La pietra del cielo

agazzo.»
«Quattro imperatori.» Il disgusto di Gaio era palpabile. «Dio! È
un'oscenità.»
«Sì. Comunque Magno divise il suo esercito e assalì di nuovo
l'Ulyricum. Entrambi gli eserciti furono sconfitti. Magno fu preso e
ammazzato sul posto.» Gaio era improvvisamente preoccupato.
«Entrambi gli eserciti sconfitti? E suo figlio? È ancora vivo?» Sapevo
che Gaio stava pensando a Pico, che avrebbe potuto morire con uno
dei due eserciti.
Alarico scrollò le spalle. «Sembra che nessuno lo sappia. Si
presume che sia morto. Ma ho notizie di tuo figlio Pico.»
«Pico!» La voce di Gaio rivelava tutta la sua ansia. «Sì, Gaio, è
vivo e sta bene. Marcia con Stilicone.»
Gaio aggrottò la fronte e io con lui. «Stilicone? Chi è?»
Alarico scosse la testa quietamente. «Ma cosa sapete voi qui?
Stilicone è la stella più lucente che rimane sulla logora corona
dell'Impero. Un brillante giovane generale. Sembra che Pico sia uno
dei suoi protetti. Ho sentito associare i loro nomi per la prima volta
solo una settimana fa a Glevum, anche se nessuno collegava a te il
nome di Pico.»
Gaio brontolò. «No, non potrebbero, non ora. Sono lontano da
troppo tempo perché ci si ricordi dei soldati del passato.» Vidi il
dolore nei suoi occhi. «Ma dimmi qualcosa di più su Stilicone. Mio
figlio è suo amico, dici?»
«Uno dei suoi migliori comandanti di cavalleria, questo è
quello che ho sentito.»
Gaio era disorientato. «Ma come è possibile?» chiese
aggrottando la fronte. «Pico era con Magno. È partito con Magno.»
«Sì, ma lo ha lasciato.» Alarico sorrideva dolcemente. «Pico è
figlio di suo padre. Non ci ha messo molto a vedere chiaramente