31.05.2013 Views

0-africa (4) :prova polonia - Stranieri in Italia

0-africa (4) :prova polonia - Stranieri in Italia

0-africa (4) :prova polonia - Stranieri in Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Introduzione<br />

Mons. Vittorio Nozza, direttore Caritas <strong>Italia</strong>na<br />

Mons. Enrico Feroci, direttore Caritas diocesana di Roma<br />

Mons. Giancarlo Perego, direttore Fondazione Migrantes<br />

Le migrazioni tra l’Africa e l’<strong>Italia</strong><br />

e l’attenzione della Chiesa italiana<br />

Questo volume raccoglie gli atti delle conferenze organizzate dal Dossier Statistico<br />

Immigrazione nel corso del viaggio studi a Capo Verde dedicato ai flussi migratori tra<br />

l’Africa e l’<strong>Italia</strong> (Praia, Capo Verde, 20-26 febbraio 2010).<br />

Accenniamo solo per <strong>in</strong>ciso alla dimensione organizzativa di questo evento, che ha visto<br />

spostarsi <strong>in</strong> territorio <strong>africa</strong>no quarantadue studiosi appartenenti alla rete del Dossier e ad<br />

altre organizzazioni, i quali hanno ritenuto l’impegno così importante da farsi direttamente<br />

carico dei costi, senza alcuna copertura pubblica. Si misura anche da questa disponibilità<br />

– che peraltro è una consuetud<strong>in</strong>e per i redattori Caritas/Migrantes, trattandosi ormai<br />

del sesto viaggio studi all’estero – l’impegno per lo studio delle migrazioni e per una valutazione<br />

responsabile delle problematiche connesse.<br />

Vogliamo, <strong>in</strong>vece, richiamare l’attenzione sulla sostanza delle ragioni alla base dell’<strong>in</strong>iziativa,<br />

che attengono a tre ord<strong>in</strong>i di motivi riguardanti la storia del cont<strong>in</strong>ente <strong>africa</strong>no,<br />

segnata profondamente dalla schiavitù e dal colonialismo, l’attenzione che la chiesa cattolica<br />

dedica all’Africa e l’importanza di questo cont<strong>in</strong>ente (anche) per i futuri scenari<br />

migratori italiani.<br />

1. Schiavitù e colonialismo. Innanzi tutto, questo viaggio ha rivestito una forte importanza<br />

simbolica perché si è svolto nell’isola di Santiago (Capo Verde), che nell’antichità<br />

veniva utilizzata come area di smistamento degli schiavi catturati <strong>in</strong> Africa e deportati <strong>in</strong><br />

America, anche con la complicità dei capi locali. I convegnisti si sono recati nella Cidade<br />

Velha (Ribeira Grande), dove hanno potuto visitare la colonna, alla quale venivano legati<br />

gli schiavi per essere puniti, e la chiesa per la cui costruzione venivano costretti a lavorare,<br />

come anche hanno ammirato dalla coll<strong>in</strong>a sovrastante lo struggente scenario<br />

dell’Oceano, che ai deportati offriva solo scenari di disperazione e una traversata che spesso<br />

si concludeva con la morte. Questa visita, come l’<strong>in</strong>tero soggiorno, ha assunto anche un<br />

significato simbolico di riscatto e ha testimoniato l’impegno di adoperarsi, a partire dallo<br />

studio di quanto avvenne e di quanto sta avvenendo, perché la mobilità delle persone non<br />

si trasformi <strong>in</strong> occasione di sfruttamento anziché di promozione umana.<br />

Si hanno documenti scritti sullo sfruttamento degli schiavi che risalgono alla metà del XV<br />

secolo. Ad esempio, nel 1441 i portoghesi portarono <strong>in</strong> Europa dieci schiavi e li offrirono a<br />

Papa Eugenio IV, mentre l’8 agosto 1444 sulla piazza di Lagos (Portogallo) furono esposti<br />

per la vendita 235 <strong>africa</strong>ni, tra cui dei bamb<strong>in</strong>i. Veri e propri mercati degli schiavi esistevano<br />

<strong>in</strong> Medio Oriente, alla Mecca e a Zanzibar e, <strong>in</strong> Europa, a Cadice, a Siviglia e <strong>in</strong> altre città.<br />

8 A FRICA – ITALIA. SCENARI MIGRATORI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!