno voluto<br />

rivivere l’emozione di trovarsi al cospetto<br />

della Vergine del Rosario per donarLe<br />

ancora una volta se stessi e affidarLe<br />

le proprie famiglie. I fedeli hanno<br />

vissuto un’intensa giornata di spiritualità<br />

mariana, raccogliendosi in Basilica<br />

fin dalle prime luci dell’alba,<br />

per dare il “Buongiorno a Maria”. Subito<br />

dopo, hanno visitato il Santuario, il<br />

Campanile e il Villino Bartolo Longo e<br />

hanno partecipato alla Santa Messa celebrata<br />

da don Silvio. Nel pomeriggio,<br />

i fedeli hanno recitato il Santo Rosario<br />

e, al termine di questa lunga giornata,<br />

hanno effettuato la Fiaccolata per la pace<br />

universale.<br />

u I volontari dell’Associazione Comunale<br />

di Volontariato “Il Girasole” di<br />

San Nicola la Strada (CE) sono stati in<br />

visita a Pompei (foto in basso), il 18 ottobre,<br />

facendo da amorevole guida a trenta<br />

fedeli diversamente abili. Assieme<br />

al gruppo, anche don Gaetano de Rosa,<br />

parroco della chiesa parrocchiale “San<br />

Simeone Profeta” di Marcianise, che<br />

spesso partecipa ai pellegrinaggi organizzati<br />

dall’Associazione. Ogni anno,<br />

infatti, “Il Girasole”, che opera a favore<br />

dei diversamente abili appartenenti alle<br />

varie parrocchie del proprio territorio<br />

comunale o di altri limitrofi, organizza<br />

un pellegrinaggio a Pompei. L’Associazione,<br />

formata da laici, è nata nel novembre<br />

2003 con il motto “La vita sorride<br />

a chi le sorride”, e, da allora, si oc-<br />

cupa costantemente di organizzare incontri,<br />

giornate residenziali, pellegrinaggi,<br />

gite, vacanze estive e tutto quanto<br />

possa alleviare le sofferenze dei diversamente<br />

abili e rendere più piacevoli le<br />

loro giornate. Durante la loro visita nella<br />

città di Pompei, i fedeli hanno preso<br />

parte alla Santa Messa celebrata in Basilica<br />

da don Gaetano e hanno visitato il<br />

Santuario e le sue cappelle.<br />

u Il giorno seguente, trenta pellegrini<br />

provenienti dalla Ile de la Reunion (Oceano<br />

Indiano) sono venuti in pellegrinaggio<br />

al Santuario di Pompei per la prima<br />

volta. L’eterogeneo gruppo era composto<br />

da persone di tutte le età, tra cui<br />

alcuni bambini, giunti fin qui, assieme<br />

alle proprie famiglie, per ascoltare le<br />

parole della Madonna, parole semplici,<br />

facilmente comprensibili anche ai più<br />

piccoli, ma, nello stesso tempo, tanto<br />

forti da penetrare nei cuori di tutti e aprirli<br />

alla fede più profonda. Il loro pellegrinaggio<br />

è stato caratterizzato dalla<br />

meditazione della vita e della sofferenza<br />

di Gesù, attraverso il Rosario, che hanno<br />

recitato subito dopo aver partecipato<br />

alla Santa Messa celebrata, in francese,<br />

dal loro parroco. Dopo il momento dedicato<br />

alla preghiera, i pellegrini hanno<br />

visitato i corridoi della Basilica, ricchi<br />

di testimonianze dei prodigi della Vergine,<br />

la Cappella dedicata al beato Bartolo<br />

Longo e, infine, il Campanile. Prima<br />

di ripartire, i pellegrini hanno espresso<br />

la volontà di tornare nuovamente<br />

a Pompei e il desiderio di poter ricevere<br />

regolarmente la Rivista del Santuario,<br />

sintesi del cammino che Pompei<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 37 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [37]


