Dispensa Storia dell.. - Dipartimento di Scienze del Mondo Antico
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<strong>di</strong>vinità tribali gerarchicamente or<strong>di</strong>nate, e lo trasformò, facendo <strong><strong>del</strong>l</strong>a Mecca l'unico e<br />
solo luogo sacro (ḥāram, appunto) <strong><strong>del</strong>l</strong>a nuova religione, e così istituendo una entità non<br />
più fondata come la tribù sul lignaggio, ma sul territorio, non molto <strong>di</strong>versamente da<br />
quello che fece l'antica Atene, quando si ribellò alle famiglie gentilizie, dando vita alla<br />
democrazia fondata sull'appartenenza territoriale.<br />
Sulla base <strong>del</strong> doppio mo<strong><strong>del</strong>l</strong>o dominante ormai nel Me<strong>di</strong>terraneo, giudaismo e<br />
cristianesimo, <strong>di</strong> cui metabolizzava alcuni aspetti derivati dall'incontro con gli ebrei<br />
<strong><strong>del</strong>l</strong>a Palestina e con il cristianesimo <strong><strong>del</strong>l</strong>e Chiese Orientali, mo<strong><strong>del</strong>l</strong>o a cui si deve<br />
aggiungere lo zoroastrismo dei Sassani<strong>di</strong>, l'islām si configura come un monoteismo. È<br />
anch'esso fondato da un profeta, Maometto appunto, e possiede un libro sacro, il<br />
Corano, dall'arabo al-qur'ān, recitare ad alta voce, in cui è contenuta la rivelazione fatta<br />
da Dio a Maometto attraverso la me<strong>di</strong>azione <strong><strong>del</strong>l</strong>'angelo Gabriele. Ma da quelle tre<br />
religioni, zoroastrismo, ebraismo e cristianesimo, l'islām si vuole <strong>di</strong>stinguere, così che le<br />
contempla tutte e tre in un versetto <strong>del</strong> Corano (IX 3) quali «genti <strong>del</strong> libro» da<br />
combattere e da umiliare.<br />
La prassi rituale e cultuale, concepita come un servizio per mezzo <strong>del</strong> quale gli<br />
uomini rendono esplicita la loro servitù nei confronti <strong>di</strong> Dio, viene semplificata dal<br />
Profeta e dai suoi successori, e ridotta all'essenziale rispetto allo schema giudaicocristiano<br />
e zoroastriano. Essa può essere condensata, secondo un detto (ḥadīth) <strong>del</strong><br />
Profeta, nei cosiddetti cinque pilastri o fondamenti (arkān) attorno ai quali ruota ancor<br />
oggi l'intera vita religiosa <strong>di</strong> un musulmano. Al primo posto si colloca la professione <strong>di</strong><br />
fede, che consiste in una formula con cui si afferma che non v'è altro <strong>di</strong>o che Allāh<br />
(Dio) e che Maometto (Muḥammad) ne è l'inviato. Per mezzo <strong>di</strong> questa breve formula si<br />
può riconoscere l'appartenenza <strong>di</strong> un uomo alla comunità musulmana, così come essa<br />
esprime un'adesione naturale alle verità fondamentali ed essenziali <strong><strong>del</strong>l</strong>' islām. Segue la<br />
preghiera (ṣalāt) quoti<strong>di</strong>ana e quella <strong>del</strong> venerdì, istituita successivamente da Maometto<br />
a Me<strong>di</strong>na; queste costituiscono la più antica e ra<strong>di</strong>cata pratica cultuale islamica e la sua<br />
osservanza è un obbligo inderogabile per tutti i musulmani. Se all'origine la preghiera<br />
doveva avere luogo due volte al giorno, all'alba e al tramonto, in seguito, forse sul<br />
mo<strong><strong>del</strong>l</strong>o ebraico che prevedeva tre preghiere quoti<strong>di</strong>ane, ne fu introdotta una terza; oggi<br />
tuttavia sono cinque le preghiere a cui è tenuto un musulmano: all'alba, a mezzogiorno,<br />
al pomeriggio, al tramonto e a notte. In un primo tempo essa era compiuta con la fronte<br />
rivolta a Gerusalemme, ma dopo una visione <strong>del</strong> Profeta l'orientamento (qibla) venne<br />
mutato e in<strong>di</strong>rizzato verso la Mecca. La con<strong>di</strong>zione per poter recitare la preghiera è la<br />
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