La pietra del cielo

seriamente?». Guardò Terra e Firma, con uno sguardo che
esprimeva un'educata incredulità. «State cercando un luogo dove
ritirarvi, qui? In mezzo ai contadini? E la vostra villa di Londinium?
E la vostra casa di Aquae Sulis? E la vostra isola nell'Egeo? Il vostro
palazzo a Costantinopoli? Se avessi i vostri soldi e la vostra età,
ragazzi, me ne starei a scaldarmi al sole, non cercherei di
imbrogliare la gente, facendo credere che siete interessati a vivere in
un'acqua stagnante come questa.»
Firma fece una smorfia. «È sparito tutto, Quinto.»
«Sparito?» intervenne Gaio Gallo. «Cosa intendi con sparito?»
«Proprio quello che ho detto. Non abbiamo più niente.»
«Vuoi dire che li avete dovuti vendere?»
«No.» Quel monosillabo era stato pronunciato con un tono di
voce che richiedeva attenzione alle parole che seguivano. «Ci sono
stati confiscati.»
«Confiscati!» Il tono scandalizzato di Gaio Gallo rifletteva lo
stupore di tutti i presenti. «Vuoi dire che siete falliti? Rovinati?»
Fu Terra a rispondere. «No, nient'affatto. Ma abbiamo lasciato
gli affari.» Si schiarì la voce e continuò: «Di recente abbiamo perso
molte navi per colpa dei pirati. Troppe».
«Quante?» Questa volta era Varo a parlare.
«Sette navi negli ultimi due mesi.»
«Sette?»
«Sette. Una nave, un equipaggio e un carico ogni otto giorni, e
ogni volta è peggio. Una di quelle navi era una quadriremi. Le altre
erano quattro triremi e due biremi, navi grandi, carichi grandi e
grandi perdite.»
«Cristo!» Varo era fuori di sé. «Nessuno può sostenere delle
perdite del genere. Ma dov'era la marina?»
«Dove è sempre. In mare.» Il sospiro che seguì fu breve e