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Dispensa Storia dell.. - Dipartimento di Scienze del Mondo Antico

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possibilità <strong>di</strong> una partecipazione e <strong>di</strong> una comunione <strong><strong>del</strong>l</strong>’uomo con <strong>di</strong>o, liberatrice dai<br />

mali <strong>del</strong> mondo, dall’angoscia e dalle incertezze, prodotte dall’instabilità <strong><strong>del</strong>l</strong>’esistenza<br />

e dalla percezione <strong><strong>del</strong>l</strong>a sua sostanziale precarietà, dopo il progressivo allontanarsi <strong><strong>del</strong>l</strong>a<br />

<strong>di</strong>vinità e <strong>del</strong> potere politico.<br />

Frutto <strong>di</strong> una trasformazione generale, pur sempre legata a rapporti <strong>di</strong> forza,<br />

endemica ed endogena, questa crisi insolubile che investì tutti gli equilibri interni<br />

<strong><strong>del</strong>l</strong>’antichità e dalla quale sbocciarono forme ibride, con<strong>di</strong>zionate in questo dal mutare<br />

degli assetti ideologici e politici all’interno <strong><strong>del</strong>l</strong>e culture antiche, produsse anche una<br />

ra<strong>di</strong>cale metamorfosi <strong><strong>del</strong>l</strong>’«altro mondo». Quello che per l’universo pagano fu<br />

semplicemente le case <strong>di</strong> Ade, oppure e contemporaneamente l’Olimpo, <strong>di</strong>venterà il<br />

luogo abitato dall’Intelletto supremo e Uno, Sommo Bene, per gli ermetici, così come<br />

sarà abitato dal «vero <strong>di</strong>o» per gli gnostici, o dall’uno per i neoplatonici, e infine<br />

<strong>di</strong>venterà quello dominato da Dio e dal Cristo per i cristiani. In quell’Al<strong>di</strong>là, secondo la<br />

dottrina ermetica, l’uomo che avesse ottenuto la conoscenza (gnosis) avrebbe potuto<br />

realizzare il suo «ottimo fine», cioè l’unione con <strong>di</strong>o, se non ad<strong>di</strong>rittura «<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>o»<br />

(Corpus Hermeticum I 26). È un’identificazione <strong><strong>del</strong>l</strong>’uomo con <strong>di</strong>o a cui peraltro<br />

neppure i cristiani si sottrassero, se il logos <strong>di</strong> Dio, secondo Clemente <strong>di</strong> Alessandria<br />

(Protrepticus, I 8, 4), si era fatto uomo perché anche l’uomo stesso apprendesse come<br />

<strong>di</strong>ventare <strong>di</strong>o. Lungo questo itinerario, ben dopo Clemente, tra il V e il VI secolo d.C.,<br />

si sarebbe incamminato un altro cristiano, si chiamasse o meno Dionigi l’Areopagita (de<br />

mystica theologia 1, 1), il quale sostenne che l’unione (hénosis) con colui che è al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> ogni sostanza e <strong>di</strong> ogni conoscenza — unione che è il cuore <strong><strong>del</strong>l</strong>a dottrina<br />

ermetica, e che fu fatta propria dai neoplatonici — è l’obiettivo a cui deve aspirare il<br />

cristiano che si avvii lungo i sentieri <strong><strong>del</strong>l</strong>a «teologia mistica»; una teologia i cui misteri<br />

(mystéria), «semplici assoluti e immutabili, vengono rivelati nella nebbiosa oscurità<br />

luminosissima <strong>del</strong> segreto silenzio mistico». Da qui in poi gli antichi culti <strong>di</strong> mistero<br />

non saranno più il referente <strong>del</strong> termine mistico, e la mistica <strong>di</strong>verrà lo strumento e il<br />

veicolo verso una realtà trascendente altrettanto universale e pertanto al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> ogni<br />

cronologia e <strong>di</strong> ogni storia, indefinibile, se non nei termini in cui si espresse S.<br />

Tommaso d’Aquino, che la descrisse come una cognitio ... <strong>di</strong>vinae personae<br />

experimentalis (conoscenza <strong><strong>del</strong>l</strong>a persona <strong>di</strong>vina per esperienza <strong>di</strong>retta), che <strong>di</strong>scende da<br />

una conjunctio ad Deum, dall’unione a Dio, e che si ottiene per effetto <strong><strong>del</strong>l</strong>a grazia<br />

(commento in I Sententiarum <strong>di</strong> Pietro Lombardo: <strong>di</strong>stinctio 14, quaestio 2, art. 2, resp.<br />

3; <strong>di</strong>stinctio 16, quaestio 1, art. 2, argumentum 5). Per l’universo cristiano, alla base <strong>di</strong><br />

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