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BURL n.27 Serie Ordinaria dell'8 luglio 2011 - Semplificazione e ...

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Bollettino Ufficiale<br />

– 33 –<br />

<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />

se le “accessorie paracadute”, dopo il quinto anno durante il riposo vegetativo qualora non debbano<br />

sostituire le piante principali;<br />

• trattati con turno pari o superiore a 15 anni (tale calcolo si effettua sulle piante principali);<br />

• costituiti da piante principali, “accessorie paracadute” e accessorie che possono essere scelte<br />

solo fra quelle indicate nell’allegato B. Le piante principali sono quelle che devono arrivare a fine<br />

turno e fornire legname di pregio, quelle “accessorie paracadute” sono quelle “di scorta”, destinate<br />

a sostituire le principali in caso di avversità, quelle accessorie sono destinate ad “accompagnare”<br />

le altre piante, favorendone il corretto accrescimento. Fra le piante accessorie è possibile<br />

usare anche cloni di pioppo, nel limite massimo di 90 piante ad ettaro. Le piante “accessorie<br />

paracadute” seguiranno la crescita delle piante principali per sostituirle in caso di avversità o per<br />

essere eliminate coi diradamenti. A seguito del taglio per diradamento o utilizzazione, le piante<br />

accessorie e le “accessorie paracadute”, cloni di pioppo compresi, non possono essere sostituite<br />

se non con specie arbustive.<br />

• costituiti con la tecnica della “doppia pianta” qualora le piante principali fossero inferiori a 120<br />

piante per ettaro: tale tecnica consiste nel mettere a dimora due piante della stessa specie nobile,<br />

preferibilmente di provenienza genetica differente, a distanza di 0,50 – 2 m l’una dall’altra al<br />

fine di selezionare l’esemplare migliore dopo pochi anni (intorno alla quinta stagione vegetativa).<br />

Solo una delle due può essere conteggiata come pianta di specie principale, l’altra – pur essendo<br />

una pianta “accessoria paracadute” – può essere conteggiata solo come pianta accessoria.<br />

Possono essere usati, come piante principali, piante “accessorie paracadute” e piante accessorie,<br />

anche i cloni di pioppo ibrido, purché la densità massima d’impianto non sia superiore a 270 piante/<br />

ha e a condizione che la densità finale (cioè alla fine del 15° anno d’impegno) non sia inferiore a<br />

120 piante di pioppo ibrido per ettaro, uniformemente distribuiti nella superficie d’impianto. E’ consentito<br />

un diradamento nel corso del periodo d’impegno per un numero complessivo non superiore a<br />

90 pioppi per ettaro (che corrisponde al massimo numero di pioppi utilizzabili come piante “accessorie”).<br />

Nel caso si utilizzino i pioppi come specie principale o “accessoria paracadute” è consentito<br />

solo l’utilizzo di astoni e pioppelle di età non superiore a un anno (salvo nel caso di cloni I214, ove è<br />

possibile utilizzare astoni o pioppelle di due anni di età) ed è obbligatoria la consociazione con piante<br />

accessorie appartenenti ad altre specie arboree e/o arbustive (es. ontano nero, nocciolo, sambuco<br />

ecc.) 18 .<br />

Distanze fra le piante:<br />

Le piante principali devono essere messe a dimora a una distanza:<br />

• minima di 6 metri da altre piante principali o dai pioppi usati come piante accessorie;<br />

• minima di 4 metri da piante accessorie appartenenti alle seguenti specie: frassino maggiore<br />

e meridionale (“ossifillo”), platano, pioppo bianco, salice bianco, olmo, robinia;<br />

• minima di 3 metri da piante di altre specie arboree accessorie, comprese le “accessorie paracadute”<br />

(con l’eccezione delle “doppie piante”, ove la distanza minima è 0,50 metri);<br />

• minima di 2 metri da piante accessorie arbustive.<br />

Durata minima del mantenimento dell’impianto:<br />

Chi riceve gli aiuti è obbligato a conservare e a mantenere nelle migliori condizioni di coltivazione gli<br />

impianti per 15 anni. L’inizio del periodo è indicato nel paragrafo 9.6.<br />

9.3 Caratteristiche tecniche per la tipologia C<br />

Per la tipologia C la superficie minima totale per singola domanda è di 10.000 mq e i singoli appezzamenti<br />

devono essere di almeno 5.000 mq ciascuno.<br />

Densità minima dell’impianto:<br />

• almeno: 1.100 piante/ettaro<br />

Gli impianti devono essere:<br />

• costituiti da popolamenti di latifoglie appartenenti ai generi: Alnus spp, Populus spp, Salix spp, Pla-<br />

18 Nel caso si utilizzino pioppelle di due anni di età, appartenenti al clone I214, le piante di altre specie da consociare devono avere altezza superiore a 100 cm

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