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Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno perché ... - Adelio Pellegrini

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La <strong>Chiesa</strong> Cristiani <strong>Avventista</strong> <strong>del</strong> <strong>7°</strong> <strong>Giorno</strong> – Perché ?<br />

La <strong>Chiesa</strong><br />

A commento <strong>del</strong> magnifico testo di Paolo di Efesi 1:15-23, A.<br />

Kuen scrive: «A coloro che, oggi vengono a Dio per domandargli<br />

“Signore vorremmo vedere Gesù”, risponde mostrando la <strong>Chiesa</strong>.<br />

Non è essa l’emblema di coloro che ha “predestinato a essere simile<br />

all’immagine di suo Figlio” Romami 8:29? Colui che Dio chiama<br />

profeticamente il Germoglio (Isaia 4:2; Geremia 23:5; 33:15;<br />

Zaccaria 3:8; 6:12) è morto. Il mondo crede in un essere spazzato<br />

via. Meno di due mesi dopo, ecco la raccolta: dei grani, numerosi,<br />

serrati, organicamente uniti, riproducenti l’immagine <strong>del</strong> Cristo in tre<br />

mila esemplari (Atti 4:13,32). Quei grani sono sparsi nel mondo<br />

antico, accettano a loro volta di “morire con Cristo” sotto le diverse<br />

forme indicate dal loro Maestro (Atti 4; 5:41; 7; 8:1-4; 16:22; 18:17;<br />

23:14; Romani 6; Galati 2:20; 1 Pietro 4:4; …). Nascono <strong>del</strong>le<br />

nuove piante e <strong>del</strong>le nuove spighe: la morte ha segnato il passaggio<br />

alla vita. Alla fine di qualche decina d’anni il mondo greco-romano è<br />

caratterizzato dal germogliare <strong>del</strong>le spighe – cioè da chiese locali – di<br />

cui ogni grano è contemporaneamente immagine <strong>del</strong> grano originale<br />

e nuova spiga in potenza». 4<br />

Paolo presenterà i fe<strong>del</strong>i come le membra <strong>del</strong> corpo di Cristo<br />

(Efesi 1:22,23). S. de Diétrich parlando <strong>del</strong> corpo di Gesù scrive:<br />

«Cosa è un corpo? In primo luogo, è un tutto organico le cui parti<br />

sono vitalmente legate tra loro, essendo ognuna indispensabile<br />

all’insieme, cosicchè se un membro è amputato infermo, ne risulta<br />

turbato il funzionamento <strong>del</strong>l’intero organismo. Ma il corpo è anche<br />

qualcosa d’altro: per mezzo dei sensi, esso ci dà modo di comunicare<br />

con il mondo esterno. Se vengono offesi i sensi, perdiamo il contatto<br />

con il mondo esterno, e diventiamo muti, paralizzati, ciechi e sordi.<br />

Dire che la chiesa è il corpo <strong>del</strong> Cristo equivale, dunque, a dire, in<br />

primo luogo, che essa non può vivere senza un’unità di fede, di<br />

obbedienza e di amore con il suo Signore; che non può funzionare in<br />

modo normale se non è sana e vitale in ogni sua parte e se tutte le<br />

parti non riconoscono la loro reciproca interdipendenza. Un corpo<br />

indipendente dal suo capo è un corpo paralizzato, ossia già<br />

4 A. Kuen, o.c., pp. 83,84.<br />

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