Dispense sulla disuguaglianza triangolare, le rette parallele e i ...
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D GLVXJXDJOLDQ]D WULDQJRODUH<br />
5HOD]LRQL WUD L ODWL H JOL DQJROL LQ XQ WULDQJROR<br />
Le proposizioni 18, 19 e 20 del primo libro degli (OHPHQWL rappresentano un importante gruppo<br />
di risultati su alcune proprietà del triangolo espresse in forma di disuguaglianze. Le prime due di<br />
tali proposizioni possono essere col<strong>le</strong>gate al teorema del triangolo isosce<strong>le</strong> e al suo inverso.<br />
Sappiamo infatti che in un triangolo due angoli sono uguali se anche i lati opposti ad essi sono<br />
uguali. Otteniamo una formulazione equiva<strong>le</strong>nte del teorema scambiando l’ipotesi con la tesi, dopo<br />
aver<strong>le</strong> negate entrambe (ricordiamo che l’implicazione diretta S ⇒ T è equiva<strong>le</strong>nte a T ⇒ S ): se<br />
in un triangolo due angoli sono disuguali anche i lati opposti ad essi lo sono. Ora, il fatto che i due<br />
lati siano disuguali significa che uno sarà maggiore dell’altro, ma il teorema del triangolo isosce<strong>le</strong><br />
non ci permette di stabilire qual è il lato più lungo; la proposizione 19 risponde proprio a questa<br />
domanda.<br />
In maniera analoga il teorema inverso del triangolo isosce<strong>le</strong> implica che se due lati di un<br />
triangolo sono disuguali anche gli angoli ad essi opposti lo sono. Di nuovo, non abbiamo modo di<br />
stabilire qua<strong>le</strong> dei due angoli sia maggiore, cosa che invece è possibi<strong>le</strong> applicando la proposizione<br />
18.<br />
Infine, la proposizione 20 stabilisce una relazione tra i lati di un triangolo che per la sua<br />
generalità e potenzialità ha trovato applicazioni anche in campi della matematica diversi dalla<br />
geometria sintetica.<br />
7ULDQJROR FRQ XQD FRSSLD GL ODWL GLVXJXDOL<br />
Il primo risultato che prendiamo in considerazione (proposizione 18 del primo libro degli<br />
(OHPHQWL) riguarda i triangoli con almeno due lati disuguali (quindi ogni triangolo a parte quello<br />
equilatero) e stabilisce che tra gli angoli opposti va<strong>le</strong> la stessa relazione. L’enunciato esatto del<br />
teorema è:<br />
,Q RJQL WULDQJROR D ODWR PDJJLRUH q RSSRVWR<br />
DQJROR PDJJLRUH<br />
Per la dimostrazione facciamo riferimento alla<br />
Figura 1. Supponiamo che i due lati disuguali siano<br />
$% e $& e che in particolare sia $% < $& .<br />
Potremo allora prendere un punto ' sul lato $&<br />
ta<strong>le</strong> che $% = $' . Consideriamo ora il triangolo<br />
%&'; applicando ad esso il teorema dell’angolo<br />
esterno otteniamo che % 'ˆ<br />
$ > % &ˆ<br />
' (infatti % 'ˆ<br />
$ è<br />
l’angolo esterno adiacente a % '&<br />
ˆ ).<br />
Poiché il triangolo $%' è isosce<strong>le</strong> per costruzione,<br />
avremo che % 'ˆ<br />
$ = $ % ˆ'<br />
. Inoltre, va<strong>le</strong> anche la<br />
<strong>disuguaglianza</strong> $ % ˆ ' < $ % ˆ&<br />
in quanto il primo )LJXUD 7ULDQJROR FRQ XQD FRSSLD GL ODWL GLVXJXDOL<br />
angolo è interamente contenuto nel secondo.<br />
Riassumendo, possiamo scrivere la seguente catena di uguaglianze/disuguaglianze:<br />
$ &ˆ<br />
% < $ 'ˆ<br />
% = $ % ˆ'<br />
< $ % ˆ&<br />
, in cui la prima relazione (<strong>disuguaglianza</strong>) è una conseguenza del<br />
teorema dell’angolo esterno, la seconda relazione (uguaglianza) deriva dal teorema diretto del<br />
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