L'ARBORE DELLA CARITÀ - Missionarie della Scuola

Credo di non essere il solo ad essersi
interrogato sulla sorprendente
partecipazione dei giovani che, con serena
audacia, affrontavano le ore di attesa
per un velocissimo omaggio al loro
padre e amico
Karol che, da
quell’insolita cattedra
continuava
a tessere con loro
uno stupendo
dialogo d’amore.
Un’atmosfera di
pace regnava sovrana
dopo che le
umane soff e r e nze,
sconfitte dal
sonno della morte,
avevano definitivamentelasciato
il campo.
Cosa cercavano
quei giovani?
Quale importante
messaggio
desideravano offrirci?
Possiamo raccogliere qualche
monito per orientare le nostre responsabilità?
Quale risposta approntare per
il bisogno di paternità che, in tanti,
chiaramente manifestavano? Queste
ed altre domande si facevano strada
nel mio cuore e credo nel cuore di tanti
uomini di buona volontà. Tenterò,
esternando qualche modesta riflessio-
Profumo di eternità
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Amici scrivono
ne, di contribuire alla ricerca di risposte
valide a chiarire i contorni di un
evento così eccezionale.
La nostra civiltà cerca in tutti i
modi di demonizzare
due realtà
con le quali,
prima o poi,
dobbiamo confrontarci:
la sofferenza
e la morte.
La tendenza
a nascondere, a
creare filtri, ad
ovattare, ad impostare
il nostro
quotidiano misconoscendo
la
s o fferenza e la
morte, ci introduce
solo su una
scena dove si recita
la farsa dell’uomo
che si
ostina a chiudere
gli occhi su esperienze così importanti.
Giovanni Paolo II ha avuto il grande
merito di mostrare al mondo come
la sofferenza possa essere occasione di
feconda testimonianza diventando momento
di ricerca, di crescita spirituale
che fa germogliare, nascere e maturare