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Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo

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all’inizio del 1900 siano state pesantemente<br />

“restaurate” ad opera <strong>di</strong> Alfonso Rubbiani.<br />

Palazzo dei Banchi<br />

Palazzo dei Banchi chiude il fianco orientale <strong>di</strong><br />

Piazza Maggiore. Il suo nome deriva dalle botteghe<br />

dei banchieri e dei cambiavalute che un<br />

tempo occupavano i locali oggi destinati ai<br />

negozi. Costruito nel 1412, in realtà non si tratta<br />

<strong>di</strong> un palazzo vero e proprio, bensì <strong>di</strong> una facciata<br />

<strong>di</strong> raccordo con la quale l’architetto<br />

Jacopo Barozzi da Vignola, tra il 1563 e il 1568,<br />

rivestì le vecchie case il cui aspetto non era<br />

certamente all’altezza degli altri e<strong>di</strong>fici che si<br />

affacciavano sulla piazza. Il portico del palazzo<br />

è al centro <strong>di</strong> un elegante percorso porticato <strong>di</strong><br />

passeggio, detto “del Pavaglione”, che inizia<br />

all’angolo tra la Via Rizzoli e Piazza Re Enzo e<br />

raggiunge Via Farini.<br />

Pinacoteca Nazionale<br />

La raccolta pubblica <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti, iniziata nel<br />

1796 con le opere provenienti da chiese e<br />

conventi soppressi dall'amministrazione<br />

napoleonica, venne collocata nel 1808 nella<br />

sede che occupa tuttora l'ex convento <strong>di</strong><br />

Sant’Ignazio in Via Belle Arti. L'itinerario <strong>di</strong><br />

visita è articolato nelle seguenti sezioni:<br />

Primitivi<br />

Ospita la produzione degli artisti emiliani del<br />

sec. XIII e XIV. Fra <strong>di</strong> essi domina la figura <strong>di</strong><br />

Vitale da <strong>Bologna</strong> con San Giorgio e il Drago<br />

e il ciclo <strong>di</strong> affreschi <strong>di</strong>staccati <strong>di</strong><br />

Sant'Apollonia <strong>di</strong> Mezzaratta. Altre sale ospitano<br />

opere <strong>di</strong> artisti non bolognesi, fra cui il<br />

Polittico con la Madonna in Trono e Santi,<br />

unica opera <strong>di</strong> Giotto recante la firma dell’artista.<br />

Rinascimento<br />

Ospita la produzione artistica del primo<br />

Rinascimento bolognese, con opere <strong>di</strong><br />

Francesco del Cossa, Lorenzo Costa e<br />

Francesco Francia, pittore della <strong>Bologna</strong> bentivolesca.<br />

Seguono esempi <strong>di</strong> produzione<br />

non bolognese legati alla cultura locale,<br />

come la famosa Estasi <strong>di</strong> Santa Cecilia <strong>di</strong><br />

Raffaello. Da segnalare per le fantasiose scelte<br />

figurative, la Pala detta "del Tirocinio" e<br />

L'Adorazione dei Magi <strong>di</strong> Amico Aspertini e<br />

per l'eleganza formale la Madonna <strong>di</strong> Santa<br />

Margherita del Parmigianino. Prima della sala<br />

con i <strong>di</strong>pinti stranieri, la Visitazione del<br />

Tintoretto, opera importante per l'educazione<br />

estetica dei Carracci.<br />

Manierismo<br />

Ospita opere <strong>di</strong> artisti della seconda metà<br />

del '500, fra cui Federico Barocci,<br />

Palazzo dei Banchi (particolare del portico)<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

Bartolomeo Passerotti, Giorgio Vasari,<br />

Prospero Fontana e Bartolomeo Cesi.<br />

I Carracci<br />

I più importanti capolavori <strong>di</strong> Ludovico,<br />

Annibale e Agostino Carracci sono ospitati in<br />

un’unica sala ad essi de<strong>di</strong>cata. I Carracci furono<br />

i fondatori, attorno agli anni '80 del '500,<br />

dell'Accademia degli Incamminati, nata con<br />

l'intento <strong>di</strong> riformare la pittura proponendo<br />

un ritorno al "naturale" nel superamento dell'intellettualismo<br />

della Maniera. Imponente è<br />

la presenza <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Ludovico, interprete<br />

della Controriforma con opere quali la<br />

Conversione <strong>di</strong> S. Paolo o la Madonna dei<br />

Bargellini, mentre meno numerosa è la presenza<br />

<strong>di</strong> Annibale, che lascia <strong>Bologna</strong> per<br />

Roma nel 1595. Conclude il percorso la<br />

Vestizione <strong>di</strong> San Guglielmo, capolavoro giovanile<br />

del Guercino.<br />

Guido Reni<br />

L'artista è il massimo esponente dell'ideale<br />

classico seicentesco, artefice <strong>di</strong> intense iconografie<br />

religiose della Controriforma, fra cui<br />

la Pietà dei Men<strong>di</strong>canti e la Strage degli<br />

Innocenti.<br />

Età barocca e settecento<br />

Una serie <strong>di</strong> sale ospitano altre opere dei<br />

Carracci e <strong>di</strong> allievi dell'Accademia degli<br />

Incamminati, del Guercino nel periodo <strong>di</strong><br />

piena maturità e <strong>di</strong> altri esponenti della<br />

scuola bolognese del '600, tra cui Alessandro<br />

Tiarini ed Elisabetta Sirani. Del '700 si segnalano<br />

Carlo Cignani, esponente della tra<strong>di</strong>zione<br />

accademica, Giuseppe Maria Crespi per<br />

l'imme<strong>di</strong>atezza rappresentativa e i fratelli<br />

Gandolfi.<br />

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