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17 giugno Mi sono alzato alle 8. Fino alle 10 non ho fatto niente. Dalle 10 alle 12 ho letto il diario, da mezzogiorno alle<br />
sei del pomeriggio pranzo, riposo, alcuni pensieri sulla musica e cena, sei-otto musica, otto-dieci pensieri<br />
sull'amministrazione della proprietà.<br />
È già il secondo giorno che sono pigro, non realizzo quel che mi sono proposto. Perché, non capisco. Ma non<br />
dispero, dovrò costringermi. Ieri, oltre a non aver realizzato quel che mi ero proposto, ho anche trasgredito una regola.<br />
D'ora innanzi non tradirò più il proposito di non aver donne in campagna, esclusi alcuni casi che non cercherò, ma non<br />
lascerò neanche sfuggire. NOTE L'inverno di due anni fa ho vissuto a Mosca, vivevo in modo molto disordinato, senza<br />
impiego, senza occupazione, senza scopo; e vivevo così non perché, come dicono e scrivono molti, a Mosca tutti vivono<br />
così, ma semplicemente perché questo genere di vita mi piaceva. In parte conduce alla pigrizia anche la condizione di<br />
uomo giovane nella società moscovita. Io dico: uomo giovane, che unisce in sé alcune condizioni; e cioè istruzione,<br />
buon nome, rendita di circa dieci-ventimila. La vita di quest'uomo giovane, che unisce in sé tali condizioni, è la più<br />
piacevole e assolutamente spensierata se non lavora (cioè seriamente), ma semplicemente figura di lavorare e ama la<br />
pigrizia.<br />
Tutti i salotti gli sono aperti, egli ha diritto di considerare ogni ragazza da marito come un possibile partito;<br />
non c'è neanche un giovanotto che nell'opinione della società sia considerato superiore a lui. Ma se lo stesso giovane<br />
andasse a Pietroburgo pensando: S. e G. Gorèakov sono stati a corte, e io no? Perché non devo andare anch'io alle serate<br />
della baronessa Z., ai ricevimenti della contessa A. eccetera? non ci riuscirebbe, oppure riuscirebbe a entrare in questi<br />
salotti solo appoggiandosi a qualche contessa. Non ci riesce se non è cresciuto lì, oppure se non sa sopportare<br />
umiliazioni, sfruttare ogni occasione, strisciare e forse anche arrivare con difficoltà, ma certo senza onore.<br />
8 dicembre. Mosca Per qualche giorno ho scritto il diario e poi per cinque mesi non l'ho preso in mano. Cercherò di<br />
ricordarmi che cosa ho fatto in questo tempo e perché sono così in ritardo nelle occupazioni. Una grande svolta è<br />
avvenuta in me in questo periodo di tempo; la vita tranquilla di campagna, le sciocchezze passate e la necessità di<br />
occuparmi dei miei affari hanno dato i loro frutti. Ho smesso di fare castelli in aria e piani per attuare i quali non<br />
basterebbe forza umana. Ma la cosa principale e più favorevole a questo cambiamento di convinzioni è il fatto che non<br />
spero più di arrivare allo scopo solo col mio proprio intelletto, e non disprezzo più le forme e il modo di vita adottati da<br />
tutti. Prima, in ogni cosa, quel che era consueto mi sembrava indegno di me; ora, al contrario, non riconosco quasi<br />
nessuna convinzione per buona e giusta finché non ne vedo la sua applicazione e realizzazione in pratica, e<br />
un'applicazione molteplice.<br />
Ha contribuito molto a questo cambiamento il mio amor proprio. Gettandomi nella vita dissoluta, ho notato che<br />
gente che mi era inferiore in tutto, in questo campo mi era molto superiore. Ho avvertito questo dolorosamente e mi<br />
sono convinto che non ero destinato a questa vita. Forse hanno contribuito a ciò anche due scosse. Prima, la perdita al<br />
gioco con Ogarëv, che ha portato i miei affari alla rovina completa, così che sembrava persino che non ci fosse più<br />
speranza di rimetterli in sesto. E poi, l'incendio che mi ha costretto a agire al di fuori della mia volontà. La rivincita ha<br />
dato una coloritura meno cupa a questi fatti. Soltanto, ora mi sembra di esser diventato troppo freddo. Solo raramente,<br />
specialmente quando mi metto a dormire, ho momenti in cui il sentimento chiede di venir fuori; lo stesso nei momenti<br />
di ubriachezza; ma ho dato la parola a me stesso di non ubriacarmi più. Non continuerò a scrivere queste note perché<br />
sono occupato dagli affari qui a Mosca; se avrò tempo libero, scriverò un racconto sulla vita degli zingari.<br />
REGOLE PER IL GIOCO A MOSCA FINO AL PRIMO GENNAIO 1) I miei denari, quelli che ho in tasca, rischiarli<br />
in una o più serate; 2) giocare solo con persone che hanno più denari di me; 3) giocare solo, senza che nessuno mi stia<br />
accanto; 4) fissare una somma che puoi perdere e considerarti in vincita quando l'hai triplicata: per esempio, fissi di<br />
poter perdere cento rubli e ne vinci trecento: allora accantoni cento rubli e rimetti in gioco gli altri duecento, e così via<br />
all'infinito. Se vinci, giocare forte il più possibile. Non far trasparire mai l'intenzione di contare le vincite o le perdite.<br />
REGOLE PER LA SOCIETÀ Scegliere le situazioni difficili; cercare di padroneggiare sempre la conversazione;<br />
parlare a alta voce, lentamente e distintamente; cercare di aver sempre la prima e l'ultima parola. Cercare i rapporti con<br />
la gente che occupa nella società un posto superiore al tuo. Con gente di questo tipo, prima di vederla, preparare se<br />
stesso e decidere che tipo di rapporti avere. Non essere imbarazzati a parlare in presenza di estranei. Non passare<br />
continuamente dal francese al russo e dal russo al francese. Ricordarsi che, all'inizio, devi importi a te stesso quando ti<br />
trovi in una società in cui sei in condizioni di inferiorità. Ai balli invitare le dame più importanti. Se imbarazzato, non<br />
perdersi d'animo, ma andare avanti. Essere il più freddo possibile e non dar a vedere nessun sentimento.<br />
8 dicembre COMPITI PER LA GIORNATA ODIERNA Stare a casa, leggere, la sera scrivere le regole per la società e<br />
un appunto per il racconto. Compiti per l'otto dicembre. La mattina leggere, poi fino al pranzo diario e orario per le<br />
occupazioni domenicali e le visite. Dopo pranzo lettura e bagno, la sera, se non sarò molto stanco, il racconto. La<br />
mattina, subito dopo il caffè, lettere all'ufficio, alla zia e ai Perfilev.<br />
15 dicembre Sono molto scontento della giornata di ieri. Primo, perché non ho fatto niente in merito al Consiglio di<br />
tutela; secondo, perché non ho scritto niente; terzo, perché ho cominciato a indebolirmi nella saldezza delle mie<br />
convinzioni e a subire l'influenza della gente. Alzarsi molto presto, la mattina leggere un poco, poi dedicarsi al diario,<br />
scrivere, lettere; alle 11 andare al Consiglio, da Evreimov, da Krjukov, dalla Anikeeva, da Lvov; cenare in casa e<br />
scrivere ancora; poi a teatro, e di nuovo a lavorare a casa.<br />
REGOLE PER LA SOCIETÀ Non cambiare mai titoli o gradi, ma chiamare uno sempre nella stessa maniera. Non<br />
perdonare a nessuno neanche la minima scortesia o dispetto, ma ripagarlo al doppio.