e la sua Chiesa compiono, giorno per<br />

giorno, sotto il manto della Vergine del<br />

Rosario.<br />

u In occasione del mese missionario,<br />

il 22 ottobre, i fedeli della parrocchia<br />

“San Francesco di Paola” di Gioia Tauro<br />

(RC) sono giunti in pellegrinaggio a<br />

Pompei, guidati dal parroco, Mons. Albino<br />

Caratozzolo. Dopo aver visitato la<br />

Città di Napoli, il Duomo di San Gennaro,<br />

la Chiesa del Gesù Nuovo con i<br />

ricordi di San Giuseppe Moscati e, infine,<br />

il Monastero di Santa Chiara, i fedeli,<br />

giunti nella Città mariana, hanno<br />

preso parte alla Santa Messa concelebrata<br />

dal Vescovo di Pompei, Mons. Carlo<br />

Liberati, assieme a don Franco D’A-<br />

Nello stesso periodo abbiamo registrato<br />

altri pellegrinaggi provenienti da:<br />

Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna,<br />

Irlanda, Polonia (Stettino), Stati Uniti,<br />

Tailandia; e da Acquaviva delle Fonti, Afragola,<br />

Agerola, Agromonte, Alatri, Albano Laziale,<br />

Alife, Alliste, Altamura, Alvignano, Amelia,<br />

Andretta, Andria, Apice, Arco Felice,<br />

Ariano Irpino, Arnara, Arzano, Asciano, Aversa,<br />

Avigliano, Avignano, Bacoli, Bagnara<br />

Calabra, Bagnoli del Trigno, Bassano del<br />

Grappa, Battipaglia, Bella, Bellizzi, Bisceglie,<br />

Boiano, Brezza, Bucciano, Bucita, Calimera<br />

Calabra, Campobasso, Campomaggiore,<br />

Cancello ed Arnone, Canneto Sabino,<br />

Capezzano, Capodrise, Capua, Cardito, Cariati,<br />

Carmiano, Carolei, Caronia, Casagiove,<br />

Casalnuovo di Napoli, Casamicciola Terme,<br />

Casandrino, Casavatore, Caserta, Casella,<br />

Casoria, Cassino, Castellaneta, Castellana<br />

Grotte, Castelpoto, Castel San Benedetto<br />

Reatino, Castrolibero, Castrovillari,<br />

Cava de’Tirreni, Ceccano, Celzi, Cenaia, Cep-<br />

lessandro di Torella del Sannio (CB), don<br />

Fabrizio Gaucci di Pescosolido (FR), don<br />

Salvatore Summo della parrocchia “Maria<br />

Santissima Assunta” di Ruvo di Puglia<br />

(BA) e lo stesso don Albino. Durante<br />

l’omelia, il Vescovo Liberati si è<br />

soffermato a lungo sul significato che la<br />

“missio” riveste per ogni cristiano, che,<br />

dalla contemplazione di Cristo e dalla<br />

riflessione sul messaggio cristiano stesso,<br />

deve trarre l’ispirazione per un cammino<br />

terreno alla luce del Signore, così<br />

come aveva fatto Maria pronunciando il<br />

suo “sì” all’Arcangelo Gabriele. Il pellegrinaggio<br />

dei fedeli gioiesi ha avuto<br />

anche un altro, importante significato: restituire<br />

alla Madonna di Pompei, la triplice<br />

visita che nel passato ha fatto loro.<br />

pagna, Cercepiccola, Cerveteri, Chiaromonte,<br />

Chieti, Cisterna di Latina, Civitella Alfedena,<br />

Colle d’Anchise, Colli al Volturno,<br />

Colliano, Contrada, Contursi, Conversano,<br />

Cosenza, Crispano, Crispiano, Curti, Eboli,<br />

Episcopia, Fardella, Filiano, Filignano, Foggia,<br />

Fondi, Fontanarosa, Formia, Fornacelle,<br />

Fornelli, Francavilla Fontana, Frattamaggiore,<br />

Frattaminore, Frosinone, Gaeta, Gaiano,<br />

Gambolò, Giffoni Valle Piana, Gioia del<br />

Colle, Giugliano in Campania, Grosseto, Guidonia,<br />

Ischia, Lacedonia, Lanciano, Lariano,<br />

Laterza, Latronico, Lauro di Sessa Aurunca,<br />

Limbadi, Lucera, Lucori, Lugo dei Marsi,<br />

Maiera, Mammola, Manfredonia, Marano di<br />

Napoli, Marcianise, Marigliano, Marina di Ginosa,<br />

Marina di Palazzi, Marsicovetere, Martina<br />

Franca, Marzano Appio, Massa di Somma,<br />

Matera, Melfi, Mendicino, Milazzo, Mirabella<br />

Eclano, Molfetta, Molveno, Mondragone,<br />

Montella, Montelupo Fiorentino, Monteruscello,<br />

Monte San Giovanni Campano, Motta<br />

Montecorvino, Mottola, Moscufo, Napoli,<br />

u Don Marco Simone, sacerdote della<br />

parrocchia “San Carlo Borromeo” di<br />

Bari, è stato in visita a Pompei, il 26<br />

ottobre, assieme a centodieci fedeli. Ogni<br />

anno, infatti, don Marco, nei mesi di<br />

febbraio ed ottobre, è solito coinvolgere<br />

i tanti fedeli che partecipano costantemente<br />

alla vita della sua parrocchia,<br />

invitandoli ad unirsi a lui nel pellegrinaggio<br />

nella Città mariana. Quest’anno,<br />

l’incontro con la Vergine del Rosario<br />

ha avuto un significato del tutto<br />

particolare e molto profondo per questi<br />

fedeli. Il pellegrinaggio a Pompei è stato,<br />

infatti, inserito tra le varie e importanti<br />

iniziative programmate nel corso<br />

dell’intero anno, per celebrare il 40° anniversario<br />

della fondazione della loro par-<br />

Noci, Noicattaro, Novi Velia, Orta di Atella,<br />

Orta Nova, Orta San Giulio, Ottati, Ozzano<br />

dell’Emilia, Palagianello, Palermo, Palese, Palese<br />

Macchie, Paludi, Paola, Passo Corese,<br />

Perugia, Penta, Perrillo, Pescara, Piano<br />

di Sorrento, Piazze, Piedimonte Matese, Pietrelcina,<br />

Pietramontecorvino, Pisa, Pizzo, Pizzoni,<br />

Poggio Sannita, Polla, Pomigliano d’Arco,<br />

Ponte, Pontecorvo, Portici, Potenza, Pozzuoli,<br />

Priverno, Qualiano, Quarto, Ragusa,<br />

Reggio Calabria, Reggio Emilia, Riccia, Roccadaspide,<br />

Rocca di Neto, Rocchetta, Roggiano<br />

Gravina, Roma, Romagnano, Rosarno,<br />

Salerno, Saline Joniche, San Cipriano d’<br />

Aversa, San Costantino Calabro, San Giorgio<br />

Ionico, San Giorgio a Cremano, San Giovanni<br />

Incarico, San Lorenzo, San Lucido,<br />

San Martino Valle Caudina, San Pietro a Patierno,<br />

San Pietro in Lama, San Salvo, San<br />

Sossio Baronia, Sant’Agata di Esaro, Sant’Agata<br />

di Militello, Sant’Angelo a Cupolo, Santa<br />

Maria Capua Vetere, Santa Maria Oliveto,<br />

Sant’Anastasia, Sant’Andrea del Pizzone.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 38 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [38]<br />

