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Scarica il romanzo pdf - SG Associati

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oba da ricchi istruiti. Essere servo dello stato per lui significava lavorare<br />

e mangiare, non una responsab<strong>il</strong>ità morale. Ricordavo ancora le<br />

parole polemiche che Pasolini aveva scritto in difesa dei carabinieri<br />

proletari contro gli studenti borghesi all’indomani degli scontri di<br />

Valle Giulia.<br />

Ma questo problema non riguardava solo la guerra delle BR.<br />

Se si considerasse che sotto le sembianze di quello che per noi simboleggia<br />

ciò che stiamo combattendo c’è un uomo come noi, nessuno<br />

avrebbe più nemici né farebbe più guerre. Invece le guerre si fanno<br />

proprio perché <strong>il</strong> nemico diventa un’entità senza umanità, deve<br />

diventarlo, altrimenti <strong>il</strong> gioco finisce.<br />

Tutti gli Italiani avrebbero almeno dovuto porsi <strong>il</strong> problema del perché<br />

a un certo punto un’intera generazione di giovani impazzisce e si dà<br />

alla lotta armata, e qual era la malattia che stava corrompendo<br />

l’organismo sociale, di cui essi erano i violenti anticorpi; avrebbero<br />

dovuto domandarsi qual era <strong>il</strong> disagio che si nascondeva dentro e<br />

dietro di loro.<br />

Invece i più non seppero che poche notizie su chi erano e cosa volevano<br />

le BR. Quasi nessuno glielo fece sapere, e comunque non credo che<br />

gli sarebbe interessato.<br />

Più o meno queste erano le cose che mi passavano per la mente quel<br />

pomeriggio mentre Sergio parlava, sciolto dal vino ed eccitato dal<br />

calore del locale pieno di gente e di fumo di sigaretta. Alcuni dei miei<br />

pensieri glieli manifestai, come le mie opinioni sugli errori di valutazione<br />

fatti dalle BR, ma lui controbatteva subito che gli errori sono<br />

inevitab<strong>il</strong>i: per lui erano pochi e accessori, per me erano stati tali da<br />

pregiudicare fin dal principio ogni risultato; mi sembrava pazzesco che<br />

si potesse credere nella realizzazione di un progetto sim<strong>il</strong>e.<br />

Era diffic<strong>il</strong>e dialogare con Sergio. Le parole per lui erano doc<strong>il</strong>i<br />

giocattoli, le sciorinava una dopo l’altra e come un <strong>il</strong>lusionista confondeva<br />

le idee degli ascoltatori che, se non stavano all’erta, finivano per<br />

dargli ragione su tutto.<br />

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