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Scarica il romanzo pdf - SG Associati

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in mezzo al carosello dei parenti e dei loro amici.<br />

In quei momenti così vulnerab<strong>il</strong>i l’ass<strong>il</strong>lo di Ezechiele tornava a pesarmi,<br />

a frustrarmi, a sfidarmi. Non volevo fare nessun progetto finché lui<br />

non fosse tornato, volevo aspettarlo, sospendere la mia vita finché non<br />

avessi potuto riprenderla insieme a lui, e ogni momento che vivevo,<br />

specie quando stavo bene, mi sembrava una specie di tradimento, qualcosa<br />

che ci allontanava.<br />

Ma quella primavera mi guardai intorno e mi resi conto che vivevo con<br />

una fantasma. Non mi lasciavo avvicinare da nessuno e da niente in<br />

nome di una vita probab<strong>il</strong>e che forse non sarebbe mai ritornata, passavo<br />

<strong>il</strong> tempo a pensare a qualcuno che forse mi aveva dimenticata, e<br />

dissi a me stessa che non era giusto.<br />

Presi carta e penna e scrissi una lettera d’addio.<br />

Impiegai tre giorni per la prima stesura e venne malissimo, poi la infarcii<br />

di retorica e confusione, volevo dirgli sparisci dalla mia vita e invece<br />

gli dissi che lo amavo. Piansi per un mese, con <strong>il</strong> dolore che veniva<br />

su a ondate, dal centro del petto, gli occhi gonfi e la testa dolorante:<br />

prendevo la racchetta da tennis e picchiavo selvaggiamente i cuscini,<br />

urlando e singhiozzando - perché, perché - ma poi la tempesta si<br />

calmò, imbustai la lettera senza più r<strong>il</strong>eggerla, andai a Genova e la<br />

affidai a B.B.. Decisi che per me Ezechiele era morto.<br />

Questa decisione mi diede un po’ di spazio mentale, smisi di vivere in<br />

modo dissociato e mi r<strong>il</strong>assai. Mi innamorai di un giovane architetto<br />

napoletano, che mi recitava le poesie di Totò e mi riempiva d’amore e<br />

d’allegria, e per un po’ di tempo vissi insieme a quell’uomo solare e<br />

concreto che mi rese spensierata.<br />

Lui lavorava tutto <strong>il</strong> giorno e io studiavo, poi mi veniva a prendere e<br />

andavamo a mangiare in qualche osteria, mentre ci raccontavamo i<br />

fatti della giornata. Per la pausa di pranzo io preparavo dei panini e<br />

andavamo nel bosco con l’auto, mettendo la musica a tutto volume,<br />

facendo la siesta in una coperta vicino al fiume. Né io né lui avevamo<br />

mai avuto dei momenti così sereni, e ce li gustammo totalmente come<br />

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