rocchia. Durante il viaggio, inoltre, don<br />

Marco ha svolto una catechesi mariana,<br />

per guidare i suoi parrocchiani alla vera<br />

devozione alla Madre di Dio e degli uomini<br />

e prepararsi, così, all’importante incontro<br />

con Lei. I fedeli baresi, oltre al<br />

pellegrinaggio annuale a Pompei, vivono<br />

intensamente la devozione a Maria,<br />

recitando costantemente il Rosario, la<br />

Supplica e le altre preghiere mariane.<br />

u Quarantotto pellegrini provenienti da<br />

Giovo, comune della provincia di Trento,<br />

sono stati in visita a Pompei (foto in<br />

alto, pagina a lato), per la prima volta,<br />

il 27 ottobre scorso. I fedeli fanno parte<br />

dell’Unità Pastorale di Giovo, composta,<br />

a sua volta, da quattro diverse parrocchie<br />

situate nelle frazioni del paese:<br />

“San Valentino” di Palù di Giovo, “Santa<br />

Maria Assunta” di Verla di Giovo,<br />

“San Nicolò” di Ville di Giovo e “San<br />

Rocco e San Sebastiano” di Ceola di<br />

Giovo. Ad accompagnare il gruppo, don<br />

Mauro Leonardelli, giovane parroco che,<br />

durante tutto il mese di ottobre, ha realizzato,<br />

assieme ai suoi fedeli, una serie<br />

di catechesi sul Rosario quale mezzo<br />

fondamentale per prepararsi degnamente<br />

a questa importante occasione e viverla<br />

come sosta contemplativa, isolandosi<br />

dalla frenetica realtà quotidiana per riflettere<br />

e pregare ai piedi della Vergine.<br />

Il pellegrinaggio ha risposto così al<br />

desiderio dei fedeli di Giovo di rendere<br />

concreto “l’appuntamento” con Maria<br />

che, fino a quel giorno, era stato vissuto<br />

solo attraverso la preghiera. Essi,<br />

infatti, vivono fortemente la devozione<br />

mariana recitando costantemente, riuni-<br />

Sono passati da Pompei anche rappresentanti<br />

dei seguenti gruppi, associazioni e<br />

congregazioni: Amici di Padre Pio di Al-bavilla<br />

(CO); Apostolato della Preghiera di Caserta;<br />

Arciconfraternita “SS.ma Immacolata”<br />

di San Bartolomeo in Galdo (BN); Arciconfraternita<br />

“SS.mo Nome di Dio” di Montoro<br />

Superiore (AV); Ausiliare Eucaristiche Crocifisse<br />

di Castel San Giorgio (SA); Asso-ciazione<br />

Carabinieri di Luogosano (AV); Cooperatori<br />

Salesiani di Trecase (NA); Associazione<br />

“Famiglie Insieme” di Solofra (AV);<br />

Associazione Federcasalinghe di Avellino e<br />

di Cardito (NA); Associazione “Il Cireneo” di<br />

San Giovanni Rotondo (FG); Associazione<br />

Laicale Eucaristica Riparatrice di Potenza;<br />

Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia di<br />

Rimini; Associazione “San Vito Italia” di Nole<br />

(TO); Associazione “Servi di Maria SS.ma<br />

per Amore di Dio” di Reggio Calabria; Azione<br />

Cattolica di Oria (BR); Casa “Madre<br />

Ersilia Canta” di Roma; Cavalieri del Santo<br />

Sepolcro di Andria (BA); Centro di Acco-<br />

ti nelle loro parrocchie, il Rosario e la<br />

Supplica. I pellegrini si sono fermati a<br />

Pompei per ben tre giorni, durante i quali<br />

hanno conosciuto più a fondo la Città,<br />

la Basilica mariana e le sue opere, visitando<br />

anche il Campanile, il Museo e<br />

il Villino di Bartolo Longo e la cappella<br />

a lui dedicata.<br />

u Sabato 28, si è svolta a Pompei,<br />

l’Assemblea regionale congiunta CISM-<br />

USMI, presieduta dai rispettivi presidenti,<br />

Padre Antonio Puca, Redentorista,<br />

e Madre Concetta Liguori della Ancelle<br />

del Sacro Cuore della Beata Caterina<br />

Volpicelli. “Nel travaglio dei mutamenti<br />

rinascere alla speranza” è stato il tema<br />

su cui, la Dott.ssa Rosanna Virgili, bi-<br />

glienza Anziani “San Giuseppe Moscati” di<br />

Napoli; Centro Diurno “Michelina Gravone”<br />

di Sala Consilina (SA); Centro Sociale “Salerno<br />

Solidale” di Salerno; Centro Sociale<br />

Anziani di Venticano (AV); Collegio San Paolo<br />

di Roma; Comitato “Festa Ss. Bernardo e<br />

Martino” di Carinola (CE); Comunità delle<br />

Beatitudini di Roccantica (RI); Comunità “Rivoluzione<br />

d’Amore” di Bari; Suore di Maria<br />

Immacolata di Salerno; Comunità Vincenziana<br />

dell’Immacolata di Pozzuoli (NA); Confraternita<br />

del Rosario di Dasa (VV); Confraternita<br />

“Madonna del Rosario” di Giovinazzo<br />

(BA); Movimento dei Focolari; Confraternita<br />

“Maria SS.ma Annunziata e Immacolata” di<br />

Aradeo (LE); Confraternita “Maria SS.ma<br />

della Purità” di Lucera (FG); Congrega di San<br />

Giuseppe di Eboli (SA); Convento “Cristo<br />

Re” di Martina Franca (TA); Cappuccini di<br />

Monterotondo (RM); Padri Passionisti di Sora<br />

(FR); Convento “Santa Maria delle Grazie”<br />

di Leverano (LE); Convento “Sant’Antonio”<br />

di Orte (VT); Convento “Sant’Antonio” di<br />

blista dell’Istituto Teologico Marchigiano,<br />

ha invitato a riflettere i presenti.<br />

Nella solenne concelebrazione eucaristica,<br />

da lui presieduta, il Cardinale Crescenzio<br />

Sepe, Arcivescovo di Napoli (foto<br />

in alto), ha invitato i religiosi presenti<br />

a ricordare che: «... al fondo di ogni<br />

vocazione c’è l’amore intenso di Cristo<br />

per ognuno di noi. Egli ha per ognuno<br />

di noi un disegno, un progetto, e prega<br />

per noi affinché possiamo rispondere<br />

alla Sua chiamata e farci essere testimoni<br />

e portatori dell’amore che abbiamo ricevuto<br />

da Lui, come segno di quella<br />

consacrazione di vita che per ogni cristiano<br />

è il raggiungimento della comunione<br />

piena con il Padre, il Figlio e lo<br />

Spirito Santo».<br />

Sant’Agata di Puglia (FG); Curia Vescovile<br />

di Sora-Aquino-Pontecorvo (FR); Curia Arcivescovile<br />

di Palo del Colle (BA); Diocesi di<br />

Isernia-Venafro; Forania di Pianura (NA),<br />

Gruppo Adulti Scout di Marina di Belvedere<br />

Marittima (CS); Gruppo Avis-Siemens di<br />

Marcianise (CE); Gruppo di Fatima “San Pio<br />

X” di Giugliano in Campania (NA); Gruppi di<br />

Preghiera “Padre Pio” di Marsicovetere (PZ),<br />

Mola di Bari (BA), Narni (TR) Rotselaar (Belgio),<br />

Santa Marinella (RM), Siracusa, Roma<br />

e Garbagnate Milanese (MI); Gruppo “Elettra<br />

Gravina” di Napoli; Gruppo Familiare di<br />

Procida (NA); Gruppo Madonna dello Scoglio;<br />

Gruppo Missionario di Santa Maria Capua<br />

Vetere (CE); Gruppo “Progetto Donna”<br />

di Frattamaggiore (NA); Gruppo Rinnovamento<br />

nello Spirito di Ercolano (NA); Istituto<br />

“Adoratrice del Sangue di Cristo” di Scandale<br />

(KR); Milizia dell’Immacolata di Potenza;<br />

Noviziato di Don Orione di Velletri (RM); Opera<br />

Servizio Divina Misericordia di San Giovanni<br />

Rotondo (FG).<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 39 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [39]


u Nella stessa giornata, circa tremila<br />

pellegrini, tra ammalati, diversamente<br />

abili, accompagnatori e assistenti ecclesiastici,<br />

hanno preso parte al pellegrinaggio<br />

nazionale dell’UNITALSI<br />

(foto in alto e in basso), guidato dal<br />

presidente Antonio Diella. Il tradizionale<br />

pellegrinaggio pompeiano, che si<br />

svolge ormai da alcuni anni in occasione<br />

della chiusura del mese di ottobre,<br />

segna la fine dei percorsi spirituali<br />

affrontati dall’Associazione durante<br />

l’anno. Diversi e molto intensi sono<br />

stati i momenti di riflessione e di preghiera<br />

durante questa giornata di fede<br />

e di speranza. Il programma è stato<br />

lungo e ricco di attività. Ad accogliere<br />

i fedeli unitalsiani, il Vescovo di Pom-<br />

pei, Mons. Carlo Liberati, che, poi,<br />

durante l’omelia, ha ringraziato tutti i<br />

membri di questa importantissima Associazione<br />

per quello che fanno in<br />

favore di tutti coloro che hanno bisogno<br />

di aiuto, di affetto e di cure e che<br />

spesso sono invece lasciati soli, perché<br />

considerati, da molti, solamente un<br />

peso nella nostra società. Presente a<br />

Pompei, anche il Cardinale Crescenzio<br />

Sepe che ha voluto portare all’<br />

UNITALSI il suo saluto, la sua benedizione<br />

e, soprattutto, le sue preghiere».<br />

«Siamo il volto di Cristo - ha aggiunto<br />

il Porporato - siamo Cristo stesso che<br />

si presenta nel volto di questi malati e<br />

nelle nostre sofferenze e con le parole<br />

della Madonna, ci dice: figli miei abbiate<br />

sempre fiducia».<br />

u “Con Maria vogliamo essere testimoni<br />

di Gesù risorto, speranza del mondo”.<br />

Questo il tema scelto dalla Famiglia<br />

Domenicana per il suo XXI<br />

pellegrinaggio del Rosario a Pompei,<br />

svolto domenica 29 ottobre. I millecinquecento<br />

fedeli, tra padri, suore e<br />

laici domenicani con le loro famiglie,<br />

era guidato da Padre Giovanni Distante,<br />

responsabile della Provincia “San<br />

Tommaso d’Aquino”. Durante la celebrazione<br />

della Santa Messa, alla quale<br />

hanno preso parte tutti i pellegrini, è<br />

stato ricordato il 50° anniversario di<br />

professione religiosa di Padre Antonio<br />

De Vivo del Santuario della Madonna<br />

dell’Arco a Sant’Anastasia (NA) e di<br />

Padre Giovanni Cattina del Santuario<br />

dell’Agricoltura di Parabita (LE).<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 40 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [40]<br />

