La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios
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«Scienze del pensiero e del comportamento» (www.<strong>avios</strong>.it/spc.html)<br />
capacità attributiva che è ravvisab<strong>il</strong>e la dimensione autoformativa del pensiero<br />
autobiografico.<br />
Occorre, <strong>per</strong>ò, stare attenti a non vivere l‟autobiografia <strong>come</strong> farmaco, <strong>come</strong> un<br />
qualcosa che serve a liberarci del nostro passato prendendone le distanze. Il vero<br />
prendersi in carico, la vera cura di sé, inizia quando, non più <strong>il</strong> passato, ma <strong>il</strong> presente<br />
entra in scena e diventa terreno fert<strong>il</strong>e <strong>per</strong> inventare e svelare altri modi di sentire,<br />
osservare, scrutare e registrare <strong>il</strong> mondo dentro e fuori di noi. Si accede così, dalla storia<br />
del passato all‟autobiografia del tempo attuale, ai quaderni, agli appunti, alle note di un<br />
diario quotidiano che è necessario, <strong>per</strong> “sentire” che si sta ancora vivendo. Questo non è<br />
solo un modo <strong>per</strong> ritornare a vivere, ma è anche un modo <strong>per</strong> tornare a crescere <strong>per</strong> se<br />
stessi e <strong>per</strong> gli altri, è un incoraggiamento a <strong>con</strong>tinuare a rubare i giorni al futuro che ci<br />
resta da vivere, a vivere più intensamente quelle es<strong>per</strong>ienze che, un po‟ <strong>per</strong> fretta, un po‟<br />
<strong>per</strong> disattenzione, non sono state vissute <strong>con</strong> la stessa intensità, a lasciare tracce nell‟oggi<br />
<strong>per</strong> riprenderle quando <strong>il</strong> futuro, diventando presente, cerca “luoghi” dove radicarsi<br />
trascendendolo <strong>con</strong>tinuamente. Per quanto i ricordi possano essere sbiaditi e lontani, <strong>il</strong><br />
ricordare è una <strong>con</strong>quista mentale, un apprendere da se stessi, un imparare a vivere<br />
attraverso un rivivere organizzato e meditato. Ogni singolo ricordo è un segno che ha<br />
lasciato un‟ impronta nella nostra vita collocandosi ora in una scena, ora in una storia, e<br />
l‟intelligenza retrospettiva non si limita a rievocare immagini isolate e vaganti ma<br />
costruisce, collega e attribuisce uno spazio/tempo all‟evento, “lo socializza” passando<br />
dal momento evocativo a quello interpretativo, cercando nessi, cause ed effetti, <strong>per</strong><br />
spiegare quell‟evento che può, apparentemente, apparire singolare. Non è solo <strong>come</strong><br />
sfogliare un album fotografico soffermandosi su un volto, un oggetto, un colore<br />
dimenticato: l‟autobiografia prende vita <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> suo autore principale ha bisogno di<br />
presentarsi al mondo e di attribuirsi ben più di un significato.<br />
Ecco, allora, che si chiude <strong>il</strong> circolo virtuoso della cura di sé entrando e uscendo<br />
<strong>con</strong>tinuamente nella propria vita <strong>con</strong> rispetto e senza rumori assordanti, nella<br />
<strong>con</strong>sapevolezza che nulla può essere spostato o cancellato, <strong>per</strong>ché è avvenuto, e resterà<br />
<strong>per</strong> sempre <strong>come</strong> risorsa, <strong>come</strong> ri<strong>con</strong>oscimento di sé, <strong>come</strong> vita che si svolge giorno<br />
dopo giorno lasciando tracce innumerevoli che sono altrettante ipotesi progettuali di<br />
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