27.05.2013 Views

2) Dai Longobardi all'Unità d'Italia - Comune di San Bartolomeo in ...

2) Dai Longobardi all'Unità d'Italia - Comune di San Bartolomeo in ...

2) Dai Longobardi all'Unità d'Italia - Comune di San Bartolomeo in ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

grande concerto dal maestro Padre Egi<strong>di</strong>o Circelli, nativo del luogo, i cui fedeli lo<br />

ricordano con gratitu<strong>di</strong>ne come organista <strong>di</strong> fama europea. Una curiosità: gli angeli che<br />

ornano la chiesa sono <strong>in</strong> totale 143 (96 scolpiti <strong>in</strong> gesso, 24 <strong>in</strong> marmo, 6 <strong>in</strong> legno e 17<br />

<strong>di</strong>p<strong>in</strong>ti su tela).<br />

Anno 1647 La rivolta <strong>di</strong> Masaniello Il 7 luglio, alla guida <strong>di</strong> un pescatore <strong>di</strong> Amalfi <strong>di</strong><br />

nome Tommaso Aniello, detto “Masaniello”, il popolo napoletano <strong>in</strong>sorge contro la<br />

<strong>di</strong>nastia spagnola. Subito la rivoluzione <strong>di</strong>lagò nelle campagne, allargandosi <strong>in</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia e all’<strong>in</strong>terno della regione. Ebbe le sue ripercussioni anche a <strong>San</strong> <strong>Bartolomeo</strong><br />

<strong>in</strong> Galdo che, successivamente, aderì all’e<strong>di</strong>tto del 22 ottobre promulgato da Gennaro<br />

Annese (che alla morte del “Masaniello” era <strong>di</strong>venuto il nuovo capo popolo dei rivoltosi<br />

facendosi chiamare “Generalissimo”) che proclamava la repubblica ponendosi sotto la<br />

protezione della Francia. Questa, governata dal car<strong>di</strong>nale Mazar<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>viò una squadra<br />

navale con il duca Enrico <strong>di</strong> Guisa che assunse il comando <strong>di</strong> tutti i rivoltosi “popolari”.<br />

In Valfortore le ripercussioni più gravi si ebbero proprio a <strong>San</strong>to <strong>Bartolomeo</strong> del<br />

Gaudo, a quel tempo sotto la giuris<strong>di</strong>zione crim<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> Pietro Giovanni Sp<strong>in</strong>elli<br />

marchese <strong>di</strong> Buonalbergo.<br />

Ecco quanto scrive Francesco Capecelatro, storico e generale (Diario contenente la<br />

storia delle cose avvenute nel Reame <strong>di</strong> Napoli negli anni 1647-1650, III, ed., Napoli,<br />

1854, p. 66): «Gli abitatori <strong>di</strong> S. <strong>Bartolomeo</strong> <strong>in</strong> Gualdo si <strong>di</strong>chiarano anche loro per la<br />

vana repubblica. Erano costoro nella giuris<strong>di</strong>zione crim<strong>in</strong>ale vassalli del Marchese <strong>di</strong><br />

Buonalbergo, il quale ritrovandosi fuori del luogo per raunar soldati non poté impe<strong>di</strong>re<br />

il loro mal talento, né tampoco la Marchesa sua mogliera, donna avveduta e d’animo<br />

virile che <strong>in</strong> S. <strong>Bartolomeo</strong> <strong>di</strong>morava». Molti rivoltosi si mossero, ma la ribellione fu<br />

domata con molto spargimento <strong>di</strong> sangue. Sempre secondo il Capecelatro, il marchese<br />

Sp<strong>in</strong>elli chiese aiuto al viceré della prov<strong>in</strong>cia che <strong>in</strong>viò «alcune compagnie <strong>di</strong> cavalli,<br />

dai quali fu data a sacco la terra, e molti dei capi della rivolta uccisi, ed altri impiccati<br />

per la gola sulle porte <strong>di</strong> essa, morendovi parimenti il Vicario del Vescovo della Diocesi<br />

che era stato uno dei primi motori della ribellione».<br />

Il barone Urs<strong>in</strong>o Scoppa (amico, confidente, camerata del marchese Sp<strong>in</strong>elli) partecipò<br />

attivamente agli eventi e scrisse <strong>in</strong> merito una relazione. Tramanda che gli <strong>in</strong>sorti (tra<br />

cui il s<strong>in</strong>daco e gli eletti <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Bartolomeo</strong>) erano fomentati da Donato Fagnano,<br />

vicario generale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Volturara, e così ne descrive la punizione: «Il marchese<br />

Sp<strong>in</strong>elli scrisse al signor don Ippolito <strong>di</strong> Costanzo, preside e governatore dell’armi <strong>in</strong><br />

quella prov<strong>in</strong>cia. Il quale gl’<strong>in</strong>viò il capitano Jacopo Franco con sessanta cavalli. Il<br />

quale giunto ed assicuratosi delle persone e del s<strong>in</strong>daco e del vicario generale e d’alcuni<br />

capi, il giorno seguente si fe’ la giustizia del s<strong>in</strong>daco appiccato con un piede come<br />

tra<strong>di</strong>tore del suo re, e del vicario si <strong>di</strong>ssero molte cose <strong>in</strong> secreto, mentre s<strong>in</strong>’oggi non si<br />

sa dove sia stato trasportato né vivo né morto». (Scoppa, Relazione delle cose seguite <strong>in</strong><br />

Ariano nel 1648, op. cit, pp. 3-4).<br />

La rivolta dei “popolari” però non accennò a placarsi, anzi aumentò <strong>di</strong> giorno <strong>in</strong> giorno.<br />

«Tal Pietro <strong>di</strong> Crescenzio, dopo aver lasciato l’Irp<strong>in</strong>ia, si <strong>di</strong>resse per il Contrado <strong>di</strong><br />

Molise verso la Capitanata per occupare Lucera. Strada facendo egli si unì con un certo<br />

Faccugno, capo dei popolari <strong>in</strong> Circello, e con un altro <strong>di</strong> Pie<strong>di</strong>monte, dopo aver preso<br />

Castelvetere si <strong>di</strong>ressero verso S. <strong>Bartolomeo</strong> e saccheggiarono il palazzo del marchese<br />

Sp<strong>in</strong>elli». Sempre il citato barone Urs<strong>in</strong>o Scoppa <strong>in</strong> merito scrisse: «Fu saccheggiato il<br />

suo palazzo sito nella terra <strong>di</strong> <strong>San</strong>to <strong>Bartolomeo</strong> dal capopopolo Luzio d’Amore <strong>di</strong><br />

Pie<strong>di</strong>monte d’Alife da fra Pietro <strong>di</strong> Gildone monaco agost<strong>in</strong>iano similmente capopopolo,<br />

i quali unitamente con il popolo <strong>di</strong> detta terra lo spogliarono <strong>di</strong> quanto teneva <strong>di</strong><br />

buono e <strong>di</strong> bello <strong>in</strong> quel castello. Questa per<strong>di</strong>ta fu <strong>di</strong> molta considerazione, poiché<br />

poteva ascendere a più <strong>di</strong> ventimila ducati». I rivoltosi si impossessarono anche <strong>di</strong><br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!