ANCORA EDITRICE<br />

Via G.B. Niccolini, 8 - 20154 MILANO<br />

Tel. 02 345608 - www.ancoralibri.it<br />

editrice@ancoralibri.it<br />

Pietro di Bethsaida, oscuro pescatore<br />

di Galilea, dopo l’incontro con Gesù<br />

di Nazareth, è diventato una figura<br />

preminente nella letteratura e nella storia<br />

del Nuovo Testamento.<br />

Così, ad esempio, i quattro Vangeli<br />

ce lo presentano come il discepolo più<br />

intraprendente nel gruppo dei Dodici,<br />

più capace degli altri di entrare in sintonia,<br />

o anche in contrasto, con il Maestro;<br />

gli Atti degli Apostoli concordano<br />

nel presentarcelo come animatore della<br />

primitiva comunità di Gerusalemme<br />

e iniziatore della missione, prima fra i<br />

Giudei a incominciare da Gerusalemme,<br />

e poi anche fra i pagani; Paolo<br />

stesso, in alcuni riferimenti delle sue lettere,<br />

ne riconosce l’autorevolezza o, comunque,<br />

il particolare rilievo nel determinare<br />

gli orientamenti, sia pastorali che<br />

teologici, della primitiva comunità cristiana.<br />

Come spiegare questo «eccellere»<br />

di Pietro sopra tante altre figure che cir-<br />

ADRIANO SALANI EDITORE<br />

Via Gherardini, 10 - 20154 MILANO<br />

Tel. 0234597624<br />

www.magazzinisalani.it<br />

a Pecora Nera & altri sogni” è u-<br />

“Lna mostra (personale e collettiva)<br />

itinerante, uno spettacolo teatrale<br />

e musicale, un incubatore di laboratori<br />

e un cortometraggio sul backstage dell’evento<br />

scenico, interpretato dai ragazzi<br />

e dalle ragazze dell’Istituto Penale<br />

Minorile di Nisida (Napoli).<br />

Un’avventura iniziata tra le mura dell’Istituto<br />

Penale Minorile e poi sprigionata<br />

fuori, approdando tra l’altro al Teatro<br />

stabile Mercadante di Napoli, alla rassegna<br />

teatrale “Angeli a Sud”, al Festival<br />

cinematografico di Capalbio e al<br />

Quirinale, su invito del presidente della<br />

Repubblica Giorgio Napolitano.<br />

A raccontare questa esperienza, tra<br />

immagini, parole e testimonianze, questo<br />

libro nato da un progetto educativo<br />

di inclusione sociale e culturale che<br />

ha utilizzato l’arte e la narrativa come<br />

armi pacifiche ma potenti di trasformazione<br />

di se stessi e del mondo.<br />

La redazione del testo si è avvalsa<br />

IN LIBRERIA<br />

condano il Cristo? L’autore, passando<br />

in rassegna i testi neo-testamentari, descrive,<br />

anzi scolpisce, la vivace figura<br />

del «Simone della storia» che la chiamata<br />

di Gesù trasforma gradualmente<br />

della collaborazione di “Ko libri”, un’associazione<br />

napoletana nata per dare<br />

casa a passioni e competenze tra persone<br />

che scommettono su bambini, ragazzi<br />

e giovani. Della squadra vi fan-<br />

n a cura di LUCIO GIACCO<br />

in «Pietro (roccia) della fede». Pagine<br />

scritte con chiarezza e competenza che<br />

presentano la grandezza e la fragilità<br />

di quest’uomo chiamato a diventare apostolo.<br />

L’abbondanza delle citazioni e dei testi<br />

biblici che riguardano Pietro, lo rendono<br />

«protagonista» del racconto, e non<br />

semplicemente oggetto di studio dell’autore.<br />

In tal modo il personaggio sembra<br />

più vicino ai lettori e anche simpatico.<br />

Settimio Cipriani è uno dei più conosciuti<br />

e apprezzati biblisti italiani. Ha insegnato<br />

Esegesi del Nuovo Testamento<br />

presso la Pontificia Università Lateranense,<br />

Roma, e la Facoltà Teologica<br />

dell’Italia Meridionale, Napoli, di cui è<br />

stato più volte preside. Ha sempre accompagnato<br />

lo studio all’attività pastorale,<br />

soprattutto alla predicazione. Dal<br />

1980 è membro dell’associazione internazionale<br />

“Studiorum Novi Testamenti<br />

Societas”, Cambridge.<br />

È autore di molti libri, oltre che di<br />

articoli scientifici in riviste e dizionari.<br />

Con Àncora ha pubblicato “Per una Chiesa<br />

viva» (1985) e “Il messaggio spirituale<br />

di san Paolo” (2001). Collabora<br />

da diversi anni con la nostra rivista.<br />

no parte Bruno Cantamessa, Antonella<br />

Giardiello, Anna Maria Schisano, Donatella<br />

Trotta. “La Pecora Nera” è nata<br />

quasi per caso su una cartolina di<br />

buona fortuna, ed è l’opposto dello<br />

stereotipo cui si è soliti pensare. La diversità,<br />

intesa come “non uguaglianza”<br />

e unicità è il suo cavallo di battaglia.<br />

Perché l’unico modo per essere<br />

tutti uguali è essere tutti diversi.<br />

Gianluca Guida direttore dell’Istituto<br />

Penale Minorile di Nisida ha così<br />

commentato il lavoro: “Frammenti d’identità,<br />

o forse identità... in frammenti<br />

sono quelle che leggo nei lavori dei<br />

ragazzi. Raccontano una realtà fatta di<br />

ombre, paure, povertà. Di vite vissute<br />

in banda, o in assoluta solitudine. Di<br />

vite spezzate, frantumate, da dolori e<br />

da violenze. Ma raccontano anche di<br />

luci, flebili, in lontananza, ma presenti.<br />

Luci che solo la speranza in loro può<br />

aiutarci a scorgere. Sogni che ci permettono<br />

di ritrovare ragazzi e ragazze,<br />

un pò adulti e un pò bambini, che come<br />

qualunque altro adolescente aspirano<br />

semplicemente ad avere un futuro.<br />

A noi il compito di rimettere insieme<br />

questi frammenti per costruire con<br />

loro un progetto di vita”.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 41 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [41]


