Settembre - Ex-Alunni dell'Antonianum

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Ricordo di Antonio Comelli In una notte di Agosto, nel cuore delle montagne più belle del mondo, a Cortina, prima di iniziare il proprio concerto, il «Coro Tre Pini» modulò, con un grosso nodo alla gola, «Se savessis fantazzinis», la canzone che tanto piaceva a Toni Comelli. Lui, in quel «suo Coro», del quale fu uno degli appassionati fondatori, aveva cantato per l'ultima volta nel Dicembre dello scorso anno. E mentre salivano in alto sopra le vette che lui tanto amava, le note di quella meravigliosa canzone, i volti pallidi e tesi di Gianni Malatesta e dei suoi giovani coristi sembravano tutti chiedersi, in un dolore ancora attonito e incredulo per la recentissima scomparsa, perché Toni, il loro amico fraterno, perché Toni marito di una giovane sposa e padre di due teneri virgulti, avesse lasciata per sempre questa vita nella quale era esplosa con l'entusiasmo della giovinezza e con una rettitudine ed onestà che traevano le radici da una integerrima educazione cristiana, tutta la carica inesauribile e freschissima della sua forza fisica, della sua intelligenza e della sua affabile bontà. OU AMICI Di I ' ANTONIO COMELL A PERENNE RICORDO II 6 <strong>Settembre</strong> gli amici del «Coro Tre Pini» hanno collocato questa lapide alla Sua memoria, alla base della via che porta sulla «Torre Finestra» nel Gruppo del Catinaccio : accanto ad un'altra lapide che ricorda la tragica scomparsa di Uberto Verne che apparteneva al Coro Tre Pini e che fu compagno di cordata di Antonio Comelli in giovanili entusiaste scalate. Sarà morto con l'assistenza religiosa? Non lo so, lo spero. Purtroppo ci sono molti che dimenticano di essere in questo mondo di passaggio e parlano agiscono e operano come se fossero immortali o quanto meno dei privilegiati. A un certo punto però viene la vecchiaia (quando viene) e allora si accorgono anche che la loro vita è stata in gran parte uno sbaglio. Quanto ciò sia vero lo sto sperimentando proprio qui dove la vecchiaia è considerata un supplizio e in un certo senso lo è effettivamente per tutti, ma lo è tanto peggiore per coloro la cui strada non sale verso Dio. Veramente non credevo di trovare in una comunità di anziani tanta indifferenza alle cose dello spirito e tanta incredulità nel soprannaturale. Pensavo che la vecchiaia in certi casi fosse anche benedetta Nato // 3 Febbraio 1937, formò il suo carattere e la sua educazione morale e religiosa nell'ombra dei « Tre Pini », sotto lo sguardo benedicente della Madonna; di quella tenerissima Madre che ha portato con sé in C/e/o /' fiori più profumati di un giardino splendente di purissime giovinezze: e Toni fu colto così, nello splendore della vita, per il misterioso e imperscrutabile disegno (in queste circostanze a noi umanamente incomprensibile) della Divina Provvidenza. Nei volti tesi dei suoi amici del Coro Tre Pini e nella nostra sgomenta meditazione, era proprio questa attonita incredulità, questo domandarsi: « Signore, perché questo sacrificio? ». E lo stesso Toni, con equilibrata maturità e con una rassegnazione per lo più inconsueta in giovani così tragicamente colpiti, ha saputo risponderci ed esserci maestro e consolatore, offrendo le sue indicibili sofferenze e tutto sé stesso, vittima ancor tenera e purissima, a quel Signore che è veramente lo scopo e il fine della nostra esistenza. Questa tua rassegnata cristiana donazione, questo tuo sacrificio sublime, fermamente voluto, con la purezza di quando eri chierichetto della S. Giovanni Berchmans e con la fortezza forgiata nei campi di gioco e sulle montagne che ti videro in ardite scalate e in disciplinato orgoglioso