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La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios

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«Scienze del pensiero e del comportamento» (www.<strong>avios</strong>.it/spc.html)<br />

cimentarsi sul piano della realtà e vedere <strong>il</strong> mondo <strong>con</strong> occhi nuovi o quanto meno da<br />

una nuova prospettiva in precedenza ignorata o trascurata, questo <strong>per</strong>ché “ogni fiaba<br />

(olistico tassello nell‟infinito quadro d‟uno s<strong>con</strong>osciuto Sé) e l‟atto di fiabare (l‟action<br />

fabuleaux) prevedono, rivelano, <strong>con</strong>sentono la sco<strong>per</strong>ta, l‟indagine, l‟approfondimento e,<br />

spesso, la soluzione di ogni particolare e peculiare situazione che <strong>il</strong> soggetto, di volta in<br />

volta, di fiaba in fiaba, intende affrontare nel (col) proprio in<strong>con</strong>scio che è tassello<br />

dell‟in<strong>con</strong>scio collettivo (se uno di noi si taglia, sanguiniamo tutti”). 23<br />

Dal punto di vista pedagogico, la fiaba e la tecnica della fiabazione <strong>con</strong>trastano<br />

<strong>con</strong> una visione <strong>per</strong>formativa dell‟educazione in quanto processo totalizzante, rinvenib<strong>il</strong>e<br />

in espressioni quali: travasamento, riepimento del vaso vuoto o della cera da plasmare a<br />

piacimento se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> progetto dell‟educatore. “L‟attenzione <strong>per</strong> la memoria,<br />

l‟es<strong>per</strong>ienza, i vissuti <strong>con</strong> i quali ciascuno entra in un <strong>con</strong>testo didattico risponde invece a<br />

quanto appartiene ad una tradizione, quella dell‟attivismo, che non <strong>con</strong>sidera mai<br />

l‟individuo una tabula rasa sulla quale incidere i sa<strong>per</strong>i. Certo l‟educazione è anche<br />

trasmissione di norme, istruzioni, modi di essere e fare, purtuttavia non è riducib<strong>il</strong>e solo<br />

a questo, poiché ciascuno di noi viene da una storia, da un intrico di storie che lo hanno<br />

preceduto e di queste occorre tener <strong>con</strong>to affinché educazione significhi sv<strong>il</strong>uppo delle<br />

potenzialità naturali, incoraggiamento, orientamento verso la sco<strong>per</strong>ta delle proprie<br />

risorse”. 24<br />

Il discorso sembra allora farsi ancora più interessante <strong>per</strong>ché l‟evoluzione del<br />

progetto educativo implicherebbe <strong>il</strong> passaggio, senza soluzione di <strong>con</strong>tinuità, dalla fase di<br />

lavoro attraverso la tecnologia della fiabazione alla fase della narrazione autobiografica<br />

<strong>per</strong>ché <strong>con</strong>sentirebbe al discente ormai svezzato dal linguaggio della fiaba di accostarsi al<br />

linguaggio corrente, ut<strong>il</strong>izzando la molteplicità d<strong>ei</strong> generi letterari, ma impegnandosi<br />

anche a costruire una storia di sé <strong>con</strong> i frammenti della sua stessa storia. Le storie ci<br />

di<strong>con</strong>o sempre chi siamo e chi siamo stati e, soprattutto, senza l‟ascolto delle storie degli<br />

altri non possiamo <strong>con</strong>oscerci e <strong>con</strong>oscere l‟altro. Ora, di fronte alla crisi della narrazione<br />

e della ricerca del sé poste in essere dalla <strong>con</strong>dizione postmoderna, l‟autobiografia si<br />

23 7 Cf: Parsi M.R., in “Riza Scienze”, n.38 (1990).<br />

24 Demetrio D., Ricordare a scuola, Editori <strong>La</strong>terza, Bari 2003, p. 26.<br />

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