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» La Madonna di Pompei nel Mondo »<br />
Continua il nostro cammino nel<br />
mondo accompagnati dalla<br />
Vergine Maria. Ovunque<br />
troviamo la sua materna presenza,<br />
attraverso cui milioni di fedeli si<br />
riconoscono in Cristo.<br />
Il nostro peregrinare ci porta in terra<br />
d’Africa, ad Asmara, capitale<br />
dell’Eritrea, città di circa 450.000<br />
abitanti, dei quali oltre la metà sono<br />
cristiani. È qui che sorge la Chiesa<br />
dedicata alla Beata Vergine del<br />
Rosario di Pompei, uno dei gioielli<br />
artistici-architettonici più belli<br />
della capitale eritrea.<br />
È la Chiesa madre delle chiese<br />
cattoliche di Asmara, perché è la più<br />
antica, ed è una delle cinque chiese<br />
più grandi della città dedicate alla<br />
Madonna. Anche le chiese ortodosse<br />
sono dedicate a Maria Santissima,<br />
per questo Asmara può essere definita<br />
a piena ragione città mariana.<br />
Un tempio simbolo<br />
della devozione popolare<br />
La costruzione del Tempio fu iniziata<br />
nel giugno 1921 per volontà di Mons.<br />
Camillo Carrara, Cappuccino, primo<br />
Vicario Apostolico dell’Eritrea, e fu<br />
ultimata nel 1923. La Chiesa venne<br />
consacrata dallo stesso Mons. Carrara<br />
nel 1924. Il complesso, costruito<br />
in stile romanico-lombardo,<br />
rappresenta un punto di riferimento<br />
nel tessuto urbano della città<br />
e con il suo campanile che svetta<br />
a 52 metri di altezza è meta di<br />
pellegrini e visitatori.<br />
L’edificio, lungo 40 metri e largo 27,<br />
ha tre navate con un transetto e tre<br />
absidi ed è sormontato da una statua<br />
dell’Arcangelo Michele. La chiesa,<br />
che fa anche da Cattedrale, è situata<br />
nel centrale Viale della Liberazione<br />
di Asmara ed è posta su un’amba<br />
(fianco) del caratteristico acrocoro<br />
eritreo, aperta al sole tropicale e alla<br />
brezza dell’altopiano.<br />
È bello rilevare che in qualunque<br />
punto della città ci si trovi, la<br />
cattedrale e il suo campanile sono i<br />
riferimenti sicuri per l’orientamento,<br />
ma ciò che è importante è la fede di<br />
un popolo e la sua devozione a Maria,<br />
che pulsano attorno a questo tempio<br />
vivo, che racchiude i ricordi più<br />
significativi di intere generazioni di<br />
famiglie che hanno vissuto in questa<br />
terra benedetta dalla Madonna, ma<br />
purtroppo ancora alla ricerca di una<br />
pace vera e duratura. Il Santuario<br />
offre il suo servizio a tre comunità:<br />
quella di lingua italiana, di lingua<br />
locale (tigrina) con rito copto-cattolico,<br />
e quella di lingua inglese.<br />
Tutte le sere, prima della messa<br />
vespertina, in comunione con la chiesa<br />
di Pompei si recita il santo Rosario.<br />
Myriam” (Miracoli di Maria), che<br />
sono una serie di racconti miracolosi<br />
attribuiti alla Madonna; opere in<br />
onore della Madonna, il Salterio della<br />
Vergine, il “Weddase Myriam”<br />
(le lodi di Maria) e composizioni di<br />
inni ritmati, “Malke”, “Salamta”,<br />
“Qenie”. Quella eritrea è una<br />
devozione semplice ma genuina.<br />
Una delle raffigurazioni preferite è<br />
quella che rappresenta “Myriam<br />
Mesle Fequr Welda”, cioè Maria,<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 18 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [18]<br />
La Madonna di Pompei nel Mondo<br />
composti con il nome di Maria:<br />
“Walde-Myriam” (figlio di Maria),<br />
“Hayle-Myriam” (forza di Maria),<br />
“Ghebre-Myriam” (servo di Maria).<br />
Al lampeggiare di fulmini o al<br />
sopraggiungere di una calamità si è<br />
solito pregare con la seguente<br />
giaculatoria: “Sa’ ali lene Myriam,<br />
Weladite Amlak” (santa Maria madre<br />
di Dio prega per noi).<br />
Per capire l’introduzione e la pratica<br />
del Rosario nella devozione locale<br />
che con Maria ci porta a Cristo<br />
contemplandone i santi misteri. La<br />
cattedrale dedicata alla Vergine del<br />
Rosario, gioiello di arte e di bellezza,<br />
divenuto emblema della città di<br />
Asmara, costituisce il monumento più<br />
visibile e antico del suo amore alla<br />
