informativo - ENS Milano
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Bollettino Informativo<br />
N. 44 - Ottobre-Dicembre 2011<br />
Il sindaco di <strong>Milano</strong>, Giuliano Pisapia, e<br />
l’assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco<br />
Majorino, mi hanno chiesto di impegnarmi,<br />
da volontario, e di assumere un incarico<br />
politico ben preciso e di grande responsabilità,<br />
quello di consulente per le politiche<br />
sulle persone con disabilità.<br />
Non sono stato eletto in Consiglio Comunale.<br />
Mi è mancato, probabilmente, proprio il<br />
sostegno organizzato delle associazioni delle<br />
persone con disabilità e dei loro familiari.<br />
350 preferenze non sono poche, sono stato il<br />
quinto della bella lista “<strong>Milano</strong> Civica per<br />
Pisapia”. L’impegno che mi è stato proposto, in linea con le promesse<br />
e il lavoro comune svolto prima delle elezioni milanesi, è affascinante,<br />
complesso, emozionante.<br />
Io voglio un mondo senza più persone invisibili, senza più persone<br />
senza diritti e senza dignità. Voglio contribuire, nel mio piccolo, a<br />
costruire una città capace di dare soluzioni semplici a situazioni<br />
complesse. Voglio essere un comunicatore, ossia una persona che<br />
“mette in comunicazione” mondi e culture che spesso non si parlano,<br />
non si ascoltano, non si conoscono. Voglio spingere le persone<br />
con disabilità e i loro familiari a partecipare alla vita pubblica, non<br />
solo per reclamare soluzioni utili al proprio vivere quotidiano, ma<br />
anche per restituire a tutta la comunità il grande bagaglio che possiedono,<br />
fatto di umanità, competenze, dignità, onestà, lavoro, sacrificio,<br />
concretezza, umiltà, serietà, intelligenza, ironia, gioia di vivere.<br />
Voglio vivere “cinque anni da leone”, in prima linea, metten-<br />
OLTRE LA DISABILITÀ<br />
Anch’io ho il «vizio di vivere»<br />
Non è stato facile, ma alla fine Ilaria<br />
Galbusera ha sbaragliato le altre 37<br />
concorrenti, provenienti da altrettante nazioni,<br />
aggiudicandosi il concorso di Miss<br />
Mondo riservato alle ragazze sorde. Ilaria<br />
ha vent’anni ed è di Petosino, frazione di<br />
Sorisole, BG.<br />
La conquista del titolo è stata per lei un traguardo<br />
prestigioso, in una vita comunque<br />
intensa. Dopo aver frequentato il liceo<br />
scientifico Lussana, a Bergamo, si è iscritta<br />
al corso di laurea in Economia e gestione<br />
dei beni culturali e dello spettacolo all’Università<br />
Cattolica di <strong>Milano</strong>. Da anni, inoltre,<br />
milita in una squadra di pallavolo e fa<br />
parte anche della nazionale italiana sordi di<br />
questa disciplina, che tra l’altro si è aggiudicata<br />
l’argento nei recenti campionati europei<br />
che si sono svolti a maggio in Turchia.<br />
Abita a Petosino con i genitori e il fratello<br />
più grande, che ha 24 anni ed è anche<br />
lui un giocatore di pallavolo.<br />
In lizza 38 ragazze «Non ho mai fatto la<br />
modella – racconta Ilaria – né tantomeno<br />
doci la faccia e il cuore, e il cervello. Voglio<br />
contribuire a rendere <strong>Milano</strong> “la città<br />
di tutti”, ma proprio tutti, nessuno<br />
escluso. Voglio essere me stesso.<br />
Ho quasi sessant’anni, e mi sento giovane,<br />
ma non mi sento affatto soddisfatto.<br />
Voglio imparare, conoscere, ascoltare,<br />
visitare, condividere, proporre, battermi,<br />
vincere.<br />
Mi piace adesso ricordare che nel 2003 a<br />
<strong>Milano</strong> mi è stato consegnato l’Ambrogino<br />
d’Oro, su proposta di un consigliere<br />
comunale, Andrea Fanzago, che ora è in<br />
maggioranza, dopo tanti anni di opposizione. Ma quel riconoscimento<br />
mi venne dato dal sindaco di allora, Gabriele Albertini,<br />
espressione di quella parte politica che ora è all’opposizione della<br />
Giunta guidata da Giuliano Pisapia.<br />
Per me quel giorno è indimenticabile, mi sono sentito allora finalmente<br />
Cittadino milanese, non invisibile. E ho avvertito un nuovo<br />
senso di responsabilità, un impegno al quale non avrei potuto sfuggire.<br />
Quattro anni dopo, nel 2007, è stato il presidente Napolitano a<br />
nominarmi Cavaliere della Repubblica, sempre per il mio impegno<br />
di comunicazione sulla disabilità.<br />
Ora mi sento davvero quel “Cavaliere a rotelle”, definizione con la<br />
quale cerco di addolcire, attraverso un sorriso, la responsabilità verso<br />
tutti.<br />
Franco Bomprezzi<br />
“Premio <strong>ENS</strong> 2007”<br />
Luè con Franco Bomprezzi e l’allora Consigliere della<br />
Provincia di <strong>Milano</strong>, Ombretta Fortunati.<br />
Sorda di Bergamo «Miss deaf world 2011»<br />
mi è mai passata per la testa l’idea che un<br />
giorno sarei sfilata sulla passerella di un<br />
concorso di bellezza. In realtà è stata mia<br />
nonna materna Luisa, anche lei sorda, a<br />
spingermi affinché partecipassi a una manifestazione<br />
del genere. Alla fine le ho promesso<br />
che avrei tentato questa strada. Così<br />
a novembre 2010 mi sono iscritta alla competizione,<br />
ma nello scorso gennaio 2011 la<br />
nonna è venuta a mancare: forse è stata lei,<br />
da lassù, a darmi una spintarella per questa<br />
vittoria». Al concorso «Miss deaf world<br />
and Miss deaf Europe 2011», che si è tenuto<br />
dal 1 all’11 luglio a Praga, sono giunte<br />
38 ragazze provenienti da America, Brasile,<br />
Sud Corea, Nigeria e diversi Paesi europei.<br />
Ilaria, accompagnata dalla mamma Elisa<br />
Pellegrini, ha rappresentato l’Italia.<br />
La competizione era articolata in una serie<br />
di prove, tenute al «Top Hotel Praga»:<br />
tra l’altro, ogni ragazza doveva portare un<br />
balletto che rappresentasse il proprio Paese,<br />
e Ilaria si è esibita nella tarantella. Prima<br />
ancora di cogliere il titolo più ambito, la<br />
bergamasca si è aggiudicata anche la fascia<br />
di miss simpatia. Infine, l’autorevole giuria<br />
l’ha proclamata anche vincitrice assoluta.<br />
«Ero il numero 9 – dice Ilaria – e quando<br />
hanno pronunciato il mio numero sono rimasta<br />
sbalordita,<br />
non me l’aspettavo. Un interprete sotto il<br />
palco ha dovuto ripetermi più volte: sei tu,<br />
sei tu che hai vinto».<br />
Fonte: “L’Eco di Bergamo”<br />
Ilaria Galbusera, al centro,sul podio di «Miss deaf<br />
World» a Praga