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Gennaio

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IL 131° ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO DEL QUADRO<br />

Dal 1875 ad oggi:<br />

un unico evento di grazia!<br />

Il 13 novembre 1875 segna<br />

per la Nuova Pompei il giorno<br />

della nascita. Da allora milioni<br />

di pellegrini hanno manifestato<br />

il loro amore per la Vergine.<br />

Il mese di ottobre è per Pompei il mese<br />

del rosario. Una schiera innumerevole<br />

di fedeli, appassionati e devoti,<br />

hanno voluto rinnovare, in questo mese<br />

mariano, il loro sincero e filiale amore<br />

per la Madre del Signore Gesù, per mettersi<br />

alla Sua scuola ed imparare da Lei a<br />

contemplare il volto di Cristo e a vivere<br />

nell’ascolto obbediente della Parola di Dio<br />

e nella docilità all’azione dello Spirito<br />

Santo. Tanti pellegrini hanno raggiunto<br />

il “Tempio di Maria” per partecipare all’Eucaristia,<br />

per accostarsi al sacramento<br />

della riconciliazione, per pregare e cantare<br />

sotto lo sguardo materno e premuroso<br />

della più tenera tra le Madri.<br />

È stato questo un cammino che ci ha<br />

guidati, giorno dopo giorno, alla data del<br />

13 novembre. L’unico giorno, durante tutto<br />

l’anno, nel quale la sacra Icona viene<br />

posta alla venerazione diretta dei fedeli<br />

che possono ammirarla da vicino e baciarla,<br />

esprimendo così l’affetto che portano<br />

alla Madre di Gesù. Ma anche per<br />

offrire a lei la propria vita, spesso costellata<br />

di fallimenti e di dolori, per chiedere<br />

grazie o per esprimere riconoscenza per<br />

quelle già ottenute, ma soprattutto per esprimere<br />

attraverso un bacio tutto l’amore<br />

e tutta la devozione. Pompei si riconosce<br />

intorno all’immagine della Vergine<br />

del Rosario contemplata da milioni di fedeli<br />

da quel lontano 1875! Per questo<br />

motivo il 13 novembre è un evento straordinario<br />

per la nostra Chiesa di Pompei.<br />

Sin dalle prime ore dell’alba la piazza<br />

antistante il Santuario ha fatto da straordinario<br />

scenario ad una giornata memorabile<br />

capace di raccogliere in “un cuor<br />

solo ed un’anima sola” persone lontane<br />

tra loro, provenienti da svariate città, per<br />

farsi un’unica voce orante, un unico inno<br />

di lode e di ringraziamento, un unico saluto<br />

di “Buongiorno a Maria”.<br />

Alle ore 10.30 Mons. Carlo Liberati,<br />

Delegato Pontificio e Vescovo Prelato<br />

di Pompei ha presieduto una solenne concelebrazione<br />

Eucaristica nel piazzale Beato<br />

Giovanni XXIII. E poi tutti insieme, in<br />

cammino penitenziale verso la Basilica,<br />

dove alle ore 12 ha avuto inizio la recita<br />

della Supplica, preghiera che da oltre un<br />

secolo è stata per tanta gente esperienza<br />

di fede, di rinnovamento spirituale e di<br />

impegno alla santità.<br />

Un vasto spiegamento di forze è stato<br />

organizzato dalla Polizia, dai Carabinieri,<br />

dai Vigili Urbani con la collaborazione<br />

di numerosi volontari. I servizi sanitari<br />

sono stati affidati all’Associazione Medici<br />

“San Giuseppe Moscati” e al CISOM<br />

con l’assistenza dell’Unitalsi. L’accoglienza<br />

dei pellegrini è stata curata dall’Ospitalità<br />

di Pompei, dalle associazioni Carabinieri<br />

e Pompei Tourist Tutors.<br />

Solo quando la notte avanzava inesorabile<br />

e la luna affacciata sul cielo di Pompei<br />

sembrava porgere l’ultimo bacio a<br />

Maria, la venerata immagine risaliva sul<br />

suo trono, tra la commozione di tutti.<br />

n di FRANCESCO PAOLO SOPRANO<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 16 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [16]<br />

I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO PELLEGRINI A POMPEI<br />

