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32<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LA STORIA DEL CIMITERO<br />
DI CIVITA CASTELLANA<br />
Fino agli inizi dell’800, era usanza seppellire<br />
i morti nei sotterranei delle chiese citta<strong>di</strong>ne,<br />
in particolare nella Cattedrale dei<br />
Cosmati oppure in zone non abitate ed<br />
esterne al centro abitato, ubicate in prossimità<br />
delle Chiese <strong>di</strong> San Giovanni, ora<br />
San Benedetto, in via V. Ferretti, e della<br />
Madonna del Vinciolino (nella via omonima).<br />
Non si trattava <strong>di</strong> cimiteri tra<strong>di</strong>zionali,<br />
ma <strong>di</strong> fosse comuni dove in<strong>di</strong>scriminatamente<br />
venivano gettati i corpi senza alcuna<br />
<strong>di</strong>stinzione religiosa e <strong>di</strong> sepoltura<br />
come avviene oggi.<br />
Nel 1823 le Reverenda Camera Apostolica,<br />
al fine <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o alla situazione <strong>di</strong><br />
degrado civile e religioso, destina la Chiesa<br />
<strong>di</strong> San Giorgio a Cimitero citta<strong>di</strong>no.<br />
La stessa chiesa del sec. XII, viene destinata<br />
all’ufficio delle celebrazioni religiose<br />
con i locali a<strong>di</strong>acenti a<strong>di</strong>biti al ricovero del<br />
carro funebre e a camera mortuaria.<br />
La zona delle sepolture viene ricavata nell’area<br />
oggi corrispondente al giar<strong>di</strong>no dell’istituto<br />
d’arte e delle scuole elementari <strong>di</strong><br />
Via Gramsci.<br />
I frati francescani del Convento <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo, avevano la custo<strong>di</strong>a della chiesa<br />
e il compito <strong>di</strong> officiare le varie funzioni<br />
religiose e funebri.<br />
Il 6 Luglio del 1873 le autorità amministrative<br />
e religiose del tempo decidono <strong>di</strong><br />
costruire un nuovo cimitero, date le precarie<br />
con<strong>di</strong>zioni igieniche dell’area <strong>di</strong> San<br />
Giorgio al collasso e troppo vicina al centro<br />
abitato allora in forte espansione urbanistica<br />
ed e<strong>di</strong>lizia.<br />
Tra il 1823 e il 1873, infatti, Civita<br />
Castellana viene funestata da due gran<strong>di</strong><br />
epidemie <strong>di</strong> colera: la prima tra il 1840/’41<br />
e la seconda che sconvolge la città dal<br />
1854 al 1856 provocando numerose vittime<br />
tra la popolazione locale.<br />
Viene scelta come area del nuovo cimitero<br />
citta<strong>di</strong>no un terreno attiguo al convento <strong>di</strong><br />
San Lorenzo in posizione collinare e facilmente<br />
raggiungibile, stipulando con la<br />
proprietà un regolare atto d’acquisto e<br />
pre<strong>di</strong>sponendo nel contempo le fosse per<br />
le sepolture e i servizi accessori come la<br />
camera mortuaria. Le prime spese<br />
ammontano a £.517,25. Nel Dicembre del<br />
1874 viene pre<strong>di</strong>sposto<br />
un progetto generale <strong>di</strong><br />
recupero del nuovo<br />
cimitero: realizzato il<br />
muro <strong>di</strong> recinzione in<br />
tufo, il monumentale<br />
viale d’ingresso con la<br />
messa a <strong>di</strong>mora dei<br />
cipressi, sistemazione<br />
del campo delle sepolture,<br />
realizzazione del<br />
carro funebre con l’appalto<br />
del relativo servizio<br />
<strong>di</strong> trasporto e un<br />
idoneo impianto <strong>di</strong><br />
smaltimento delle<br />
acque meteoriche.<br />
Le spese generali<br />
sostenute dal giovane<br />
comune sono <strong>di</strong><br />
£.5.000,00.<br />
Le vicende del nuovo<br />
cimitero sono intimamente<br />
connesse con il<br />
vicino Convento <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo dei padri francescani.<br />
Nel 1875, la Regia<br />
Prefettura <strong>di</strong> Viterbo<br />
cede gratuitamente al<br />
comune <strong>di</strong> Civita<br />
Castellana la proprietà<br />
della libreria del<br />
Convento <strong>di</strong> San Lorenzo con annessa<br />
chiesa, che nel 1871 era stata espropriata<br />
e <strong>di</strong>chiarata bene demaniale ad uso pubblico<br />
del nuovo Stato Italiano.<br />
Le autorità rinviano l’accettazione della<br />
libreria, in attesa della perizia affidata a un<br />
esperto archivista circa la sua reale consistenza<br />
in termini <strong>di</strong> ricchezza scientifica e<br />
libraria.<br />
Il 16 Aprile 1875 la perizia viene consegnata<br />
al comune <strong>di</strong> Civita Castellana: l’elenco<br />
redatto comprende opere <strong>di</strong> assoluto<br />
valore come testi me<strong>di</strong>oevali, <strong>di</strong> filosofia<br />
e dogmatica, preziosi incunaboli e il celebre<br />
“Bollario <strong>di</strong> Benedetto XIV”. La biblioteca<br />
rimane conservata nel Convento <strong>di</strong><br />
San Lorenzo fino al 1956 e se ne perdono<br />
poi le tracce. Nel 1875 proseguono ancora<br />
le opere <strong>di</strong> sistemazione del nuovo cimitero:<br />
nuovi campi per la sepoltura, opere<br />
varie <strong>di</strong> abbellimento e realizzazione dell’attuale<br />
viale intitolato a Mons. Tenderini<br />
che collega lo stesso cimitero con Via della<br />
Repubblica.<br />
Il consiglio comunale dell’epoca stabilisce,<br />
inoltre, <strong>di</strong> costruire un secondo cimitero<br />
citta<strong>di</strong>no in località Borghetto nel terreno<br />
attiguo alla chiesa <strong>di</strong>ruta che da secoli<br />
domina il paesaggio: il terreno viene ceduto<br />
gratuitamente dal proprietario del fondo<br />
come da lettera dell’11 Aprile 1874, stanziate<br />
£.298 per le prime opere e dato inizio<br />
ai lavori, ma poi tale località viene definitivamente<br />
abbandonata senza alcuna<br />
plausibile motivazione.<br />
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