u Voglio farvi partecipi di una<br />

grande grazia che la Mamma<br />

Celeste ha riservato a tutti<br />

noi.<br />

Mentre Samuele, il mio nipotino<br />

di cinque anni, stava<br />

giocando con il nonno a nascondino,<br />

abbiamo sentito un<br />

tonfo spaventoso. Accorsi, lo<br />

abbiamo trovato per terra con<br />

un grande televisore che si<br />

era rovesciato su di lui con<br />

tutto il tavolino. Il piccolo con<br />

un vistoso segno sulla fronte,<br />

urlava dicendo di non vederci.<br />

Lo portammo subito al Pronto<br />

Soccorso e gli fu eseguita<br />

la T.A.C., il cui responso fu di<br />

esito negativo. Il giorno successivo<br />

il viso del bambino<br />

era gonfio, tumefatto e dolente<br />

tanto da non poterlo vestire e<br />

vicino all’occhio aveva una<br />

grande ecchimosi. Poi lo abbiamo<br />

fatto sottoporre alla visita<br />

oculistica ed è andato tutto<br />

bene. Sul televisore c’era<br />

una statuetta della SS. Vergine<br />

con il Santo Rosario che<br />

cadendo si è rotta in tre punti.<br />

È stato grazie alla Madonna<br />

che il nostro nipotino si è salvato<br />

ed io, molto riconoscente,<br />

mi sono ripromessa di recitare<br />

il S. Rosario ogni giorno<br />

e spero che questa mia testimonianza,<br />

possa far conoscere<br />

a tutti l’amore della Madonna,<br />

soprattutto per i figli<br />

in pericolo.<br />

Maria Nillella<br />

Milano<br />

* * *<br />

u Desidero dire “grazie” pubblicamente<br />

alla Madonna che<br />

mi è stata vicina nei momenti<br />

difficili. Io sono molto devota<br />

della Madonna di Pompei e<br />

quando seppi che mia figlia era<br />

incinta, ho iniziato la pratica<br />

dei “Quindici Sabati” ma<br />

al momento del parto le cose<br />

GRATI ALLA MADONNA<br />

E AL BEATO BARTOLO LONGO<br />

si sono rese molto difficili, il<br />

bambino quando è nato è stato<br />

per molto tempo senza piangere<br />

e quindi è stato portato<br />

subito in medicina intensiva,<br />

ho avuto molta paura ed ho<br />

continuato ad invocare la Madonna<br />

affinché mi aiutasse a<br />

consolidare la mia fede e quando<br />

i medici dicevano cose spiacevoli<br />

riguardo al caso, ho continuato<br />

a sperare ed a pregare.<br />

Il bambino è cresciuto, ora<br />

ha più di un anno, è bellissimo<br />

ed è la nostra gioia.<br />

In questo percorso abbiamo<br />

tribolato e le paure non sono<br />

mai mancate, ma ho sempre<br />

sperato nella protezione<br />

della Mamma Celeste, che non<br />

mi ha mai negato il suo aiuto<br />

in questi momenti difficili.<br />

Voglio che tutti sappiamo<br />

che la Madonna è “Grande”,<br />

nulla ci nega quando la invochiamo.<br />

Grazie, grazie, grazie.<br />

I.B.M. - Sorrento (NA)<br />

* * *<br />

u Sono una devota della Madonna<br />

di Pompei. Vi scrivo un<br />

n a cura di CIRO COZZOLINO<br />

pò in ritardo per comunicarvi<br />

una grande grazia che ho ricevuto<br />

nel mese di maggio. Il<br />

6 maggio ho incominciato ad<br />

avere verso sera una febbre<br />

altissima, brividi e vomito che<br />

mi hanno stremato ed il giorno<br />

successivo il 7 maggio,<br />

giorno che precede la Supplica,<br />

ho avuto uno svenimento “miracoloso”.<br />

Mio marito ha perso<br />

la testa mentre mio figlio<br />

di dieci anni prontamente ha<br />

chiamato un’ambulanza con<br />

un rianimatore. Al pronto soccorso<br />

si sono accorti che la situazione<br />

era grave, nessun organo<br />

funzionava bene e si sospettava<br />

un infarto. Fortunatamente<br />

uno specialista ha capito<br />

che si trattava di un’aggressione<br />

batterica ed ha convinto<br />

tutti gli altri colleghi ad<br />

iniziare una forte terapia antibiotica.<br />

Dopo diversi giorni<br />

di prognosi riservata, la febbre<br />

è calata e pian piano la situazione<br />

è migliorata.<br />

Tutti gli organi, fra cui il<br />

cuore, sono ritornati alla normalità<br />

ed adesso sto bene. Il<br />

mio medico curante leggen-<br />

u Recitando la Novena ed il S. Rosario tutti i giorni dopo<br />

diversi anni la SS. Vergine mi ha concesso una grazia risolvendomi<br />

una sventura irreparabile; successivamente si sono<br />

presentate altre serie problematiche ma raccomandandomi<br />

sempre alla cara Madre, le ho risolte facilmente.<br />

La particolarità molto bella è che le Grazie le ho ricevute<br />

nel mese di ottobre e nel mese di maggio, proprio i mesi<br />

cari alla Madonna, io sento, per questo, una particolare attenzione<br />

e protezione da parte della Madre Divina.<br />

Intanto le ho promesso che promuoverò la devozione per<br />

il Santuario della Vergine di Pompei. In qualunque posto mi<br />

troverò lascerò la sua immaginetta, non mi stancherò mai di<br />

raccontare a tutti quanto Lei è stata buona con me e con la<br />

preghiera tutto può cambiare.<br />

Desidero ringraziare il beato Bartolo Longo per l’efficacia<br />

della sua dolcissima Novena tanto cara alla Madonna.<br />

Una devota<br />

do la diagnosi dei primi giorni<br />

di ricovero, mi ha detto<br />

che sono stata miracolata, ed<br />

io già lo sapevo!<br />

Al più presto verrò personalmente<br />

a Pompei dalla<br />

Madonna per ringraziarla di<br />

avermi tanto aiutata.<br />

Anna Barreca<br />

Palermo<br />

* * *<br />

u Voglio ringraziare di cuore<br />

la cara Madre Celeste di Pompei<br />

per avermi concesso una<br />

grazia straordinaria.<br />

Sono una signora di 35 anni,<br />

mamma di due bimbi, una<br />

di 6 anni ed uno di sette mesi,<br />

che è purtroppo in ospedale<br />

da quando è nato per vari problemi<br />

dovuti alla superficialità<br />

dei medici.<br />

Mentre ero in attesa del<br />

secondo bambino, il dermatologo<br />

mi consigliò di togliere<br />

un neo e subito dopo aver<br />

partorito, lo tolsi, fu analizzato<br />

e riscontrarono che era un<br />

melanoma maligno. Potete immaginare<br />

il mio dramma e<br />

quello della mia famiglia. Disperata<br />

mi sono avvicinata<br />

ancora di più alla preghiera,<br />

recitando tutti i giorni il Santo<br />

Rosario ed invocando la<br />

Santa Vergine perché i miei<br />

bimbi avevano ed hanno bisogno<br />

di me.<br />

Infatti con l’aiuto della Madre<br />

Celeste e suo figlio Gesù<br />

e con molta meraviglia dei medici,<br />

dopo il secondo intervento<br />

per ripulire la zona colpita,<br />

tutti i risultati furono negativi,<br />

devo fare sempre i controlli<br />

ma potete immaginare<br />

la mia gioia e quella della mia<br />

famiglia.<br />

Spero con tutto il cuore<br />

che Maria Santissima di Pompei<br />

possa ancora intercedere<br />

in mio favore e per il mio pic-<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 42 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [42]<br />

PREGHIERA<br />

PER LA<br />

CANONIZZAZIONE<br />

DEL BEATO<br />

BARTOLO<br />

LONGO<br />

colo Emanuele che ancora è<br />

in ospedale. Ti ringrazio o Vergine<br />

per la tua materna protezione,<br />

dammi sempre la forza<br />

di andare avanti.<br />

Maria Grazia Rinaldi<br />

Scafati (SA)<br />

* * *<br />

u Vi scrivo perché voglio<br />

rendere pubblica la grazia<br />

che la Madonna mi ha concesso<br />

esaudendo le mie preghiere.<br />

Sono stato operata alla<br />

bocca perché avevo un cancro,<br />

l’intervento è durato sedici<br />

ore, ma, grazie a Dio e all’intercessione<br />

della Beata Vergine<br />

di Pompei è andato tutto<br />

bene, io sono una sua grande<br />

devota e lei mi ha ascoltata.<br />

Continuerò a pregare sempre<br />

e spero che andrà ancora bene<br />

anche quando dovrò sottopormi<br />

ad altre cure. Chiedo a<br />

tutti voi di fare una preghiera<br />

particolare alla Beata Vergine<br />

di Pompei da parte mia con la<br />

speranza che un giorno verrò<br />

personalmente nel suo Santuario.<br />

Grazie di vero cuore<br />

Filomena Vuoto<br />

Montreal - Canada<br />

* * *<br />

u Ho fatto la promessa alla<br />

Madonna di Pompei di farvi<br />

conoscere la grazia e, se è possibile,<br />

vi chiedo di farla pubblicare<br />

sulla Rivista del Rosario.<br />

Ho un nipote di 27 anni<br />

che ha studiato fino a 24 anni.<br />

Dopo gli esami si è messo<br />

a cercare lavoro su Internet ed<br />

altrove, ha mandato centinaia di<br />

domande per due anni, ma le<br />

risposte erano sempre negative.<br />

Io ed i suoi genitori temevamo<br />

che potesse cadere in<br />

depressione visto che era molto<br />

Dio, Padre di misericordia,<br />

noi ti lodiamo per aver donato<br />

alla storia degli uomini<br />

il beato Bartolo Longo,<br />

ardente apostolo del Rosario<br />

e luminoso esempio di laico<br />

impegnato nella testimonianza<br />

evangelica della fede<br />

e della carità.<br />

scoraggiato. Io gli dissi di pazientare<br />

ancora un po’ perché<br />

stavo per cominciare la novena<br />

alla Vergine di Pompei e<br />

i 15 Sabati. Infatti, quando sono<br />

arrivata al 15° sabato, quale<br />

sorpresa! Due risposte positive<br />

per un lavoro nella stessa<br />

città dove mio nipote risiede,<br />

lui che era pronto a partire<br />

se fosse stato necessario, ma<br />

non avrebbe mai pensato di<br />

trovare lavoro proprio dove<br />

abita, poiché tutte le fabbriche<br />

erano chiuse. Lui, stesso,<br />

che non è proprio un credente<br />

praticante, ha detto: “La nonnina<br />

ha pregato proprio bene<br />

per me”.<br />

Oggi lavora, che grazia incredibile!<br />

Grazie per avermi<br />

inviato il libro dei 15 Sabati<br />

in francese, e ancora grazie alla<br />

Vergine di Pompei che ho<br />

pregato tutti i giorni insieme al<br />

beato Bartolo Longo.<br />

Con i miei più rispettosi<br />

ossequi e la più grande riconoscenza<br />

per quello che fate.<br />

Sara Maria Filippi<br />

La Mouille - Francia<br />

Noi ti ringraziamo per il suo<br />

straordinario cammino spirituale,<br />

le sue intuizioni profetiche,<br />

il suo instancabile prodigarsi<br />

per gli ultimi e gli emarginati,<br />

la dedizione con cui servì<br />

filialmente la tua Chiesa<br />

e costruì la nuova città<br />

dell’amore a Pompei.<br />

u Sono una devota della Beata Vergine del Rosario di Pompei<br />

e voglio gridare al mondo intero quanto la Madonna mi<br />

ami, nei momenti difficili della mia vita mi sono sempre rivolta<br />

con fiducia a Lei ed a tutti i Santi. La sera nelle mie<br />

preghiere chiedo sempre aiuto, non solo per i miei familiari<br />

ma anche per tutti quelli che soffrono.<br />

Mamma buona! Tu, hai visto quel giorno in cui mio figlio<br />

ha avuto quel brutto incidente ed è finito in un burrone<br />

profondo 30 metri con il camion, i vigili ed i carabinieri con<br />

l’aiuto di un elicottero l’hanno trasportato in ospedale.<br />

Tu, Madonna mia, sei intervenuta ed hai salvato mio<br />

figlio, persino i medici hanno detto che è stato un miracolo.<br />

Le condizioni fisiche erano davvero gravi, ma pian piano<br />

c’è stata la sua ripresa.<br />

Tutto ciò ha rafforzato la mia devozione, Vergine Santa<br />

ti sarò grata per tutta la vita.<br />

Antonietta Lauria<br />

u Sono immensamente grata<br />

alla Mamma Celeste che nel<br />

viaggio su questa vita terrena<br />

mi è costantemente vicina<br />

e sono sicura che continuerà<br />

ad assistere me e tutta la mia<br />

famiglia sempre, sia nei momenti<br />

lieti che in quelli tristi,<br />

come ha sempre fatto finora<br />

aiutandomi nei momenti di<br />

bisogno.<br />

Sin da piccola ho imparato<br />

a pregare sempre la Madonna<br />

di Pompei e ho sentito<br />

il bisogno di rivolgermi a Lei<br />

in ogni momento, come se fos-<br />

Noi ti preghiamo,<br />

fa’ che il beato Bartolo Longo,<br />

sia presto annoverato<br />

tra i Santi della<br />

Chiesa universale,<br />

perché tutti possano<br />

seguirlo come modello<br />

di vita e godere della sua<br />

intercessione.<br />

se la mia mamma terrena.<br />

Tempo fa ho poi scoperto di<br />

avere un nodulino al seno. Il<br />

Signore ha voluto che, pochi<br />

giorni dopo la scoperta,<br />

per una promessa fatta sedici<br />

anni prima alla mia cara<br />

Mamma, mi recassi con mio<br />

marito ed i miei figli nella<br />

Sua casa a Pompei, il luogo<br />

in cui è venerata da tutto il<br />

mondo.<br />

Ricordo che vicino all’altare<br />

piangevo e la chiamavo<br />

in preda all’angoscia e Lei, la<br />

mia Mamma, mi infuse pace<br />

interiore e dolcezza infinita<br />

nel cuore.<br />

Tornata a casa, dopo vari<br />

controlli, ho dovuto subire<br />

un intervento e, grazie a Dio,<br />

il nodulo che mi hanno asportato<br />

è risultato benigno.<br />

Con queste poche righe<br />

ho voluto dare testimonianza<br />

che la Vergine del Santo Rosario<br />

è sempre accanto a noi<br />

e che quando crediamo che<br />

Lei è lontana è solo perché<br />

siamo stati noi ad allontanarci<br />

da Lei. Invochiamola sempre<br />

con amore e Lei, che è<br />

amorevole e misericordiosa,<br />

intercederà per noi presso Suo<br />

Figlio.<br />

Donata Piccino<br />

Matino (LE)<br />

Chiunque ricevesse grazie per intercessione del beato<br />

Bartolo Longo, fondatore del Santuario, delle Opere<br />

annesse e della città di Pompei, è vivamente pregato di<br />

darne comunicazione al Vice Postulatore della causa di<br />

canonizzazione:<br />

MONS. RAFFAELE MATRONE<br />

Piazza Bartolo Longo, 1 - 80045 Pompei (Napoli)<br />

Tel.: 081 8577275 - 081 8638366 - Fax: 081 8503357<br />

N.B. Le comunicazioni devono essere corredate di indiriz-<br />

zo completo e numero telefonico.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 43 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [43]


