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Variabili notevoli 41<br />
\n “a capo”<br />
\r “ritorno di carrello”<br />
\s il nome della shell, il nome senza directory di $0<br />
\t l’ora corrente in formato europeo 24 ore<br />
\T l’ora corrente in formato anglosassone 12 ore<br />
\@ l’ora corrente in formato anglosassone 12 ore am/pm<br />
\u lo username<br />
\v la versione della shell (proprietario di bash<br />
\V la versione della bash comprensivo di patchlevel<br />
\w la directory corrente<br />
\W il “basename” della directory corrente<br />
\! il numero progressivo dell’ultimo comando dato<br />
\# il numero del comando attuale<br />
\$ un # se l’UID vale zero, altrimenti un $<br />
\nnn il carattere corrispondente al numero ottale nnn<br />
\\ un backslash<br />
\[ inizia una sequenza di caratteri non visualizzabili<br />
Impostare il prompt è possibile tanto da riga di comando che da file di configurazione.<br />
Eseguiamo una semplice assegnazione interattiva del prompt:<br />
$ export PS1="\u@\h:\w\$ "<br />
tx0@defiant:/tmp$<br />
Un prompt come quello appena impostato è molto utile in parecchie circostanze. Ad<br />
esempio ci ricorda con quale account siamo collegati sulla macchina (ammettendo di<br />
avere più account). Ci ricorda se siamo o meno root anche tramite il tipo di terminatore<br />
$ oppure #. Ci ricorda sua quale host siamo collegati (il che in caso si sia root e si stia<br />
per lanciare uno shutdown è utile per evitare di spegnere un altro computer per sbaglio,<br />
parlo per esperienza personale).<br />
Notate che il carattere speciale \w cambia ad ogni cambio di directory.<br />
Il prompt impostato in PS2 viene invece riportato in caso ci si trovi in un contesto<br />
aperto e la shell stia attendendo altro input oppure la chiusura del contesto. Per default<br />
il prompt è impostato a ”> ”. Vediamo un esempio:<br />
$ echo "<br />
> ciao<br />
> "<br />
ciao<br />
$<br />
Variabili notevoli 4.2.2<br />
Le variabili sotto le Bourne Shell si impostano con la diretta assegnazione di un valore alla<br />
variabile (es. PATH="/usr/local/bin:$PATH"). Perché una variabile sia utilizzabile dai<br />
programmi che girano in quell’ambiente, questa deve essere “esportata”. L’esportazione