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Dispense sulla disuguaglianza triangolare, le rette parallele e i ...

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D TXHVWLRQH GHOOH SDUDOOHOH<br />

La proposizione 28 generalizza questo teorema al caso di angoli corrispondenti uguali o coniugati<br />

interni supp<strong>le</strong>mentari. La dimostrazione è una conseguenza diretta della proposizione 27 ed è<br />

lasciata per esercizio.<br />

,O FULWHULR LQYHUVR GL SDUDOOHOLVPR<br />

Nello studio della geometria incontriamo molti teoremi che possono essere invertiti. Ad esempio<br />

si dimostra che in un triangolo isosce<strong>le</strong> gli angoli alla base sono uguali, ma anche che un triangolo<br />

avente due angoli uguali è isosce<strong>le</strong>. Ancora, si dimostra che in un triangolo a lato maggiore sta<br />

opposto angolo maggiore, ma anche che ad angolo maggiore sta opposto lato maggiore.<br />

Sembrerebbe quindi logico che anche il criterio di paral<strong>le</strong>lismo potesse essere invertito. Tuttavia<br />

risulta che non è possibi<strong>le</strong> effettuare ta<strong>le</strong> dimostrazione utilizzando i primi quattro postulati e <strong>le</strong><br />

prime 28 proposizioni del primo libro. Si aprono quindi due so<strong>le</strong> alternative: o rinunciare al criterio<br />

inverso o introdurlo “per forza”, sotto forma di postulato. Seguendo Euclide scegliamo la seconda<br />

opzione. Il quinto postulato del primo libro degli (OHPHQWL non è altro che una maniera equiva<strong>le</strong>nte<br />

di enunciare il criterio inverso di paral<strong>le</strong>lismo. L’enunciato della proposizione 29 è il seguente:<br />

8QD UHWWD FKH FDGD VX UHWWH SDUDOOHOH IRUPD JOL DQJROL DOWHUQL XJXDOL WUD ORUR ODQJROR HVWHUQR<br />

XJXDOH DOODQJROR LQWHUQR HG RSSRVWR HG DQJROL LQWHUQL GDOOD VWHVVD SDUWH OD FXL VRPPD q<br />

XJXDOH D GXH UHWWL<br />

In questo enunciato gli “angoli alterni” sono sia gli alterni interni che alterni esterni, “l’angolo<br />

esterno” e l’angolo interno ed opposto” sono una coppia di angoli corrispondenti, gli “angoli interni<br />

dalla stessa parte” sono due angoli coniugati interni. La dimostrazione procede per assurdo.<br />

Facendo riferimento alla Figura 4, supponiamo che $ 34<br />

ˆ sia diverso da '43 ˆ , ad esempio<br />

maggiore. Se sommiamo a entrambi lo stresso angolo 43% ˆ otteniamo – secondo la IV nozione<br />

comune – che '4ˆ<br />

3 + 43ˆ<br />

% è minore di un angolo piatto, cosicché <strong>le</strong> due <strong>rette</strong> si incontrano dalla<br />

parte di % e ' in accordo con il quinto postulato. Le relazioni su tutte <strong>le</strong> altre coppie di angoli<br />

seguono direttamente da quella sugli angoli alterni interni. Formalizziamo i passaggi della<br />

dimostrazione:<br />

,SRWHVL: <strong>le</strong> <strong>rette</strong> $% e &' tagliate dalla trasversa<strong>le</strong> () sono paral<strong>le</strong><strong>le</strong><br />

$ 3ˆ<br />

4 > '4ˆ<br />

3 (tesi negata)<br />

'4ˆ<br />

3 + 43ˆ<br />

% < $ 3ˆ<br />

4 + 4 ˆ%3<br />

= π (IV noz. com., 1)<br />

<strong>le</strong> <strong>rette</strong> $% e &' non sono paral<strong>le</strong><strong>le</strong> (V postulato, 3)<br />

contraddizione (3, ipotesi)<br />

7HVL: <strong>le</strong> <strong>rette</strong> $% e &' sono paral<strong>le</strong><strong>le</strong><br />

8QDOWUD IRUPD SHU LO TXLQWR SRVWXODWR<br />

Nei testi moderni di geometria il quinto postulato viene enunciato in una forma apparentemente<br />

molto diversa da quella che troviamo nel primo libro degli (OHPHQWL:<br />

'DWD XQD UHWWD H XQ SXQWR HVWHUQR DG HVVD HVLVWH XQD H XQD VROD UHWWD SDVVDQWH SHU WDOH SXQWR H<br />

SDUDOOHOD DOOD UHWWD GDWD<br />

Di fatto, i due enunciati sono equiva<strong>le</strong>nti. Ciò significa – lo ricordiamo – che assumendo come<br />

ipotesi si può dimostrare l’unicità della paral<strong>le</strong>la e assumendo come ipotesi l’unicità della paral<strong>le</strong>la<br />

si può dimostrare il quinto postulato.<br />

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