La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios
La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios
La filosofia con i bambini ei ragazzi come sfida per il ... - avios
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
«Scienze del pensiero e del comportamento» (www.<strong>avios</strong>.it/spc.html)<br />
e la società <strong>per</strong> evitare ogni forma di alienazione, sia essa ballostica o baunasica, che fa<br />
<strong>per</strong>dere, in ambedue i casi, la coscienza intenzionale della propria interazione <strong>con</strong> l‟altro<br />
da sé e fanno dell‟altro da sé la protesi di se stessi. Ecco, io penso che <strong>il</strong> problema della<br />
<strong>f<strong>il</strong>osofia</strong> <strong>con</strong> i <strong>bambini</strong> non sia da incentrarsi su falsi problemi, anche se<br />
metodologicamente corretti, ma sull‟eterno paradosso dell‟educazione; anche la<br />
Pedagogia, <strong>come</strong> la F<strong>il</strong>osofia, ha una domanda paradossale, e <strong>per</strong>ciò im<strong>per</strong>itura, alla<br />
quale nessun secolo potrà mai dare risposta definitiva, <strong>per</strong>ché è <strong>come</strong> un comando<br />
autopoietico indipendente dal colore, dalla fede, dall‟etnìa, dalle idee, dal genere, dal<br />
grado di istruzione e cultura, dalla latitudine e dalla longitudine: sii libero, sii autonomo,<br />
sii te stesso! Ma, la libertà, l‟autonomia, la crescita sono processi e mentre qualcuno da<br />
un lato si arroga <strong>il</strong> diritto-dovere di renderci liberi, autonomi, di farci crescere, dall‟altro<br />
lato, abbiamo la necessità invece di potere pensare e nutrire la segreta s<strong>per</strong>anza di<br />
chiedere noi a qualcuno di aiutar-ci (nel senso della reciprocità che è la misura<br />
dell‟autenticità) a tradurre <strong>il</strong> comando in una domanda di senso: <strong>come</strong> posso io, qui e<br />
ora, «esser-ci libero», «esser-ci autonomo», «esser-ci in crescita», quindi cambiare senza<br />
che <strong>il</strong> mio educatore, chiunque sia, si senta tradito (ma allora non è un educatore) e,<br />
comunque, di farlo lo stesso anche se egli si sentisse tradito, <strong>per</strong> crescere, essere libero ed<br />
autonomo? Non è forse questo <strong>il</strong> senso fr<strong>ei</strong>riano di quel “nessuno educa nessuno, ma<br />
tutti si educano reciprocamente”? Queste sono domande circolari che devono porsi<br />
prima di tutto gli educatori, gli insegnanti, i genitori, coloro che professano la relazione<br />
di aiuto; vuol dire anche «esser-ci in formazione» e nutrire <strong>il</strong> desiderio di proporre<br />
<strong>con</strong>tinuamente la democrazia del sa<strong>per</strong>e e della vita <strong>per</strong> sé e <strong>per</strong> gli altri.<br />
46