Madre Celeste e alla Chiesa.<br />
La diffusione della pratica del santo<br />
Rosario si deve all’opera incessante e<br />
illuminata del vescovo Mons. Camillo<br />
Carrara. Nato ad Albino (Bergamo)<br />
La Chiesa di Asmara in Eritrea<br />
La devozione mariana nel paese è<br />
molto articolata e sentita, come<br />
dimostra l’abbondante letteratura di<br />
libri liturgici, innografia, arte sacra e<br />
folklore della gente. Il popolo si<br />
dimostra un vero innamorato di Maria,<br />
e la cui venerazione è diffusa<br />
fondamentalmente da tre tipologie di<br />
scritti: scritti di carattere narrativo<br />
che vanno sotto il nome di “Taamere<br />
col suo diletto Figlio, per indicare<br />
che la sorte della Mamma Celeste<br />
è inseparabilmente legata a quella<br />
del suo diletto Figlio.<br />
La vita quotidiana, inoltre, risente di<br />
numerosi e diversi modi della<br />
particolare venerazione alla Vergine.<br />
Alla Madonna è affidato il compito di<br />
plasmare nel seno materno i bambini,<br />
ai quali vengono spesso dati nomi<br />
bisogna tener conto del plurisecolare<br />
contesto di fede e di culto del popolo<br />
eritreo. Nella Chiesa Ortodossa<br />
esistevano e tutt’ora esistono diverse<br />
forme di preghiera e il Cattolicesimo,<br />
insieme alla solida e ben strutturata<br />
dottrina, ha introdotto, poi, varie<br />
pratiche devozionali e tra queste la<br />
recita del Rosario, strumento<br />
importante e speciale di preghiera<br />
il 14 marzo 1871 si fece frate<br />
Cappuccino e dopo essere stato<br />
Ministro provinciale (1905-11) fu<br />
nominato Vicario Apostolico<br />
dell’Eritrea, il primo inviato dal Santo<br />
Papa Pio X. Approdò a Massaia,<br />
insieme a nove compagni missionari<br />
Cappuccini il 31 marzo 1911 e pose la<br />
sua sede da Keren ad Asmara. Qui fu<br />
consacrato vescovo dal Cardinale<br />
Ferrari il 26 giugno 1911. Nel suo<br />
zelo per l’impegno affidatagli<br />
incoraggiò il lavoro missionario,<br />
incentivò le catechesi e curò<br />
particolarmente la formazione del<br />
clero diocesano. Costruì scuole ed<br />
orfanotrofi, promosse la tipografia<br />
francescana, si dedicò alla cura<br />
spirituale dei civili e militari italiani<br />
in Eritrea. Ma la cattedrale fu la sua<br />
opera più completa, simbolo<br />
dell’amore dell’umile frate alla<br />
Vergine Maria nonché con il titolo<br />
alla Vergine del Rosario. Vittima del<br />
suo zelo per le anime, decedeva a<br />
Keren il 15 giugno 1924. È stato<br />
tumulato nella sua cattedrale, ove<br />
giace tuttora. La vita del Giusto<br />
rimane viva nel Signore e nella<br />
memoria dei suoi figli in eterno: è<br />
quanto vale per padre Camillo Carrara.<br />
Un impegno sociale simile<br />
a quello del Santuario di Pompei<br />
La devozione alla Beata Vergine del<br />
Santo Rosario ha contrassegnato<br />
sempre profondamente la vita<br />
religiosa degli italiani che hanno<br />
vissuto in maniera più o meno<br />
occasionale in quella regione. Come il<br />
Santuario della Beata Vergine del<br />
Santo Rosario in Pompei, costruito<br />
dal beato Bartolo Longo, fu ed è una<br />
vera Opera Sociale che promuove la<br />
crescita umana<br />
e spirituale di coloro che sono<br />
emarginati e poveri, così ad Asmara<br />
la diffusione della devozione mariana,<br />
con la costruzione di diversi templi<br />
ad essa dedicati, ha costituito<br />
un’opera di comunione e di amore e<br />
un concreto aiuto per la popolazione<br />
locale.<br />
È in questo contesto che la comunità<br />
parrocchiale della Beata Vergine del<br />
Rosario di Pompei in Asmara ha dato<br />
vita nel tempo ad asili per bambini,<br />
a scuole di taglio e cucito per ragazze<br />
e adolescenti ed altre attività di<br />
formazione.<br />
Ringraziamo con affetto, per la<br />
cortese collaborazione, il Parroco,<br />
Abba Abraha Bocru, che con impegno<br />
e amore guida la comunità<br />
parrocchiale per la crescita sociale e<br />
spirituale del popolo a lui affidato.<br />
n di GIUSEPPE LUNGARINI<br />
IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 19 –<br />
ANNO 123 - N. 1 - 2007 [19]