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Achille Mazzoni - Nobile Collegio Mondragone

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Ma non sono triste. Stasera ringrazierò il Signore per la " buona giornata che mi ha dato „ e lo<br />

pregherò di darmi " una buona notte che sia in grazia Sua „ , come quando andavo a letto nella camera "<br />

del mago „ (la sua camera da letto a Farazzano, chiamata per ischerzo così) e non vi faccio differenza.<br />

Questa, penso, è la mia vita presente, come quella era la mia vita di allora; allora come adesso, Iddio mi<br />

assiste e nel sacrifizio sento maggiore la Sua assistenza e la Sua bontà. Per voi, forse, 1' esistenza è più<br />

dura; voi temete di più, pensate troppo, vie preoccupate soverchiamente; avete la mente e. l' anima sempre<br />

in tensione verso un centro lontano; quel centro sono io. Quasi tutte le famiglie d'Italia soffrono adesso<br />

quest'attrazione verso i campi di battaglia. - Ma bisogna farsi animo e pensare con tranquillità, e distrarsi<br />

anche. Troppo lunga ancora sarà la prova perchè noi lasciamo disperdere così tutta la nostra pazienza, la<br />

nostra fiducia, il nostro spirito di sacrificio. Guardiamo in alto, all'esempio di Chi ha tanto sofferto<br />

innocente: e se anche noi ci crediamo estranei ai peccati che tutti scontiamo con le presenti tribolazioni,<br />

riflettiamo, che Egli era esente da tutto, ed ha patito, ed è morto in espiazione di tutto ».<br />

S.. Maria la Longa, 9 settembre '915. – “Anche oggi la marcia .mattutina e 1'istruzione, che occupano<br />

molto tempo; di più oggi mi tocca il servizio con 1' autoambulanza .. Ho ricevuto ieri una carissima<br />

cartolina di Gugú (la C.ssa Augusta Rastoni, affettuosissima amica della madre di <strong>Achille</strong>) che prelude a<br />

una lettera.<br />

La cartolina rappresenta quel panorama di Ravenna, preso dal campanile di S. Vitale, ove si vede,<br />

proprio sotto, la casa e il giardino della Nonna. Ella vi ha disegnato dentro un minuscolo bamberottolo<br />

che corre nel giardino e mi ha scritto tante buone parole in proposito. Ero un po' inquieto, ieri sera, perché<br />

non avevo ricevuto posta vostra; ma quella cartolina mi ha compensato di questa momentanea mancanza,<br />

perchè mi ha fatto ricordare un monte di cose lontane e tanto care che non potrò rievocare che nel segreto<br />

del mio cuore, giacché tutto è disperso, tutto è sconvolto, tutto è invaso da estranei ! (Allude alla casa<br />

della Nonna, dopo la morte di questa, affittata e poi venduta). Avrei dato senza esagerazioni poetiche,<br />

dieci anni della mia vita per serbami intatta solo una stanza di quella casa. Oh ! potermi riparare là<br />

dentro, come in un sacro recesso, nelle giornate buie, come in un nido caldo nella rigida stagione della<br />

vita. ! Ma lasciamo ciò che. non potrà più essere. . . . . “<br />

S. Maria la Longa, 21 settembre '915. -. "- Mia carissima Mamma, io spero che questa mia vi giungerà<br />

il 23, giorno mio natalizio. Credo che sia la prima volta, in ventidue anni, che lo passo fuori di casa,<br />

questo giorno. Forse questo mio 22° anno che sta per finire è stato uno dei più proficui della mia vita,<br />

giacché molte cose vi ho imparato; in ogni. modo a Dio è piaciuto che così fosse, e così sia. - Se mi sarà<br />

possibile, farò 'un po’ di festicciola fra i miei amici; ma il pensiero sarà a voi come il vostro sarà a me in<br />

quel giorno, più, se è possibile, che in ogni altro. Così 1'anniversario della primissima gioia della mia<br />

nascente famiglia non ci parrà tanto triste per la lontananza se nella comunicazione di affetti ci troveremo<br />

uniti in un benedetto nodo indissolubile. - Non è questa la più grossa delle burrasche che io abbia<br />

attraversata: ma certo è quella in cui più luminoso veggo splendere il faro dell'amor famigliare; il cui solo<br />

pensiero ci fa sembrare nido la roccia che ci ospita, noto il paese estraneo, felicità la tranquilla sicurezza<br />

che qualcuno ci vuol bene e che Dio ci vede. E questo, oltre che incoraggiare me, deve ispirar fiducia e<br />

contentezza anche a Voi, miei cari lontani, a cui rimando centuplicati gli auguri che m’invieranno col<br />

cuore e con la penna tante buone persone che mi vogliono bene „ .<br />

S. Maria la Longa; 22 settembre '915. - " Mamma cara, ha ricevuto due pacchi cola la roba di lana e<br />

ne sono rimasto commosso: ho pensato a tutto l’amore e la pazienza con cui l’avrete lavorata tu e Maria e<br />

l' ho baciata, quella roba, come avrei voluto baciare le mani che l’hanno fatta „ .<br />

La Mamma di <strong>Achille</strong>, desiderosa di vedere il figliuolo, dopo lunghe incertezze, decide di partire per<br />

Udine con Maria Carlotta; ma trova la Sezione spostata, e riparte senza vederlo. Così <strong>Achille</strong> scrive al<br />

padre la sera del 30 settembre da Chiasottis:<br />

"Caro Babbo, scrivo stassera perchè domani non ne avrò certo il tempo. Avrai forse ricevuto la mia<br />

cartolina ove ti annunciavo che, causa una nostra improvvisa partenza, non potrò più andare a vedere la<br />

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