Istruzioni per la compilazione della D.S.E. - Città di Torino

Nota 7: QUALI SONO I DIRITTI REALI SUGLI IMMOBILI
Proprietà: quando si ha sull’immobile un diritto pieno ed esclusivo di utilizzo.
Usufrutto: diritto che permette di utilizzare l’immobile, del quale però non si ha la proprietà (questa
infatti resta ad un’altra persona, che è detta “nudo proprietario” perché non può utilizzarla).
Uso: diritto a servirsi del bene nel limite dei propri bisogni o di quelli dei propri famigliari, senza
averne l’usufrutto o la proprietà.
Abitazione: diritto di abitare una casa, senza averne la proprietà o l’usufrutto e senza pagare
l’affitto; spesso nelle sentenze di separazione uno dei due coniugi ottiene questo diritto sull’abitazione
in cui prima vivevano insieme.
Servitù: diritto che consente di mettere delle limitazioni all’utilizzo di un terreno per poter far trarre
vantaggio ad un altro terreno; esempio è il passaggio di un acquedotto sotto un terreno per portare
acqua al terreno a fianco.
Superficie: diritto di far costruire e rimanere proprietari di fabbricati costruiti sopra terreni che
appartengono ad altre persone.
Enfiteusi: diritto per cui si utilizza il terreno di proprietà di un’altra persona, pagando un canone
annuo.
Il valore dei terreni e/o fabbricati che il dichiarante deve scrivere è il valore imponibile
ai fini ICI della quota posseduta dalla persona del Quadro A (vedi la seguente Nota 8).
Nota 8: COME SI CALCOLA IL VALORE IMPONIBILE AI FINI ICI
Il valore imponibile ai fini ICI è quel valore su cui basa il pagamento dell’ICI chi ha la
proprietà o l’usufrutto di terreni o fabbricati.
Questo valore si calcola nel seguente modo, se il dichiarante non lo conosce
A) Calcolo del valore imponibile ai fini ICI per i fabbricati:
Prima si deve conoscere la categoria catastale, la rendita catastale e la quota di possesso della
persona del Quadro A. Questi dati si possono trovare: a) nella visura catastale (che può essere
richiesta a pagamento presso l’Agenzia del Territorio), b) nell’atto di acquisto del fabbricato, c)
nel Quadro B del modello di dichiarazione fiscale 730, d) nel Quadro B del modello di dichiarazione
fiscale UNICO (il modello 740).
N.B. Nel Quadro B del modello UNICO (740) l’importo della rendita è rivalutato del 5%, quindi per
avere l’effettiva rendita catastale è necessario dividere tale importo per il numero 1,05.
ESEMPI:
• Rendita catastale scritta al Quadro B del modello 730 di Euro 300,00. Questo è il valore
della rendita catastale da prendere in considerazione per il calcolo del valore imponibile ICI.
• Rendita catastale scritta al Quadro B del Modello Unico (740) di Euro 350,00. Per avere
il valore della rendita catastale da prendere in considerazione per il calcolo del valore
imponibile ICI il dichiarante deve dividere 350 per 1,05. 350 / 1,05 = Euro 333,33. La rendita
catastale da considerare è Euro 333,33.
Venuti a conoscenza della rendita catastale bisogna fare il seguente calcolo:
SE LA CATEGORIA CATASTALE DEL FABBRICATO E’ DEL GRUPPO A (TRANNE A/10)
OPPURE DEL GRUPPO B OPPURE DEL GRUPPO C (TRANNE C/1): si deve prendere la rendita
catastale e moltiplicarla per 105.
ESEMPIO: Rendita catastale del fabbricato di Euro 200,00. Si moltiplica 200 per 105.
200 x 105 = Euro 21.000,00. Il valore imponibile ICI è di Euro 21.000,00.
SE LA CATEGORIA CATASTALE DEL FABBRICATO E’ A/10 si deve prendere la rendita catastale
e moltiplicarla per 1,05. Il risultato ottenuto deve essere ancora moltiplicato per 50.
ESEMPIO: Rendita catastale del fabbricato A/10 di Euro 250,00. Si moltiplica 250 per 1,05.
250 x 1,05 = Euro 262,50. Si moltiplica il risultato per 50.
262,50 x 50 = Euro 13.125,00. Il valore imponibile ICI è di Euro 13.125,00.
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