Foglio di Bacco n° 6 (pdf 855Kb) - Vino e Giovani
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Il cinema italiano<br />
racconta il vino<br />
movimento e dall’altro gli effetti <strong>di</strong> realtà che possono arrivare<br />
a confermare le attese <strong>di</strong> chi desidera che tra l’oggetto<br />
e la sua rappresentazione ci sia un’adesione incon<strong>di</strong>zionata.<br />
Al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>fferenze dei generi e degli stili, come dei<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> fruizione, il cinema erige simulacri sempre più vicini<br />
al reale. Così quello che dovrebbe essere un riflesso, una riproduzione<br />
<strong>di</strong> eventi ed esistenti inquadrati dall’obiettivo<br />
e “rinchiusi” nello spazio dell’inquadratura, finisce per <strong>di</strong>ventare<br />
un’in<strong>di</strong>stinguibile amalgama tra la rappresentazione<br />
e il rappresentato, tra l’immagine e la realtà, tra lo schermo<br />
e la vita.<br />
Seppur attraverso una semplificazione, quanto detto nelle<br />
righe precedenti possiede dei risvolti importanti. Piuttosto<br />
che soffermarsi sulle capacità mimetiche del cinema o <strong>di</strong><br />
altri sistemi <strong>di</strong> riproduzione e rappresentazione, si tratta <strong>di</strong><br />
valutare l’efficacia che le immagini possiedono quando allestiscono<br />
un ambiente propizio per analizzare i fenomeni, le<br />
costanti e i mutamenti che attraversano le società e le loro<br />
culture. Il film è concepibile come una struttura, un montaggio<br />
<strong>di</strong> immagini e <strong>di</strong> suoni, capace <strong>di</strong> esporre, riflettere<br />
e costruire uno spazio socio-culturale in cui gli spettatori<br />
possono immedesimarsi o meno, ma soprattutto dove è<br />
possibile rintracciare le somiglianze e gli scarti tra le rappresentazioni<br />
e i <strong>di</strong>scorsi sociali.<br />
Questi ultimi, avvolgendo e inglobando il soggetto, possono<br />
<strong>di</strong>ventare meno opachi se osservati da una <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> sicurezza, all’interno <strong>di</strong> un racconto, attraverso la me<strong>di</strong>azione<br />
<strong>di</strong> uno schermo. Il testo au<strong>di</strong>ovisivo, al pari <strong>di</strong> un<br />
romanzo o <strong>di</strong> un quadro, costruisce un punto <strong>di</strong> vista dal<br />
quale è possibile comprendere ed articolare l’insieme delle<br />
pratiche, dei bisogni, dei desideri, dei <strong>di</strong>scorsi con cui una<br />
società, in un dato periodo storico, si autorappresenta e si<br />
confronta con l’esterno, con l’alterità.<br />
Nella sua riflessione sui rapporti che si sono stabiliti tra<br />
cinema e cultura in Italia, considerando il neorealismo come<br />
momento strategico sia per tornare in<strong>di</strong>etro, alla produzio-