BURL n.27 Serie Ordinaria dell'8 luglio 2011 - Semplificazione e ...
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<strong>Serie</strong> <strong>Ordinaria</strong> n. 27 - Venerdì 08 <strong>luglio</strong> <strong>2011</strong><br />
26.1.3 Definizioni preliminari<br />
– 54 – Bollettino Ufficiale<br />
“Piante vitali”: le piante arboree vive e prive dei seguenti difetti:<br />
• fusto spezzato o gravemente inclinato o anche solo parzialmente sradicato;<br />
• grave malattia o attacco parassitario o deperimento che ne causerà verosimilmente la morte<br />
o il blocco della crescita;<br />
• mancata o errata potatura, tale da rendere la pianta inadatta, senza possibilità di recupero,<br />
allo scopo colturale per il quale è stata piantata.<br />
Le “piante vitali” devono essere uniformemente distribuite sull’intera superficie impiantata<br />
“Fallanze”: le piante morte o quelle coi difetti indicati nel precedente punto.<br />
“Primo anno”: la stagione vegetativa successiva alla messa a dimore delle piante, anche in caso di<br />
risarcimenti;<br />
Soglie minime:<br />
a) impianti di tipologia A:<br />
• primi 5 anni: presenza di almeno 800 piante arboree vitali/ettaro;<br />
• dal 6° al 12° anno: presenza di almeno 700 piante arboree vitali/ettaro;<br />
• dal 13° al 15° anno: almeno 550 piante arboree vitali/ettaro.<br />
Nel computo delle piante vitali si possono conteggiare anche eventuali piante nate per rinnovazione<br />
naturale presenti nell’impianto, purché:<br />
• appartengano alle specie autoctone riportate in allegato B;<br />
• abbiano un’altezza simile a quella delle piante messe a dimora o siano alte almeno 200 cm.<br />
b) impianti di tipologia B:<br />
• per le piante principali e “accessorie paracadute” (secondarie): densità del soprassuolo arboreo<br />
di almeno il 75% della densità del popolamento a 15 anni, prevista dal progetto o piano<br />
colturale. In assenza di previsione, densità di almeno 110 piante vitali/ettaro nei primi cinque<br />
anni di impegno e 82 piante 71 vitali/ettaro nel restante periodo. Nel caso di “doppia pianta”, si<br />
conteggia un solo esemplare per coppia.<br />
• per le piante accessorie: densità del soprassuolo arboreo di almeno il 65% della densità del<br />
popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei primi cinque anni.<br />
• nel caso si utilizzino cloni di pioppo ibrido come piante principali e “accessorie paracadute”,<br />
la densità finale, cioè alla fine del 15° anno d’impegno, non può essere inferiore a 120 cloni di<br />
pioppo ibrido per ettaro.<br />
c) impianti di tipologia C: densità del soprassuolo arboreo di almeno:<br />
• il 75% della densità colturale del popolamento, corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei<br />
primi cinque anni;<br />
• il 65% della densità colturale del popolamento, corrispondente al sesto di impianto iniziale,<br />
negli anni successivi.<br />
d) impianti di tipologia D: densità del soprassuolo arboreo di almeno:<br />
• il 75% della densità del popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei primi 4<br />
anni;<br />
• il 65% della densità del popolamento corrispondente al sesto di impianto iniziale, nei successivi<br />
anni.<br />
26.1.4 Definizione di fallimento dell’impianto<br />
L’impianto 72 , o parte di esso, si considera fallito qualora si verifichi anche una sola delle seguenti<br />
condizioni:<br />
1) la densità o il numero di piante presenti in un impianto è sceso anche una sola volta sotto le<br />
“soglie minime” indicate precedentemente e il beneficiario non ha provveduto, entro il 31 marzo<br />
successivo al verificarsi dell’evento, alla sostituzione delle fallanze.<br />
2) la densità o il numero di piante presenti in un impianto è sceso sotto le “soglie minime” indicate di<br />
seguito per due volte nell’arco del periodo di impegno.<br />
71 n° 82 piante vitali per ettaro corrispondono ad un sesto di circa 11 m x 11 m.<br />
72 Qualora l’impianto sia costituito da due o più corpi distinti, ai fini della decadenza questo si considera come unica superficie aggregata.