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Ambiente<br />
Il parassita devasta gli eucalipti,<br />
l’allarme degli apicoltori<br />
di Francesco Zucchi<br />
40<br />
<strong>on</strong> serve un occhio di uno spe-<br />
Ncialista per cogliere lungo le<br />
strade di Maccarese, dove ne esist<strong>on</strong>o<br />
ancora centinaia di esemplari<br />
piantati a suo tempo in funzi<strong>on</strong>e<br />
frangivento a protezi<strong>on</strong>e dei campi<br />
agricoli, i notevoli danni che la diffusi<strong>on</strong>e<br />
della Psilla lerp sta causando<br />
agli eucalipti. La presenza nella<br />
nostra Penisola del pericoloso<br />
parassita, d’origine australiana come<br />
la stessa pianta, fu accertata per<br />
la prima volta in Sardegna all’ini-<br />
zio del 2010 ma da allora ad oggi la<br />
sua diffusi<strong>on</strong>e ha pressoché raggiunto<br />
tutte le regi<strong>on</strong>i italiane. In<br />
caso di infestazi<strong>on</strong>i importanti di<br />
Psilla poss<strong>on</strong>o iniziare a cadere<br />
dapprima le foglie, per poi giungere<br />
al disseccamento dei rami e perfino<br />
alla morte dell'eucalipto, anche<br />
se nel giro di alcuni anni. E n<strong>on</strong><br />
solo le piante dev<strong>on</strong>o temere questo<br />
insetto, perché risulta possedere<br />
una certa causticità anche sulla<br />
pelle dell'uomo. A lanciare per primi<br />
l’allarme sulla sua lungo il territorio<br />
comunale s<strong>on</strong>o stati gli apicoltori,<br />
preoccupati per la drastica<br />
riduzi<strong>on</strong>e causata dalla psilla nella<br />
produzi<strong>on</strong>e di miele d’eucalipto e,<br />
Psilla lerp,<br />
un flagello<br />
più in generale, per i notevoli danni<br />
al patrim<strong>on</strong>io arboreo comunale.<br />
Così, ad agosto, una delegazi<strong>on</strong>e<br />
di apicoltori locali ha promosso un<br />
inc<strong>on</strong>tro c<strong>on</strong> l’assessore comunale<br />
all’Ambiente Percoco per c<strong>on</strong>cordare<br />
delle misure di c<strong>on</strong>trasto alla<br />
diffusi<strong>on</strong>e dell’infestazi<strong>on</strong>e. “C<strong>on</strong>fesso<br />
che alla c<strong>on</strong>clusi<strong>on</strong>e della riuni<strong>on</strong>e<br />
– racc<strong>on</strong>ta Ettore Bortolin,<br />
apicoltore di Maccarese tra i partecipanti<br />
all’inc<strong>on</strong>tro – eravamo rimasti<br />
tutti sollevati dalle promesse<br />
di un c<strong>on</strong>creto interessamento. Da<br />
allora però, n<strong>on</strong>ostante diverse sollecitazi<strong>on</strong>i,<br />
s<strong>on</strong>o passati diversi mesi<br />
senza che alle parole siano seguite<br />
delle iniziative reali”.<br />
Nel frattempo, dalla ricerca scientifica<br />
s<strong>on</strong>o arrivate delle notizie c<strong>on</strong>fortanti<br />
che lasciano sperare in una<br />
soluzi<strong>on</strong>e naturale del problema,<br />
ovvero la scoperta in Sicilia dell’imenottero<br />
Pyllaephagus bliteus,<br />
altro insetto sempre di origine australiana<br />
antag<strong>on</strong>ista naturale della<br />
psilla. Una scoperta tanto più importante<br />
in quanto il suo rinvenimento<br />
sul territorio italiano permette<br />
di superare la normativa nazi<strong>on</strong>ale<br />
che attualmente vieta tassativamente<br />
l’introduzi<strong>on</strong>e di specie<br />
esotiche, comprese quelle che risultano<br />
utili e necessarie per il c<strong>on</strong>trollo<br />
biologico di specie dannose.<br />
N<strong>on</strong> tutto però può essere lasciato<br />
alla natura; a questa scoperta, infatti,<br />
dovrebbe seguire un impegno<br />
comune di enti territoriali, università,<br />
laboratori scientifici, per favorire<br />
la sua proliferazi<strong>on</strong>e e diffusi<strong>on</strong>e<br />
del territorio, cosa che invece<br />
n<strong>on</strong> sta accadendo.<br />
“Ho scoperto – c<strong>on</strong>tinua Bortolin –<br />
che anche la Comunità europea si<br />
è resa c<strong>on</strong>to del pericolo che la psilla<br />
rappresenta stanziando dei f<strong>on</strong>di<br />
già disp<strong>on</strong>ibili per favorire la ricerca<br />
e il suo c<strong>on</strong>trasto. Saputa la<br />
notizia, s<strong>on</strong>o andato più volte ad informare<br />
gli enti, ma anche su questo<br />
n<strong>on</strong> avuto nessuna risposta.<br />
Ovviamente n<strong>on</strong> è pensabile che il<br />
nostro Comune possa fare da solo<br />
tutto quello che andrebbe fatto a livello<br />
regi<strong>on</strong>ale e nazi<strong>on</strong>ale, ma se<br />
esist<strong>on</strong>o delle opportunità perché<br />
n<strong>on</strong> cercare almeno di coglierle?”