I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ... I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO ...<br />

Auguri a Anna Maria e Giuseppe per i sessant’anni di matrimonio Maria: guida sicura<br />

Sono la figlia di una coppia di coniugi<br />

residenti a Lanciano, Anna Maria<br />

Melizza e Giuseppe Masciarelli, che il<br />

19 ottobre scorso ha festeggiato le “nozze<br />

di diamante”. È stata una giornata<br />

indimenticabile: sessant’anni di matrimonio<br />

sono un bel traguardo e i miei genitori<br />

hanno avuto la fortuna di poterlo<br />

raggiungere in discrete condizioni di salute.<br />

Insieme siamo andati alla Messa nella<br />

Chiesa di Santa Lucia di Lanciano in<br />

provincia di Chieti, dove si sposarono il<br />

19 ottobre 1946.<br />

Mia mamma è molto devota della<br />

Madonna di Pompei e per questo desidererei<br />

far pubblicare le loro foto sulla<br />

rivista “Il Rosario e la nuova Pompei”,<br />

a cui mia mamma è abbonata. Vi allego<br />

una foto dei genitori e a parte farò pervenire<br />

un’offerta al Santuario.<br />

Rosanna Masciarelli<br />

Padova<br />

Gentilissima Signora, ci uniamo volentieri<br />

a quanti nello scorso mese di ottobre<br />

hanno condiviso con papà e mamma<br />

il loro sessantesimo anniversario di<br />

matrimonio.<br />

Concordiamo con lei, quando dice<br />

che si tratta di un considerevole e significativo<br />

traguardo di vita. Per questo motivo<br />

abbiamo pensato di partecipare anche<br />

a tutti gli altri lettori de “Il Rosario<br />

e la Nuova Pompei” la vostra festa familiare,<br />

perchè possa essere di esempio<br />

a quanti sono incamminati nell’impegnativa<br />

esperienza del ministero coniugale.<br />

La Madonna di Pompei non farà<br />

mancare il suo sostegno e la sua benedizione.<br />

In relazione alla normativa sulla tutela<br />

delle persone e di altri soggetti rispetto al<br />

trattamento dei dati personali (D. Lgsl 30-<br />

06-2003 n. 196), ci è gradito comunicarLe<br />

che il Suo nome è stato inserito nel nostro<br />

indirizzario, esclusivamente allo scopo di<br />

infor-marLa sulle iniziative del nostro Santuario.<br />

Le garantiamo, pertanto, che tali dati<br />

sono utilizzati esclusivamente per l’invio di<br />

comunicazioni inerenti le nostre opere e<br />

sono trattati con la massima riservatezza.<br />

Le ricordiamo che, qualora queste informazioni<br />

non fossero di Suo gradimento,<br />

è Sua facoltà richiedere la cancellazione dei<br />

dati relativi alla Sua persona dal nostro indirizzario,<br />

ai sensi dell’art. 7 del D. Lgsl sopra<br />

citato.<br />

Quando la fede illumina la sofferenza<br />

Caro Direttore, lo scorso anno la<br />

mia comunità parrocchiale ha subito<br />

una grande perdita, due giovani spenti<br />

nel fiore della loro età: uno di questi,<br />

Luigi Gilardo, nato il 19 dicembre<br />

1977 e morto l’8 luglio 2006, in seguito<br />

ad un incidente di moto.<br />

La famiglia ha voluto raccogliere<br />

offerte durante la Santa Messa per donarle<br />

alle opere di carità del Santuario<br />

e si affida alla protezione della Vergine<br />

del Santo Rosario ponendo nelle<br />

sue mani le preghiere che continuamente<br />

innalza per l’anima del<br />

compianto figlio e si affida alle sue<br />

preghiere.<br />

Don Giuseppe Esposito<br />

Parroco del SS.mo Salvatore<br />

Pompei (NA)<br />

Grazie don Giuseppe per questa<br />

segnalazione, che ci fa toccare con mano<br />

la profonda fede dei genitori e dei<br />

familiari di Luigi. Nonostante la tragedia<br />

che li ha colpiti profondamente<br />

non hanno smarrito la luce e il calore<br />

delle fede che ha consolato il loro<br />

cuore affranto e sgomento. Sappiamo<br />

che il ricordino fatto preparare<br />

con la foto di Luigi porta stampa-<br />

ta sul retro questa frase: “Non dobbiamo<br />

dire il Signore ce l’ha tolto, ma<br />

dobbiamo ringraziarlo per avercelo donato”.<br />

Ciò a dimostrazione che anche<br />

nel dolore più forte, oltre a chiedere<br />

al Signore il senso di un così grande<br />

sacrificio, si possa contemporaneamente<br />

esprimergli gratitudine per il<br />

continuo dono del suo amore e per<br />

quanto, anche se talvolta in maniera<br />

oscura e non sempre comprensibile, fa<br />

per noi.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 44 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [44]<br />

