Pubblicazione delle opere 2004 - Parrocchia di San Martino a Vado

Prima edizione Novembre 2004 pag. 24
Ambito Giovani
Sezione Testimonianza in prosa
CAPIRE SE STESSI
Esperienze interiori di giovani volontari in missione in Bolivia a contatto con la
marginalità giovanile, l'abbandono dell'infanzia, la miseria e l'ingiustizia sociale.
Eccomi di nuovo qui sotto le stelle di Santa Cruz, ad ascoltare i rumori della sera. Mi
ritrovo alla fine di ogni giornata sola con me stessa, troppo stanca per andare a
dormire, troppo eccitata per chiudere gli occhi. Ho bisogno di un po' di tempo per
riordinare i pensieri, per capire da dove arriva questo senso di benessere e di gioia
che, nonostante tutto quello che anche oggi i miei occhi hanno visto, mi porto dentro.
Mi guardo allo specchio e mi vedo cambiata, i miei occhi sono diversi; i capelli si
sono un po’ schiariti, la pelle si è fatta secca e più scura per via del sole e del caldo!
(Deborah)
Ho appena parlato al telefono con mia madre. Mi viene da piangere ogni volta che
parlo con casa e non riesco a capire perché. Forse per il fatto che è l’unico modo per
sfogarmi, per esternare tutto quello che ho “buttato giù” e che non ho potuto
esprimere. Non riesco a comprendere dove io stia sbagliando dove e perché non sono
in grado di trovare il giusto equilibrio. Il perchè forse è facile: mi sto scontrando con
situazioni agghiaccianti e sola su tutti i fronti. Mi rendo conto di non essere mai stata
sola con me stessa ed ora sono costretta ad avere solo me come punto di riferimento
e confronto. Aiuto! Devo riuscire a controllare le mie emozioni. Non ho più nulla a
cui aggrapparmi e questo mi fa paura, non c’è dubbio.
(Manuela)
Mi sono detta: tu, anche se per poco, hai scelto di stare da una parte! Dopo 20 anni
dall’altra parte quella “fortunata”, in un paese ricco, fortunata ad avere un buon
lavoro, ho scelto l’altro lato della strada. 20 anni, piena di sicurezza, piena di
convinzioni, schemi mentali, frasi fatte, un orgoglio assurdo, un carattere solo
apparentemente forte, la falsa consapevolezza di aver tanto da dire agli altri, la falsa
consapevolezza di esser cresciuta “bene”, la stupidità nel dare tutto per scontato, gli
affetti, il cibo ogni giorno, la possibilità di studiare, la luce per vedere dove ti lavi, la
“sfacciataggine” di trattare, molto spesso male, chi amo con tutto il cuore, così ero e
così il 10 settembre presi quell’aereo dall'Italia.
E tra una settimana, 20 anni, senza niente dentro, con poche parole, con immagini e
suoni disarmanti dentro la mente, consapevole di dover ricominciare da capo, con
una paura di affrontare di nuovo quel vecchio mondo, con un desiderio mai provato
prima di riabbracciare mia madre, con un cuore che pesa perché pieno di lacrime,
con la consapevolezza di aver tanto troppo da apprendere ancora, con il desiderio di
Rassegna di Testimonianza Letteraria "In cammino… con Gesù