31.05.2013 Views

Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo

Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo

Guida di Bologna - Emilia Romagna Turismo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

epoca rinascimentale quando la torre fu corredata<br />

del basso torresotto merlato. Il torresotto<br />

ha ospitato, prima, un corpo <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, poi, botteghe<br />

artigiane e commerciali.<br />

Subito <strong>di</strong>etro il portale, si trova la porticina, con<br />

architrave in selenite, che dà accesso alla torre.<br />

Questa piccola porta non è coeva alla torre poiché,<br />

come detto, tali costruzioni, che avevano<br />

scopo prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong>fensivo/offensivo, non<br />

presentavano porte <strong>di</strong> accesso, bensì una portafinestra<br />

posta a <strong>di</strong>versi metri dal suolo. Le torri<br />

erano, infatti, provviste <strong>di</strong> vari ballatoi esterni in<br />

legno sorretti da barre in selenite, dette meniani,<br />

<strong>di</strong> cui oggi è possibile osservare solo i monconi.<br />

Nel corso dei secoli la Torre degli Asinelli ha<br />

rappresentato un luogo simbolo per <strong>di</strong>versi<br />

aspetti della vita civile e militare bolognese: gli<br />

scienziati Giovanni Battista Riccioli (nel 1640) e<br />

Giovanni Battista Guglielmini (nel secolo successivo)<br />

utilizzarono la torre per esperimenti sul<br />

moto dei gravi e sulla rotazione della terra.<br />

Durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, tra il 1943 e<br />

il 1945, la torre fu utilizzata con funzioni <strong>di</strong> avvistamento:<br />

quattro volontari si appostavano in<br />

cima alla torre durante i bombardamenti al fine<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare i soccorsi verso i luoghi colpiti dalle<br />

bombe alleate. Infine, una curiosità: la Torre<br />

Asinelli nella sua lunga storia fu spesso colpita<br />

da fulmini, finché nel 1824 fu collocato l’impianto<br />

parafulmine.<br />

La Torre Garisenda, citata nella Divina<br />

Comme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dante Alighieri, è famosa per la<br />

sua pendenza <strong>di</strong> 3,25 metri verso est/sudest, che<br />

indusse ad abbassarla <strong>di</strong> circa 20 metri a metà<br />

del ‘300. A partire dal Quattrocento la torre fu<br />

acquistata dall’Arte dei Drappieri, che ne <strong>di</strong>ventò,<br />

poi, l’unica proprietaria fino alla fine<br />

dell’Ottocento, quando <strong>di</strong>venne proprietà<br />

comunale. Le superfici murarie esterne della<br />

torre sono state restaurate fra il 1998 ed il 2000,<br />

mentre una prima fase del consolidamento<br />

delle murature è stata attuata nel 1999 - 2000. La<br />

torre è visitabile dall’esterno.<br />

Di fronte alle Due Torri sorge Palazzo dei<br />

Drappieri o degli Strazzaroli, una delle costruzioni<br />

che maggiormente ricordano l'epoca della<br />

signoria dei Bentivoglio. Costruito dal 1486 al<br />

1496 dal comasco Giovanni Puccini per la corporazione<br />

dei Drappieri, fu restaurato nel 1620 con<br />

l'aggiunta del balcone, nel quale campeggia una<br />

nicchia contenente una statua della Madonna,<br />

che viene solo scoperta in occasione dell'arrivo<br />

in città della Madonna <strong>di</strong> San Luca. La decorazione<br />

della facciata fu attribuita a Francesco<br />

Francia e rivela punti <strong>di</strong> somiglianza con Palazzo<br />

del Podestà, mentre la cornice merlata rispecchia<br />

quella della coeva rocchetta degli Asinelli.<br />

Accanto a Palazzo Strazzaroli si prendono Via dei<br />

Torre Pren<strong>di</strong>parte<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

Giudei e poi Vicolo San Giobbe fino a Vicolo<br />

Tubertini e Vicolo Mandria. Qui si incontra la<br />

Torre degli Uguzzoni, situata all’interno della<br />

zona della città storicamente riconosciuta come<br />

“Ghetto Ebraico”, costruita nel XIII secolo. A <strong>di</strong>fferenza<br />

delle altre torri costruite tra l’XI e XII<br />

secolo, presenta un’elegante porta a sesto acuto<br />

all’incirca a livello del suolo che già esisteva<br />

all’epoca della sua costruzione. Questa torre,<br />

con i due cavalcavia che la fiancheggiano, rappresenta<br />

uno degli angoli più caratteristici della<br />

<strong>Bologna</strong> Me<strong>di</strong>evale. Uno dei cavalcavia ha una<br />

bella finestra in terracotta <strong>di</strong> foggia quattrocentesca.<br />

Al contrario delle torri vicine (Asinelli, Garisenda,<br />

Altabella, Pren<strong>di</strong>parte) qui alcuni blocchi <strong>di</strong> selenite<br />

del basamento sembrano, almeno in parte,<br />

d’epoca, vale a <strong>di</strong>re non sostituiti durante i<br />

restauri eseguiti tra ‘800 e ‘900.<br />

35

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!