per il figlio Gesù<br />

Sono una devota della Madonna, mi<br />

chiamo Elisa, abitavo a Scafati (SA),<br />

ma da dieci anni per motivi di lavoro io<br />

e la mia famiglia ci siamo trasferiti a Nave<br />

(BS). Dopo mille problemi e difficoltà,<br />

grazie al sostegno della Vergine, oggi<br />

io e la mia famiglia stiamo bene. Lei per<br />

me è la Padrona della mia vita e della<br />

mia casa. Nei momenti più critici della<br />

mia vita mi è sempre stata vicina e lo è<br />

ancora oggi ad ogni mia implorazione. Era<br />

da tempo che avevo intenzione di scrivere<br />

questa lettera alla vostra rivista, perché<br />

volevo ringraziare la Madonna per aver<br />

aiutato le mie figlie a risolvere alcuni<br />

problemi in ambito scolastico.<br />

Ho una grande fede per la Vergine<br />

del Santo Rosario di Pompei, augurandomi<br />

che Lei non abbandoni mai me e<br />

la mia famiglia e che ci protegga.<br />

Ho bisogno di Lei e del Suo Figlio<br />

Gesù, perché senza di loro non avrebbe<br />

senso la mia vita. Soprattutto in questo<br />

periodo ho bisogno ancora del loro aiuto<br />

per la soluzione di una causa molto<br />

importante. Sono sicura che recitando il<br />

suo Rosario la troverò senz’altro.<br />

Alla Vergine Santa e al suo figlio Gesù<br />

ho affidato la vita delle mie figlie. La<br />

mia gratitudine per tutto ciò che fanno<br />

per la mia famiglia non verrà mai meno.<br />

Cascone Elisabetta<br />

Nave (BS)<br />

Cara Signora, grazie per la sua testimonianza<br />

d’amore e di gratitudine<br />

per la Vergine e per il suo figlio Gesù.<br />

Lei ha affermato una verità straordinaria:<br />

“... senza di loro non avrebbe senso<br />

la mia vita”. Da poco abbiamo celebrato<br />

il Santo Natale, il mistero dell’Incarnazione<br />

del Figlio unigenito di Dio nella<br />

storia dell’umanità. Ecco il Dono che<br />

Dio ha fatto agli uomini di ogni tempo!<br />

Ecco il Signore, la Verità suprema della<br />

storia! Ecco Colui, che dà senso, significato,<br />

sapore e calore alla vita di ogni<br />

uomo e di ogni donna! La Vergine del Rosario<br />

possa essere per lei la guida sicura<br />

per poter incontrare e seguire il figlio<br />

Gesù e vivere intimamente con Lui: via,<br />

verità e vita!<br />

Ad Iesum per Mariam!<br />

n a cura di AUGUSTO DI VITTORIO<br />

La devozione alla Vergine in Australia<br />

Carissimi Amici di Pompei, auguro<br />

a tutti voi buona salute e serenità,<br />

come posso anch’io dire di me. Alla<br />

mia lettera ho allegato tre foto. Una<br />

riguarda la festa di Santa Lucia, durante<br />

la quale nelle processioni cittadine<br />

in suo onore viene sempre portato<br />

anche il quadro della Vergine di<br />

Pompei. Mentre le altre due si riferiscono<br />

al giorno in cui sono andata a<br />

portare un quadro della Madonna di<br />

Pompei in dono alla chiesa di Santa<br />

Brigida, a Collie, un paese a circa nove<br />

chilometri di distanza dal mio. Il<br />

quadro è stato consegnato nelle mani<br />

del reverendo Padre Tom Gonzales.<br />

Tutta la comunità parrocchiale è<br />

stata molto contenta di ricevere questo<br />

dono e noi abbiamo provato immensa<br />

gioia nel consegnarlo.<br />

Franca Marino<br />

Haevey - Australia<br />

Grazie Signora, per quanto ci riferisce<br />

e, soprattutto, per l’impegno<br />

nel diffondere la devozione della Madonna<br />

di Pompei in Australia. Peraltro,<br />

nella missione mariana avvenuta<br />

due anni fa a Sydney e a Melbourne,<br />

il nostro Vescovo, Mons. Carlo Liberati,<br />

insieme a diversi suoi collabora-<br />

tori, ha avuto modo di constatare personalmente<br />

l’amore filiale e semplice<br />

di moltissimi italoaustraliani verso la<br />

Vergine del Rosario.<br />

Sono state tantissime le attestazioni<br />

di affetto in quella circostanza che<br />

ancora, oggi, è ancora vivo il ricordo<br />

delle giornate missionarie in terra<br />

australiana, grazie all’impegno e<br />

all’amore di tante persone.<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 45 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [45]


EDIZIONI DEL SANTUARIO<br />

hi propaga il Rosario è<br />

“Csalvo!”. Questa parola udita<br />

nell’intimo del cuore dal<br />

beato Bartolo Longo, nell’ottobre<br />

del 1872, ne fece l’apostolo<br />

del Rosario e il fondatore della<br />

nuova Pompei mariana.<br />

Nella sua essenza il Rosario<br />

è via per contemplare il volto<br />

di Cristo con lo sguardo e il<br />

cuore di Maria. Il Rosario ci porta<br />

a Gesù facendoci accompagnare<br />

dalla madre del Signore.<br />

Con Maria “ricordiamo” Gesù.<br />

Aiutati da lei “impariamo” Gesù,<br />

ci conformiamo a Lui, Lo<br />

supplichiamo, Lo annunciamo.<br />

Dirlo bene ci aiuta a perseguire<br />

l’ideale di San Paolo: “non<br />

sono più io che vivo, ma Cristo<br />

vive in me” (Gal 2, 20).<br />

Il Rosario è anche preghiera<br />

per la nuova evangelizzazione,<br />

per la pace e la famiglia.<br />

Il sussidio si ispira alla Rosarium<br />

Virginis Mariae, che Giovanni<br />

Paolo II firmò sul sagrato<br />

di San Pietro il 16 ottobre<br />

2002 davanti all’icona della Vergine<br />

di Pompei.<br />

È disponibile in lingua inglese,<br />

spagnola e francese.<br />

Pagine 64 - € 1,00<br />

Cod. Art. CONT002<br />

Dopo il grande successo de<br />

“I Quindici Sabati” del beato<br />

Bartolo Longo, best seller<br />

della letteratura mariana mondiale,<br />

il Santuario di Pompei ha<br />

pubblicato questo nuovo sussidio.<br />

Fedele al suo carisma e ispirandosi<br />

ai più recenti documenti<br />

mariani del Magistero, il<br />

Santuario rivisita e rinnova la<br />

proposta del Fondatore.<br />

Il sussidio utilizza un linguaggio<br />

più consono alla sensibilità<br />

ecclesiale odierna e si<br />

presenta come strumento utilissimo<br />

per celebrazioni individuali<br />

e comunitarie del Rosario<br />

e celebrazioni mariane.<br />

I brani delle meditazioni sono<br />

tratti dagli scritti del Beato,<br />

dei Padri della Chiesa, di scrittori<br />

e teologi contemporanei.<br />

Il nuovo testo, come l’antico,<br />

aiuta i devoti della Madonna<br />

di Pompei a maturare abbondanti<br />

e ricchi frutti spirituali<br />

con cui alimentare il proprio<br />

cammino spirituale e di santità<br />

con una testimonianza di vita<br />

credibile e consona ai discepoli<br />

del Signore Gesù.<br />

Pagine 205 - € 4,00<br />

Cod. Art. LIBSP96<br />

Il Longo (1841-1926), fu uomo<br />

di straordinaria spiritualità e di<br />

generoso impegno sociale ed<br />

ecclesiale. Fu avvocato, giornalista,<br />

scrittore, fondatore di<br />

un Santuario mariano di fama<br />

mondiale, di una congregazione<br />

femminile, le “Suore Figlie<br />

del S. Rosario di Pompei”, e<br />

realizzatore di opere di carità.<br />

Fu, soprattutto, un uomo di<br />

preghiera e un uomo santo! Secondo<br />

la logica del Vangelo e<br />

alla scuola di Maria costruì la<br />

sua casa sulla roccia della Parola<br />

di Dio. Come il buon samaritano<br />

evangelico realizzò il<br />

comando dell’amore del prossimo,<br />

dimostrandosi sensibilissimo<br />

all’emarginazione minorile,<br />

soprattutto ai ragazzi figli di<br />

carcerati e orfani di genitori. Diede<br />

loro voce, casa, famiglia, educazione<br />

religiosa, cultura e<br />

un inserimento nel mondo del<br />

lavoro. Fu, infine, costruttore e<br />

operatore di pace.<br />

Il testo è un agile sussidio<br />

tra le mani di quanti desiderano<br />

essere introdotti alla conoscenza<br />

del Longo.<br />

È disponibile in lingua inglese,<br />

spagnola e francese.<br />

Pagine 96 - € 2,00<br />

Cod. Art. LIBSP106<br />

Per informazioni e prenotazioni: Segreteria Generale del Santuario - Tel.: (+ 39) 081 8577321 - Fax: (+ 39) 081 8503357 - info@santuariodipompei.it<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 46 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [46]<br />

PER RAGGIUNGERE POMPEI<br />

u In aereo: Aeroporto di Capodichino-Napoli.<br />

u In auto: Autostrada A3 Napoli-Salerno, uscite Pompei Ovest<br />

(da Nord) e Pompei Est-Scafati (da Sud).<br />

u In pullman: Autolinee SITA tel. (+ 39) 199730749; Autolinee<br />

CSTP tel. (+ 39) 089 487286; Autolinee Circumvesuviana<br />

tel. (+ 39) 081 7722444.<br />

u In treno: Trenitalia - Stazione di Pompei tel. (+ 39) 081<br />

8506176; Circumvesuviana - linea Napoli-Sorrento Stazione<br />

Pompei-Villa dei Misteri; linea Napoli-Poggiomarino (via<br />

Scafati) Stazione Pompei-Santuario; tel. (+ 39) 081 7722444.<br />

u In nave: Stazione Marittima di Napoli.<br />

CELEBRAZIONI<br />

ALTARE DELLA MADONNA<br />

SS. Messe Festive: ore 6.00 - 7.00 - 8.00 - 9.00 (anche in altre<br />

lingue) - 10.00 - 11.00 - 13.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00 - 20.00<br />

SS. Messe Feriali: ore 7.00 - 8.00 - 9.00 (anche in altre lingue)<br />

- 10.00 - 11.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00<br />

Angelus, Adorazione Eucaristica e Rosario: ore 18.00<br />

CAPPELLA BARTOLO LONGO<br />

SS. Messe Festive: ore 8.30 - 9.30 - 10.30 - 11.30 - 12.30 - 17.30<br />

SS. Messe Feriali: ore 6.30 - 8.30 - 9.30 - 10.30 - 11.30 -<br />

12.30 - 17.30<br />

CAPPELLA SANTA FAMIGLIA<br />

S. Messa in lingua inglese: domenica e giorni festivi ore 8.00<br />

S. Messa in lingua spagnola: domenica e giorni festivi ore 9.00<br />

CAPPELLA SAN GIUSEPPE MOSCATI<br />

S. Messa in lingua ucraina: domenica e giorni festivi ore 10.00<br />

CRIPTA<br />

S. Messa in lingua francese: domenica e giorni festivi ore 8.30<br />

S. Messa in rito Siro-Malabarese: 2 a domenica di ogni mese<br />

ore 11.30.<br />

SALA CONFESSIONI: dalle 7.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00<br />

