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Bollettino Informativo<br />

SPORT N. 44 - Ottobre-Dicembre 2011 21<br />

1925: Perché si volle costituire<br />

la «Silenziosa» a <strong>Milano</strong><br />

necessario conoscere e comprendere il motivo per cui<br />

E’ la «Silenziosa» nacque quell’anno 1925, prima delle<br />

oltre 150 analoghe società sportive con lo stesso intento sociale<br />

poi spuntate negli anni seguenti, e oggi operanti in tutte<br />

le province d’Italia.<br />

Prima del 1924 lo sport, fra i sordi, era limitato a poche nazioni:<br />

che si sappia, la Germania, la Svezia, la Francia, la Finlandia,<br />

il Belgio, la Danimarca e la Norvegia.<br />

Nel 1924 un francese, E. Rubens-Alçais, lanciò fra quelle poche<br />

federazioni l’idea di organizzare, a Parigi, allo stadio Pershin,<br />

dei Giochi internazionali silenziosi simili ai giochi olimpici.<br />

Vi aderirono sei paesi ufficialmente rappresentati, cioè il<br />

Belgio, la Francia, la Gran Bretagna, l’Olanda, la Polonia e la<br />

Cecoslovacchia oltre che, a titolo ufficioso, un competitore<br />

per ciascun paese sprovvisto di organizzazione a quell’epoca:<br />

l’Ungheria, l’Italia e la Romania, nelle discipline di atletica<br />

leggera, nuoto, calcio, ciclismo e tiro a segno. In seguito all’entusiasmo<br />

sportivo internazionale per quell’iniziativa, si<br />

convenne di poter celebrare ogni quattro anni simili Giochi e<br />

a regolamentarne l’organizzazione. Così nacque il Comitato<br />

Internazionale degli Sport Silenziosi.<br />

Ai Giochi di Parigi assistette Emidio Pacenza, al quale si devono<br />

le riflessioni di seguito riportate:<br />

«Certamente per lunghi secoli un senso di vuoto e di profondo<br />

scoramento predominava in noi e ci sembrava che ogni via<br />

che portasse al rinnovellamento delle latenti energie ci fosse<br />

preclusa per sempre.<br />

Quando vedemmo invece che il fervore delle iniziative si<br />

acuiva, che acquistava carattere popolare e diveniva una salutare<br />

legge di volontà ormai radicata<br />

nel cuore di tutta la «gioventù<br />

del mondo» che ne usciva<br />

gagliarda e avviluppata da un<br />

solo desiderio immenso di rinnovamento<br />

e di grandezza, proprio<br />

allora, avemmo la triste<br />

impressione di apparire un<br />

mondo oscuro, un mondo dove<br />

la nostra ragione di esistenza<br />

sembrava nella sua pallida realtà,<br />

un nulla, l’antitesi con una<br />

vita tutta movimento e tutta elevazione.<br />

E con questo nostro<br />

isolamento, con questa nostra<br />

inoperosità sembravamo agli<br />

occhi mondo una macchina arrugginita,<br />

per cui gli ingranaggi<br />

nel girare stridono e stentano a<br />

girare! E veramente provammo<br />

la vergogna di questa similitudine.<br />

Quante volte – se veramente in-<br />

terpreto il pensiero di buona<br />

parte dei sordomuti - sentivamo<br />

prepotente il bisogno di ridestarci da quella specie di sonno<br />

spirituale e dare al nostro fisico una forza virile capace di ardimento<br />

affinché ci permettesse di partecipare all’universale<br />

manifestazione delle energie, che vanno di giorno in giorno<br />

affinandosi e rinsaldandosi attraverso i sani principi sportivi,<br />

fino a sentire nel corpo e nell’ anima un inesauribile vigore di<br />

vita.<br />

Per non mostrare al mondo uno spettacolo cosi desolante della<br />

nostra vita senza anima e senza ardore di ardimenti, si è<br />

cercato di inoculare e allargare in noi quei sani principi onde<br />

dare forza ed equilibrio perfetto al nostro corpo il quale, a cagione<br />

della sordità, ha delle oscillazioni fino al punto di essere<br />

definiti dei valetudinari, delle energie stagnanti. Molti fra<br />

noi hanno una costituzione robusta e capace di qualunque fatica,<br />

ma se questa forza non venisse temprata dagli esercizi fisici<br />

e lo spirito da esercizi intellettuali che cosa rappresenterebbe?<br />

Una forza brutale!<br />

Quando si seguono le sane norme degli esercizi ginnastici anche<br />

la mente sarà poscia più atta a grandi concepimenti, più<br />

suscettibile delle forti impressioni da cui prendono vita e colore.<br />

Universalmente si sa che lo sport è l’elemento vitale che<br />

tende a sviluppare e rinvigorire le forze corporali, e mantenere<br />

vivo lo spirito, e quindi esso entra a far parte integrante della<br />

nostra educazione morale e materiale. E qui si ha ragione di<br />

proclamare che lo sport rappresenta specialmente per noi sordomuti<br />

una necessità assoluta, perché contribuisce a mantenere<br />

in uno stato di perfetto equilibrio il nostro morale evitando<br />

lo svilupparsi di quel complesso di debolezze che hanno origine<br />

dalla mancanza di uno dei cinque sensi: l’udito».<br />

I soci fondatori della “Silenziosa”. Al centro, seduto, è Emidio Pacenza, con accanto (con abito chiaro, a fiori) la<br />

direttrice della Scuola Tarra, Rosa Marelli Vergani.

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