Il beato Bartolo Longo:<br />

un testimone per i nostri<br />

Duecento tra cavalieri e dame<br />

riuniti a Pompei per ricordare<br />

il loro Confratello, fondatore<br />

del Santuario, delle opere di<br />

carità e della città mariana.<br />

“Voglio ringraziare i duecento cavalieri<br />

venuti in pellegrinaggio<br />

qui, ai piedi della Madonna,<br />

e per rendere omaggio al loro Confratello,<br />

avvocato Bartolo Longo, unico beato<br />

laico dell’Ordine Equestre del Santo<br />

Sepolcro di Gerusalemme, i cui membri<br />

debbono rafforzare la pratica della vita<br />

cristiana, secondo gli insegnamenti del Papa<br />

e della Chiesa, osservare come base i<br />

principi della carità, dei quali l’Ordine è<br />

un mezzo fondamentale per gli aiuti in<br />

Terra Santa”.<br />

Così ha iniziato la sua omelia il Priore<br />

dell’Ordine della delegazione pompeiana,<br />

Mons. Carlo Liberati, Vescovo-Prelato<br />

e Delegato Pontificio di Pompei, durante<br />

la Messa celebrata, domenica 26<br />

novembre, nel santuario mariano, in occasione<br />

del pellegrinaggio dei Cavalieri e<br />

delle Dame dell’Ordine Equestre del San-<br />

to Sepolcro di Gerusalemme, iniziato sabato<br />

25 novembre, nel Teatro “Di Costanzo-Mattiello”,<br />

con la conferenza: “Il<br />

beato Bartolo Longo: un testimone per i<br />

nostri tempi”, moderata dal Comm. Prof.<br />

Luigi Leone.<br />

Dopo l’indirizzo di saluto, rivolto dal<br />

Delegato di Pompei, Cav. Prof. Luigi Ramunno,<br />

ha preso la parola il Luogotenente<br />

per l’Italia Meridionale Tirrenica,<br />

Cavaliere di Gran Croce Gaetano Dal Negro,<br />

che ha auspicato che la comunione<br />

fraterna creatasi fra tutti sia di sprone ad<br />

essere veri testimoni dell’amore di Dio,<br />

come il beato Bartolo Longo.<br />

La prima relazione, tenuta dal prof.<br />

Gennaro Luongo dell’Università “Federico<br />

II” di Napoli, ha avuto come tema:<br />

“Bartolo Longo, un santo con la corona<br />

in mano”. Nella prima parte ha illustrato<br />

la nascita e lo sviluppo della devozione al<br />

Rosario. Nella seconda parte ha tracciato<br />

le linee teologiche di tale peculiare devozione<br />

mariana, rilevandone la centralità<br />

cristologica e la costante opera di sostegno<br />

ed incoraggiamento dei Pontefici,<br />

in particolare quelli dell’età contemporanea<br />

fino alla Rosarium Virginis Mariae di<br />

Papa Giovanni Paolo II. Ha messo, poi, a<br />

fuoco l’incidenza della devozione mariana<br />

su Bartolo Longo, nel contesto ottocentesco<br />

di una pietà cristiana contrassegnata<br />

da eventi mariani di importanza storica<br />

come la definizione del dogma dell’Immacolata<br />

e le apparizioni a Lourdes.<br />

La seconda relazione: “Bartolo Longo,<br />

operatore e costruttore di pace” è stata<br />

tenuta dal prof. Ulderico Parente, ricercatore<br />

di Storia Contemporanea presso la<br />

facoltà di Scienze Politiche della Libera<br />

Università degli Studi “San Pio V” di Roma.<br />

“Esiste - ha affermato il prof. Parente<br />

- una stretta unità tra la dimensione religiosa<br />

e quella sociale in Bartolo Longo.<br />

Egli si muove in linea con il magistero<br />

pontificio e in lui si ritrovano le principali<br />

considerazioni della Rerum Novarum per<br />

la ricerca della giustizia, della pace, dell’universalità.<br />

Pace sociale e pace tra i popoli,<br />

dunque, sono un’unitaria manifestazione<br />

del messaggio mariano, una concreta<br />

dimostrazione della centralità del culto alla<br />

Vergine per un’autentica testimonianza<br />

di vita cristiana”. Segni visibili del suo impegno<br />

sono ancora oggi, la facciata del<br />

Santuario e il Campanile.<br />

In conclusione, un concerto del soprano<br />

Francesca Zurzolo, accompagnata<br />

al pianoforte dal maestro Andreina Morra<br />

che hanno eseguito musiche di Mozart,<br />

Giordani, Haendel, Caccini e il “Domine<br />

Deus” di Vivaldi e le “Ave Maria”<br />

di Tosti e di Gounod.<br />

n di LUIGI LEONE<br />

IL ROSARIO E LA NUOVA POMPEI – 17 –<br />

ANNO 123 - N. 1 - 2007 [17]

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