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Diari - Psyco

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12 marzo 1856 Non ho annotato nulla da tempo e già da circa tre settimane mi sento annebbiato. Inoltre non sto bene. Il<br />

piano della commedia mi tormenta. Con Turgenev sembra che ci siamo separati definitivamente. È venuta la Sazonova<br />

e mi ha suscitato un inesprimibile disgusto. Ho in mente Padre e figlio.<br />

21 marzo Ieri l'altro ho letto per caso la lettera di Longinov e gli ho mandato la sfida. Che sarà, lo sa Dio, ma sono<br />

fermo e deciso. Ho stabilito di partire per la campagna, di ammogliarmi al più presto e di non scrivere più sotto il mio<br />

vero nome.<br />

19 aprile Ho finito anche le correzioni di Padre e figlio, che ho chiamato, su consiglio di Nekrasov, I due ussari:<br />

meglio. Ho riordinato le mie carte e voglio cominciare un lavoro serio Sulle punizioni militari.<br />

22 aprile Non scrivo nulla. La mia posizione nei confronti dei servi della gleba mi angoscia fortemente. Sento la<br />

necessità di studiare, studiare e studiare.<br />

23 aprile La mattina sono stato da Medem. Ho pranzato da Bludov. La sera da Kavelin. È un'intelligenza e una natura<br />

affascinante. La questione dei servi della gleba si va chiarendo. Sono tornato a casa allegro, speranzoso e felice. Andrò<br />

in campagna con un progetto già pronto e scritto.<br />

24 aprile Ho buttato giù la tesi del progetto. Ho ascoltato un bel progetto di Kavelin. Sono stato da Kutler e ho<br />

conosciuto una bella ragazza, sua belle-soeur.<br />

25 aprile La mattina è venuto Gorbunov. È piacevole per il mio amor proprio vedere il suo miglioramento. Siamo<br />

andati da Miljutin che mi ha spiegato molte cose e mi ha dato il suo progetto sulla servitù della gleba. Ho scritto per me<br />

il piano del progetto e della relazione Sono stato da Turgenev con piacere .<br />

5 maggio C'è stato un pranzo di Turgenev, nel quale io, offeso stupidamente da una poesia di Nekrasov, ho detto a tutti<br />

cose spiacevoli. Turgenev se n'è andato. Mi sento triste, tanto più che non scrivo niente.<br />

8 maggio Ieri ho saputo che dovrò aspettare ancora molto il mio congedo. Ho pranzato da Bludov. Mi annoio. Sono<br />

andato sull'isola con _eviè. Piacevole. La sera sono stato da Obolenskij con Aksakov, Kireevskij e altri slavofili. È<br />

evidente che essi cercano un nemico che non c'è. La loro opinione è troppo ristretta e tocca così poco sul vivo, che non<br />

trova opposizione. Non serve a niente. Lo scopo loro, come di ogni associazione di intellettuali dedita a riunioni e<br />

polemiche, è molto cambiato, si è allargato, e alla base di esso ci sono verità serie, come la vita familiare, l'ob_èina,<br />

l'ortodossia. Ma la rabbia con cui le enunciano fa pensare che si aspettino sempre di essere contraddetti. Sarebbe più<br />

conveniente per loro calma e Würde. Particolarmente per quanto riguarda l'ortodossia, in primo luogo perché, pur<br />

riconoscendo la giustezza della loro opinione sull'importanza di questo elemento nella vita popolare, non si può non<br />

avvertire, da un punto di vista superiore, che la esprimono in modo distorto e storicamente inconsistente, e in secondo<br />

luogo perché la censura chiude la bocca ai loro avversari.<br />

12 maggio. Pietroburgo Ho pranzato da Nekrasov. Fet è un tesoro e un grande talento. Sono stato allegro. La sera sono<br />

stato dai Tolstoj, ho letto gli Ussari. C'era la Malcova, una donna simpatica e, chissà perché, terribilmente buffa: una<br />

certa ingenuità da trentacinquenne, genuina, boccoli e rughe da vecchietta. Tornato a casa, ho trovato un biglietto di<br />

Vaska e Apolo_ki e ne ho gioito terribilmente, come un innamorato. Ho visto tutto rosa. Sì, il mezzo migliore per una<br />

vera felicità nella vita è questo: senza nessuna regola emettere da sé, in tutte le direzioni, come un ragno, la ragnatela<br />

prensile dell'amore, e prendere in essa tutto ciò che capita a tiro, e la vecchietta, e il bambino, e la donna, e il poliziotto.<br />

13 maggio Mi sono alzato alle 9. Sono andato a far ginnastica. Senza amici mi annoio. Ho letto «La rassegna<br />

marittima». Avrei schiaffeggiato con piacere Pogodin. Bassa adulazione condita di slavofilismo. Un nuovo scherzetto.<br />

Tutti i festeggiamenti moscoviti: che roba non russa. Nonostante ciò scriverò il progetto. Ho pranzato da Kokorev. _èi,<br />

varenec, champagne, ospitalità alla maniera russa. Inciviltà, mancanza di gusto, tenebre.<br />

Sono passato da M.G. Niente, niente, silenzio. I Turgenev non erano in casa. Ho passato di nuovo la serata<br />

dalla Tolstaja.<br />

17 maggio La mattina sono venuti Gorbunov e Dolgorukov, Prac e Kolbasin II, a quest'ultimo ho dato il dieci per cento<br />

della pubblicazione di Infanzia e di Adolescenza. Alle 12 sono partito, il viaggio è stato noioso. Prima con A. Lanskij,<br />

poi con un diplomatico austriaco. Ho letto Un uomo superfluo. Terribilmente dolciastro, civettuolo, intelligente e<br />

brillante.<br />

18 maggio. Mosca Sono arrivato alle 10 direttamente dai Perfilev. Due bambolotti grassottelli. Vasenka è veramente<br />

bello. Sono stato a pranzo dai vecchi Perfilev: Varenka non c era, ma non mi sono annoiato. È venuto un certo<br />

giocatore, pieno di bile, con Vladimir al collo e una moglie graziosa, nata contessa Panina. Un tipo banale e intrufolato

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