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<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />
“Il Fumetto”<br />
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
CHONCHU<br />
<strong>di</strong> Kim Sung-Jae e Kim Byung-Jin – e<strong>di</strong>to da Flashbook E<strong>di</strong>zioni – 15 volumi, fine prima serie<br />
<strong>di</strong><br />
Daniele Vessella<br />
Entusiasmante e intrigante.<br />
Questo manhwa<br />
affascina non solo per i<br />
stupen<strong>di</strong> <strong>di</strong>segni, ma<br />
soprattutto per l’umanità<br />
<strong>di</strong>mostrata dai personaggi.<br />
Anche se siamo in un<br />
me<strong>di</strong>oevo dall’ambientazione<br />
fantastica, gli<br />
attori <strong>di</strong> questo fumetto<br />
colpiscono il cuore del<br />
lettore perché sono ricercati, ma veri:<br />
hanno debolezze e punti i forza, contrad<strong>di</strong>zioni<br />
e fragilità. Un’opera capace <strong>di</strong> trasmettere<br />
quel valore <strong>di</strong> non arrendersi<br />
mai, nonostante la vita ti metta davanti dei<br />
problemi apparentemente insuperabili. Ed<br />
è questo che fa Chonchu, il protagonista<br />
della storia.<br />
Il fumetto è caratterizzato dall’esistenza <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi clan. Chonchu nasce in quello degli<br />
Yemaeks, dove un oracolo pre<strong>di</strong>ce che<br />
verrà alla luce il figlio del demonio; egli<br />
porterà morte e devastazione agli<br />
Yemaeks e, quin<strong>di</strong>, dovrà essere cacciato<br />
dalla tribù.<br />
Vengono al mondo, però, due gemelli:<br />
Chonchu e Ulpasso, e tra i due, solo quello<br />
scelto dalla pietra del demonio, simbolo<br />
<strong>di</strong> immortalità, sarà ban<strong>di</strong>to dai confini territoriali...<br />
Ancora neonato, Ulpasso, figlio del demonio,<br />
sacrifica alla Pietra, il fratello Chonchu<br />
che viene quin<strong>di</strong> maledetto e allontanato<br />
dalla sua tribù. Inizia così la vita <strong>di</strong> questo<br />
uomo, condannato all’immortalità, alla violenza<br />
e all’emarginazione.<br />
Ad uno sguardo superficiale ve<strong>di</strong>amo un<br />
personaggio sanguinario, preso dalla<br />
voglia <strong>di</strong> scoprire chi l’ha imprigionato in<br />
quella vita e ven<strong>di</strong>carsi.<br />
Ma da un’analisi più approfon<strong>di</strong>ta scopriamo<br />
un Chonchu stanco della sua immortalità,<br />
desideroso <strong>di</strong> realizzare i suoi sogni e<br />
allontanare quell’alone <strong>di</strong><br />
morte che lo perseguita. “Io<br />
combatto solo per<br />
vivere…Anche se mi <strong>di</strong>cono<br />
che ho meno amor proprio <strong>di</strong><br />
un men<strong>di</strong>cante e sono peggiore<br />
del più vile ban<strong>di</strong>to…Io<br />
voglio vivere” Queste parole<br />
pronunciate da Chonchu, a<br />
mio avviso, non potrebbero<br />
descrivere meglio questo protagonista.<br />
Dall’altra parte, Ulpasso,<br />
<strong>di</strong>venuto sovrano, cerca in<br />
tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> uccidere il fratello<br />
per cancellare ogni<br />
prova sulla sua azione: la<br />
verità non deve emergere.<br />
La storia, che all’inizio può<br />
avere il sapore <strong>di</strong> “già visto”,<br />
ha uno sviluppo ine<strong>di</strong>to e<br />
interessante, grazie alla<br />
caratterizzazione grafica dei<br />
personaggi e alle loro relazioni<br />
che incastrandosi vanno a<br />
costruire un mosaico dalle<br />
mille sfumature.<br />
I due autori hanno fatto un<br />
ottimo lavoro sia per la trama<br />
che per il character design; la<br />
sceneggiatura ha un ritmo<br />
incalzante, ricca <strong>di</strong> colpi <strong>di</strong><br />
scena e i numerosi flashback aiutano a<br />
capire meglio la vita del protagonista, così<br />
come portare alla luce eventi fino ad allora<br />
dominati dall’ombra.<br />
E tutti loro lottano, lottano per sé stessi,<br />
lottano contro tutti, ognuno con la propria<br />
convinzione, molti come vittime <strong>di</strong> un pas-<br />
sato che non muore, pochi per negarlo,<br />
quel passato...<br />
Perché lottare è vivere, o forse soltanto<br />
sopravvivere ma, in ogni caso, sembra che<br />
ne valga la pena.<br />
Lascio l’in<strong>di</strong>rizzo del mio blog:<br />
http://danielevessella.blogspot.com/