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L'ARBORE DELLA CARITÀ - Missionarie della Scuola

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‘compassione per tutti i poveri’ da tutto<br />

il loro modo di essere.<br />

Ho notato anche i progressi che<br />

l’immenso paese sta compiendo soprattutto<br />

per quanto riguarda le infrastrutture:<br />

strade, edifici, metropolitane.<br />

Una popolazione infinita, in movimento,<br />

che mi ha fatto percepire quanto<br />

piccola sia la nostra Italia, anzi la<br />

nostra Europa.<br />

Ho visto quanto vivo sia il senso<br />

<strong>della</strong> festa: la domenica per i cristiani<br />

o le grandi celebrazioni sono momenti<br />

speciali per i quali è bene ‘perdere’ (o<br />

godere?) il tempo ed anche un po’ dei<br />

beni materiali che sono a nostra disposizione<br />

per viverli e condividerli nella<br />

gioia insieme ai nostri cari e ai nostri<br />

vicini, con momenti di preghiera e di<br />

convivialità.<br />

Un’altra considerazione nata in<br />

questo mio viaggio in India (dove ho<br />

toccato le città di Mumbai,<br />

N i t h y a d h a r, Surathkal, Kanhangad,<br />

Bangalore, Eluru; negli stati cioè del<br />

Maharastra, Karnataka, Kerala e<br />

Andra Pradesh): la pacifica, direi fraterna<br />

convivenza tra le varie religioni;<br />

molti tra i vicini di casa delle nostre<br />

sorelle sono hindù o mussulmani e non<br />

vi è solamente rispetto reciproco ma<br />

vera attenzione e aiuto spontaneo, partecipazione<br />

ai momenti di gioia e di<br />

dolore. Dove non sono al potere i fon-<br />

17<br />

Voci dalla Missione<br />

damentalisti (è il caso dell’Orissa da<br />

cui provengono alcune nostre aspiranti<br />

di Eluru i cui parenti sono dovuti<br />

fuggire nella foresta, pronti anche al<br />

martirio, se Dio lo permetterà) la convivenza<br />

è serena e tranquilla. Un hindù<br />

che lavora di notte alla stazione di<br />

fronte alla nostra casa di Bangalore, ha<br />

chiesto a Judith di lasciare una luce accesa<br />

nella cappella, perché lui deve<br />

poter salutare Gesù. Una signora hindù<br />

la cui figlia tredicenne era gravemente<br />

malata di tumore è andata a chiedere<br />

ad Olivia di andare a pregare presso di<br />

lei perché: ‘io so che Gesù compie tanti<br />

miracoli’. Sono i nuovi samaritani<br />

che chiedono le briciole del tanto pane<br />

che noi abbiamo ricevuto e che forse<br />

non sappiamo più apprezzare, gustare,<br />

assimilare.<br />

Mi fermo qui con un caro saluto a<br />

tutte le sorelle dell’India che vorrei<br />

nominare ad una ad una; un augurio a<br />

quelle sorelle che iniziano una nuova<br />

missione nella loro cittadina o in un<br />

luogo più lontano. Nomino soltanto le<br />

aspiranti di Eluru che presto, a Dio<br />

piacendo, inizieranno il postulanto,<br />

con le quali ho potuto condividere belle<br />

giornate e bei momenti di preghiera<br />

insieme: Sangeeta, Hayma, Sunita,<br />

Keerthi, Kamala e Deepa.<br />

MARTINA DAMIANI

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