PER COMUNICARE CON IL SANTUARIO<br />

CENTRALINO: Tel. (+ 39) 081 8577111<br />

Fax: (+ 39) 081 8503357<br />

www.santuario.it - info@santuariodipompei.it<br />

RETTORATO (Informazioni, celebrazione dei Sacramenti e<br />

accoglienza dei pellegrinaggi):<br />

Tel. (+ 39) 081 8577362 - (+ 39) 081 8577379<br />

Fax: (+ 39) 1782238781 - (+ 39) 081 8577482<br />

rettorato@santuariodipompei.it<br />

SEGRETERIA GENERALE<br />

(Corrispondenza devoti e abbonamenti Rivista):<br />

Tel. (+ 39) 081 8577321 - info@santuariodipompei.it<br />

Dall’Estero: Tel. (+ 39) 081 8577328<br />

UFFICIO PER LA MISSIONE MARIANA<br />

Tel. (+ 39) 081 8577486 - missionemariana@libero.it<br />

PASTORALE VOCAZIONALE<br />

Tel. (+ 39) 081 8577460 - info@santuariodipompei.it<br />

PASTORALE GIOVANILE<br />

Tel. (+ 39) 081 8577457 - giovani@santuariodipompei.it<br />

UFFICI AMMINISTRATIVI<br />

Tel. (+ 39) 081 8577284 - ragioneria@santuariodipompei.it<br />

SUORE DOMENICANE FIGLIE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI<br />

Tel. (+ 39) 081 8632579<br />

INFORMAZIONI UTILI<br />

OPERE SOCIALI<br />

CENTRO EDUCATIVO BEATA VERGINE DEL ROSARIO<br />

CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE “CRESCERE INSIEME”<br />

Tel. (+ 39) 081 8577401<br />

CENTRO DI ASCOLTO “MYRIAM”<br />

Tel. (+ 39) 081 8577418 - centroascoltopompei@libero.it<br />

MOVIMENTO PER LA VITA E CENTRO DI AIUTO ALLA VITA<br />

Tel. Fax e Segreteria (+ 39) 081 8577458<br />

movimentovita.pompei@libero.it<br />

“CASA EMANUEL” PER GESTANTI, MADRI E BAMBINI<br />

Tel. (+ 39) 081 8577404 - casaemanuel@libero.it<br />

GRUPPO APPARTAMENTO<br />

Tel. (+ 39) 081 8577402 - g.appartamento@libero.it<br />

COM. DI TIPO FAMILIARE GIARDINO DEL SORRISO<br />

Tel. (+ 39) 081 8633103 - giardinodelsorriso@alice.it<br />

CENTRO EDUCATIVO BARTOLO LONGO<br />

CENTRO DIURNO POLIFUNZIONALE<br />

Tel. (+ 39) 081 8577700 - bartololongo@virgilio.it<br />

OFFERTE AL SANTUARIO<br />

Da più parti ci chiedono di precisare le modalità attraverso<br />

cui si possono inviare offerte al Santuario. Lo facciamo volentieri<br />

suggerendo queste soluzioni:<br />

dall’Italia utilizzando:<br />

a) il Conto Corrente Postale prestampato inviato dal Santuario,<br />

oppure quello in bianco da compilare personalmente<br />

intestando l’offerta al Santuario della Beata Vergine di Pompei,<br />

c.c.p. n. 6817;<br />

b) l’Assegno non trasferibile (a mezzo assicurata) intestato<br />

al Santuario della Beata Vergine di Pompei;<br />

c) Bonifico bancario intestato al Santuario della Beata<br />

Vergine di Pompei, ad uno dei seguenti Istituti Bancari:<br />

Banca Intesa c/c n. 000000116286 - CIN: Y - ABI: 03069<br />

- CAB: 40080; Monte Paschi di Siena c/c n. 000000000166<br />

- CIN: G - ABI: 01030 - CAB: 40080; San Paolo Banco di<br />

Napoli c/c n. 000027000216 - CIN: B - ABI: 01010 - CAB:<br />

40080; Banca di Roma c/c n. 000000000230 - CIN: W -<br />

ABI: 03002 - CAB: 40080; Banca Intesa- Pompei per la<br />

pace e i bambini c/c n. 000000996648 - CIN: X - ABI:<br />

03069 - CAB: 40080; Banca di Roma - restauro Basilica<br />

c/c n. 000001364031 - CIN: Q - ABI: 03002 - CAB: 40080.<br />

dall’Estero utilizzando:<br />

a) Assegno non trasferibile intestato al Santuario della<br />

Beata Vergine di Pompei.<br />

b) Bonifico bancario o Vaglia internazionale bancario intestato<br />

al Santuario della Beata Vergine di Pompei, ad<br />

uno dei seguenti Istituti Bancari: Banca Intesa IBAN: IT34<br />

Y0306940080000000116286 - BIC: BCITITMM958; Banca<br />

di Roma IBAN: IT19W0300240080000000000230 - BIC:<br />

BROMITR1N98; Banca Intesa - Pompei per la pace e i<br />

bambini IBAN: IT09X030694008000000996648 - BIC:<br />

BCITITMM958; Banca di Roma - restauro Basilica IBAN:<br />

IT23Q0300240080000001364031 - BIC: BROMITR1N98.<br />

c) la Western Union (trasferimento rapido) indicando,<br />

come persona incaricata di riscuotere l’offerta, il nome del<br />

Dr. Eduardo Romano.<br />

d) la Carta di credito, comunicando al Santuario, attraverso<br />

e-mail, fax, lettera, il tipo, il numero, la scadenza della carta<br />

e l’importo dell’offerta.


Opere Sociali<br />

»<br />

Fondatore<br />

Icona della Vergine<br />

Santuario<br />

Chiesa di Pompei<br />

Missione Mariana del Rosario<br />

Benvenuti<br />

Pompei è opera di Dio, tempio dello<br />

Spirito, luogo di conversione e di<br />

riconciliazione, di misericordia e di<br />

preghiera, di spiritualità e di santità.<br />

È città di Maria, venerata come<br />

Vergine del Rosario, alla cui scuola<br />

milioni di pellegrini imparano ad<br />

ascoltare le parole del suo figlio Gesù<br />

e a farne una ragione di vita.<br />

Pompei è dono dell’amore di Bartolo<br />

Longo, un innamorato della vita,<br />

un avvocato santo, che, animato<br />

da una straordinaria pietà mariana,<br />

ha impegnato tutta la vita a<br />

servizio del Vangelo, costruendo una<br />

nuova città dell’amore.<br />

Famiglia<br />

Giovani<br />

Polo Scolastico<br />

Edizioni del Santuario<br />

Area Download<br />

Moduli e Prenotazioni<br />

Nostra Signora<br />

del Santo Rosario di Pompei<br />

Pompei è Rosario, progetto di vita, via che conduce alla contemplazione<br />

dei misteri della salvezza, rifugio sicuro nelle prove della<br />

vita, catena che lega i cuori a Dio e ci fa fratelli. È Supplica, preghiera<br />

filiale, fiduciosa e devota alla Madre del Signore. È missione<br />

mariana, mandato apostolico, servizio della Parola, impegno di<br />

annuncio della buona notizia del Vangelo con Maria e per Maria, la<br />

Vergine dell’ascolto e del fiat.<br />

Pompei è laboratorio di solidarietà e di promozione umana.<br />

Migliaia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, vittime del disagio<br />

sociale, sono stati accolti e restituiti alla propria dignità umana, sperimentando<br />

il calore di una casa e di una famiglia.<br />

Pompei è crocevia di uomini e di popoli, di culture e di nazionalità,<br />

luogo di incontro di una umanità assetata di Dio e desiderosa di<br />

legalità e di giustizia, di speranza e di pace. È portale d’eternità,<br />

proiezione dell’umanità nel tempo di Dio, profezia sul futuro dell’uomo<br />

e della storia. È “città posta sul monte” per indicare a tutti gli<br />

uomini di buona volontà il cammino da compiere per raggiungere,<br />

guidati dalla Vergine Maria, la città di Dio, la santa Gerusalemme.<br />

Visita il nostro<br />

Eventi<br />

Concorso Giovanni Paolo II<br />

Tutti gli eventi<br />

Links Utili<br />

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Minori e comunicazione<br />

L’anniversario dell’arrivo<br />

del Quadro a Pompei<br />

Quattro nuovi sacerdoti<br />

per la Chiesa di Pompei<br />

Da Pompei<br />

una Supplica per la Pace<br />

Il Libro<br />

Mons. Carlo Liberati guida<br />

la Missione del Rosario<br />

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