Pineta - Fregene on Line

Furum
Interventi e opinioni
a confronto
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Addio per sempre, mia
povera <strong>Fregene</strong>!
<strong>Fregene</strong>, ora che sono fuggito, consentimi
di rivolgermi a te come se tu
fossi una donna. Ciò mi renderà più
facile descrivere come ti ho conosciuto
e frequentato durante i numerosissimi
anni della tua e della mia vita.
Ti ho visto per la prima volta ottanta
anni fa'. Io ero adolescente e venire da
te era, per tutti, un raro privilegio. Poi,
liceale nella mia Roma, tu eri diventata
per me una donna bella, casta e gentile,
paragonabile alla Beatrice dell'Alighieri.
Ritornai da te qualche anno
dopo la bufera della guerra. Tu eri una
bella, cortese e colta gentildonna che
accoglieva, nel suo salotto, uomini di
talento e di genio.
Una lunga assenza mi tenne molto
lontano ma io serbavo di te il ricordo
di una splendida donna. Ormai ottantenne,
decisi di non tornare alla mia
Roma per poter passare il resto della
mia vita con te. Ahimè, che grosso sbaglio!
riportava una mia "Lettera al Direttore",
pubblicatami dal pregevole
mensile "Qui <strong>Fregene</strong>". I sacerdoti del
Dio Danaro ti avevano "gettata sul
marciapiede", sfruttando la fama della
tua bellezza.
Ora, novantenne, devo dirti che ho
trovato la forza di fuggire. L'attrazione
era diventata ripugnanza. La corsa al
guadagno e la sottocultura dei tuoi lenoni
hanno fatto di te una prostituta.
Quel poco trucco che ti hanno messo
sul viso non riesce a nascondere il resto
del tuo corpo, butterato e decrepito.
Nessuno si occupa più di te e tu vivi
vittima di una completa anarchia.
Nelle stagioni estive ti hanno forzato a
concederti all'orda dei nuovi barbari
dei fine settimana e nel resto dell'anno
riposi, in letargo, nel tuo lurido e
sconquassato letto. Il tumore di cemento
ti sta uccidendo e per te non c'e
più speranza.
Addio per sempre mia povera <strong>Fregene</strong>!
Ugo Spaccamonti
Quarta pista, perché sì
Da una sommaria analisi del cono
isofonico della pista n. uno, quella
parallela a via Coccia di Morto, si osserva
che, a partire da Ceri, Borgo
San Martino, Valcanneto, Palidoro,
<strong>Fregene</strong>, Focene, Fiumicino Isola sacra
e Ostia Lido, vi sono oltre centomila
abitanti che subiscono i danni
dell’inquinamento acustico e atmosferico
provocato dai velivoli sia in
partenza che in arrivo. Nella discussione:
ampliamenti si, ampliamento
no, vi sono diversi aspetti di carattere
tecnico politico che depongono
contro l’ampliamento eccessivo dell’aeroporto
di Fiumicino, così come
proposto da ADR. Però, al di la di
ogni ragione di carattere tecnico - politico,
sulle quali molti cittadini non
sono in grado, né vogliono disquisire,
nel solo intendo di salvaguardare
la salute del maggior numero di cittadini
possibile, cinicamente concordano
sulla necessità di spostare dalla
costa il grosso dell’inquinamento,
dalla 1° alla futura 4° pista. Riservando
la pista di Coccia di Morto agli aerei
di piccole dimensioni che inquinano
di meno. Anche se, così facendo,
si aggrava l’inquinamento sulle
popolazioni di Torrimpietra, Aranova,
Maccarese – Marchiafava e Campo
Salino, dove gli aerei volerebbero
già molto bassi per atterrare a via delle
Tamerici. Ora che la quarta pista
pare ormai cosa certa, ed ogni protesta
sembra vana, al nord già incolpano
il comune di Fiumicino per aver
costruito le scuole di Maccarese Stazione
e quella di Aranova proprio sotto
il cono isofonico della 3° pista, che
già c’era fin dal 1970. Inoltre molti
nuovi residenti di Palidoro, Torrimpietra,
Aranova e Maccarese, accusano
l’ex amministrazione Bozzetto per
aver previsto nel P.R.G. la costruzione
di case che ora diventano sempre
più insalubri e di scarso pregio.
Forse l’ampliamento così come proposto
è eccessivo, ma qualcosa va fatto.
In ogni caso, al grido: “La salute
innanzitutto” i cittadini di Fiumicino
chiedono di essere informati del reale
grado di pericolo per la salute pubblica
nelle varie zone, tenendo conto
anche della direzione e l’intensità dei
venti prevalenti, in modo che, volendo,
possono anche scegliere di andare
ad abitare in zone sottovento, dove
l’inquinamento e solo marginale.
Nicola De Matteo
Vigile zelante 1
In data 23 gennaio, un vigile molto
zelante ha messo multe alle macchine
parcheggiate alla stazione di Maccarese.
Questo è accaduto lungo la
strada via della stazione di Maccarese,
ponendo come causale auto parcheggiata
in mezzo alla carreggiata!
Non voglio tornare sulle difficoltà dei
pendolari che tutti conosciamo bene,
ma non sarebbe più opportuno concentrare
le forze dell'ordine nella regolazione
del traffico e dei parcheggi
selvaggi a <strong>Fregene</strong>?
Monica Elisa
Vigile zelante 2
Vorrei dire innanzitutto che molto
spesso mi reco a Roma prendendo il
trenino da Maccarese e in questi anni
ho potuto notare tutte le migliorie
e la progressiva sistemazione dei
posteggi in quell'area. Non ultimo
l'ulteriore ampliamento delle possibilità
di parcheggiare correttamente
e regolarmente la propria autovettura
con un nuovo parcheggio veramente
enorme, quasi sempre semideserto.
Nonostante questo, quasi
ogni giorno, c'è ancora uno sparuto
numero di irriducibili posteggiatori
selvaggi che, ignorando volutamente
il codice stradale, lasciano le autovetture
posteggiate in modo indecente,
pur avendo lo spazio libero
necessario un po' più in là. Chi le
butta di fretta lì sui marciapiedi dove
dovrebbero passare le persone e i
ciclisti, che sono ancora in attesa di
piste ciclabili e, chi, cosa altrettanto
grave le posteggia in curva o sulle
rampe di accesso ai marciapiedi destinate
soprattutto al transito di disabili
o di passeggini, dimostrando
un senso civico pari a zero.
Finalmente, si è visto un vigile zelante
dalle parti della stazione di Maccarese!
Questo simpatico vigile zelante,
dopo essere stato alla stazione di
Maccarese potrebbe sempre passare
da <strong>Fregene</strong> a liberare qualche altro
marciapiede indebitamente occupato
e poi magari, se ha tempo una mattina,
fare una capatina verso le 8,10
davanti alla scuola San Giusto. Tutti
questi controlli all'osservanza delle
regole della strada e ai comportamenti
civili dei cittadini possono essere
fatti di seguito nella stessa giornata
e/o un giorno uno e un giorno