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La pietra del cielo

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«No, Febe» le dissi con un sospiro, «non l'ho mai trovata. L'ho<br />

cercata in ogni posto in cui sono stato, ma non l'ho più vista. È<br />

strano come abbia dimenticato, però, di aver inciso il suo nome qui e<br />

di averti raccontato di lei. Avevo proprio dimenticato.»<br />

Febe sospirò e si voltò a cercare lo scialle e la borsa. «<strong>La</strong> troverai<br />

di nuovo se aspetti e cerchi.»<br />

Risi forte. «Febe,» la presi in giro, «non ti rendi conto di quello<br />

che stai dicendo! Sono passati quindici anni. È certamente sposata<br />

da tempo e madre di una tribù di bambini. <strong>La</strong> sua bellezza, per<br />

quanto grande, sarà appassita da tempo...» Ma anche se ridevo, la<br />

mia voce si affievolì.<br />

«E allora? Cosa faresti, mastro Varro, se un giorno, magari<br />

domani, tu ti girassi e la vedessi che ti guarda, appassita e quindici<br />

anni più vecchia, circondata dai suoi bambini? Cosa faresti?»<br />

Rimasi in silenzio, tentando di visualizzare la ragazza Cassia,<br />

alta, vestita di azzurro, cercando invano di aggiungere al mio<br />

ricordo di lei quindici anni e i loro effetti. <strong>La</strong> voce di Febe mi<br />

richiamò alla realtà.<br />

«Mastro Varro?»<br />

«Febe cara. Vorrei che tu mi chiamassi Publio. Tu e io siamo stati<br />

amici troppo a lungo per queste formalità.»<br />

Sorrise e piegò la testa. «Grazie, ma mi sento più a mio agio<br />

dicendo mastro Varro. Troverai qualcun altro, sai. L'amore è in te.<br />

Quello che hai provato per quella ragazza era troppo forte perché<br />

potesse appassire o andare perso. Ricordati le mie parole. E a<br />

quest'ora dovrei essere a casa. Cuno vuole avere i suoi pasti in<br />

tempo. Buona notte, mastro Varro.»<br />

Dopo che se ne fu andata, rimasi a sedere vicino alla forgia<br />

rialzata che continuò a fumare lentamente per molto tempo,<br />

pensando alla mia vita e ai cambiamenti che vi avrei potuto fare.<br />

Uno di questi cambiamenti sarebbe stato di per sé un'assoluta

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