servizio nel Corpo degli Alpini, sarà per la tua sposa, per le tue figliolette, per i tuoi familiari e per i tuoi amici il ricordo indelebile e vivo: più vivo ancora di questo tuo sorriso dolcissimo col quale continuerai a guardarci, in attesa di quel ricongiungimento che non avrà mai fine, in una luce che avrà vinto per sempre le tenebre. per quel salutare distacco dal mondo e, diciamolo pure, dagli uomini che facilita il passaggio verso l'eternità senza strazio! lo vorrei che venisse preso in attenta considerazione questo stato d'animo degli anziani che, se bene o male, sono aiutati a vivere dovrebbero essere aiutati - soprattutto da chi ne ha il mandato - anche a morire bene. A prima lettura questo argomento potrebbe suonare stonato in un periodico come l'Antonianum dedicato in gran part eai giovani ma penso che sia opportuno perché esso si inquadra in un certo costume di vita del nostro tempo e può far meditare su quello che sarà l'avvenire dei giovani di oggi sul quale non devono illudersi perché quasi sempre "la storia si ripete". Locatela
Gioia di tuffarsi nell'Adriatico (foto P. A. Covi) A Porto S. Margherita sul mare di Caorle L' Italia si protende nel Mediterraneo, è un paese di mare, ma gli italiani non sempre conoscono e amano il loro mare. Esso non è bello solo in cartolina o soltanto nei luoghi cono- PAVIMENTAZIONI SPORTIVE sciuti in tutto il mondo. Così a Villa S. Ignazio si può avere ancora un po' il piacere di ritrovare il sapore smarrito di ciò che dovevano essere le spiagge dell'Alto Adriatico prima di venire sommerse da turisti e impianti balneari. A Villa S. Ignazio c'è ancora l'umiltà dei fossi orlati di pioppi e pieni di rane e di pesce di poco prezzo, e noi si vive in una antica casa colonica dipinta di rosso : la grande stalla ripulita è la nostra sala da pranzo, il fienile la calda cappella, l'ampia tettoia che fu già ricovero degli attrezzi ci accoglie tutti nelle ore di solleone per la pigra partita di carte, e la sera per goderci i films all'aperto in compagnia delle zanzare. Una ventina di ragazzi della Scuola di Religione formarono nello scorso agosto la comunità <strong>dell'Antonianum</strong> a Villa S. Ignazio, accanto ai ragazzi di Roncovero e alle ragazze delle Suore milanesi. Forse la nostra comunità non era sempre la più attiva nel l'approfittare del sole e del mare. Qualcuno si lasciava sedurre dai letti e dai tavolini all'ombra, invitanti a lunghe chiaccherate e a letture. Ma alla quotidiana serale partita di calcio la grinta veniva fuori, ed anche il tifo. Incontri tra noi e con i ragazzi delle altre colonie. Tra ospiti più anziani e Padri Gesuiti, tra ragazzi e personale di servizio l'atmosfera era comunque di simpatia sempre e cordialità. E chi potrebbe, ad esempio, descrivere gli sforzi di Franco il bagnino per convincere della bontà della ginnastica prenatatoria chi non ne voleva sapere di fare fatica sotto il sole e scandiva in coro « bagno, bagno ! ». Chi potrebbe dipingerci la scenetta di P. Rosa sotto l'ombrellone a proporre innumerevoli quiz cavati da un suo segreto libro ? Ora questo è terminato, siamo rientrati nell'atmosfera nostra di sempre, ma conserviamo il ricordo del lungo arenile dorato e del mare pallido, sentiamo ancora la campana che ci invita al pranzo e il fischietto di F. Marelli e ci sembra di capire: «tenete duro, studiate, questo è ora il vostro dovere, però arnvederci ! ». P. A. Garbagnati i«Yiniir FLOOR •1^11(^1 SPORTA. TUTTI SENZA MANUTENZIONE P d ;,ZZOBON o 36060 SP!N-VIA NARDI (VI) TEL.25908- 31500 PADOVA VIA CHIESANUOVA9 TEL 57377 - 57454 MARIOTTO PELLICCERIA PADOVA Piazza Insurrezione, 1 Telefono 26.695
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