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Dispensa Storia dell.. - Dipartimento di Scienze del Mondo Antico

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<strong><strong>del</strong>l</strong>o scherzo o <strong>del</strong> risibile, racconti o azioni senza fondamento, comunque svalutate<br />

rispetto alla «vera religione». Analogamente, <strong>di</strong> fronte alla Sacra Scrittura, fondamento<br />

<strong><strong>del</strong>l</strong>a nuova e vera religione e unica <strong>di</strong>vina litteratura, le opere poetiche dei pagani<br />

de<strong>di</strong>cate agli dèi, definite da Agostino d'Ippona saeculares litterae, letteratura profana,<br />

sarebbero <strong>di</strong>ventate nient'altro che ri<strong>di</strong>cole stupidaggini. E come i Romani furono<br />

accusati da Tertulliano <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>menticato Dio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sprezzarlo, d’essere adoratori <strong>di</strong><br />

statuae, che erano soltanto materia, non <strong>di</strong>versamente le altre popolazioni incontrate in<br />

seguito dall'occidente cristiano nella sua espansione <strong>di</strong>vennero anch'esse «pagane». In<br />

questo modo cominciò a prendere consistenza un'immagine <strong><strong>del</strong>l</strong>'«altro» vestito dei<br />

panni <strong><strong>del</strong>l</strong>'adoratore <strong>di</strong> esseri inanimati, <strong>di</strong> feticci, «dèi oggetto» fabbricati dall'uomo,<br />

secondo l'uso acritico <strong>del</strong> termine feticcio fatto dai primi viaggiatori portoghesi,<br />

dall'eru<strong>di</strong>zione settecentesca, dal pensiero positivista <strong><strong>del</strong>l</strong>' '800. Eppure il portoghese<br />

feitiço, dal lat. facticium, «fatto artificialmente, artificiale», da una parte traduceva<br />

semplicemente il termine congolese nkisi, che in<strong>di</strong>viduava una sorta <strong>di</strong> contenitore usato<br />

per racchiudere la forza <strong>di</strong> uno spirito, dall'altra designava gli amuleti e le immagini<br />

sacre.<br />

In questa svalutazione <strong><strong>del</strong>l</strong>'«altro», che si tratti <strong><strong>del</strong>l</strong>e antiche religioni <strong>del</strong><br />

Me<strong>di</strong>terraneo, a contatto con le quali e tra le quali il cristianesimo era nato e si era<br />

formato, o <strong><strong>del</strong>l</strong>e popolazioni in cui l'Occidente si è imbattuto nel corso <strong><strong>del</strong>l</strong>a sua<br />

millenaria espansione, si mescolano motivi e ragioni <strong>di</strong>verse, che da una parte risentono<br />

<strong><strong>del</strong>l</strong>a convinzione che il cristianesimo, assunto come valore assoluto, era appunto la<br />

vera religio, dall'altra sono il prodotto <strong>di</strong> una generale presunzione <strong>di</strong> superiorità degli<br />

Occidentali. Nonostante questo <strong>di</strong>scutibile atteggiamento, il rapporto con l'«altro», sia<br />

pure per svalutarlo, fagocitarlo o assimilarlo, è all'origine <strong>di</strong> una forma rozza ed<br />

elementare <strong>di</strong> comparazione che ha condotto a parlare <strong>di</strong> «religioni» (pagane, africane,<br />

oceaniche, in<strong>di</strong>ane, ecc.) ogni qual volta l'osservatore occidentale cristiano (o comunque<br />

con<strong>di</strong>zionato dalle elaborazioni concettuali cristiane) ha incontrato costumi, pratiche,<br />

tipi o strutture riconducibili a un mo<strong><strong>del</strong>l</strong>o per lui comune e riconoscibile. A questo<br />

riconoscimento egli era peraltro già indotto dallo stesso termine latino religio, che talora<br />

designava per i Romani le pratiche <strong>di</strong> culto, i rituali, le tra<strong>di</strong>zioni religiose appunto <strong><strong>del</strong>l</strong>e<br />

popolazioni straniere (externa religio), nonché dalla consuetu<strong>di</strong>ne ere<strong>di</strong>tata dal mondo<br />

romano <strong>di</strong> «interpretare» le altre civiltà, spesso sulla base <strong>di</strong> analogie superficiali,<br />

secondo i parametri e i canoni <strong><strong>del</strong>l</strong>a propria cultura (interpretatio Romana). Del resto, le<br />

molte popolazioni che si affacciavano sul bacino <strong>del</strong> Me<strong>di</strong>terraneo antico non erano<br />

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